Poesie per l’accoglienza

Benvenuti
Un anno a colori

Il nuovo anno è appena iniziato

pagine bianche sparse sul prato,

pagine bianche, che se ci lavori,

puoi decorarle con mille matite,

sarebbe un peccato lasciarle pulite.

Con l’arancione dei sentimenti

crei giorni speciali, sempre differenti,

con il verde del grande impegno

su ciascun foglio fai un bel disegno.

Con il rosso del gran coraggio

puoi chiudere la porta e rimetterti in viaggio,

con l’azzurro della pazienza

saprai donare la tua presenza.

Con il giallo della determinazione

trasformi ogni foglio in un cartellone,

con il rosa del rispetto

darai l’amore, darai affetto,

e con matite d’argento e d’oro

farai di ogni giorno un capolavoro.

Anche se non sarai perfetto e preciso

metti su ogni foglio almeno un sorriso.

Monica Sorti

http://www.favolefantasia.com

 

Amica scuola

Quando piango, andando a scuola,

la maestra mi consola.

Il mio pianto dura poco

e poi rido, canto e gioco.

Faccio sempre un po’ a ciascuno

e non picchio mai nessuno.

A chi è bravo spesso dico:

“Voglio essere tuo amico!”

Se qualcuno poi mi sputa

non gli dico: “Testa vuota!”

ma lo guardo e all’improvviso

gli regalo un bel sorriso.

Sopra i fogli poi dipingo

e non graffio e neanche spingo.

Quando mangio assaggio tutto,

anche quello che è un po’ brutto.

La mia scuola a volte è chiusa:

forse è stanca e si riposa,

così a casa posso stare…

ma ho già voglia di tornare!

Fonte

L’ amico

“Mamma, a scuola ho un amico

ma un amico, sapessi!

Parla con me,mi dice

tante cose carine!

Mamma, son felice!”

“Mi fa piacere, caro, che

tu abbia trovato un amico.

E, dimmi, come si chiama?”

“Senti,mamma,davvero:

non so come si chiama,

e allora gli ho messo un nome

che ho inventato.

corto così,

ma lui mi risponde lo stesso.

Gli ho dato nome: TU”

Da : mammaebambini

C’è una scuola grande

come il mondo.

Ci insegnano maestre,

professori,avvocati,

muratori,televisori,

giornali,cartelli stradali,

il sole, i temporali,le stelle.

Ci sono lezioni facilie

lezioni difficili,

brutte, belle e così così.
Ci si impara a parlare,

a giocare,a dormire,

a svegliarsi,

a voler bene

e perfino ad arrabbiarsi.
Ci sono esami

tutti i momenti,

ma non ci sono ripetenti:

nessuno può fermarsi a dieci anni,

a quindici, a venti,

e riposare un pochino.

Di imparare non si finisce mai,

e quel che non si sa

è sempre più importante

di quel che si sa già.

Questa scuola è il mondo intero

quanto è grosso:

apri gli occhi e anche tu sarai promosso.
(Gianni Rodari
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Sveglia

Chicchirichì fa il galletto,
cì cì cì fa l’uccelletto,
din don dan fa la campana
sia vicina, sia lontana,
annunciandoci il ritorno
del radioso nuovo giorno.
Si alzan tutti a questo coro
e si avviano al lavoro;
si alza presto il contadino:
va nei campi dal mattino.
Si alza presto l’operaio:
la fatica lo fa gaio.
Si alza pure dal lettino
e va a scuola ogni bambino.
Resta solo nella culla
il piccin che non fa nulla.

( L. Scardaccione)

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Inizia la scuola

Marianna
si mette una gonna,
si mette un maglione,
si infila i calzini
e fa colazione
con fette biscottate e marmellata
per cominciare bene la giornata.
Si avvia di buon passo
e col cuore in gola,
perché stamattina
comincia la scuola.
Marianna,
nella sua cartella
ha messo i pastelli,
l’astuccio, i quaderni,
i libri ed i righelli,
e aggiunge anche uno spuntino
per la merenda di metà mattino.
Marianna
Sulla porta
l’accoglie la bidella:
-Svelta Marianna!
Suona la campanella-.
http://www.frasissime.it
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SI RIPARTE
di Germana Bruno

Mare, boschi, campi e monti,
son finite le vacanze,
per la scuola siamo pronti,
che si aprano le danze.
Di quei luoghi straordinari
porto in cuore le emozioni,
cambieranno gli scenari,
tra dettati ed addizioni.
Con il vento e il sole caldo,
l’acqua limpida del mare,
son più carico e spavaldo,
sono pronto ad imparare.
Sono pronto alla partenza,
ho una gran valigia in mano,
piena di nuova esperienza
per andare più lontano
su di un treno in cui i vagoni
sono colmi di persone
con cui vivere emozioni
fino a prossima stazione.

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E DOPO L’ESTATE?

Come aquiloni
spinti dagli ultimi venti d’estate
tornano i bambini al primo giorno di scuola.
Sui banchi si aprono freschi ricordi:
il caldo sapore del sole,
battaglie con onde di mare,
castelli e fossati di fragile sabbia.
Punte di sassi che sfiorano il cielo,
fragili ed uniche stelle di monti,
musi di vita sognati tra i boschi.
In questo primo giorno di scuola
vive ancora l’estate.
Esplodono,
nel vociare convulso ma allegro,
nelle risate fragorose ma vere,
tutti i sogni vissuti o pensati
in un ultimo addio all’estate.
E domani…?
Ricomincia la scuola.

Di Vincenzo Riccio

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La scuola

di Roberto Piumini

Vado a Scuola, vedo amici,
gioco, parlo, imparo, rido,
più si è, più si è felici:
degli amici io mi fido.
La maestra ha bei capelli
è un’amica un po’ più grande
lei ci insegna ritornelli,
lei risponde alle domande.
vado a Scuola, vedo cose,
le disegno con colori,
sento storie misteriose,
e alla fine torno fuori.

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Le maestre salutano così
(da:”Una scuola intorno a noi” Tresei)

A tutti va il nostro saluto
ed un lieto benvenuto
al bambino e al genitore
che hanno forse il batticuore
una carezza e una stretta di mano
ed insieme andremo lontano
qui a scuola sotto un unico tetto
piano piano passetto passetto.
Le maestre salutano così
la mattina di ogni dì!
da aggiustare
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Cortile silenzioso

Ma ch’è stato? Ch’è avvenuto?

Incantesimo? Prodigio?

Il cortile s’è fatto muto,

muto e triste, solo e grigio.

Son tornati tutti a scuola,

sono intenti ad imparare,

le vacanze son qualcosa,

già lontane da sognare……

Filippo Falsina

………………………………………..

A scuola

Tu non sai, ma gli uccellini
hanno il cuor come i bambini:
come i bimbi vanno a scuola
sopra i pini
sopra i peri.
Se non sanno la lezione
(che sarebbe una canzone
sempre nuova)
prendon certi brutti zeri
tondi tondi come l’ova.
E nell’ora della sera,
quando suona n le campane,
sopra i borghi sulle piazze,
con un dolce pigolio
dicon tutti la preghiera
che va su nel cielo a Dio:
buona, docile, leggera.

Renzo Pezzani

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Primo giorno di scuola

Primo giorno, tutti in festa!

I volti emozionati dei bambini,

ancora coloriti dall’ estate,

angelici come tanti serafini!

le voci son cinguettii d’ uccelli,

pigolii felici di pulcini.

In ogni petto i palpiti più belli,

presto un cuor solo, si sentono fratelli.

Filippo Falsina

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A scuola

A scuola siamo in tanti,

si fanno giochi e canti,

racconti e burattini:

la scuola è dei bambini.

Nel parco c’è chi corre,

chi va sopra la torre,

chi fa lo scivolone,

chi mangia torrone.

Nel gioco del mercato

io compro e dopo vendo;

quello che ho guadagnato

di nuovo me lo spendo.

Con il mio corpo-palla

rotolo e poi rimbalzo

affondo e torno a galla

mi abbasso e poi mi alzo.

Da qui, da lì, da là

uscite un pò di casa!

A scuola ci si sta!

A scuola è un’ altra cosa!

L’ albero azzurro

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Finalmente ecco la scuola

Il giorno dell’inizio è già arrivato
e indossi il grembiulino di bucato.
I bimbi hanno cestini o zainetti.
E dentro tu lo sai cosa ci metti;
la gomma, le matite colorate,
le forbici con le punte arrotondate.
In classe la lavagna trovi pure
e i cartelloni pieni di figure.
si ritaglia, si incolla, si colora,
così si cambia gioco ad ogni ora.
E che divertimento la lettura,
che usto con i conti e la scrittura!
quante scoperte splendide da fare,
quante storie stupende da ascoltare!
E poi è bello stare in compagnia
di amici vecchi e nuovi, in allegria.
Con loro parli, ridi e canti in coro.
Allora buona scuola… e buon lavoro!

Vivian Lamarque

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Questa mattina nello zainetto

sai tu che cosa ci metto?
Non i quaderni e l’astuccio firmato,
né per merenda il cioccolato.
Prova a guardare con attenzione,
vi troverai forse un pallone?
Quel che mi serve per questa avventura
sarà per te novità sicura:
un fascio lucente di FANTASIA,
un pizzico o più di ALLEGRIA,
tanta AMICIZIA da regalare
e tanta VOGLIA di IMPARARE!

da Attentiaibambini

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Di nuovo insieme

Vado a scuola

come a una festa

con tante idee

dentro la testa:

idee nuove

da pionieri

per tracciare

grandi sentieri

idee forti

da guerriero

per conquistare il mondo intero.

E se una cosa

oggi va storta

a me che importa?

Proverò domani

con un’ idea

di scorta.

Patrizia Ceccarelli

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Ciao mamma

Ciao mamma, vado a scuola,

ma non ti lascio sola.

Quando a casa tornerò,

tanti baci ti darò.

Ciao mamma, vado a scuola!

HO indossato già il grembiule

i balocchi ho riposto nel baule.

Lo zainetto è pieno zeppo di pastelli,

quaderni, penne e pennarelli

Non farò mai più capricci

e non combinerò pasticci!

Mai più farò il monello

ma sarò un alunno modello!

Elisa Coppola

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FILASTROCCA DI CASA E DI SCUOLA

A casa io gioco
A scuola io faccio
A casa è il mio fuoco
A scuola è il mio abbraccio
A casa c’è Mamma
A scuola Maestra
A casa TV
A scuola finestra
A casa io sono
A scuola divento
A casa c’è sole
A scuola c’è vento
A casa io chiedo
A scuola rispondo
A casa c’è il nido
A scuola c’è il mondo

Bruno Tognolini

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Filastrocca delle maestre

Maestra, insegnami il fiore ed il frutto
Col tempo, ti insegnerò tutto
Insegnami fino al profondo dei mari
Ti insegno fin dove tu impari
Insegnami il cielo, più su che si può
Ti insegno fin dove io so
E dove non sai? – Da lì andiamo insieme
Maestra e scolaro, un albero e un seme
Insegno ed imparo, insieme perché
Io insegno se imparo con te

Bruno Tognolini

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Filastrocca settembrina

Filastrocca settembrina,

già l’autunno si avvicina,

già l’autunno per l’aria vola

fin sulla porta della scuola.

Sulla porta c’è il bidello,

che fischietta un ritornello,

poi con la faccia scura scura

prova la chiave nella serratura,

prova a suonare la campanella…

Bambino, prepara la cartella!

G. RODARI

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Il primo giorno di scuola

Suona la campanella
scopa scopa la bidella,
viene il bidello ad aprire il portone,
viene il maestro dalla stazione
viene la mamma, o scolaretto,
a tirarti giù dal letto…
Viene il sole nella stanza:
su, è finita la vacanza.
Metti la penna nell’astuccio,
l’assorbente nel quadernuccio,
fa la punta alla matita
e corri a scrivere la tua vita.
Scrivi bene, senza fretta
ogni giorno una paginetta.
Scrivi parole diritte e chiare:
Amore, lottare,lavorare

Gianni Rodari

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LA scuola

Vado a Scuola, vedo amici,
gioco, parlo, imparo, rido,
più si è, più si è felici:
degli amici io mi fido.
La maestra ha bei capelli
è un’amica un po’ più grande
lei ci insegna ritornelli,
lei risponde alle domande.
vado a Scuola, vedo cose,
le disegno con colori,
sento storie misteriose,
e alla fine torno fuori.

Roberto Piumini

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FILASTROCCA SCACCIA-TRISTEZZA

GLI ALUNNI DELLA CLASSE PRIMA DELLA SCUOLA PRIMARIA DI VIGHIZZOLO DI MONTICHIARI (BS)

Se la tristezza vuoi scacciare,

ecco cosa devi fare:

1 Suona una chitarra vera,

ti senirai più leggera.

2 Apri con la chiave il cuore

perchè dentro troverai tanto amore

3 Trova amici e amiche

perchè sono più felici

4Ascolta il gallo fare chicchirichì

al sorgere di ogni dì

5 Compra una racchetta

a forma di forchetta

6 Metti dei bianchi occhiali:

vedrai tutti speciali

7 non pensare ai chili

quando tutti son gentili

8 Esci dalla tua stanza

e fai una grande danza!!!!!!!!!!

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Le maestre salutano così

A tutti va il nostro saluto
ed un lieto benvenuto
al bambino e al genitore
che hanno forse il batticuore
una carezza e una stretta di mano
ed insieme andremo lontano
qui a scuola sotto un unico tetto
piano piano passetto passetto.
Le maestre salutano così
la mattina di ogni dì!

(da:”Una scuola intorno a noi” Tresei)

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Filastrocca della scuola

Filastrocca della scuola
piena di bimbi non è mai sola.
Qui tante cose tu puoi imparare
e con gli amici insieme “volare”.
È tanto bello quando si è amici,
crescere insieme, sentirsi felici.
Mille bambini di mille nazioni
insieme vivono tante emozioni

Fonte

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Un posto per tutto

Un posto per le matite, i fogli, i colori,
uno per i libri e i loro lettori.
Un posto per le auto, i pupazzi e i soldatini,
un posto per le bambole, gli orsi e i cuscini.
Un posto per il collage, il pongo, gli acquerelli,
uno per la plastilina e uno per i pastelli.
Uno spazio per i salti e per una capriola.
Quanti posti nella classe…
e che bello andare a Scuola!

(Corinne Albaut)

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Filastrocca della scuola

Filastrocca della Scuola
dove il tempo passa, vola!
Si sta bene con gli amici
sui quaderni a far cornici,
a giocar nell’intervallo
a inventare un nuovo ballo,
ad attender la pagella,
anche se non troppo bella,
perché è “super”, in compagnia,
condivider l’allegria!

Marzia Cabano

…………………………………………..

Una giornata alla scuola dell’infanzia

Alla mattina la sveglia è suonata,

inizia presto la mia giornata,

indosso la tuta e il grembiulino,

bevo il latte con un panino,

mi infilo le scarpe e metto il giubbino

poi salgo veloce sul mio pulmino.

A scuola gioco in allegria,

canto e rido in compagnia,

dipingo e incollo con attenzione,

alleno la mia concentrazione.

A mezzogiorno è ora di mangiare

poi tutti a nanna a riposare

fino all’ora della merendina

quando arriva la mia mammina!

Rita Sabatini

………………………………………………….

Una scuola strepitosa

Andare a scuola è strepitoso,

ogni giorno è avventuroso:

puoi dipingere con i pennelli,

con le dita e gli acquerelli,

puoi incollare carte e cartine,

puoi modellare le ciotoline,

puoi ascoltare storie bellissime

con principesse elegantissime,

puoi fare mille esperimenti,

puoi conoscere nuovi argomenti.

Allora cosa aspetti ad arrivare?

Presto, tutti pronti ad imparare!

Rita Sabatini

……………………..

Bambini a scuola

Oh, l’ala del tempo ben rapida vola!…
finita è l’estate, si torna alla scuola.
Bisogna lasciare i laghi tranquilli,
le verdi vallate dai freschi zampilli,
le morbide rene, i tuffi nell’onde
che il vento ricama di trine gioconde,
i colli beati smaltati di fiori,
le vigne fragranti, i boschi canori,
le corse frementi per prati ed aiuole!
Bambini, bambine: si apron le scuole!
Su via, non torcete le bocche soavi;
non fate le bizze: vi voglio più savi.
Se dopo il lavoro più lieto è il piacere,
è giusto che a questo poi segua il dovere.

Or dunque togliete dai vostri cassetti
i bianchi quaderni, i libri, i righetti,
le penne, i compassi, ed ilari e franchi,
correte a sedervi sui soliti banchi.
La scuola, materna, le braccia vi schiude
e al dolce suo seno felice vi chiude.
E voi salutatela col cuore canoro:
è bello in letizia tornare al lavoro.
Io, giunto alla fine di questo preludio,
depongo la penna…
Bambini, buon studio.

Poesia di Gino Striuli

…………………………………….

Compagni di banco

Oh, Poggiolini! Lo rivedo ancora
con quel suo mite sguardo di fanciulla,
e lo risento chiedermi un nonnulla
con una voce che… non so… m’accora.
Che cosa vuoi? Son pronto a darti tutto:
un pennino, un quaderno, un taccuino,
purché tu venga per un po’ vicino
al cuore che ti cerca dappertutto.
Oh non venirmi accanto come sei
ora: avvocato, chimico, tenente,
ché cercheresti invano nella mente
il mio ricordo dandomi del lei!
lo non voglio saper, fratello, come
passaron gli anni sopra la tua vita:
voglio l’occhiata timida e smarrita
che rispondeva, un giorno, al tuo cognome.
Voglio che tu mi renda per un’ora
la parte del mio cuor che tu non sai
di posseder, da tanto tempo ormai!
e noi saremo i due compagni ancora!
Noi siederemo ad uno stesso banco
riordinando i libri a quando a quando,
e rileggendo un compito, e guardando
sul tavolino un grande foglio bianco…
Il registro, a cui tutti eran diretti,
quando c’interrogavano, gli sguardi;
io lo sapevo a mente… Leonardi,
Massari, Mauri, Méngoli, Moretti…
Il registro coi voti piccolini
nelle caselle dietro i nomi grandi,
tu lo sapevi a mente… Nolli, Orlandi,
Ostiglia, Paggi, Poggi, Poggiolini…
Dio, che tristezza ricordare questi
nomi d’ignoti a cui demmo del tu!
nomi che non si scorderanno più,
perché in fila così, perché modesti!
O Poggiolini, che fai tu, che pensi?
Forse tu vivi in una tua casina
odorata di latte e di cedrina,
e sguardi e baci ai figli tuoi dispensi!
Forse la sera giuochi la partita
fino alle dieci e mezzo (anche più in là!)
con la moglie, la suocera… e chissà,
forse con Poggi o Méngoli! …La vita!
lo nulla. Quello che fu mio lo persi
strada facendo, quasi inavvertitamente;
e adesso, se ho un foglio e una matita,
faccio – indovina un po’ – faccio dei versi!

Poesia di Marino Moretti

………………………………………….

Ritorno a scuola

Oh, sì! prendiamo la cartella scura,
il calamaio in forma di barchetta,
i pennini, la gomma e la cannetta,
la storia sacra e il libro di lettura…
Andiamo, andiamo! Il tema è messo in bella!
Andiamo, andiamo! Il tema è messo in buona!
Dio, com’è tardi! La campana suona…
Fra poco suonerà la campanella…
Ma che dico? E’ domenica, è vacanza!
non c’è scuola, quest’oggi: solamente
c’è da imparare un po’ di storia a mente,
soli, annoiati, nella propria stanza…

Poesia di Marino Moretti

IL primo giorno di scuola per i bambini, in modo particolare per quelli di tre anni al loro primo ingresso,è traumatico e stressante .Sarebbe carino ridurre lo stato di ansia addobbando l’ aula con tanti palloncini colorati e con tanti personaggi creati con gli stessi.

Simpatica è l’idea di inserire musica di sottofondo di cartoni animati , dello zecchino d’ oro e di sigle televisive amate dai bambini.

La musica servirebbe anche a ridurre l’ agitazione dei genitori ,molto più preoccupati dei piccini e desiderosi di rassicurazioni da parte dell’ insegnante.

UNITA’ DIDATTICA:ACCOGLIENZA

Progettare il momento dell’accoglienza permette ai bambini di affrontare il nuovo anno scolastico con positività

Affinchè i bambini non si sentano esclusi ed isolati dagli altri, è necessario far conoscere il proprio nome

A tale scopo proponiamo giochi di presentazione:

Io sono…e mi piace

-Facciamo disporre i bambini seduti in cerchio

-Chiediamo loro di alzarsi e gridare il loro nomee la cosa che preferiscono(uno alla volta)

-La prima ad alzarsi sarà l’insegnante

Per facilitare l’inserimento e i primi approcci di socializzazione si possono proporre canti e giochi con il girotondo

Conosciuto in tutto il mondo, il girotondo rappresenta il primo contatto di comunicazione ed è adatto anche ai più piccoli

LA BELLA LAVANDAIA

La bella lavandaia

che lava i fazzoletti

per i poveretti di tutta la città.

Fai un salto,

fanne un altro,

fai la giravolta

falla un’altra volta.

Guarda in su,

guarda in giù

dai un bacio a chi vuoi tu

Facciamo disporre i bambini in cerchio per mano

facendo il girotondo cantano

Un bambino più grande impersona la lavandaia mettendosi al centro del cerchio

Il bambino al centro del cerchio imita le azioni indicate da canto

IL bambino che viene baciato impersona la lavandaia

Ricomincia il girotondo

E’ di estrema importanza acquisire la capacità di orientarsi e familiarizzare con l’ambiente -scuola e creare un legame affettivo ed emotivo positivo con esso

Proponiamo LA DANZA DEL SERPENTE

L’insegnante presenta la storia di un serpente che scende dalla montagna per ritrovare i pezzettini smarriti della sua coda

-I bambini disposti in fila formano il serpentello

-Durante il percorso cantano:

Questa è la danza del serpente

che vien giù dalla montagna

per ritrovare la sua coda

che perse un dì

-Entrando in un ambiente chiedono

E’ forse qui

quel pezzettin

del mio codin?

Durante la visita all’ edificio, l’ insegnante presenterà la funzione e la caratteristica di ogni ambiente

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elefantino rosa

cartelli colorati e ricchi di palloncini rallegreranno le porte delle aule.

Clicca sulle immagini per il pdf dei cartelli e qui per la sagoma del lavoretto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Biglietto per la festa della mamma

Biglietto  con poesia da stampare liberamente e dedicarlo alla persona più cara al mondo alla mamma per la sua festa.

Auguri mamma

Auguri mamma

Se io fossi, mamma, un uccellino
che vola nel cielo profondo
vorrei offrirti il mio canto
più dolce, soave, giocondo.
Se io fossi, mamma, una stella
che brilla nel bruno firmamento
donerei a te la luce più bella
con amore e baci a cento a cento.
Ma essendo solo un bambino
e non avendo che il cuore,
ti voglio stare vicino
per dirti tutto il mio amore.
E.Ottaviani

Altri biglietti qui

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Striscione di BENTORNATI con  fiori da stampare colorato o da colorare.

BENTORNATI  DA COLORARE

 

BENTORNATI COLORATO

 

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barchetta colorata

Stampa il Pdf della Barchetta colorata

 

barchetta da colorare

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Lavoretto per l’accoglienza a scuola

La scuola è appena finiti ma già si pensa al nuovo anno scolastico e a come accogliere i bambini a settembre.
Inizierà un nuovo viaggio ricco di emozioni e di esperienze nuove da affrontare.
E i bambini?
I bambini saranno pronti  per nuove ed entusiasmanti avventure e il nostro augurio sarà quello di salire a bordo e partire insieme!

elico.lavoretti

Elicotteri pronti a decollare!

elico.lavoretti

elicottero

Istruzioni:

  • Cliccare  sull’immagine in bianco e nero.
  • Stampare.
  • Riportare le sagome dei vari elementi sul cartoncino.
  • Ritagliare le sagome.
  • Assemblare i vari elementi.

 

in alternativa:

  • Stampare il disegno.
  • Colorare a piacere.

 

Che sia un anno meraviglioso per tutti!

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Primo giorno di scuola

Racconti per l’ inizio dell’ anno scolastico

Primo giorno di scuola sul mare
C’era una volta, e c’è ancora, un gabbiano di nome Germano.
Germano è un tipo speciale: è un maestro gabbiano e quindi è molto considerato nella sua comunità. Ma ora vi racconto cosa è accaduto.
Quel primo giorno di scuola era proprio una giornata particolarissima per due motivi: primo, Germano festeggiava il suo decimo anno dell’ incarico; secondo: la giornata si preannunciava un po’ burrascosa e non sarebbe stata una lezione facile quella da tenere con i piccoli gabbiani!
Quando furono tutti in fila, Germano li guardò: erano tutti ansiosi di incominciare le lezioni di volo speciale. Alcuni erano spaventati e cercavano di nascondere il loro tremore. Volare e volare bene, con intelligenza e buon senso non era facile, anche se l’istinto li avrebbe aiutati.
Il vento era ancora di modesta entità, ma guardando le nuvole nere che si avvicinavano minacciose, Germano avvisò:
“Cari ragazzi, questa prima lezione non sarà facile, dovrete avere coraggio e saggezza, per affrontare la prima burrasca della vostra vita!”
Il bulletto in prima fila osservò:
“Io sono pronto, non ho certo paura!”
“Mi fa piacere sapere che sei coraggioso, ma poi vedremo se saprai anche applicare la tua dote con astuzia e competenza!”
Il bulletto aprì le ali e scrollò infastidito il capino in risposta all’osservazione di Germano, che nel linguaggio degli uccelli vuol dire: cosa credi, che io non sappia il fatto mio?
Tutti guardarono immobili Germano: cosa avrebbe fatto il grande maestro a quell’insolente?
Ma Germano sapeva di dover aspettare, che la lezione sarebbe arrivata, col tempo!
Quand’ ecco un nuovo arrivo: un piccolo gabbiano si stava avvicinando al gruppo, saltellando malamente. Il bulletto accolse il nuovo arrivato con un sogghigno:
“Che ci fa Senza-zampa a scuola?”
“Zitto tu!” replicò un gabbianello grigio infastidito.
“Certo, tutti sono a scuola per imparare e la prima lezione sarà proprio accettare tutti, ciascuno con le proprie differenze!” confermò Germano, il maestro gabbiano, mentre il cielo si oscurava in fretta e il nuovo venuto, rivolgendosi con simpatia al gruppo disse:
“Buongiorno maestro, salve ragazzi, scusate il ritardo…”
“Ricorda, piccolo gabbiano, arriva sempre puntuale ai tuoi appuntamenti con la vita, sii preciso e attento e la vita stessa ti premierà per la tua costanza e ti insegnerà i suoi segreti!” aggiunse Germano.
I gabbianelli nascosero in segno di soddisfazione la testa sotto l’ala sinistra. Solo il bulletto di turno sbruffò un poco, senza farsi troppo notare: il gruppo non lo degnava di uno sguardo, peccato!
Il mare intanto si faceva minaccioso e i cavalloni s’infrangevano sulla spiaggia sabbiosa creando gorghi impetuosi sull’arenile. Tra breve si sarebbero scatenate anche le nubi con il loro carico di pioggia. Qualche gabbiano adulto volava basso, lanciando striduli gridi di avvertimento, mentre il vento cominciava a far vibrare tutto lì attorno e i piccoli della scuola del maestro Germano rabbrividirono un poco, arruffando le piume, mentre lo ascoltavano:
“Seconda lezione: come trovare riparo prima che si scateni la tempesta! Guardate e fate lo stesso…”
Tutti partirono con lui, ma non era facile volare controvento. Germano si accorse che il più piccolo aveva qualche difficoltà: pigolava e indietreggiava mentre il piccolo stormo stava facendosi largo nella furia. Germano pensò che aveva visto burrasche peggiori, ma per i piccoli era una bella prova!
Germano diede qualche consiglio al gruppo e poi si voltò verso il piccolo impaurito, ma prima di affiancarsi a lui, si accorse che Senza-zampa aveva già avviato la strategia di salvataggio. Con maestria si era messo davanti a lui, seguendo gli sbandamenti del compagno, lo stava affiancando correggendo la rotta di volo controvento e incitandolo a resistere e a padroneggiare la paura:
“Non avere paura, stai dietro a me che sono più grosso e seguimi, apri le ali più che puoi… tendile verso il mare aperto e poi sottovento!”
E il piccolo, con un sussulto, lo seguì con fiducia.
Germano sbirciò l’ultimo arrivato con sospettosa sorpresa e diede un’occhiata al gruppo che stava seguendo con tenacia i suoi insegnamenti.
Solo il bulletto arrancava controvento, a casaccio, esibendosi in qualche maldestra operazione di volo e intralciando spesso gli altri, che gli volavano accanto. A Germano sembrava di rivedersi da piccolo, quando gli pareva di saper davvero far tutto, senza l’aiuto di nessuno: quanto tempo era passato e quanto aveva dovuto imparare, prima di diventare un maestro gabbiano!
Si affiancò al bulletto e lo incitò:
“Forza, tu devi essere padrone del vento, non lasciare che ti conduca dove vuole lui! Sei tu il padrone del volo, della tua vita…Tira fuori il meglio di te! Se voli con l’attenzione agli altri compagni, meriterai la loro stima e sarai felice, ricordalo! ”
Il bulletto lo guardò con gratitudine e un guizzo di simpatia lo percorse, poi tutti trovarono riparo sotto il pontile.
Si avvicinarono a Senza-zampa e gli tributarono gli onori di volo. Allora il bulletto gli si avvicinò, inarcando il corto collo:
“Sei abile e coraggioso, scusami per averti accolto male!”
Germano guardò verso il mare aperto. La burrasca infuriava ora più che mai, ma i suoi allievi erano al sicuro e per di più avevano imparato una gran quantità di nozioni. Si sentiva ancora più maestro, maestro di vita.
www filastrocche.it


 

Il primo giorno di scuola: che disperazione!

Questa mattina Giulia si sente come se toccasse a lei andare a scuola e non ad Elisa. Eppure le sembrava ieri il giorno in cui aveva tenuto in braccio quel fagottino e ora il pensiero di accompagnarla alla scuola dell’infanzia la spaventa, le sembra proprio di averla già persa.

Eccola qui, afferma entrando in camera, la mia piccola:

“Tesoro, chissà quanti amici troverai oggi con cui giocare…”.

Elisa la guarda e sorride, da giorni stanno parlando di questo momento ed Elisa ha capito che la scuola è un bel posto dove ci sono tanti giochi da fare e tanti bambini con cui divertirsi.

Si avviano tranquille verso la scuola, incrociano altre mamme con altri bambini e Elisa inizia piano piano a stringere di più la mano della mamma.

Giulia la guarda teneramente e si accorge che il volto di Elisa sta assumendo una strana espressione. Si direbbe che abbia un po’ paura.

Sono ormai davanti al cancello della scuola. Le altre mamme stanno già salutando i loro bambini e l’insegnante accoglie ognuno con un bel sorriso.

Si avvicina anche Giulia che per salutarla tenta di sciogliere la mano di Elisa dalla sua. Ma la piccola stringe più forte quasi a dirle non mi lasciare!

“Elisa, amore adesso tu resti con la maestra e più tardi la mamma …” .

Ma non finisce neanche di completare questa frase che Elisa scoppia in un urlo fragoroso, si avvingha alla mamma, si nasconde dietro le sue gambe, mette il viso dietro di lei, nella sua gonna e rimane incollata al suo corpo. Singhiozza disperata.

“Ma Elisa, che succede? Non c’è nulla da avere paura, qui ci sono tanti bambini, guarda..” cerca di rassicurare la maestra avvicinandosi a lei.

“Su amore, tutti gli altri bambini sono contenti, ti aspettano. La mamma torna dopo. Promesso!”.

L’insegnante fa segno alla mamma di lasciarle la bambina ma mentre Giulia cerca di staccarsi, Elisa si abbarbica ancora di più, rendendole difficile ogni movimento. Deve farlo con forza e per un po’ ci prova ma anche lei sembra in difficoltà. Vede la maestra che con il suo sguardo la incoraggia a lasciarla andare, ma intanto Elisa si dimena urla e singhiozza senza pausa.

Si sforza Giulia di mostrarsi decisa. In realtà sta malissimo. Si rende conto che lei pure non era pronta. Vorrebbe non essere lì, ma poi con forza si sgancia dalla piccola e la consegna alla maestra. Elisa urla come un pulcino disperato e abbandonato. Lei tenta di allontanarsi. Si rende conto che vorrebbe fuggire per non dover sentire quello strazio, ma poi all’insegnante:

“Guardi facciamo così, oggi torniamo a casa e magari ci prepariamo meglio per domani, non posso lasciarla qui in questo stato, non le pare?”

L’insegnante la guarda sorridendo e risponde:

“Signora, il primo giorno è così per tanti bambini ma un primo giorno ci vuole per staccarsi dalla mamma”.

“Si, capisco risponde Giulia ma forse lei è ancora piccola, sa potrebbe essere un trauma, non crede?”.

“Un trauma signora? Per chi per lei o per Elisa?”

 Giuliana Beghini Franchini & Giuseppe Maiolo

dal libro “Mamma che ridere” ed. Erickso

Da:www.officina benessere

 

Cartello e scritta per l’ inizio del nuovo anno scolastico

Accoglienza a scuola.

I primi giorni di scuola sono emozionanti, pieni di ansie e di paure…..per creare un clima rassicurante,allegro e ricco di colori non potevano mancare cartelli e scritte per addobbare l’ atrio e la porta dell’ aula, ed accogliere così, i bambini al loro primo ingresso a scuola e al loro rientro.

cartello per porta

Basta cliccare sull’immagine , stampare e colorare.

Buon anno e buon lavoro a tutti!

Bentornati 2016

Altre risorse per l’ accoglienza :

Canti
Contrassegni e corredo scolastico
Lavoretti ,addobbi. 
Poesie per il primo giorno di scuola
Striscioni e bandierine

Canti per l’ accoglienza

Rap

Rap…rap…rap…rap…
Alla mia maestra piace tanto Jovannotti,
viene a scuola tutti i giorni per interrogarci,
sì, però, non fa mica come gli altri,
che, si sa, danno voti bassi o alti.
Bassi o alti…
Bassi o alti…
Lei pretende invece che rispondiamo a tempo “yea”
e si dica la lezione con bravura e precisione
con il fare stravagante che distingue quel cantante
Con quel passo snoccolato e quel ritmo sincopato
Che fa Tum-cha tum-tum-cha
Tum-cha tum-tum-cha
Rap scuola rap…
È proprio tanto bello imparare con il rap…
Rap… maestra rap
Sei forte, sei un mito, sei il meglio che c’è.
Se tu rappi geografia, storia, scienze e geometria
Saprai bene le lezioni, non avrai preoccupazioni!
Rap scuola rap…
Mi piace andare a scuola
Se la scuola è così rap!
Sei per tre diciotto, sei per quattro ventiquattro,
sei per cinque fanno trenta, sei per sei trentasei,
sì, però, tu sai dirmi esattamente
come mai il sole nasce sempre a oriente.
Con l’armata a Waterloo fu sconfitto Bonaparte,
il pianeta più vicino alla nostra terra è Marte.
Se qualcuno chiede a me cosa mai è l’erre tre
lo collego col pi greco, con la sfera e poi ti dico
Che fa Tum-cha tum-tum-cha
Tum-cha tum-tum-cha
Rap scuola rap…
È proprio tanto bello imparare con il rap…
Rap… maestra rap
Sei forte, sei un mito, sei il meglio che c’è.
Se tu rappi geografia, storia, scienze e geometria
Saprai bene le lezioni,
non avrai preoccupazioni!
Rap scuola rap…
Mi piace andare a scuola
Se la scuola è così rap!
Fotosintesi si dice quel processo strano
con la luce e con le foglie, è il clorofilliano
E, se vuoi, ti rispondo alla domanda
guarda che solo in Cina vive il panda.
Stanno in Africa i leoni, dappertutto gli scimmioni
per cui Cesare, si sa, non fu per fatalità
che in quel marzo sfortunato cadde a terra pugnalato!
E ora che ti ho dimostrato che col rap ho ben studiato,
tutti a Tum-cha tum-tum-cha
Tum-cha tum-tum-cha
Rap scuola rap…
È proprio tanto belo imparare con il rap…
Rap… maestra rap
Sei forte, sei un mito, sei il meglio che c’è.
Se tu rappi geografia, storia, scienze e geometria
Saprai bene le lezioni,
non avrai preoccupazioni!
http://www.filastrocche .it
———————-
L’ alfabeto della scuola
A come AMICI che si trovano insieme
B come BANCHI in file serene
oppure BISCOTTI scambiati a merenda
quando c’è pausa e non reprimenda
C come CORTILE per andare a giocare
oppure COMPITI che si devon fare
D come DIECI DOZZINE DI DENTI
oppure DISCORSI DELUDENTI
E come ENTUSIASMO per cose nuove
o ESPERIMENTI per fare le prove
F come FAVOLE e FILASTROCCHE
purché divertenti ed anche un po’ sciocche
G come GIOCHI con le parole
sia con i numeri che da sole
H come HO VOGLIA di uscire a giocare
oppure di leggere e di imparare
I come INCHIOSTRO verde ed azzurro
per scrivere anche su pane e burro
L come LAVAGNA nera e gessosa
oppure LITRI di coca e gassosa
M come MAESTRA gentile e cordiale
oppure MATEMATICA che non è MALE
N come NUMERI scritti di rosso
O come OPERAZIONI a più non posso
P come PAGINE di libri e quaderni
Q come QUADRETTI antichi e moderni
R come RIME RISATE RACCONTI
ad ascoltarli siam tutti pronti
S come STUDIO di bruchi e lombrichi
o come STORIE di popoli antichi
T come TABELLE TAVOLE TESTI TEATRO
che ci diverte e non è mai TETRO
U come UNO per tutti tutti per UNO
fuori del gruppo non c’è nessuno
V come VOGLIA di fare e disfare
o solamente di andare a mangiare
Z come ZERO paure e dispetti
perché della scuola siamo contenti
teso dal web
Ascolta

 


La canzone della scuola

Il tempo si allunga se sei a scuola

quando si gioca si accorcia e vola

Ascolto parole e conto i quadretti

faccio disegni dai bordi perfetti

Ma c’è una scuola che parla ai bambini

come la rondine ai rondinini,

li fa volare aprendo le ali

e sa che i voli non sono mai uguali

E via la polvere dalle parole dentro

la scuola può esserci il sole

apri le porte spalanca finestre

ridono i bimbi con le maestre..

ridono i bimbi con le maestre

Quanto pesa stare ferma nel banco

con un compagno seduto al mio fianco

la testa corre scavalca i muretti

w i disegni che non sono perfetti

La scuola è bella se accoglie i pensieri

così ogni giorno ne sai più di ieri

è viva e allegra se sa navigare

insegna ai bambini a conoscere il mare

E via la polvere dalle parole

dentro la scuola può esserci il sole

apri le porte spalanca finestre

ridono i bimbi con le maestre…

ridono i bimbi con le maestre

E via la polvere dalle parole

dentro la scuola può esserci il sole

apri le porte spalanca finestre

ridono i bimbi con le maestre…

ridono i bimbi con le maestre

http://www.rosalbacorallo.it/l’alfabeto-della-scuola.html

—————————————-

Benvenuto

 Benvenuto benvenuto, questo è il mio saluto
Benvenuto benvenuto, questo è il mio saluto
Benvenuto benvenuto, questo è il mio saluto
Benvenuto benvenuto, questo è il mio saluto

Sulla porta la maestra
un saluto alla finestra
è una cosa delicata
incomincia la giornata

Benvenuto benvenuto, questo è il mio saluto
Benvenuto benvenuto, questo è il mio saluto
Benvenuto benvenuto, questo è il mio saluto
Benvenuto benvenuto, questo è il mio saluto

Si saluta con il sorriso
è più dolce ogni viso
si saluto ogni bambino
con la mano ed un bacino

Benvenuto benvenuto, questo è il mio saluto
Benvenuto benvenuto, questo è il mio saluto
Benvenuto benvenuto, questo è il mio saluto
Benvenuto benvenuto, questo è il mio saluto

C’è chi arriva e chi va via
si saluta in allegria

Ascolta


La scuola è dei bambini

Andrea Lama

A scuola siamo in tanti si fanno giochi e canti

racconti e burattini la scuola è dei bambini

Nel parco c’è chi corre chi va sopra la torre

chi fa uno scivolone chi gioca col pallone

Da qui, da lì, di là, uscite un pò di casa

a scuola ci si sta a scuola è un’altra cosa

Da qui, da lì, di là, uscite un pò di casa

a scuola ci si sta a scuola è un’altra cosa

Da qui, da lì, di là, uscite un pò di casa

a scuola ci si sta a scuola è un’altra cosa

Da qui, da lì, di là, uscite un pò di casa

a scuola ci si sta a scuola è un’altra cosa

Nel gioco del mercato io compro

e dopo vendo quello che ho guadagnato

di nuovo me lo spendo

Con il mio corpo a palla salto

e poi rimbalzo affondo

e torno a gallo affondo e

mi abbasso e mi rialzo

La scuola è dei bambini

lasciateci sognare se noi restiam vicini

c’è sempre da imparare

La scuola è dei bambini lasciateci sognare

se noi restiam vicini c’è sempre da imparare

Dai dai dai resta a scuola e poi vedrai

Dai dai dai resta a scuola qui con noi

Ascolta

—————————————————-

Palloncino blu
Palloncino blu su, su, su,
Nel cielo se ne va su, su, su,
E canticchiando fa trallero lero là
Incontra una farfalla, le dice buona sera
Incontra una cornacchia
Mamma quant’è nera
Incontra un passerotto
Che non sa volare attaccati al mio filo
Se da mamma vuoi tornare
Palloncino blu su, su, su,
Nel cielo se ne va su, su, su,
E canticchiando fa trallero lero là
Palloncino blu giù, giù, giù
Nel mare se ne va giù, giù, giù
E canticchiando fa trallero lero là

Incontra un pesciolino gli dice buona sera
Incontra una balena, mamma com’è nera
Incontra un polipetto che non sa nuotare
Attaccati al mio filo se da mamma vuoi tornare

Palloncino blu giù, giù, giù
Nel mare se ne va giù, giù, giù
E canticchiando fa trallero lero là
Dal web
——————————————
Volta la carta
La donnina che semina il grano
volta la carta e si vede il villano.
Il villano che zappa la terra
volta la carta e si vede la guerra.
La guerra con tanti soldati
volta la carta e si vede i malati.
I malati con tanto dolore
volta la carta e si vede il dottore.
Il dottore che fa la ricetta
volta la carta e si vede Concetta.
La Concetta che fa i brigidini
volta la carta e ci sono i bambini.
I bambini che van per i campi
volta la carta e si vedono i lampi.
I lampi che fanno spavento
volta la carta e si vede il convento.
Il convento coi frati in preghiera
volta la carta e si vede la fiera.
La fiera con burle e con lazzi,
volta la carta e si vedono i pazzi.
I pazzi che cantano a letto
volta la carta e si vede lo spettro.
Uno spettro che appare e va via
volta la carta e si vede Lucia.
Lucia che fa un vestitino
volta la carta e si vede Arlecchino.
Arlecchino che fa gli sgambetti
volta la carta e ci sono i galletti.
I galletti che cantano forte
volta la carta e si vede la Morte.
La Morte che falcia la gente
volta la carta e non si vede più niente.
filastrocche.it


L’elefante con le ghette
L’elefante, l’elefante
con le ghette-ette
se le leva, se le leva,
e se le mette
se le leva, e se le mette
per potersi, per potersi divertir.
Una signora,una signora,
un poco grassa-assa
cade giù, cade giù
dal quinto piano
per fortuna c’era un ramo che la prese,
che la prese e la salvò.
La balena la balena poverina
sa che l’acqua sa che l’acqua le fa male
quando viene il temporale
si nasconde si nasconde in fondo al mar
Tre formiche,tre formiche,
in bicicletta-etta
fanno a gara, fanno a gara,
col diretto
ma la mosca per dispetto il diretto,
il diretto rovesciò
pom!pom!
———————————-
Whisky il ragnetto
Whisky ,il ragnetto che sale la montagna
la pioggia lo bagna
e Whisky cade giù, giù, giù!
Ma ecco esce il sole
e Whisky si è asciugato
risale la montagna e va sempre più sù, sù, sù!
Sulla montagna c’è una casetta
con una streghetta
che se lo vuol mangiar, gnam, gnam!
Ma Whisky è molto furbo
riscende la montagna
e va dalla sua mamma
e non la lascia più, più, più!
—————————
La mucca Carolina
La mucca Carolina
si sveglia la mattina
si mette le ciabatte
e beve tanto latte,
poi con la bicicletta
pedala in fretta in fretta
e va da sua cugina
la mucca teresina.
brucano l’erbetta
la mangiano in fretta in fretta
perchè hanno tanta fame
ma voglion le…banane!!
da Infanziaweb


La canzone della felicità

Se sei triste
e ti manca l’allegria
scaccia fuori la malinconia
vieni con me, ti insegnerò
la canzone della felicità!
Bom bom bom

Batti le ali
muovi le antenne
dammi le tue zampine
vola di quà
e vola di là
la canzone della felicità!


La canzone della scuola

Il tempo si allunga se sei a scuola
quando si gioca si accorcia e vola
Ascolto parole e conto i quadretti
faccio disegni dai bordi perfetti
Ma c’è una scuola che parla ai bambini
come la rondine ai rondinini,
li fa volare aprendo le ali
e sa che i voli non sono mai uguali
E via la polvere dalle parole
dentro la scuola può esserci il sole
apri le porte spalanca finestre
ridono i bimbi con le maestre..
ridono i bimbi con le maestre
Quanto pesa stare ferma nel banco
con un compagno seduto al mio fianco
la testa corre scavalca i muretti
w i disegni che non sono perfetti
La scuola è bella se accoglie i pensieri
così ogni giorno ne sai più di ieri
è viva e allegra se sa navigare
insegna ai bambini a conoscere il mare
E via la polvere dalle parole
dentro la scuola può esserci
il sole apri le porte spalanca finestre
ridono i bimbi con le maestre…
ridono i bimbi con le maestre
E via la polvere dalle parole
dentro la scuola può esserci il sole
apri le porte spalanca finestre
ridono i bimbi con le maestre…
ridono i bimbi con le maestre
Fonte

 

Altro materiale per l’accoglienza:

Poesie 

Lavoretti e addobbi

Striscioni, addobbi e altro

Lavoretti,striscioni e altro per l’accoglienza a scuola

Lavoretto-Aquilone per il primo giorno di scuola.

Anche se le vacanze sono appena iniziate,  già pensiamo a come accogliere i bambini a settembre e a come fare per rendere allegro e speciale il loro primo giorno di scuola.
Quest’anno propongo questo simpatico lavoretto che da un lato ricorda le vacanze appena  trascorse e dall’altro augura ai bimbi di prepararsi a volare per i sentieri della vita
Per poter  realizzare questo lavoretto basta pochissimo materiale:

  • Cartoncino
  • Stecche di gelato
  • Pennarello nero
  • Nastro bianco

aquilone arancionetris aquilonigruppo aquiloni

 

Per rimanere in tema , ecco un simpatico striscione colorato e da colorare, per addobbare l’ aula o l’ atrio della scuola

B Benvenuti 2016 colorato

PDF STRISCIONE ” BENVENUTI “

b da

PDF STRISCIONE ” BENVENUTI DA COLORARE”

Altro lavoretto: orsetto per l’accoglienza da donare ai bambini il primo giorno di scuola,

orsettoorsetto aperto

insieme a tanta tenerezza,sorrisi e rassicurazioni.

Featured Image -- 13966

 

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Poesie 

Striscioni

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Cartelli per aula e striscione di Benvenuti

Settembre si avvicina portandoci un nuovo anno scolastico, per l’ occasione potremmo  utilizzare questo simpatico striscione di “Benvenuti” e cartelli per porta,  colorato e in versione bianco e nero,per rendere l’ accoglienza più allegra e ricca di colori.
Stampa   Benvenuti 2015 colorato

striscione colorato 2015

Stampa Benvenuti 2015 da colorare

Striscione Benvenuti colorato dal nostro plesso
Benvenuti 2015

SEZ

cartello per porta

Stampa   Cartello per la sez.

Stampa  Cartello per la classe

Nuove risorse per l’ accoglienza

La sezione Risorse per l’accoglienza degli alunni della scuola dell’ infanzia si arricchisce di nuovi elementi.

Contrassegni topolini( idea dal web)

Coccarda di Bentornato  a scuola.

coccarda bentornati a scuola (1) coccarda bentornati a scuola (2)

STAMPA

STRISCIONE arcobaleno di BENTORNATI!

arcobalenobentornati a scuola (3)

Tanti simpatici contrassegni per la scuola dell’ infanzia!

contrassegni 2014 contrassegni 3 contrassegni 1 contrassegni 2

STAMPA i Contrassegni 2014

Risorse didattiche per l’ accoglienza

Per accogliere i  bambini a scuola prepariamo tante manine allegre e

colorate.

E’ un lavoretto di facile esecuzione e con poco materiale:

Cartoncino di vari colori

Cannucce colorate

Occhietti adesivi

Colla

Per realizzarlo basta stampare la sagoma,riportarla sul cartoncino e unire il tutto

manine per l' accoglienza (6)     manine per l' accoglienza (5) manina benvenuti

 

 

per altre risorse clicca  qui