Racconto di Natale

OTTIMA IDEA BABBO NATALE
Babbo Natale scende in cantina occhiali sul naso e una vecchia cartina.
Studia le strade,le case e i camini per arrivare da tutti i bambini.
Passa alla stalla per controllare:è tutto pronto Si deve partire!
Le renne,ahimè,sono ammalate col naso che cola e affaticate … ma la Befana lo può aiutare!
“Ti presto la scopa Babbo,se vuoi basta che poi non mi combini guai!”
Io per la scopa non ho la patente,grazie Befana,mi arrangio,fa niente!”.
Le renne curate con sciarpa e sciroppo guariscono in fretta, e via al galoppo.
Eccole in volo nel cielo di Natale:ci sono i doni da consegnare!
Silvia Nalon,”Focus Pico”,94,dicembre2015,

Altri racconti qui

Poesie per la festa di Natale

La raccolta di poesie del Natale  si arricchisce di altri testi….

AUGURI  A COLORI

Voglio farti gli auguri a colori
perché sia Natale sia dentro che fuori:
sia bella la casa, la strada, la festa,
sia buona la cena e quello che resta.
E siano buoni biglietti e pensieri,
parole di oggi e quelle di ieri.

E allora eccoti auguri arancione
che sanno di zucca, arancia e melone,
che portino aria di grande allegria
in ogni casa, compresa la mia.

Un monte di auguri di un verde frizzante,
che diano gioia in cambio di niente,
che mandino odore di boschi e racconti,
di foglie, di muschio e di rossi tramonti.

Un mare di auguri dipinto di blu,
che portino gioia a chi vuoi tu
e faccian tornare la fantasia
a chi l’aveva perduta per via.

Auguri gialli, pieni di sole,
per riscaldare tante parole
e per guardare con simpatia
chi ti sta intorno, chiunque sia.

E ancora auguri di un rosso lucente
che parlino al cuore di tutta la gente,
per stare insieme vicino al fuoco
a raccontarsi o a fare un gioco.

Infine auguri arcobaleno
perché il Natale sia sereno
e riporti dentro a ogni cuore
pace, speranza, gioia, amore.

http://www.filastrocche.it/contenuti/auguri-a-colori/

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Nasce Gesù

Luisa Nason

Campana piccina
che attendi lassù
intona il tuo canto
ché nasce Gesù.
O stella, stellina
che brilli lassù,
ravviva il tuo lume
ché passa Gesù
O cuore piccino
che attendi quaggiù
prepara i tuoi doni
che nasce Gesù.
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Babbo Natale viene di notte

Babbo Natale viene di notte
viene in silenzio a mezzanotte
dormono tutti i bimbi buoni
e nei lettini sognano i doni

Babbo Natale vien fra la neve
porta i suoi doni la dove deve
non sbaglia certo conosce i nomi
di tutti quanti i bimbi buoni.
http://www.Babbonatale.biz
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Babbo Natale non sbaglia mai

Babbo Natale sale in soffitta
spolvera e spolvera la vecchia slitta.
Parte dal Polo a gran velocità
vola sui paesi su tutte le città.
Scende in silenzio piano pianino,
senza rumore dal tuo camino.
Porta mille regali e tu lo sai,
ma stai sicuro non sbaglierà mai!
Vola nel cielo tra la neve in fermento
lascia una scia tutta d’argento.
http://www.fantasiaweb

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L’albero di Natale

Si accendono e brillano
gli alberi di Natale.
Si accendono e radunano
grandi e bambini intorno.
I rami si trasformano
con bacche rosse e fili d’or.
Si accendono e brillano
gli alberi di Natale!
Fra i cantici degli angeli
intorno al Bambinello
riposa nella culla
lo scalda l’asinello.
I rami verdi toccano
la capannuccia di carton
e l’albero illumina
la culla del Signor.
da “Percorsi” ed.Raffaello editrice.

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L’alberello

In ogni casa decorato e bello
trova il posto un alberello.
Sotto i rami tanti regali:
dentro che ci sarà?
Sono regali di valore:
amicizia,
affetto,
amore.

da “Guida Fabbri”, Fabbri Editori.
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UN OMONE GRANDE E GROSSO


È un omone grande e grosso
che si sforza a più non posso,
di dar un po’ di felicità
in ogni casa dove lui va!

Viene da un luogo molto lontano
dove si lavora a tutto spiano,
per preparare giochi e trastulli
da portare a tutti i fanciulli!

Per far alla svelta ed esser puntuale
si serve di una slitta fenomenale,
trainata da renne che procedon sicure,
volando nel cielo senza dubbi o paure!

Nel buio della notte deve trovare
ogni casa dove si deve recare,
si ferma sul tetto e prende il suo sacco
che contiene dei bimbi ogni pacco!

Ma lui preferisce non entrar dalla porta
ne ha un’altra pronta di scorta,
scende deciso giù dal camino
mentre dorme nel letto ogni bambino!

Poi consulta la lettera in mano
che ha ricevuto nel suo paese lontano,
depone con cura il dono richiesto
e riparte subito per far al più presto!

Avrai già capito chi è il personaggio
che con la sua slitta è di passaggio,
e nella notte che precede il Natale
porta ad ogni bimbo il suo dono speciale
!

Di Gritta Maria Grazia( Fantasiaweb)

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“L’ANGIOLETTO DEL PRESEPIO”
L’angioletto del presepio
Fa un lavoro faticoso:
è attaccato alla capanna
senza ferie né riposo.
Con le ali sempre aperte
Lui non teme il raffreddore,
con la scritta “Gloria in cielo”
fa la guardia al redentore.
Forse a lui piacerebbe
Di volare un po’ più su,
ma da sempre l’angioletto
resta accanto al suo Gesù.

http://www.paoline.it

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Filastrocca di natale

Filastrocca di Natale,
fiocchi di neve sul davanzale,
un sorriso d’angioletto
sulla capanna con il tetto.

Filastrocca bimbo bello
nato tra il bue e l’asinello.
Tiene il figlio sul suo cuore
mamma Maria con tanto amore.

Filastrocca tutto tace,
viene nel mondo un Re di pace.
Filastrocca notte santa,
ogni bambino nel mondo canta.

http://www.paoline.it

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Filastrocca del presepio

Uno è il bambino
bello e ricciolino.
Due l’asinello
col bue suo fratello.
Tre re sapienti
i Magi coi turbanti.
Quattro i pastori
che vanno da Gesù.

Cinque le donne
coi manti e con le gonne.
Sei pescatori
che a sera stanno fuori.
Sette caprette
che il latte servirà.
Otto angioletti
e il coro si farà.

Nove bambini
che vanno per la via.
Dieci stelline
nel cielo e così sia.

http://www.paoline.it

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Angioletti

Angioletti fate piano
ad entrar nella capanna
c’è Gesù che fa la nanna
se vedessi com’è bello
piccolino bianco e rosa
sulla paglia si riposa.
Dalle stelle egli è disceso
dalle stelle tutte d’argento,
angiolini che portento.

da “Raccogli idee” ed.Tresei scuola.

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La notte di Natale
Nella notte fredda e bianca
la Madonna è tanto stanca.
Gli angioletti più piccini
son venuti a lei vicini.
Uno spolvera le stelle

ed accende le più belle,

manda in cielo la cometa
con un lungo fil di seta.
Uno va sul campanile,
uno corre nell’ovile,
per suonar le campanelle,

per destar le pecorelle.
Ora in groppa all’agnellino
trotta trotta il più piccino,
chiama il bue e l’asinello

per scaldar il Bambinello.

Uno dice al pastorello:
Presto, accendi il focherello!
Troppo freddo, troppo gelo,
per Gesù che vien dal cielo.
Con le piume delle ali,

uno ha fatto due guanciali

e li pone nella culla

per Gesù che non ha nulla.

Per Gesù che è poverino,
per Gesù che è piccolino;

ma che porta tanto amore
tanta pace nel suo cuore.

da “Progetto infanzia”,ed. Raffaello.

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ALTRE poesie….

biglietto di natale

Le leggende e racconti di Natale

L’alberello poverello

La fiaba

C’era una volta in un villaggio lontano lontano, un povero falegname. Questo falegname era tanto buono, sempre disponibile ad aiutare coloro che ne avevano bisogno, ma ahimè era anche tanto povero e viveva di stenti. L’unico modo che aveva per sopravvivere, era avventurarsi nei boschi e cercare legna pregiata e robusta per i ricchi signori. Il falegname avrebbe tanto voluto cercare un altro lavoro, e guadagnare tantissimi soldi, ma non per arricchirsi. Non aveva nessuna intenzione di diventare arrogante e vanesio come i nobili, con cui era costretto a trattare per potersi assicurare un piatto di minestra calda sulla sua misera tavola. Assolutamente no, il suo progetto era quello di racimolare il denaro necessario per comprare cibo e balocchi alle famiglie, che non potevano permetterseli. Il buon falegname era fatto così, i bisogni e le necessità degli altri (soprattutto dei bambini) venivano prima delle sue, e ciò che lo preoccupava maggiormente, era che il giorno di natale si faceva sempre più vicino.

Quella sera, mentre il falegname si trovava nel bosco, alla ricerca di torba profumata per il caminetto del sindaco, una voce forte e sicura riecheggiò fino al suo orecchio.

“Falegname, falegname!”

L’uomo si voltò spaventato, ravvivò la luce della sua lanterna e si guardò bene attorno. Era buio, il cielo era appena illuminato da una timida mezzaluna e da qualche puntina di stella. Forse qualcuno, approfittandosi dell’oscurità della notte, si era nascosto dietro ad un albero e aveva deciso di fargli uno scherzo. Si, doveva essere sicuramente così. Aveva già immaginato quel burlone sghignazzare dal suo nascondiglio, e lui come uno sciocco, era cascato in quello stupido scherzo. Scosse la testa e decise di non ricambiare la burla. L’ora era tarda, ed il freddo e l’umidità avevano cominciato a penetrargli nelle ossa. Gli ci mancava solamente un malanno! Prima terminava il suo lavoro e prima sarebbe ritornato alla sua casetta a godersi il calduccio del letto. Pose la lanterna su una roccia e continuò a caricare la sua carretta di torba. Ma nuovamente quella strana voce si fece risentire.“Hey tu, falegname. Lascia perdere la torba e ascoltami.”

“Ora basta!” gridò l’uomo “non ho tempo per questi stupidi scherzi. Ho del lavoro da sbrigare, ho un’importantissima consegna domani mattina. E se non porto a termine ciò che ho iniziato, domani non mangio!”

“Non è uno scherzo” replicò la voce sconosciuta “sono proprio qui, vicino a te. Ho bisogno del tuo aiuto.”

“Ma si può sapere chi è che parla?” urlò nuovamente il falegname.

Riprese la lanterna e si riguardò attorno, ma non c’era nessuno. Camminò in tondo per un po’ tenendo il braccio alzando e cercando di fare luce in ogni angolo buio della boscaglia, ma con insuccesso. Non riusciva proprio a capire chi gli avesse rivolto la parola.

“Ma insomma, possibile che non capisci? Sono davanti a te!”

Il falegname stupito, tese il braccio di fronte a sé, e alla luce della lanterna vide un piccolo albero dai rami rinsecchiti, ricoperto da un fogliame piuttosto spoglio e senza colore.

“Ah finalmente.” Rispose l’albero.

“M … ma com … come è possibile? Sei stato proprio tu a parlarmi?”

“Si, si. Sono stato io. So che ti sembra strano, ma non sono un albero come tutti gli altri, io sono molto speciale. Mi chiamano L’alberello poverello. Ma ora non c’è tempo per le spiegazioni. Io so tutto su di te, carissimo falegname. So che sei una persona onesta e leale, e che aiuti sempre chi è in difficoltà. So anche che vuoi cercare un altro lavoro per avere una vita un po’ più dignitosa. Ebbene, questa è la tua notte fortunata. Il caso ha voluto che io passassi proprio di qui per le feste natalizie. So che i bambini di questo posto vogliono un grandissimo albero di natale al centro della piazza, ma nessuno, nemmeno il sindaco può permettersi di acquistarlo. Se tu ora mi abbattessi e mi ripiantassi nella pubblica piazza, saprò come rendere felici tutti quanti.”

“Ma” rispose il falegname “ sei piccolo e secco, i tuoi rami sono a malapena ricoperti dalle foglioline, come puoi pensare che il mio aiuto possa esserti favorevole?”

“Basta chiacchiere” replicò l’albero “faresti meglio a non sottovalutarmi. Abbattimi e ripiantami nel luogo che ti ho indicato. Saprò come ricompensarti.”

Il falegname sempre più incredulo, afferrò la scure e accontentò la richiesta del bizzarro alberello.

I giorni passarono in fretta ed arrivò il sospirato 25 dicembre. Il falegname, ricordandosi della sua buffa vicenda, si incamminò verso la piazza del paese. Fece molta fatica a raggiungere il centro del piazzale poiché era affollato. Da ogni parte c’erano uomini, donne e bambini festanti, con dei pacchi nelle loro mani e urlavano felici tra di loro Che bello! Che bello!

Arrivato a destinazione, il falegname rimase stupefatto. Un grandissimo albero di natale si presentava imponente e maestoso davanti agli occhi di tutti. Ai suoi piedi, c’era un cartello con una scritta a caratteri cubitali Questo regalo proviene da chi ha sempre provveduto a riscaldare le vostre fredde giornate, cercando legna per i vostri camini.

“Carissimo” intervenne il sindaco, dando una pacca sulla robusta spalla del buon uomo. “Hai avuto davvero un’idea geniale, i paesani sono felicissimi e come primo cittadino, ho il diritto e il dovere di premiarti. D’ora in poi sarai al mio servizio, avrai una casa nuova e il tuo stipendio sarà triplicato. Buon natale amico mio.” Detto questo, si allontanò trotterellando e fischiettando allegramente.

“Buon natale” rispose il falegname con voce flebile. Di colpo riguardò l’albero, e il birichino ricambiò il suo sguardo agitando lievemente la sua folta chioma. Pieno di gratitudine, il falegname si allontanò lasciando libero spazio ai bimbi, che gioiosi, scartavano i loro pacchi. Ebbene si, L’alberello poverello così minuscolo e insignificante, aveva mantenuto le sue promesse diventando grandissimo e generosissimo per gli altri.

Licia Calderaro
Fonte

 Il primissimo albero di Natale
Babbo Natale stava attraversando il bosco. Era di cattivo umore. Il suo cagnolino bianco, che di solito gli correva davanti con gioia, se n’accorse e s’insinuò dietro il suo padrone con la coda tra le gambe. Non provava più soddisfazione nel suo lavoro. Tutti gli anni era la stessa storia. Non c’era più entusiasmo. Giocattoli, cibi, alla lunga non servivano più. I bambini si divertivano certamente, ma lui voleva che urlassero, esultassero, e cantassero, ma ormai lo facevano sempre più di rado.
Babbo Natale si era lambiccato il cervello tutto il mese di dicembre per escogitare qualcosa che riportasse la vera gioia natalizia nel mondo dei bambini, una gioia a cui prendessero parte anche gli adulti. Ma niente.
Così procedeva faticosamente dentro la foresta innevata, fino a quando non giunse ad un incrocio. Lì aveva un appuntamento con Gesù Bambino, con il quale si consigliava sempre sulla distribuzione dei doni. Già da lontano vide che Gesù Bambino era già arrivato, perché in quel punto c’era un chiarore luminoso.
Il Bambin Gesù indossava un abitino bianco di pelliccia e il suo volto era tutto un sorriso: “Come va, vecchio mio?”, chiese Gesù bambino. “Hai la luna storta?” Allora se lo prese a braccetto e andò via con lui. Dietro di loro trotterellava il cagnolino, ma non sembrava più triste e la coda ora era alzata, baldanzosa.
“Sì”, disse Babbo Natale, ” non mi diverto più. Che sia colpa dell’età o d’altro, non lo so. Il fatto è che dopo i dolcetti, le mele e le nocciole, è finito tutto. Finiscono di mangiarle e la festa è finita. Bisognerebbe trovare qualcosa di nuovo.”Gesù Bambino fece un cenno di approvazione con la testa ed assunse un’espressione pensierosa; poi disse: “Hai ragione, vecchio mio, ci ho pensato anch’io, ma non è così facile.” “E’ proprio questo” brontolò Babbo Natale, “sono ormai troppo vecchio e troppo sciocco. Mi è già venuto un bel mal di testa a forza di pensarci, ma non mi viene in mente proprio niente di divertente”.
Pensierosi, andarono entrambi attraverso il bosco bianco, Babbo Natale con il volto burbero e Gesù Bambino meditabondo. Nella foresta tutto era silenzioso, non si muoveva niente, soltanto quando la civetta si sedeva sopra un ramo, cadeva, con un rumore sommesso, un pezzetto di quella specie di decorazione che forma la neve appena caduta. La luna splendeva chiara e luminosa, tutte le stelle luccicavano, la neve pareva argento e gli abeti stavano lì, neri e bianchi, era proprio uno splendore.
Un abete alto cinque piedi che stava da solo in primo piano appariva particolarmente incantevole. Era ben proporzionato, su ogni ramo c’era una striatura di neve, sulle punte dei rami dei piccoli ghiaccioli, e così scintillava e luccicava al chiaro di luna. Gesù Bambino lasciò andare il braccio di Babbo Natale e diede un piccolo colpo al vecchietto in segno d’intesa, indicò l’abete e disse: “Non è semplicemente meraviglioso?” “Sì”, disse il vecchietto, “ma questo a cosa mi serve?”. “Tira fuori un paio di mele”, disse il Bambin Gesù, “mi è venuta un’idea.”Babbo Natale fece una faccia stupita perché non riusciva a immaginare come a Gesù Bambino fosse venuto voglia di mangiare delle mele ghiacciate con quel freddo.
Staccò la sua cinghia, adagiò il suo enorme sacco nella neve, frugò dentro e allungò un paio di belle mele.”Adesso tagliami qualche cordicella in due pezzi lunghi un dito e fammi dei piccoli paletti”, disse Gesù Bambino. Al vecchietto tutto questo parve un po’ buffo, ma non disse nulla e fece quello che gli aveva detto Gesù Bambino. Quando ebbe preparato le cordicelle e i paletti, Gesù Bambino prese una mela, gl’infilò dentro un paletto, legò attorno il filo e lo appese ad un ramo.
“Così”, disse, “ed ora tocca agli altri e tu mi puoi aiutare, ma fa attenzione, che non cada giù neppure un fiocco di neve!” Il vecchietto lo aiutò, sebbene non sapesse perché, ma la cosa lo divertiva e non appena l’intero alberello fu carico di belle mele rosse, si allontanò cinque passi, si mise a ridere e disse: “Guarda, quanto è grazioso! Ma che senso ha tutto ciò?”. “C’è proprio bisogno che tutto abbia uno scopo?” rise Gesù Bambino. “Stai attento, che lo faccio ancora più bello. Adesso dammi anche le nocciole!”
Il vecchietto fece scivolare fuori del suo sacco delle noci e le diede a Gesù Bambino. Infilò in ognuna un bastoncino, ci attaccò un filo e l’appese tra le mele. “Cosa ne dici adesso, vecchio mio?” domandò, “non è la cosa più bella del mondo?”. “Si”, disse, “ma non so ancora…” “Vieni dai!” rise Gesù Bambino. “Hai delle luci?”.Ora, l’alberello stava lì sulla neve, dai suoi rami innevati facevano bella mostra di sé le mele rubiconde, le nocciole d’oro e d’argento brillavano e luccicavano, e le candele di cera gialle ardevano festosamente. Con il suo viso bianco e roseo Gesù Bambino era tutto sorridente e batteva le mani, il vecchio Babbo Natale non sembrava più così di cattivo umore e il cagnolino saltava di qua e di là e abbaiava. Quando le luci ebbero finito un poco di bruciare, Gesù Bambino agitò le sue ali d’oro e d’argento e le luci si spensero. Disse a Babbo Natale di segare l’alberello con cura.
Poi scesero entrambi dalla montagna portandosi dietro l’alberello variopinto. Quando arrivarono al paese tutti dormivano. Si fermarono alla casa più piccola. Gesù Bambino aprì la porta piano piano ed entrò; Babbo Natale gli venne dietro. Nella stanza c’era uno sgabello a tre gambe. Lo misero sul tavolo e c’infilarono l’albero. Babbo Natale pose sotto l’albero ancora tante belle cose, giocattoli, dolci, mele e nocciole, e poi tutti e due lasciarono la casa in punta dei piedi, come erano entrati. Quando l’uomo a cui apparteneva la casetta, la mattina seguente, si svegliò e vide l’albero variopinto, rimase stupito e non sapeva che cosa dire.albero di natale
Accese le luci dell’alberello e svegliò la moglie e i bambini. C’era una tale atmosfera di gioia nella casa come non c’era stata mai durante i Natali passati. Nessun bambino badava ai giocattoli, ai dolci, e alle mele, tutti guardavano solamente l’albero con le luci. Si presero per mano, ballarono intorno all’albero e cantarono tutti le canzoni di Natale che sapevano.
Quando fu giorno pieno vennero gli amici e i parenti del minatore, guardarono l’alberello, si rallegrarono e andarono subito nel bosco, per andare a prendersi anche loro un alberello per i loro bambini. Le altre persone che videro questi, li imitarono, ognuno si prese un abete e lo decorò, chi in un modo, chi in un altro, ma luci, mele e nocciole le mettevano tutti quanti. Quando si fece sera ardeva in tutto il villaggio, casa per casa, un albero di Natale, dovunque si sentivano canzoni di Natale e il giubilo e le risa dei bambini.
Da lì l’albero di Natale ha fatto il giro di tutta la Germania e da lì del mondo intero.
La leggenda delle palline di Natale
pallina con renna

Nella grotta di Betlemme, da pochi giorni, era nato il Bambino Gesù.

Tutti andavano a rendergli omaggio portandogli dei doni.

Un artista di strada, molto povero, si trovava a Betlemme proprio in quei giorni e voleva andare a salutarlo, ma non aveva nemmeno un dono da portargli.

Dopo qualche esitazione decise di recarsi alla grotta e di andarlo a trovare. Gli venne in mente un’idea, fare quello che gli riusciva meglio: il giocoliere.

E così tirò fuori dalla sua sacca alcune palle e cominciò, abilmente, a farle ruotare in aria, facendo ridere il piccolo bambino.

Da quel giorno per ricordarci delle risate di Gesù Bambino si appendono delle palline colorate all’albero di Natale.

http://www.favolefantasia.com/6701/la-leggenda-delle-palline-di-natale.html

Il pianeta degli alberi di Natale
lavoretto natale

Gianni Rodari

Marco, bambino terrestre, era andato a trovare Marcus, bambino spaziale.
incontrarono alla stazione interplanetaria.
Lì cominciava la città spaziale, che assomigliava alle città terrestri, con strade, case e piazze.
Ai lati di un viale crescevano due lunghissime file di abeti.
Sui loro rami brillavano stelle, lampadine e palloncini lucenti, rossi, gialli, blu. Erano alberi di Natale.
Scusa – domandò Marco – ma che giorno è oggi?
È Natale – rispose Marcus allegramente.
Intanto si erano avvicinati a un deposito di cavalli a dondolo: Marcus ne scelse uno, con una sella a due posti e invitò Marco a montare in groppa.
Questi sono i nostri «robot» e servono per i trasporti pubblici, come i taxi – spiegò Marcus.
Il cavallo a dondolo partI senza scosse e senza rumore, scivolando come una barca sull’acqua.
Centinaia e centinaia di alberi di Natale grandi e piccoli spuntavano dappertutto, persino sui tetti e nei vasetti da fiori che stavano sui balconi.
A Marco venne un dubbio e chiese: – Marcus, ieri che giorno era?
Natale – rispose Marcus senza esitare.
E che giorno sarà domani?
Natale, Marco, Natale: te l’ho già detto.
Ma se Natale era ieri!…
Ieri, oggi, domani, tutti i giorni. È Natale tutti i giorni, da noi.

La storia di Babbo Natale
A Nord del Circolo Polare Artico, nell’Europa settentrionale, esiste una regione: la Lapponia
In questa terra viveva un giorno un simpatico vecchietto….

Questa è la vera  storia (o quasi) di BABBO NATALE!In una capanna del bosco, circondata da abeti, vicino ad un allegro ruscello d’acqua limpida e fresca viveva Natale, il quale si dedicava ogni giorno a coltivare il suo orticello,  a curare le sue renne e ad intagliare il legno, vivendo tranquillamente.
Vestiva sempre di rosso, il suo colore preferito.
Era un vecchietto assai buono e generoso con una lunga barba bianca ed aiutava spesso senza tirarsi mai indietro tutti i suoi vicini.
Un giorno pensò che era troppo poco quello che stava facendo e si mise a pensare: voleva trovare un modo per poter  dare agli altri qualcosa di più.

Quella sera fece un sogno:

Nel sogno gli apparve un angioletto: era molto bello e grazioso
e, con una dolce vocina, gli spiegò che nel mondo c’erano tanti bambini ma tanti di questi erano poveri e non potevano permettersi niente, anche loro come tutti gli altri bambini più fortunati desideravano dei giocattoli, ma non avrebbero mai potuto averli, il cuore dell’angelo era colmo di tristezza e un lacrima gli scorreva lungo il viso, Natale che era molto sensibile chiese all’angioletto cosa poteva fare per far spuntare sui visi di tutti i bambini un sorriso e un po’ di felicità nei loro cuori.

L’angioletto rispose che, se Natale voleva, poteva aiutarli sarebbe dovuto partire caricando sulla sua slitta trainata dalle sue renne un sacco pieno di doni da consegnare a ciascun bambino la notte santa, quando nacque Gesù.

“Ma dove posso trovare i giocattoli per tutti i bambini del mondo? E come posso farcela a consegnarli tutti in una sola notte e ad entrare nelle case? Ci saranno tutte le porte chiuse!” si chiese Natale.

L’angioletto gli disse che Gesù Bambino l’avrebbe aiutato a risolvere ogni problema.

Fu così che Gesù Bambino nominò Natale papà di ogni bambino donandogli il nome di Babbo Natale!

I primi giochi che Babbo Natale regalò furono costruiti con le  sue stesse mani: intagliò nel legno bambole, macchinine, pupazzi ed ogni sorta di giocattolo.

Gesù Bambino assegnò a Babbo Natale degli Elfi che altro non erano che piccoli angeli dalla faccia simpatica che lo aiutavano a costruire i giocattoli, a caricarli sulla slitta e a consegnarli in tempo ogni anno la sera di Natale!

Gesù bambino fece anche un piccolo miracolo: concesse alla slitta e  alle otto renne il dono di poter volare nel cielo.

Babbo Natale entra quindi quella notte in ogni casa calandosi dal camino e riempiendo le calze che ogni bimbo appende sotto al camino, come d’usanza,  e posando gli altri pacchetti più grossi sotto agli alberi di pino adornati a festa con luci e addobbi vari: palline, candeline, bastoncini di zucchero, e anche nelle case delle famiglie più povere gli alberi di pino venivano adornati con noci, mandarini, frutta secca, che profumavano l’aria di festa e che poi venivano mangiati in famiglia tutti insieme.

Grazie alla magia dell’amore fu così possibile a Babbo Natale di essere sempre puntuale la notte santa nella consegna dei suoi doni per poter far felici tutti i bambini del mondo! E portare un sorriso nei loro visi e nei loro cuori!

Fonte:lascatoladeisegreti

 

La pecorella disubbidiente

Nel presepe di Arianna c’era una pecorella disubbidiente.

La bambina l’aveva messa in fila col gregge sulla stradina di segatura, ma lei cascava giù.

Allora l’aveva messa in un prato di muschio accanto al fuoco rosso dei pastori, ma lei cascava giù.

Provò a metterla su una montagna di cartapesta. Ma anche lì cascava.

Ho capito! – disse Arianna –Forse vuoi stare accanto al Bambino Gesù!

E la pecorella fu messa nella capanna, col musetto vicino vicino a una manina di Gesù. Stava in compagnia del bue e dell’asinello…

La pecorella rimase lì ferma, buona buona, contenta contenta.

Aveva finalmente trovato il suo posto nel presepe.

Fonte:Favoleefantasia

 

La leggenda della befana

La notizia della nascita imminente del Salvatore si era sparsa per tutta la Palestina ed anche oltre.

I poveri, gli umili, i bistrattati, ma anche uomini potenti si misero in marcia per andare a Betlemme, dove la famiglia che aveva avuto la fortuna di ricevere l’incarico di mettere al mondo il Cristo fatto persona, si era recata per il censimento.

Andarono pastori con le loro greggi, portando doni: chi un agnello, chi una forma di formaggio di pecora, chi un piccolo sacco di grano, chi un pane appena sfornato nel forno di casa.

Dall’oriente anche tre re, così potenti da essere chiamati Magi, si misero in viaggio a dorso di cammello per andare a rendere il doveroso omaggio a colui che riconoscevano come molto superiore perfino a loro stessi, al loro prestigio e al loro potere.

Erano tre uomini giusti.

Portavano in dono dei regali degli del re dei re: l’oro, che dà potere, l’incenso, che eleva il suo fumo fino in cielo e consente di elevare le proprie suppliche fino a Dio, la mirra, la più rara e pregiata delle resine profumate, degna di essere usata solo dal re più grande.

Il viaggio era lungo, faticoso e non privo di pericoli.

I tre Magi erano colti, sapevano di religione, di filosofia, di astronomia, ma nonostante ciò venne loro un aiuto divino che indicasse il percorso: una stella cometa che indicava la strada.

I re partirono e, mano a mano, anche altre persone, dopo aver loro domandato dove andassero ed averne ricevuto la risposta, chiedevano di accodarsi e di accompagnarli nel viaggio, al fine di non perdersi nelle fredde notti del deserto e delle brulle montagne.

Alcuni seguivano a piedi, altri a dorso d’asino, ma tutti carichi di ciò che potevano donare, oltre che della loro fede e della speranza in colui che veniva a liberarli e salvarli.

Ad ogni villaggio, ad ogni capanna isolata la domanda era sempre la stessa: “Dove andate, o potenti re?” e la risposta pure non cambiava: “Andiamo a vedere la nascita del Messia e a rendergli omaggio; vuoi venire con noi?”.

E così il corteo aumentava e la sera, accanto ai fuochi accesi per scaldarsi e cucinare, tutta quella gente cantava salmi di deferenza e di felice speranza.

Naturalmente non tutti seguivano il corteo: c’erano coloro che non credevano, coloro che erano indecisi, coloro che erano troppo pigri per intraprendere quel viaggio lungo e faticoso.

Giunti a circa metà del loro lungo viaggio, i tre re e il loro corteo giunsero in un piccolo villaggio, talmente piccolo da non avere neppure un nome ed anche qui si ripeté l’usuale interrogatorio sulla loro destinazione.

Poco fuori dal villaggio, in una misera casupola isolata, viveva una vecchina di nome Befana; al vedere quel passaggio di gente guidata da quegli uomini imponenti sulle loro cavalcature, anche Befana uscì dalla sua casa e si fece incontro ai tre Magi: “Scusate se ho l’ardire di rivolgervi la parola, o potenti signori, ma potrei sapere dove va questo vostro corteo? Sapete, qui non succede mai nulla e non si sa mai nulla”.

Con infinita pazienza e con dolcezza Melchiorre rispose: ”La profezia sta per avverarsi: sta per nascere il messia, il liberatore, colui che ci salverà dal male e noi e tutta questa gente stiamo andando ad assistere a questo momento storico, il più importante per gli uomini giusti e di buona volontà: vuoi unirti a noi? La cometa nel cielo ci guida di giorno e di notte e poi siamo in tanti e i predoni del deserto non oseranno attaccarci”:

La vecchia ci pensò un poco, scuotendo la testa, poi rispose: “No, grandi signori, sono vecchia, ho paura di non avere più le forze per un viaggio così lungo, e poi ho il pane e i biscotti nel forno e devo attendere di aver finito la loro cottura. Anzi, se aspettate posso darvi dei biscotti caldi per voi e per il messia”.

Questa volta a parlare fu Baldassarre: “Ti ringraziamo per la tua offerta, ma siamo già in ritardo e contiamo di arrivare a destinazione quando il messia sarà già nato da un paio di settimane, quindi non possiamo attendere oltre. Comprendiamo le tue ragioni, ma non possiamo aspettare oltre”.

Ciò detto ripresero il viaggio, seguiti dal loro corteo.

Befana rimase sola, col comignolo del forno che fumava e i suoi pani e biscotti che lievitavano e si doravano.

Non passò molto tempo che la donna si accorse che era rimasta sola nel villaggio, che tutti, uomini, donne e bambini, avevano seguito il corteo dei tre re.

Si rese anche conto che era vecchia, che aveva vissuto una vita sciatta, senza affetti, senza slanci e novità ed ora che le si presentava l’ultima occasione di darle un senso, aveva gettato l’opportunità per non fare bruciare i biscotti.

Corse in casa e raccolse in un sacco i suoi pani, i suoi biscotti, poche cose, legò il sacco ad una scopa da trascinarsi dietro, visto che questo pesava troppo per portarlo in spalla, e si mise in cammino quando, però, ormai non si vedeva più né il corteo dei Magi, né la stella che li guidava.

Sapeva vagamente verso quale direzione viaggiavano, ma nel deserto dove tutto è uguale è facile perdersi e perdere l’orientamento.

Così, ogni volta che vedeva un camino fumare, bussava alla porta e, offrendo in cambio i suoi dolciumi, chiedeva informazioni sul corteo, se fosse passato di lì e che direzione avesse preso.

Più volte s’accorse di avere sbagliato strada, di essersi perduta, allora chiedeva ospitalità presso qualche casa e faceva nuovi biscotti da offrire in cambio di informazioni.

Aveva sbagliato, aveva peccato in pigrizia ed ora era pentita e quell’errare per tutta la Palestina era la sua punizione: offrire dolciumi ai bambini e riceverne in cambio un sorriso, era la sua espiazione.

Passarono i giorni ed oramai il Messia era nato, i Magi erano giunti a lui, avevano posato ai piedi della sua culla, ricavata da una mangiatoia, i loro preziosi doni, mischiati a quelli più semplici, ma altrettanto preziosi per i fedeli che li avevano recati lì, avevano pianto davanti a quel neonato, così piccolo e così potente.

La vecchia Befana girava ancora per i villaggi, regalava biscotti, ne infornava altri, chiedeva informazioni, ma oramai la gente non ricordava più, la cometa era sparita verso altri mondi, altre stelle e galassie, ma la donna non si arrese mai ed ancora oggi visita le case dove c’è un camino acceso e vi deposita doni, sperando che uno dei bambini che vi dimorano sia il messia che lei non ha potuto vedere ed onorare.

Così Befana non può morire, ed ogni anno ricompare in occasione del natale del Messia, anche se non sa che oramai ha scontato il suo peccato regalando sorrisi ai bambini.

Fonte: Tiraccontounafiaba

LA STORIA DEGLI ANGELI DELL’AVVENTO
Gli angeli dell’Avvento sono quattro, proprio come le quattro settimane che preparano al Natale. Vengono in visita sulla Terra, indossando abiti di un colore diverso, ciascuno dei quali rappresenta una particolare qualità.

L’angelo blu. Durante la prima settimana un grande angelo discende dal cielo per invitare gli uomini a prepararsi per il Natale. E’ vestito con un grande mantello blu, intessuto di silenzio e di pace.
Il blu del suo mantello rappresenta appunto il silenzio e il raccoglimento.

L’angelo rosso. Durante la seconda settimana un angelo con il mantello rosso scende dal cielo, portando con la mano sinistra un cesto vuoto. Il cesto è intessuto di raggi di sole e può contenere soltanto ciò che è leggero e delicato. L’angelo rosso passa su tutte le case e cerca, guarda nel cuore di tutti gli uomini, per vedere se trova un po’ di amore…
Se lo trova, lo prende e lo mette nel cesto e lo porta in alto, in cielo. E lassù, le anime di tutti quelli che sono sepolti in Terra e tutti gli angeli prendono questo amore e ne fanno luce per le stelle.
Il rosso del suo mantello rappresenta l’amore.

L’angelo bianco. Nella terza settimana un angelo bianco e luminoso discende sulla terra. Tiene nella mano destra un raggio di sole. Va verso gli uomini che conservano in cuore l’amore e li tocca con il suo raggio di luce. Essi si sentono felici perché nell’Inverno freddo e buio, sono rischiarati ed illuminati. Il sole brilla nei loro occhi, avvolge le loro mani, i loro piedi e tutto il corpo. Anche i più poveri e gli umili sono così trasformati ed assomigliano agli angeli, perché hanno l’amore nel cuore. Soltanto coloro che hanno l’amore nel cuore possono vedere l’angelo bianco…
Il bianco rappresenta il simbolo della luce e brilla nel cuore di chi crede.

L’angelo viola. Nella quarta e ultima settimana di Avvento, appare in cielo un angelo con il mantello viola. L’angelo viola passa su tutta la Terra tenendo con il braccio sinistro una cetra d’oro. Manca poco all’arrivo del Signore.
Il colore viola è formato dall’unione del blu e del rosso, quindi il suo mantello rappresenta l’amore vero, quello profondo, che nasce quando si sta in silenzio e si ascolta la voce del Signore dentro di noi.

Fonte:Nataleeauguri

Altri racconti:

Ottima idea Babbo Natale

Lavoretti, addobbi e letterine di Natale

PALLINE DI NATALE DI POLISTEROLO PER IL SANTO NATALE RIVESTITE CON CORDONCINO

Photobucket

PALLINE CON CORDONCINO rosso e dorato e rifinite con margherite bianche e roselline rosse

Pallina decorata con la tecnica del decoupage

Photobucket

Pallina rivestita con stoffa rossa e dorata

Tutorial al seguente Link  http://uncinettoericamo.wordpress.com/2014/02/06/palline-di-natale-di-polistirolo-rivestite-con-stoffa/

Photobucket

Pallina tutta dorata

Pallina di velluto rosso

Palline con Stelle di Natale

Angeli celestini

e non poteva mancare le renne..

Centrotavola con angelo.Pallina decorata con il decoupage

Fuoriporta augurale con Babbo Natale su Tegola

Photobucket

Angelo natalizio con tegola e fiore rosso tra i capelli

ANGELO CON il corpo di nastrino E BANDANA

Con la pasta di sale colorata con la tempera si possono creare simpatiche decorazioni per l’ albero di Natale

Albero decorato con soggetti vari di pasta di sale,

Stelle per addobbare l’ aula

Schema

ANGELO CON LANTERNA

Schema

Schema

Angelo dorato

Cuore stella aula Natale Schema

CUORE natalizio con passerotto

Natale lavoretto addobboSCHEMA

Angelo con stella cometa

addobbo aula nataleSCHEMA

STELLA CON IL CAPPELLO

Schema

STELLA COMETA

FASE I

FASE II

FASE III

FASE IV

Per ultimo incollare i vari pezzi.

STELLA A QUATTRO PUNTE

Schema fase I

Schema fase II

FUORIPORTA

Con un cono un simpatico portacaramelle e un bellissimo angioletto

Letterina con Carta riciclata

Scarponcino Schema

Schema

Albero delle ricette natalizie tradizionali

Alberello con il das (Usare lo schiacciapatate per l’ effetto rialzato dei ramoscelli)

Angeli con il das

Letterina Schema Medaglione con il decoupage

Albero di natale e casetta da appendere in aula o sull’ albero di Natale

Albero di bottoni

Giuseppe, Maria e Gesù nella mangiatoia

da “Piccola peste” anni 4 (Emma Valle) MiròLetterina schema

Clicca sull’ immagine

Letterina schema

LA STORIA DI BABBO NATALE DA STAMPARE E COLORARE

STAMPA

Photobucket

Schema
sacra famiglia,Natale“MIRO'”

Schema1 Schema2

Natale,scatolina. sacra famigliaMIRO'”

schema

Cose da Bambini”C.Fabbri”clicca

clicca
Photobucket
Schema
Photobucket Photobucket

Schema

Schema Fiocchi di neve


Lavoretti , addobbi e letterine per Natale

renna

Schema della renna

angelo celeste

Schema dell’ angelo

angelo grande

angelo di carta

Angeli con tulle e merletto

angeli 001

stelle natalizie
Per questi simpatici addobbi occorre:Scagliola, formina per dolci e tovagliolini per il decoupage

Angelo  facile da realizzare e appendere in aula
rotoli Natale 002

rotoli Natale 001

Renna per addobbare l’ aula

Soggetti natalizi con rotoli di carta igienica

rotoli Natale 004

albero con stelle riciclate

stella 2014
Clicca per stella di Natale schema

campanella
Campanelle con agrifoglio
alberello con cucchiai
Albero di Natale con cucchiai
presepe
Presepe con abbassalingua

NATAle pupazzi 013

Babbo Natale con cucchiaio di plastica

NATAle pupazzi 008

Babbo Natale con piatto di plastica per addobbare l’ aula

ALCUNI STRISCIONI:

1

Striscione AUGURI

Striscione BUON NATALE

SCHEMA Stella

stella per natale

Procedimento della stella qui

Fuoriporta con nastro e pannolenci

PALLINE DI NATALE DI POLISTIROLO RIVESTITE CON CORDONCINO

   

pallina con cordoncino

PALLINE CON CORDONCINO  rosso e  dorato e rifinite con margherite bianche e roselline rosse

Pallina decorata con la tecnica del découpage

pallina con stella decoupage

Pallina rivestita con stoffa rossa e dorata

pallina con stoffa

Pallina tutta dorata

Pallina di velluto rosso

pallina con Stelle di Natale

pallina con Angeli

e non poteva mancare la renna!

Pallina ricoperta da nastro dorato

pallina-rivestita-con-nastro

Centrotavola con angelo.Pallina  decorata con il decoupage

Fuoriporta augurale con Babbo Natale su Tegola

Angelo natalizio con tegola e fiore rosso tra i capelli

2014-01-07 09.54.37

stella tridimensionae

Stelle per addobbare l’ aula

Schema

 

angelo cn lanterna

Schema ANGELO CON LANTERNA

 

th_lavoretti013

Angelo dorato Schema

Schemi di addobbi vari:

Schema cuore con stella

CUORE natalizio con passerotto SCHEMA

SCHEMA Angelo con stella cometa

STELLA CON IL CAPPELLO

 Schema

stella con cappello

STELLA COMETA

stella

                       FUORIPORTA

Con un cono si può realizzare  un simpatico portacaramelle e un bellissimo angioletto per Natale

Letterina con  Carta riciclata

    Scarponcino  Schema  

Schema

Albero delle ricette natalizie

 

Alberello con il das (Usare lo schiacciapatate per l’ effetto rialzato dei ramoscelli)

 Angeli con il das

  Letterina

Schema Biglietto di Natale a forma di alberello con stella natalizia gialla!
biglietto albero

schema biglietto albero

Clicca stella di Natale schema

stella di Natale schema

  Medaglione con il decoupage

Albero di natale e casetta da appendere in aula o sull’ albero di Natale

Albero di bottoni

Giuseppe, Maria e Gesù nella mangiatoia

da “Piccola peste” anni 4 (Emma Valle) MiròLetterina schema

         Clicca sull’ immagine     

Letterina schema

 LA STORIA DI BABBO NATALE DA STAMPARE E COLORARE

                                             

Cose da Bambini”C.Fabbri”clicca

Clicca per stampare la letterina

 

addobbo con stella cometa

Schema di addobbo per aula

 

Schema Fiocchi di neve

            
               

NATAle pupazzi 003

NATAle pupazzi 004

Con tre triangoli e un cerchietto si può creare questo simpaticissimo angelo da appendere in aula.

Dolcini per l’albero

dolcetti-per-albero

ALTRE PALLINE RIVESTITE

Alberi,  ghirlande,stelle e alberelli  con la cannucce di carta

albero con libroalbero con cannucce

ghirlanda-con-cannucce              ghirlanda-con-cannucce

alberello-con-cannucestella-verde

fiocchi di neve (5) fiocchi di neve (4)

fiocchi di neve (3) fiocchi di neve (6)

 

 

 

 

Schema DEI FIOCCHI DI NEVE

 

Alberelli ricoperti di nastro e lana.

albero di rasoalbero con lana

Rotoli di carta igienica,vecchi giornali e riviste per alberi di Natale riciclosi.  

albero con libroalbero riciclosoalbero con rotolialbero di natale
albero dell'avvento

albero con libroalbero riciclosoalbero con rotolialbero di natalealbero con sottotorta

Poesie del Natale

I colori del Natale

A Natale c’è il verde degli abeti luccicanti
che rallegra i cuori a tutti quanti.
A Natale c’è Babbo Natale vestito di rosso
che porta regali a più non posso.
A Natale c’è il manto della neve bianca
che a toccarla mai ti stanca.
A Natale c’è l’arancione delle clementine
su ogni tavola tutte le mattine.
A Natale c’è il marrone dei dolci squisiti
che vorresti non fossero mai finiti.
A Natale c’è il blu del cielo stellato
che copre il bambino appena nato .
A Natale c’è nero delle notte più bella
illuminata dal fulgore della stella.
C’è poi un qualcosa che non ha colore
ma ti fa batter forte il cuore
E’ il sentimento che si chiama AMORE.
Se c’è intingerai il pennello
e farai ogni tuo giorno più bello.
Alessandro Malaguti
Fonte

………………..
Un mondo di auguri
Stingi le mie mani,
io stringo le tue:
se prendiamo molte mani
non saremo più in due.
Uniamole con gioia,
formiamo un girotondo e questo
sarà il Natale più felice del mondo.
Scambiamoci un sorriso,chiamiamoci fratelli
saranno questi i doni più magici e più belli.
dal web

………………………………………..

Buon Natale
A Natale non si fanno cattivi
pensieri ma chi è solo
lo vorrebbe saltare
questo giorno.
A tutti loro auguro di
vivere un Natale
in compagnia.
Un pensiero lo rivolgo a
tutti quelli che soffrono
per una malattia.
A coloro auguro un
Natale di speranza e di letizia.
Ma quelli che in questo giorno
hanno un posto privilegiato
nel mio cuore
sono i piccoli mocciosi
che vedono il Natale
attraverso le confezioni dei regali.
Agli adulti auguro di esaudire
tutte le loro aspettative.
Per i bambini poveri
che non vivono nel paese dei balocchi
auguro che il Natale
porti una famiglia che li adotti
per farli uscire dalla loro condizione
fatta di miseria e disperazione.
A tutti voi
auguro un Natale con pochi regali
ma con tutti gli ideali realizzati.

Alda Merini

…………………………..

Gesù Bambino

Gesù Bambino vestito di bianco
Gesù Bambino vestito di bianco
porta i tuoi doni a chi è forte
e a chi è stanco,
porta i tuoi doni a grandi e piccini
Gesù Bambino che ami i bambini.

Gesù Bambino vestito di blu
porta i tuoi doni a chi vuoi tu,
porta i tuoi doni che son sempre veri,
Gesù Bambino di oggi e di ieri.
Tanti Auguri con un girotondo.
Tanti Auguri a tutto il mondo.
da :Filastrocche.it
——————————-
In punta di piedi


In punta di piedi la mia sorellina

vuol l’albero decorare.
Allunga piano le sue braccine
la mamma e il babbo vuole aiutare.
Appende un angioletto dorato
sotto una bella stellina,
lo copre col filo dorato
e gli fa ciao con la manina.
In punta di piedi il mio fratellino
vuol l’albero decorare.
Un bastoncino di zucchero appende
pero’ io so che lo vuol mangiare.
Con un bel fiocco, legato alla porta,
appende poi una campanella
accanto al cavallino di legno
che tira la carrozzella.
In punta di piedi il babbo
vuol l’albero decorare
un festone di luci appende
che tutto quanto lo fa brillare.
Prende poi il mio ornamento,
la cosa piu’ bella
in braccio mi solleva e mi fa appendere
lassu’ in cima la lucente stella.

 Charles e Debra Ghigna
————————————–
Er presepio

Ve ringrazio de core, brava gente,
pé ‘sti presepi che me preparate,
ma che li fate a fa? Si poi v’odiate,
si de st’amore non capite gnente…

Pé st’amore sò nato e ce sò morto,
da secoli lo spargo dalla croce,
ma la parola mia pare ‘na voce
sperduta ner deserto, senza ascolto.
La gente fa er presepe e nun me sente;
cerca sempre de fallo più sfarzoso,
però cià er core freddo e indifferente
e nun capisce che senza l’amore
è cianfrusaja che nun cià valore.
Trilussa – Le migliori poesie

——————————————

E’ NATALE

E’ Natale ogni volta
che sorridi a un fratello
e gli tendi la mano.
E’ Natale ogni volta
che rimani in silenzio
per ascoltare l’altro.
E’ Natale ogni volta
che non accetti quei principi
che relegano gli oppressi
ai margini della società.
E’ Natale ogni volta
che speri con quelli che disperano
nella povertà fisica e spirituale.
E’ Natale ogni volta
che riconosci con umiltà
i tuoi limiti e la tua debolezza.
E’ Natale ogni volta
che permetti al Signore
di rinascere per donarlo agli altri.

Madre Teresa di Calcutta

 ——————————————

Bambino Gesù, asciuga ogni lacrima

Asciuga, Bambino Gesù, le lacrime dei fanciulli!
Accarezza il malato e l’anziano!
Spingi gli uomini
a deporre le armi
e a stringersi in un universale abbraccio di pace!
Invita i popoli,
misericordioso Gesù,
ad abbattere i muri
creati dalla miseria
e dalla disoccupazione,
dall’ignoranza
e dall’indifferenza,
dalla discriminazione e dall’intolleranza.
Sei tu,
Divino Bambino di Betlemme,
che ci salvi,
liberandoci dal peccato.
Sei tu il vero e unico Salvatore,
che l’umanità spesso cerca a tentoni.
Dio della pace,
dono di pace
per l’intera umanità, vieni a vivere
nel cuore di ogni uomo e di ogni famiglia.
Sii tu la nostra pace
e la nostra gioia!

Giovanni Paolo II

——————————————–

 La Cometa

Sono la Cometa

di Natale.

Ardo nel firmamento;

Illumino i presepi;

riposo sulle punte degli abeti;

prometto pace alla terra

e doni ai bimbi buoni….

Ma voi mi fate certe confusioni!

perchè, con tutta la vostra scienza,

non avete ancora scoperto

che di bimbi cattivi non c’è n’è?

“Filastrocche in cielo e in terra” Einaudi

……………………………………………………………………………………….

Natale

Brilla in cielo una stella

con la coda lunga e bella,

s’ ode dentro la capanna

una dolce ninna nanna.

C’è un Bambino biondo biondo

col visetto tondo tondo,

che riceve doni e fiori

dagli umili pastori.

(da ” Un mondo di scoperte” ed. Ardea)

…………………………………………………………………………………………

Il Natale dei bambini

Il Natale è di tutti

ma ancor più dei bambini

perchè sono i più vicini

all’ amor di Gesù.

Vanno e vengono per casa

tutti presi nell’ attesa.

Il presepe coi Re Magi

l’ alberello di Natale:

tutto è pronto, tutto è bello

sta tornando il Bambinello.

Tutto vostro è il Natale,

o bambini tanto cari,

custoditelo nel cuore

perchè insegna solo amore

(da ” Un mondo di scoperte” ed. Ardea)

…………………………………………………………………………………………

Un abete speciale

Quest’anno mi voglio

fare un albero di Natale

di tipo speciale,

ma bello veramente.

Non lo farò in tinello,

lo farò nella mente,

con centomila rami

 e un miliardo di lampadine,

e tutti i doni che non stanno

nelle vetrine.

Un raggio di sole

per il passero che trema,

un ciuffo di viole

per il prato gelato,

un aumento di pensione

per il vecchio pensionato.

E poi giochi, giocattoli,

balocchi quanti ne puoi contare

a spalancare gli occhi:

un milione,

cento milioni di bellissimi doni

per quei bambini

che non ebbero mai un regalo di Natale,

e per loro ogni giorno all’altro è uguale,

e non è mai festa.

Perché se un bimbo

resta senza niente,

anche uno solo, piccolo,

che piangere non si sente,

Natale è tutto sbagliato.

(Gianni Rodari)

………………………………………….

L’albero dei poveri

Filastrocca di Natale,
la neve è bianca come il sale,
la neve è fredda, la notte è nera
ma per i bimbi è primavera:
soltanto per loro, ai piedi del letto
è fiorito un alberetto.

Che strani fiori, che frutti buoni
oggi sull’albero dei doni:
bambole d’oro, treni di latta,
orsi dal pelo come d’ovatta,
e in cima, proprio sul ramo più alto,
un cavallo che spicca il salto.
Quasi lo tocco…

Ma no, ho sognato,
ed ecco, adesso, mi sono destato:
nella mia casa, accanto al mio letto
non è fiorito l’alberetto.
Ci sono soltanto i fiori del gelo
sui vetri che mi nascondono il cielo.
L’albero dei poveri sul vetro è fiorito:
io lo cancello con un dito.

(Filastrocca di Natale di Gianni Rodari “ Filastrocche in cielo e in terra”)

……………………………………..

Bambinello di nome Redentore

Ogni anno a Natale
nel giardino della terra
nasce il Bambinello Gesu’,
biondo e ricciolino,
con due occhi sprazzi di cielo,
la boccuccia bocciolo di rosa,
il nasino batuffolo di neve,
e due piccole orecchie
per dolci ninna nanne
cantate dalla mamma.
Ogni di’ dell’anno
nel giardino della terra
nascono bimbi bianchi, gialli, mori
che aspettano da ogni cuore
gioia, pace ed amore.
Tutte le mamme e tutti i papa’
offrono coccole, baci e carezze,
ma dal giardino della terra
con le braccine tese,
quel Bambinello biondo e ricciolino,
di nome Redentore
continua a chiedere
ancora uno sguardo d’amore.

www.filastrocche.it

 

……………………………………………………………..

E’ NATALE

E brilla la cometa

Che ha segnato il cammino.

Sono davanti al re, Santo Bambino,

Tu, re dell’universo,

Ci hai insegnatostyle

Che tutte le creature

Sono uguali,

Che le distingue

Solo la bontà

 Il desiderio di solidarietà

Gesù fa che il mio mondo

Sia più buono ,

che nel mio cuore

vive a dolcezza.

Fa che il tuo dono

In me si accresce sempre

E il male ormai
sconfitto,scompaia!

U.SABA

———————————–

Filastrocca di capodanno

Filastrocca di capodanno:
fammi gli auguri per tutto l’anno:
voglio un gennaio col sole d’aprile,
un luglio fresco, un marzo gentile;
voglio un giorno senza sera,
voglio un mare senza bufera;
voglio un pane sempre fresco,
sul cipresso il fiore del pesco;
che siano amici il gatto e il cane,
che diano latte le fontane.
Se voglio troppo, non darmi niente,
dammi una faccia allegra solamente.

Rodari G.

 —————————————————————————–

Un biglietto a Gesù Bambino

Ho legato  a un palloncino

un biglietto con l’invito,

verso il cielo l’ho spedito

al signor Gesù Bambino.

“Qui le cose vanno male

vieni solo per Natale

con le bambole e i trenini

per la gioia dei bambini.

Vedi solo cose belle

poi ritorni tra le stelle.

Spicca un volo sulla terra,

resta almeno un anno intero

vieni presto per favore

c’è bisogno del tuo amore.”

Pilat-Taddei

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 Aria ‘Natale

 Già venneno ‘e bengale….

E torna ‘o zampognaro pè sta via…

Tornano e bancarelle sù ‘e pasture,

for’ ‘e puteche tornano a sorridere

(cu chistu freddo!) ‘e Bamminielle annure.

Torna Natale!

I’ pure, io pure torna a credere

A tutto chello ca nun credo cchiù!

Da “Poeti Napoletani”

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 A Babbo Natale

Babbo Natale, che scendi sul tetto,
nella mia lettera oggi ti ho scritto
che un bel regalo è un mio diritto.
Un gioco magico che mi diverta,
che ogni giorno sia una scoperta.
Voglio trascorrere in sua compagnia
tante giornate in allegria.
Ridere, correre, poter giocare
e se son stanco, poi chiacchierare…
Ma se ci penso per questo non c’è
meglio di un bimbo come me…
Babbo Natale sai che ti dico?
Io per regalo voglio un amico!

http://www.filastrocche.it/

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LO SCIOPERO DI BABBO NATALE

Da novembre poi, pian piano,
pensan a me che son lontano.
Più che a me, ad un regalo.
La mia fama ormai è in calo!
Chi pensa al Babbo sol soletto
brontolone e un po’ vecchietto?
Non passa mai qui il tempo al Polo
ed io resto sempre solo.
Vorrei almeno una cartolina
dal Giappone o dalla Cina,
dall’Italia o dal Perù,
ma che arrivi fin quassù;
che mi faccia compagnia.
e nel cuor metta allegria.”
“Dai babbino, non far capricci!
Abbiamo già dei grossi impicci:
ci son pacchi da incartare
e i dolciumi da glassare.”
“Rudolph, renna, amica cara,”
dice poi con voce amara,
“M’è venuto un gran sospetto
che ti racconto ora di getto:
Sono amato dai bambini
per i doni e i regalini.
Per loro sono un gran panzone,
potrei andare anche in pensione.
E le loro letterine?
Non son più tanto carine.
Voglio questo e voglio quello,
anche se sono un po’ monello.
Non esiste il “per piacere”:
pare quasi sia un dovere
portar loro tanti doni
anche se non sono stati buoni.
Sono stanco, sono anziano;
me ne sto sul mio divano,
sorseggiando un the bollente,
assaporando il non far niente.
Vediamo un po’ cosa succede
se quest’anno resto in sede.
Sarà strano un po’ il Natale
di sicuro assai speciale.”
“Ma babbino stai scherzando?
Il Natale sta arrivando.
Metti giubba e pantaloni,
carichiamo i pacchi e i doni.
Questo altr’anno ti prometto,
i bambini, è presto detto,
ti scriveranno letterine
dalle spiagge e le colline,
dai monti o la riviera,
dal safari o la crociera.
Penseranno un po’ più a te
e, magari, un po’ anche a me.
Egoisti non saranno:
t’ameranno tutto l’anno.”
“E va bene, amica mia:
m’hai convinto e così sia.
Partiamo in giro per il mondo
Sono buono, lo sai, in fondo.
Ma ai bambini voglio dire,
e tu non mi puoi zittire,
una giusta verità
che forse un po’ li annoierà:
Ogni tanto, a noi anziani,
bisogna tendere le mani.
Un sorriso od un pensiero
ci fan felici per davvero.
Ora andiamo presto su,
scioperar non voglio più.”
Filastrocca tutta matta
con i bimbi è pace fatta.
Babbo Natale è già partito
e lo sciopero è finito.

www.filastrocche.it

 ………………………………

 Contro i botti di Natale

Piccerille,

che ghiagnite a’ scola,

piccerilli,che nun ce jate,

si tenite chi ve consolao

site sule e abbandonate…..

Se tenite tutte vicine

o tenite tutte luntane…

si sperite,

nnanz ‘e vetrineo’ ridenno

sbattite e mmane

Piccerille pe’ stu Natalenu’

sparate tracche ne botte….

appiciate sulo ‘ bbengale

comme sono” la mezzanotte

”Nu sapite Gesù c’a dettoPrimme’

e scennere a cielo’nterra?“

Nu sparate!

stateve zitto…..

ca già se spara nguerra!!!!!”  

 dal Web

—————————————————————-

Poesia napoletana

PECCHE’ SULO A NATALE?

‘O suono ‘e na zampogna

na smania ‘e vulè bbene,

N’albero chino ‘e luce

nu desiderio ‘e pace.

Se stenne ‘a mano pure

a n’antico rivale

se sprecano l’augurie,

è ggià, pecch’è Natale.

Sarrà p’ ‘o clima ‘e festa

che porta ‘a ricurrenza,

‘o core cagna veste

ritrova na cuscienza.

‘Sta vita,

pe’ nu juorno diventa na livella

e ‘a ggente tutt’attuorno

chisà, pare cchiù bella!

Pure n’ommo ‘ nfamone

carezza n’animalenun

fà cchiù ‘o fetendonele

pare narurale.‘

O popolo ‘e stu munno,

arravugliato ‘e male,

diventa bbuono ‘nfunno…..

Pecchè sulo a Natale?

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Babbo Natale
 
Lo conoscete il vecchio barbuto
rosso il vestito di spesso velluto
rosso il cappuccio, la grossa cintura
fatta di lucida pelle assai scura?
Bianca la barba, lieto bonario
solo per un giorno del calendario
gira portando fiori e balocchi
sotto la neve che scende a fiocchi
voi lo sapete chi è quel tale
col sacco in spalla?…
Babbo Natale!
Sorelle De Benedetti
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GESU’ BAMBINO
 
Mettiti in un angolino,
e sussurra a Gesù bambino.
Chiedi aiuto,chiedi perdono,
chiedi la benedizione.
Promettendo di fare il buono,
aspettando il suo dono.
Guarda il cielo,aspetta la stella,
in questa notte magica,
tutto quello che gli chiederai,
da lui sicuramente otterrai!
(Jana Styriakova)
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E’ Natale
 
E’ Natale ogni volta
che speri con quelli che disperano
nella povertà fisica e spirituale.
E’ Natale ogni volta
che riconosci con umiltà
i tuoi limiti e la tua debolezza.
E’ Natale ogni volta
che permetti al Signore
di rinascere per donarlo agli altri.
Madre Teresa Di Calcutta
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A Gesù Bambino 
 
 
La notte è scesa
e brilla la cometa
che ha segnato il cammino.
Sono davanti a Te, Santo Bambino!
Tu, Re dell’universo,
ci hai insegnato
che tutte le creature sono uguali,
che le distingue solo la bontà,
tesoro immenso,
dato al povero e al ricco.
Gesù, fa’ ch’io sia buono,
che in cuore non abbia che dolcezza.
Fa’ che il tuo dono
s’accresca in me ogni giorno
e intorno lo diffonda,
nel Tuo nome.
U. Saba
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E’ nato Gesù

Il gregge stanco ansando riposava
sotto le stelle nella notte fonda.
Dormivano i pastori. Il tempo andava.
Quand’ecco una gran luce il cielo inonda.
E’ mezzanotte. Ed ecco un dolce canto
suona per l’aria, in armonia gioconda.
Si destano i pastori, al gregge accanto,
e ascoltano: “Sia gloria a Dio nei cieli
e pace in terra all’uomo!”. O dolce incanto!
E’ nato un bimbo tutto luce e amore.
In una stalla, avvolto in pochi veli,
povero è nato e pure é il Re dei cieli.
E dice a tutti: “State cuore a cuore,
come fratelli! Non odiate mai!
L’anima che perdona è come un fiore.
Chi crede in me non perirà mai”.

(Ettore Bogno)

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Il mago di Natale
di Rodari G.

S’io fossi il mago di Natale
farei spuntare un albero di Natale
in ogni casa, in ogni appartamento
dalle piastrelle del pavimento,
ma non l’alberello finto,
di plastica, dipinto
che vendono adesso all’Upim:
un vero abete, un pino di montagna,
con un po’ di vento vero
impigliato tra i rami,
che mandi profumo di resina
in tutte le camere,
e sui rami i magici frutti: regali per tutti.

Poi con la mia bacchetta me ne andrei
a fare magie
per tutte le vie.

In via Nazionale
farei crescere un albero di Natale
carico di bambole
d’ogni qualità,
che chiudono gli occhi
e chiamano papà,
camminano da sole,
ballano il rock an’roll
e fanno le capriole.
Chi le vuole, le prende:
gratis, s’intende.

In piazza San Cosimato
faccio crescere l’albero
del cioccolato;
in via del Tritone
l’albero del panettone
in viale Buozzi
l’albero dei maritozzi,
e in largo di Santa Susanna
quello dei maritozzi con la panna.

Continuiamo la passeggiata?
La magia è appena cominciata:
dobbiamo scegliere il posto
all’albero dei trenini:
va bene piazza Mazzini?

Quello degli aeroplani
lo faccio in via dei Campani.

Ogni strada avrà un albero speciale
e il giorno di Natale
i bimbi faranno
il giro di Roma
a prendersi quel che vorranno.

Per ogni giocattolo
colto dal suo ramo
ne spunterà un altro
dello stesso modello
o anche più bello.

Per i grandi invece ci sarà
magari in via Condotti
l’albero delle scarpe e dei cappotti.
Tutto questo farei se fossi un mago.

Però non lo sono
che posso fare?

Non ho che auguri da regalare:
di auguri ne ho tanti,
scegliete quelli che volete,
prendeteli tutti quanti.

……………………………….
La Befana
 
Giovanni Pascoli
 

Viene viene la Befana
vien dai monti a notte fonda.
Come è stanca! La circonda
neve, gelo e tramontana.
Viene viene la Befana.
Ha le mani al petto in croce,
e la neve è il suo mantello
ed il gelo il suo pannello
ed il vento la sua voce.
Ha le mani al petto in croce.
E s’accosta piano piano
alla villa, al casolare,
a guardare, ad ascoltare
or più presso or più lontano.
Piano piano, piano piano.
Che c’è dentro questa villa?
Uno stropiccìo leggero.
Tutto è cheto, tutto è nero.
Un lumino passa e brilla.
Che c’è dentro questa villa?
Guarda e guarda…tre lettini
con tre bimbi a nanna, buoni.
guarda e guarda…ai capitoni
c’è tre calze lunghe e fini.
Oh! tre calze e tre lettini.
Il lumino brilla e scende,
e ne scricchiolan le scale;
il lumino brilla e sale,
e ne palpitan le tende.
Chi mai sale? Chi mai scende?
Co’ suoi doni mamma è scesa,
sale con il suo sorriso.
Il lumino le arde in viso
come lampada di chiesa.
Co’ suoi doni mamma è scesa.
La Befana alla finestra
sente e vede, e s’allontana.
Passa con la tramontana,
passa per la via maestra,
trema ogni uscio, ogni finestra.
E che c’è nel casolare?
Un sospiro lungo e fioco.
Qualche lucciola di fuoco
brilla ancor nel focolare.
Ma che c’è nel casolare?
Guarda e guarda… tre strapunti
con tre bimbi a nanna, buoni.
Tra la cenere e i carboni
c’è tre zoccoli consunti.
Oh! tre scarpe e tre strapunti…
E la mamma veglia e fila
sospirando e singhiozzando,
e rimira a quando a quando
oh! quei tre zoccoli in fila…
Veglia e piange, piange e fila.
La Befana vede e sente;
fugge al monte, ch’è l’aurora.
Quella mamma piange ancora
su quei bimbi senza niente.
La Befana vede e sente.
La Befana sta sul monte.
Ciò che vede è ciò che vide:
c’è chi piange e c’è chi ride;
essa ha nuvoli alla fronte,
mentre sta sull’aspro monte.

……………………………………….

Lettera a Gesù

M. Lodi

  Caro Gesù, 

dà la salute a Mamma e Papà

un pò di soldi ai poverelli,

porta la pace

a tutta la terra,

una casetta a chi non ce l’ha

e ai cattivi un pò di bontà.

E se per me niente

ci resta sarà

lo stesso una bella festa.

 
 
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E’ Natale ! 
 
E’ Natale ogni volta 
che sorridi a un fratello 
e gli tendi la mano.
E’ Natale ogni volta 
che rimani in silenzio 
per ascoltare l’altro.
E’ Natale ogni volta 
che non accetti quei principi 
che relegano gli oppressi 
ai margini della società.
E’ Natale ogni volta 
che speri con quelli che disperano 
nella povertà fisica e spirituale.
E’ Natale ogni volta 
che riconosci con umiltà 
i tuoi limiti e la tua debolezza.
E’ Natale ogni volta 
che permetti al Signore 
di rinascere per donarlo agli altri.
di Madre Teresa di Calcutta  
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Lo zampognaro
 
  Se comandasse lo zampognaro
Che scende per il viale,
sai che cosa direbbe
il giorno di Natale?”Voglio che in ogni casa
spunti dal pavimento
un albero fiorito
di stelle d’oro e d’argento”.Se comandasse il passero
Che sulla neve zampetta,
sai che cosa direbbe
con la voce che cinguetta?
“Voglio che i bimbi trovino,
quando il lume sarà acceso
tutti i doni sognati
più uno, per buon peso”.Se comandasse il pastore
Del presepe di cartone
Sai che legge farebbe
Firmandola col lungo bastone?” Voglio che oggi non pianga
nel mondo un solo bambino,
che abbiano lo stesso sorriso
il bianco, il moro, il giallino”.Sapete che cosa vi dico
Io che non comando niente?
Tutte queste belle cose
Accadranno facilmente;se ci diamo la mano
i miracoli si faranno
e il giorno di Natale
durerà tutto l’anno.
di Gianni Rodari
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Il pellerossa nel presepe

Il pellerossa con le piume in testa
e con l’ascia di guerra in pugno stretta,
come è finito tra le statuine
del presepe, pastori e pecorine,
e l’asinello, e i Magi sul cammello,
e le stelle ben disposte,
e la vecchina delle caldarroste?
Non è il tuo posto, via, Toro Seduto:
torna presto da dove sei venuto.
Ma l’indiano non sente.
O fa l’indiano.
Ce lo lasciamo, dite, fa lo stesso?
O darà noia agli angeli di gesso?
Forse è venuto fin qua
ha fatto tanto viaggio,
perché ha sentito il messaggio:
pace agli uomini di buona volontà
 di Gianni Rodari
———————————————————————-
Filastrocca di Capodanno
 
Filastrocca di Capodanno
fammi gli auguri per tutto l’anno:
voglio un gennaio col sole d’aprile,
un luglio fresco, un marzo gentile,
voglio un pane sempre fresco,
sul cipresso il fiore del pesco,
che siano amici il gatto e il cane,
che diano latte le fontane.
Se voglio troppo non darmi niente,
dammi una faccia allegra solamente. 
di Gianni Rodari
——————————————-
 
L’Abete di Natale
 di Gianni Rodari
 
Chi abita sull’abete
tra i doni e le comete?
C’ è un Babbo Natale
alto quanto un ditale.
Ci sono i sette nani,g
li indiani, i marziani.
Ci ha fatto il suo nido
perfino Mignolino.
C’è posto per tutti,
per tutti c’è un lumino
e tanta pace
per chi la vuole
per chi sa
che la pace
scalda anche più del sole
——————————————–
Luce, Pace, Amore 
 
 
La pace guardò in basso
e vide la guerra,
“Là voglio andare” disse la pace.
L’amore guardò in basso
e vide l’odio,
“Là voglio andare” disse l’amore.
La luce guardò in basso
e vide il buio,
“Là voglio andare” disse la luce.
Così apparve la luce
e risplendette.
Così apparve la pace
e offrì riposo.
Così apparve l’amore
e portò vita.
di L. Housman
——————————————-
Natale, un giorno 

Perché

dappertutto ci sono cosi tanti recinti?
In fondo tutto il mondo e un grande recinto.Perché
la gente parla lingue diverse?
In fondo tutti diciamo le stesse cose.Perché
il colore della pelle non e indifferente?
In fondo siamo tutti diversi. Perché
gli adulti fanno la guerra?
Dio certamente non lo vuole.Perché
avvelenano la terra?
Abbiamo solo quella.
A Natale – un giorno –
gli uomini andranno d’accordo in tutto il mondo.
Allora ci sarà un enorme albero di Natale
con milioni di candele.
Ognuno ne terrà una in mano,
e nessuno riuscirà a vedere l
’enorme albero fino alla punta.
Allora tutti si diranno “Buon Natale!”
a Natale, un giorno.
di Hirokazu Ogura
————————————————–
A  NATALE  PUOI
 
A Natale…
Puoi portare un sorriso tra la gente
a chi non dorme dentro
a un letto e vive senza il tetto
a chi la pace fa sperare
tra le bombe da evitare
a chi non ha più denti da mostrare
e nessuno a cui parlare
a chi non mangia mai abbastanza
e ha perso la fiducia e la speranza
a chi restano poche ore
e agonizza all’ospedale
a chi è solo senza i figlia
chi cerca il suo papà e una mamma non ce l’ha
a chi non sogna più
a Natale un bel dono puoi portare
dal negozio del tuo cuore
che regala tanto amore.
Pabela
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Cos’ è il Natale
 
Cos’  è il natale senza:
un albero da guardare,
le luci da ammirare,
gli addobbi da osservare?
Cos ’ è il natale senza:
un dolce da spiluccare, 
un torroncino da scartare,
 un cenone da gustare? 
Cos’  è il natale senza:
un canto da intonare,
le campane da ascoltare,
un augurio da scambiare?
Cos’è il natale senza:
il profumo delle pizze,
l’ odor de baccalà
e il cenone da preparare?
Cos’è il natale senza:
una guancia da accarezzare,
un dono da scartare
una stretta di mano
per augurare BUON NATALE?
 ————————————-
NATALE DI  BONTA’
 
In questo giorno speciale
voglio spiegare
cosa vuol dire Natale.
Natale significa donare:
donare ai poverelli
e a chi non ha niente !
Natale significa amare:
amare tutte le genti,
poveri, ricchi e potenti
Natale significa ringraziare:
ringraziare Gesù 
per l’ amor che ci ha donato!
 ………………………………………………………….
.Lettera a Gesù Bambino
 
Ho chiesto a Gesù Bambino
di farmi un regalino,
un dono piccolino ,
da dare a tutti i bambini
con dentro pace, bontà e allegria,
 per fare una magia
“Un girotondo di pace intorno al mondo”  
………………………………………………………………….
 
E’ nato Gesù
 
Ettore BognoIl gregge stanco ansando riposava
sotto le stelle nella notte fonda.
Dormivano i pastori. Il tempo andava.
Qund’ecco una gran luce il cielo inonda.
E’ mezzanotte. Ed ecco un dolce canto
suona per l’aria, in armonia gioconda.
Si destano i pastori, al gregge accanto,
e ascoltano: “Sia gloria a Dio nei cieli
e pace in terra all’uomo!”. O dolce incanto!
E’ nato un bimbo tutto luce e amore.
In una stalla, avvolto in pochi veli,
povero è nato e pure é il Re dei cieli.
E dice a tutti: “State cuore a cuore,
come fratelli! Non odiate mai!
L’anima che perdona è come un fiore.
Chi crede in me non perirà mai”
……………………………………………………………..
Al Bambin Gesù
Senti, Gesù Bambini,
ascolta un momentino:
davanti alla capanna
prego per Babbo e mamma.
Lo sai che son piccino
e sono un buon Bambino,
ma un pò disubbidiente
( i capricci fo per niente!).
Vorrei non farlo più
( T.Macrecelli, Guida Didattica per la Scuola Materna,Sei)
……………….
Natale
E l’angelo volò sotto le stelle
vide un castello con tre grandi porte
e sulle porte nove sentinelle.
L’angelo del Signore gridò forte: “E’ nato!”
E l’angelo volò sotto le stelle
e vide tre pastori in una corte
presso un fuoco, ravvolti in una pelle.
L’angelo del Signore gridò forte: “E’ nato!”
I pastori si misero in cammino
coi montoni, le pecore, gli agnelli,
e per la prima volta Gesù bambino apparve
a tre pastori poverelli.
(S. Plona)
………………………………….
La buona novella
 
Ascoltate la novella
che portiamo a tutto il mondo:
è di tutte la più bella,
è fiorita dal profondo.
Nella stalla, ecco, ora è nato
un dolcissimo bambino.
La Madonna l’ha posato
sulla paglia: poverino!
Ma dal misero giaciglio
già la luce si diffonde,
già sorride il divin Figlio
ed il cielo gli risponde.
Quel sorriso benedetto
porti gioia ad ogni tetto!
(Giuseppe Fanciulli)
…………………….
Il mio Natale
Cari, sereni,semplici Natali
della mia felice infanzia,
quando lo scoppiettìo del ciocco,
la vigilia, la famiglia riuniva,
ognuno con i suoi sogni e speranze,
che le faville rapivano,
su su per il camino,
mentre la mamma preparava
perla Madonna e Gesù Bambino:
sulla tovaglia di bucato
il cibo da noi lasciato
e pel il bambino, così piccolino,
oltre a fasce e camicino,
ma che fosse ben stirato,
per cambiare il Neonato,
biscotti ,latte e un uovo
con spillo sul portauovo.
E….via: presto a letto, buoni buoni,
perchè Gesù portasse tanti doni.
(Valeria Pistelli)
……………………………………………
Nasce Gesù
 
Campana piccina
che attendi lassù
intona il tuo canto
che nasce Gesù.O stella, stellina
che brilli lassù,
ravviva il tuo lume
che passa Gesù.O cuore piccino
che attendi quaggiù
prepara i tuoi doni
che nasce Gesù.
(Luisa Nason)
…………………………………………..

Voglio farti gli auguri a colori

perché sia Natale sia dentro che fuori:
sia bella la casa, la strada, la festa,
sia buona la cena e quello che resta.
E siano buoni biglietti e pensieri,
parole di oggi e quelle di ieri.

E allora eccoti auguri arancione
che sanno di zucca, arancia e melone,
che portino aria di grande allegria
in ogni casa, compresa la mia.

Un monte di auguri di un verde frizzante,
che diano gioia in cambio di niente,
che mandino odore di boschi e racconti,
di foglie, di muschio e di rossi tramonti.

Un mare di auguri dipinto di blu,
che portino gioia a chi vuoi tu
e faccian tornare la fantasia
a chi l’aveva perduta per via.

Auguri gialli, pieni di sole,
per riscaldare tante parole
e per guardare con simpatia
chi ti sta intorno, chiunque sia.

E ancora auguri di un rosso lucente
che parlino al cuore di tutta la gente,
per stare insieme vicino al fuoco
a raccontarsi o a fare un gioco.

Infine auguri arcobaleno
perché il Natale sia sereno
e riporti dentro a ogni cuore

pace,speranza,gioia,amore
Fonte