per una giusta alimentazione.http://www.filastrocche.it/nostalgici/utenti/u_poesie2.htm
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Assaggia tutto!
“No, questo non piace. E quello non mi va.
Che schifo quella roba: puah, puah e puah!”
“Non sai quello che dici. E’ solo un bla, bla, bla.
Assaggia proprio tutto, impara novità!
Per ogni cibo nuovo: hurrà, hurrà, hurrà!”
Cecchi Mela
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Le ciliege
In un tempo davvero assai lontano,
tanto che a pensarlo sembra strano,
un mago fece un grande sortilegio…
E che inventò? L’albero di ciliegio.
Ci passò sotto il resto dei suoi giorni
raccontando di fate e unicorni.
E le ciliege, a forza di ascoltare,
crescevano più buone da mangiare.
Una sera il mago alzò lo sguardo
e dichiarò di essere un vegliardo,
ma prima di lasciare questo mondo
fece un ultimo sforzo assai fecondo.
“Crescete, frutti belli, sempre in coppia.
Ognuna non sia sola ma sia doppia!
Si sa che una ciliegia tira l’altra…
Come una storia ingenua e una scaltra.”
Cecchi Mela
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Saranno buoni i pomodori
Saranno buoni i pomodori
a forma di stelle multicolori?
gli spinaci gialli e blu
mi piaceranno un po’ di più?
farò grandi scorpacciate
di carote ricamate?
diventerò davvero golosa
di zucchine a righe rosa?
e come saranno i fagiolini
con la buccia a quadrettini?
sono solo bizzarre stranezze
o nascondono schifezze?
Quarenghi Giusi
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Filastrocca merendina
Filastrocca merendina
Non è un pranzo, è piccolina
Frutta fresca di parole
Tutta maturata al sole
Nelle bucce consonanti
Vitamine nutrienti
Nelle polpe di vocali
Proteine naturali
Nelle rime d’uva passa
La tua mente non ingrassa
Non imbroglia, non confonde
Filastrocche di poeti
Per merende!
Tognolini Bruno
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LA PAPPA
Din din din ,capanellino
do la pappa al mio bambino.
Don don don,campana a fuoco,
anche al micio ne do un poco.
Din din din, campana a festa,
un pò al cane gamba lesta.
don don don, campana a morto,
un cucchiaio ne do all’ orco
Din din din, campana doppia,
gliene diamo finchè scoppia.
Don don don, campana d’ oro,
tutto il resto al mio tesoro.
M.Tuner
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ROBISON IL GRASSONE
Robinson il grassone
mangiava più di ottanta persone:
mangiò una mucca, mangiò un vitello,
mangiò il macellaio con tutto il macello,
mangiò la chiesa col cappellano,
il campanile col segrestano.
E mucca e vitello
beccaio e macello
e chiesa e curato
quand’ ebbe mangiato
così si lagnò:
“Che fame che ho!”
G. Rodari
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FILASTROCCA SULLA VERDURA
Sai quante cose in un giorno puoi fare?
Correre, ridere e bisbigliare,
camminare sull’erba a piedini scalzi
e saltare facendo altissimi balzi,
giocare, strisciare e poi rotolare,
ballare, cantare, a volte anche urlare,
sognare viaggiando con la fantasia
e lasciar che i pensieri ti portino via,
fare un disegno e poi colorare,
leggere un libro e storie inventare.
Ma tra tante e più cose che se hai voglia puoi fare,
una, credi, davvero è speciale:
è fatta di profumi, aromi e colori,
ha forme diverse e mille sapori.
Pensaci bene, hai indovinato?
Parlo del cibo che certo hai assaggiato!
Carne speziata, bollita e arrostita,
pasta lunga, corta o appuntita,
frutta dolce, succosa e matura,
per non parlar dell’amica verdura!
Soffici torte, deliziose crostate,
grissini, biscotti e marmellate,
fresco, goloso e dolce gelato,
budini cremosi al cioccolato!
Colazione, pranzo, merenda e poi cena,
pensi anche tu che ne valga la pena?
Mangiare, lo sai, davvero conviene,
ti dà l’energia per crescere bene
e fare tutto quello che hai voglia di fare:
muovere il corpo e anche pensare!
Ora dimmi, dopo questa filastrocca
è venuta anche a te l’acquolina in bocca?
Facciamo la pappa, di Francesca Valla, Mondadori
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Filastrocca della mela
Una mela croccantina
ho mangiato stamattina.
La mia mamma l’ha lavata,
l’ha asciugata, l’ha sbucciata,
a pezzetti l’ha tagliata
e nel piatto me l’ha data.
Era buona e profumata:
con che gusto l’ho pappata!
Che sia rossa, verde, gialla,
che somigli o no a una palla,
è gustosa e saporita
e mi lecco anche le dita.
Dopo pranzo, a colazione,
in qualsiasi occasione,
me la mangio in un boccone.
Sempre e in ogni stagione,
non può mancare ogni giorno
cruda, in succo o cotta al forno.
Loredana Limone
Fonte
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Parla la mela…
Io somiglio al bel visetto
roso e tondo dei bambini,
e mi specchio di frequent
nei loro occhi birichini.
A.P. Bonazzoli
La guerra pasticcera
Sono in mille, in centomila
Dei soldati tutti in fila,
Che combattono una guerra
Per la pace sulla terra.
Come bombe lancian torte
che sconfiggono la morte,
Ed i lor razzi perfetti,
Sono solo dei confetti.
Poi al posto delle mine
Metton tante ciambelline,
Ed invece dei cannoni,
Han piantato dei torroni.
Per firmare l’armistizio
Sparan fuochi d’artifizio,
E, fra nubi a pecorelle
Fan volar le colombelle.
Poi, d’un tratto, lento lento
Dondolato un po’ dal vento,
Sale in cielo un dolce coro,
Che sussurra “Amore! Amore!”
Maria Marrone
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