FESTA DEGLI ALBERI
Poesia per spiegare ai bambini il terremoto e le sue conseguenze devastanti,atroci e orribili.
Il terremoto non guarda in faccia a nessuno, siamo noi uomini a dover difenderci con la prevenzione, con la responsabilità e con il rispetto per la natura.
Incominciamo a rispettare l’ ambiente e a rispettare le leggi,in questo caso , edilizie…
molte catastrofi si sarebbero potute evitare e tante lacrime per i bambini e adulti coinvolti non si sarebbero versate.
Salta,salta
Salta, gioca,
ballerina Gira
e il cielo si avvicina
Sopra e sotto,
a destra e a manca
E la terra non si stanca
Balla, cade e si rialza
Una palla che rimbalza
Un elastico, una fionda
La mia terra è tutta tonda
Lei respira
e pur si muove
Come Marte, il Sole
e Giove
Non lo fa per cattiveria
Ma ora la questione è seria
Ora che è crollato tutto
Che il paese è ormai distrutto
Noi vogliamo costruire
Nuove case per dormire
Nuove scuole per studiare
Nuovi parchi per giocare
Noi vogliamo ritornare
A sorridere e scherzare
Ingegneri e architetti
Fate tanti bei progetti
Costruite tetti e muri forti,
solidi e sicuri
Salta, gioca,
ballerina
Gira e il cielo
si avvicina
Un elastico,
una molla
Un aereo che decolla
Gira gira
gira in tondo
Quant’è bello
e grande il mondo
Senz’alcuna differenza
Di colore o provenienza
[Viviana Hutter]
In questo ultimo periodo, i bambini sono stati impegnati a preparare una piccola festa per gli alberi che si è tenuta il 28 novembre con la collaborazione di Legambiente.
Lo scopo è stato quello di sensibilizzare in essi il rispetto per la natura e di stimolare il loro innato bisogno di conoscere e di sperimentare.
La prima fase delle attività,ha infatti previsto la semina di semi (ceci) in bottiglie di plastica, per meglio osservare i primi germogli e la ramificazione delle radici.
Si è cercato di farli riflettere e conoscere la storia degli alberelli: essi nascono, si nutrono, crescono
e ci regalano tante cose: frutti, aria pulita, dimora per gli animaletti…..
Con le uscite in giardino, i bambini hanno avuto la possibilità di osservare da vicino gli alberelli e di prendere consapevolezza, visto che ci troviamo in autunno, di alcuni aspetti di questa stagione.
L’ intero percorso è stato coadiuvato da verbalizzazioni , da attività di drammatizzazione delle varie fasi di crescita degli alberi ,da poesie, da canto, e da laboratori vari.
Alcune attività:
Coloriamo i nostri alberi per completare la scenografia!
Costumi: Colletti ricoperti di foglie e…
Coroncine con foglie
Progetto
Storia dell’ ulivo per i bambini di 3-4 e 5 anni di Nonna in Fabula
Progetto 3 e 4 anni
Con tale progetto presentiamo ai bambini l’ulivo, questa pianta alimentare che ci dà l’olio, il liquido giallo e oleoso che vale più dell’oro.
Con i bambini piccoli non possiamo limitarci a parlare dell’ulivo o fare una lezione teorica su tale argomento, ma siamo costretti a supportare le parole con le immagini, in quanto i bambini a questa età sono legati alla realtà concreta. Essi non sono in grado di effettuare astrazioni, ma hanno bisogno di vedere e toccare le cose…Continua a leggere
Progetto per i bambini di 5 e 6 anni
I bimbi più grandi conoscono già l’ulivo perché è stato presentato loro in passato sia come l’albero che ci regala le olive e sia come simbolo di pace nella festività pasquale….Continua a leggere
SOTTO L’OLIVO
Cara Anna, ti scrivo da sotto l’olivo.
Il viso levato
a guardar dalle foglie,
godendo del vento
che gioca e raccoglie
i rami e i pensieri
di oggi, di ieri,
i pensieri di sempre
che sotto l’olivo
si fanno leggeri.
G.Bellot, La torta storta
Nuove Edizioni Romane
AMICO ALBERO
Le mie radici scendono giù
sotto la terra sempre di più.
Mi prendo l’ acqua,mi trovo da qui
e resto fermo,fermo così
Guarda il mio fusto che mi sostiene,
quant’è robusto,sto proprio bene!
E’ tutto legno,tocca anche tu,
sopra è la chioma,guarda lassù.
Nato da un fiore,che poi è un frutto
dal frutto al seme e questo è tutto.
Il seme è piantato mi ha dato la vita
e sono un albero,è una storia infinita!
da Io….I Saperi del bambino
Toc toc chi è che bussa
Chi è che bussa sul mio tronco?
chiede il castagno e vede un ragno.
Sono io, lo scoiattolino,
con la farfalla gioco a nascondino!
Sono io, lo scoiattolino,
ti ringrazio e faccio un bell’inchino!
Chi è che bussa sul mio tronco?
chiede il pino e vede un uccellino.
Sono il picchio che picchia forte
con un vermetto dalle zampe corte.
Sono il picchio che picchia forte
ma non butto giù le porte!
Chi è che bussa sul mio tronco?
l’abete chiede e una talpa vede.
Sono io con il castoro
alla ricerca di ristoro.
Sono io con il castoro,
tu per noi sei un tesoro!
da Io….I Saperi del bambino
FILASTROCCA DEGLI ALBERI
Alberi verdi, rossi e gialli
coprite il cielo come mantelli.
Vi veste la primavera
di mille colori
e l’aria profumate
con i vostri fiori.
In autunno
perdete le foglie
vi preparate a dormire
perché l’inverno sta per venire.
Arriva di nuovo
la bella stagione
il tempo migliora,
il cielo si colora,
e voi alberi spogli
tornate a vivere
con nuovi germogli.
Classe 2^B, Ozieri”S.Gavino”
Festa a scuola
Mamma, lo sai che abbiamo fatto festa
a scuola, stamattina? Allineati
dapprima; e poi, con il maestro, in testa
a piantar gli alberelli siamo andati.
E ne abbiamo piantati un per ciascuno,
ma bello come il mio non è nessuno:
svelto, diritto, a cuspide perfetta,
verde cupo nel folto e chiaro in vetta.
Un per ciascuno, eravamo in cento:
Ora cento alberelli al sole, al vento,
come fiere sentinelle se ne stanno…
e pensa che bel bosco diverranno!
(L. Salvatore)
Il pioppo
Il pioppo nell’azzurro
è un vivo tremolio di grigio e argento;
fa in mezzo ai rami il vento
lento sussurro.
G. Camerano
Alberi
Alberi!
Frecce voi siete
dall’azzurro cadute?
Quali tremendi guerrieri
vi scagliarono?
Sono state le stelle?
Vengon le vostre musiche
dall’anima degli uccelli,
dagli occhi di dio.
F. Garcia Lorca
Pini in cortile
Crescono i pini
di fronte alla scala.
Toccano coi rami il muro
della casa dai tegoli bruni;
e di mattina e di sera
li visita il vento e la luna.
Nelle tempeste d’autunno
sussurrano un verso vago;
contro il sole d’estate
ci prestano un’ombra fresca.
Nel colmo della primavera
una pioggia sottile, a sera,
riempie le loro foglie
d’un carico di perle pendule;
e alla fine dell’anno,
il tempo della gran neve
stampa sui loro rami
una trina lucente.
Pioppi al tramonto
lo so chi colora
di rosso, nell’ora
già prossima a sera,
il cielo, soffuso d’un pallido blu:
i giovani pioppi
a specchio nell’acqua laggiù.
Li ho visti piegare il pennello
dell’agile chioma
e intingerlo dentro il ruscello
di liquida porpora, sempre a quell’ora.
Poi, subito ritti, con zelo
svettando, striare di rosso
la pagina chiara del cielo.
So’ ancora
che l’ultimo pioppo del fosso,
nel suo folleggiare monello,
si lascia sfuggire talora
qua e là qualche macchia vermiglia
che a nube sospesa somiglia.
E allora i fratelli
gli fanno a rimprQvero un vivo brusio…
che poi lentamente si smorza
nel sonno che avvolge
le cose
Poesia di Gina Vaj Pedotti
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Albero secco
Un albero secco
fuori dalla mia finestra
solitario
leva nel cielo freddo
i suoi rami bruni:
Il vento sabbioso la neve e il gelo
non possono ferirlo.
Ogni giorno quell’albero
mi dà pensieri di gioia,
da quei rami secchi
indovino il verde a venire
Wang Ya-Ping
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Sempre fermi,
sempre ritti
sempre zitti,
come impavidi soldati,
stanno i buoni alberi,
armati sol di foglie e fiori e frutti,
di cui fanno doni a tutti.
Tutti danno quel che hanno
e per sè tengono solo
un gorgheggio d’ usignolo
un fischiettio di fringuello
un sussurro di ruscello
D. Valeri
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L’albero
C’è un grande albero spoglio
in mezzo all’orto: pare
che soffra e non si possa
coprire e riscaldare.
Vola sui nudi rami
un passero sperduto,
e cinguetta più forte
in segno di saluto.
Geme l’albero: Un tempo
fui giovane e fui bello:
candidi fiorellini
erano il mio mantello.
Il passero cinguetta:
Oh vecchio albero, spera!
Si scioglieran le nevi:
verrà la primavera.
di Milly Dandolo
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Come un albero
Vorrei essere una fronda
di magnolia
che sfiorisce nel sole.
Non betulla che spoglia
si consegna
alle nebbie d’autunno.
Non abete, che uguale
nel suo verde
non conosce il mutar
della stagione.
Emma Bernacchi
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Poesia di F. Davini –
Nel mio cortile –
Nel mezzo del mio cortile
c’è un grazioso alberello.
E’ fiorito in aprile;
ma d’inverno, che stecco
sulla neve nero e secco!
Gli sorrisi e dissi: tu,
quel meschino alberello
che di neve aveva il mantello?
Non ti riconosco più!
Ma ecco, a un po’ di vento,
i petali, in un momento,
tutti giù.
Oh! Dura poco il fiore;
ma il frutto viene poi.
Così è pure di noi.
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Nella foresta
Nella foresta, in mezzo alla radura,
nocchieruta, ruvida, frondosa,
invecchiava placida una quercia,
considerata un gigante.
E nascondeva il cielo con le foglie
ad una giovane betulla, C’era
umido, come dentro a una prigione,
sotto la sua rigida corona.
In un’afosa notte di tempesta
piombò sulla foresta ammutolita,
come una scure di tagliente acciaio,
il luccichio azzurrognolo d’un fulmine.
Breve, secco, imbroccato,
fu come un tiro preciso.
E si anneriscono i rami,
presero il volo le foglie.
Trasali la quercia. Troppo tardi.
Mandò un gemito e cadde tramortita.
I pini al mattino la piansero,
con lacrime Piene di sole.
Ma la sottile giovane betulla
si spolverò dai rami la rugiada
e, rompendo in un riso squillante,
si tese verso la luce.
V. Solouchin
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Gli alberi
Dove sono gli alberi qui la vita trova
cento beatitudini: fiori, frutti, ombre,
profumi, canti, colori, ricchezze, salute…
Sui pendii montani ove si torce, battuto
dai venti e ferito dalle folgori, l’albero
ghermisce con le radici la terra e l’aiuta
dalle frane; rompe col tronco tenace il peso
sdrucciolevole delle nevi ed evita le valanghe;
contende le prode al ruinoso torrente; fiacca
i venti, protegge dalle piogge improvvise e
dal sole meridiano i pastori e i greggi.
A valle, vive sui margini dei poderi e delle
colture. Segue le strade; si sporge dal muro
degli orti; stormisce lungo argini e canali; si
lascia abbattere, spartire in ceppi e fascine,
in tavole bianche che il falegname sega,
incide, inchioda per la vita e per la morte.
(Di Renzo Pezzani)
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Nel bosco
Nel bosco ogni vecchio gigante
sia abete, sia quercia, sia pino,
ha intorno, ai suoi piedi, un giardino
di piccole piante.
Son muschi, son felci, son fiori,
e fragole rosse e lichene
cui l’albero antico vuol bene
suoi teneri amori.
E mentre le fronde superbe
protende più su verso i cieli
ai pensa a quegli umili steli
nell’ombra, fra l’erbe.
(L. Schwarz)
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Gli alberi
Non hanno voce, ma li senti a volte
cantare: son gli uccelli che hanno il nido
fra ramo e ramo, in un angolo fido
ove è dolce sostare. Nella folta
chioma s’impiglia il vento e anch’esso suona
a lungo e geme e ride e narra fole
meravigliose. Se li indora il sole
gli alberi sono una presenza buona.
A notte offrono asilo agli sperduti
abitanti del bosco, hanno le braccia
aperte a tutti. Un giorno, se a Dio piaccia,
saranno legna e fuoco: i benvenuti.
(Di Massimo Grillandi )
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L’albero
Se non ricordi, io ti dono
la fresca ombra d’estate,
chiamo le dolci piogge
sulle sementi che han sete,
ti porgo resine e balsami
per ritemprarti in salute.
E quando il vento d’autunno
senza pietà mi dispoglia,
giungendo foglia su foglia
preparo il letto agli armenti
che ti dan cibo e vestito;
e quando il gelido inverno
col tramontano è alle porte,
mi struggo senza un lamento,
in fiamma per darti calore.
E a prrmavera, coi nidi
risorgo, e porgo alla terra
profumi e canti …
Vincenzo Bosari
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Il Pioppo
Sotto la brina il pioppo è di cristallo:
se lo tocchi l’infrangi; e piomba al suolo
con tintinnio di frantumate lastre.
Lo diresti un altissimo zampillo
che un incanto invetrò; ma dentro è vivo,
e lo strazia desìo di primavera.
« Oh, mai più tornerà la primavera,
pensa. – Mai più. Son vecchio.
Non mi resta foglia sui rami,
uccello che mi canti
in vetta, linfa nelle vene, strido
di cicala sul tronco. E ciascun giorno
che passa, accresce il gelo; e già mi sento
vicino a morte ».
Ma un mattino, il sole
rompe l’algore: scioglie in molle pianto
sugli stecchiti rami il vel di ghiaccio:
torna la linfa e il verde: giovinezza
ritorna, e n’ha sì gran sorpresa il pioppo
ch’ogni sua foglia, anche se tace il vento,
trema di gioia: anche la notte, in sogno,
trema di gioia in ogni foglia il pioppo.
Ada Negri
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L’ albero nel cortile
Un albero era nato, non si sa come,
in un angusto cortile presso una brutta
via affollata di vecchie case.
Quel povero albero s’era levato dritto dritto
sul magro stelo cinereo, con evidente sforzo,
con evidente pena, quasi angosciato nel
desiderio di vedere il sole e l’aria libera, dalla
paura di non avere in sé tanto rigoglio e
arrivare oltre i tetti delle case che lo
circondavano. E c’era arrivato!
Luigi Pirandello
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Festa degli alberi
Mamma, ho pensato a te mentre piantavo
l’alberello pel bosco che verrà.
Ti piace l’ombra sull’erbetta morbida?
Quell’alberello, mamma, crescerà. …
Crescerà come cresce il tuo bambino:
avrà forza, salute, gioventù.
E noi passeggeremo sotto gli alberi
che abbiamo visto, piccoli, laggiù.
M’hanno detto che gli alberi ed i boschi
sono un tesoro della patria mia.
E’ vero, mamma? – E’ vero, sì mio piccolo:
ma sono anche bellezza e poesia.
Milly Dandolo
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Piantiamo l’albero nuovo
Passa novembre; guarda: nell’aria
l’ultima foglia va solitaria,
come se il giallo corpo non voglia
dare alla terra, povera foglia!
Sui rami, tesi come in preghiera,
va una speranza di primavera.
Piantiamo (è tempo!) l’albero nuovo
lungo le frane, sopra ogni rovo;
per tutto, dove manca l’incanto
del verde, cresca l’albero santo.
Di boschi forti più lieta sia,
più ricca e bella l’Italia mia.
A. Simoni
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Filastrocca dell’albero
Albero abbraccio e respiro del mondo
Strade radici che arrivano in fondo
Chissà da dove arriva il tuo suono
Suono che parla di un cuore buono
Chissà da dove arriva il tuo canto
Canto di foglie, che vibra d’incanto
Mentre ti ascolto, ti parlo e ti penso
E il mio discorso diventa denso:
Tieniti stretto a questa terra
Cresci più libero che in una serra
Afferra il cielo, portalo a noi
Tendi i tuoi sogni più in alto che puoi
E se qualcuno ti vuole strappare
Tu vienimi a chiamare.
Sabrina Giarratana
Amico albero
Se guardo in su
tra i rami e il cielo blu
mi sento di sognare…
mi sento di volare
Ho un albero
un albero amico
Ho un albero
un albero amico
Ho un albero
un albero amico
ho un amico solo per me!
Se sento il vento
conto le foglie fino a cento
mi sento di cantare…
mi sento di ballare…
Ho un albero
un albero amico
Ho un albero
un albero amico
Ho un albero
un albero amico
ho un amico solo per me!
Marta Bartolucci
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Parodia della musica
“O surdato nammurato”
1) Stai fermo nel terreno,
tocchi il cielo con le foglie,
io ti guardo e mi consolo
e ti vedo sempre attorno a me,
il più bello di tutti i belli
non è mai più bello di te…
Rit. 2 v.) Oh albero, albero bello,
sei grande e mio fratello,
sei sempre maltrattato
dal primo all’ultimo sempre così.
2) Quando l’uomo ti abbatte,
quando il fuoco ti distrugge
io mi sento un perdente
e mi stringo forte attorno a te.
il più bello di tutti i belli
non è mai più bello di te…
Rit. 2 v.) Oh albero, albero bello,
sei forte e buono,
guardando sta meraviglia
vicino a te mi sento consolar.
3) Si scrive sempre che dai tutto…
la vita e l’aria buona
il terreno sempre fermo
e la frutta per mangiar
il più buono di tutti i buoni
non è mai più buono di te…
Rit. 2 v.) Ohi vita, ohi vita mia,
ohi albero, albero mio
sei tutta la mia vita
senza di te non posso star.
La maestra Eva
e i suoi alunni
5B Via dell’Arte
a.s. 2008.09
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Testo
I bambini stanno in mezzo al bosco.
Le piantine han visto festeggiare;
poi le han sistemate al loro posto,
dicendosi: “Cresceranno come noi”.
Alberi, tra i vostri rami cantano,
e i nidi si preparano, a mille gli uccellini.
Alberi, all’ombra vostra posino,
e in pace si ristorino a mille i bimbi belli,
a mille i bimbi belli.
Lapappadolce
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C’é un albero piantato in mezzo al prato
C’é un albero piantato in mezzo al prato
e sopra l’albero indovina cosa c’è? (2v)
ci sono i rami, i rami sopra l’albero
C’é un albero…
e sopra i rami indovina cosa c’è? (2v)
ci sono le foglie, le foglie sopra i rami, i rami sopra l’albero
C’é un albero…
e sopra le foglie indovina cosa c’è?
c’è un nido, un nido fra le foglie, le foglie sopra i rami, i rami sopra l’albero
C’é un albero…
e dentro il nido indovina cosa c’è?
c’è un uccellino, un uccellino dentro il nido, un nido fra le foglie, le foglie sopra i rami, i rami sopra l’albero
C’é un albero…
e dentro l’uccellino indovina cosa c’è?
c’è un cuore, un cuore d’uccellino, un uccellino dentro il nido, un nido fra le foglie, le foglie sopra i rami, i rami sopra l’albero
C’é un albero…
e dentro il cuore sapete cosa c’è?
c’è l’amore, l’amore dentro il cuore, un cuore d’uccellino, un uccellino dentro il nido, un nido fra le foglie, le foglie sopra i rami, i rami sopra l’albero
C’é un albero…
e nell’amore indovina cosa c’è?
c’è il Signore, il Signore nell’amore, l’amore dentro il cuore, un cuore d’uccellino, un uccellino dentro il nido, un nido fra le foglie, le foglie sopra i rami, i rami sopra l’albero.
In mezzo al prato indovina cosa c’è?
in mezzo al prato indovina cosa c’è?
c’è un albero, un albero nel prato
dal web
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Io sono come un albero
Io sono come un albero
sto con i piedi per terra
cerco la luce del sole
e così cresco di più
i piedi… radici
le gambe… il tronco
le braccia… i rami
i capelli… le foglie
la pelle… corteccia
il sangue.. la linfa
il cuore della terra batte dentro la mia pancia!
Giorgio Minardi
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Ci vuole un fiore
Le cose di ogni giorno raccontano segreti
a chi le sa guardare ed ascoltare.
Per fare un tavolo ci vuole il legno
per fare il legno ci vuole l’albero
per fare l’albero ci vuole il seme
per fare il seme ci vuole il frutto
per fare il frutto ci vuole un fiore
ci vuole un fiore, ci vuole un fiore,
per fare un tavolo ci vuole un fio-o-re.
Per fare un fiore ci vuole un ramo
per fare il ramo ci vuole l’albero
per fare l’albero ci vuole il bosco
per fare il bosco ci vuole il monte
per fare il monte ci vuol la terra
per far la terra vi Vuole un fiore
per fare tutto ci vuole un fio-r-e
Per fare un tavolo ci vuole il legno
per fare il legno ci vuole l’albero
per fare l’albero ci vuole il seme
per fare il seme ci vuole il frutto
per fare il frutto ci vuole il fiore
ci vuole il fiore, ci vuole il fiore,
per fare tutto ci vuole un fio-o-re.
Le cose di ogni giorno raccontano segreti
a chi le sa guardare ed ascoltare…
Musica di L.Bacalov S.Endrigo – Edizioni BMG Ricordi
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Siamo tutti alberelli
D. Cologgi – P. Serafino – Paoline Editoriale Audiovisivi
Siamo tanti, siamo belli,
siamo tutti alberelli.
Siam diversi, siam fratelli
e per questo siamo belli.
Io sono la quercia tanto tanto grande,
siediti qui se vuoi riposare.
Ho tanti anni ma sono molto verde,
mi piace far sognare i bambini come te.
Io sono il castagno bello e generoso
quando è autunno ti sorprenderò.
Prendi le castagne che sono dentro al riccio,
poi la tua mamma le cucinerà.
Siamo tanti, siamo belli,
siamo tutti alberelli.
Siam diversi, siam fratelli
e per questo siamo belli.
Io sono l’abete con le foglie a punta,
quando è dicembre mi sento importante.
Mi vesto di stelline per il Natale
e tutti quanti felici io farò.
Io sono il pino fresco e profumato,
stai vicino a me, la tosse passerà.
Sono amico, amico del cedro
forte e resistente più di me.
Siamo tanti, siamo belli,
siamo tutti alberelli.
Siam diversi, siam fratelli
e per questo siamo belli.
Io sono la betulla, sono assai carina.
Quando il sole brilla, il mio tronco è d’argento.
Tocco il faggio che fa lo smorfioso
perché il suo legno è il più bello che c’è.
Io sono il cipresso, ma non sono triste,
sto sempre dritto come un soldatino.
Ho tante foglioline, non le puoi contare,
sono sincero proprio come te!
Siamo tanti, siamo belli,
siamo tutti alberelli.
Siam diversi, siam fratelli
e per questo siamo belli.
Da Direzione Didattica 5 Circolo
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L’ albero
Proprio come un albero che vive in mezzo agli alberi
mi sento quando giro per il mondo
cerco di far si che il vento non mi butti giù
e di affondar le mie radici nel profondo,
prendo il sole in faccia per far si che le mie foglie
stiano bene appiccicate lungo questi rami
ospito tra le mie braccia nidi di uccellini
e do rifugio nel mio fusto a molti sciami.
Proprio come un albero mi spoglio e mi rivesto
a seconda se c’è freddo o c’è calore
dentro la genetica la mappa delle cellule
descrive a quale genere appartengo
se sono una quercia oppure un salice piangente
oppure un baobab od un saggio di pianura
quello che è importante è che al mondo ci sia spazio
per qualsiasi espressione di natura.
Prendo il sole in faccia
bevo molta pioggia
Prendo il sole in faccia
bevo molta pioggia
io non ho problemi a convivere con gli altri
sono pronto ad accettare la mia sorte
sono consapevole del fatto che più o meno
presto o tardi ci sarà per me la morte
quella che Totò ha definito la livella
e che alla fine ci livella tutti uguali
alberi bestiole re profeti presidenti
calciatori poveretti ed animali.
Quello che io penso come albero parlante
è che la vita sia questione di radici
più sono profonde più ti puoi portar lontano
incontrando gente conquistando amici
perché io ho scoperto che le mie radici in fondo
sono lì per procurarmi le risorse
cosicché con le mie foglie io possa affrontare
venti forti e possa farmi delle corse.
Prendo il sole in faccia
bevo molta pioggia
Prendo il sole in faccia
bevo molta pioggia
Prendo il sole in faccia
bevo molta pioggia
Prendo il sole in faccia
bevo molta pioggia
Andare di qua e di là sconfinare allegramente
farmi un po’ ogni tipo di esperienza
incontrare gente allargare le vedute
e allenare pure un po’ l’intelligenza
senza mai scordare cosa sono da dove vengo
e pure dove voglio andare
con le mie radici belle salde nel terreno
io coi rami io mi posso allontanare
perché c’ho bisogno della terra sotto i piedi
dove dare fondamenta alla speranza
proprio come un albero mi adatto un poco a tutto
basta solo un po’ di clima di accoglienza
no no no alla violenza
non rivendico nessuna appartenenza
tranne quella al mondo degli esseri viventi
col diritto di affondare le radici
sogno un universo dove ogni differenza
sia la base per poter essere amici
prendo il sole in faccia
bevo molta pioggia
proprio come un albero mi colloco nel mezzo
tra la terra e il cielo proprio a metà via
opero una sintesi tra luce e clorofilla
equilibrio di sostanza ed energia.
Saturnino Celani, Lorenzo Cherubini
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L’ amico albero
Il giorno in cui son nata il mio papà
sembrava pazzo di felicità
con tutto l’entusiasmo di un bambino
piantò un bell’albero in mezzo al giardino.
Passaron gli anni e all’improvviso un dì
l’amico albero parlò così:
Sono l’aria che respiri,
sono nave in mezzo al mare.
Sono trave del tuo tetto
sono legno del tuo letto.
Sono bosco che protegge
da una grande nevicata
la valanga è mia nemica
tante volte l’ho fermata.
Ricordate, ricordatevi bambini:
Rispettate gli alberelli,
li dovete sempre amare
come fossero fratelli
Sono carta del tuo libro
sono fiamma del camino.
Il mio legno dà la voce
allo corde del violino.
Sono frutta nel tuo piatto
nella chiesa sono fiore.
Son radice nella terra
che non deve più franare
Ricordate, ricordatevi bambini:
Rispettate gli alberelli,
li dovete sempre amare
come fossero fratelli.
Sono arpa per le dita
della pioggia delicata
sono magico strumento
del concerto che fa il vento.
Son maestro per il coro
di cicale e raganelle.
E sto zitto ad ascoltare
le parole delle stelle
Ricordate, ricordatevi bambini:
Rispettate gli alberelli,
li dovete sempre amare
come fossero fratelli
Ricordate, ricordatevi bambini:
Rispettate gli alberelli,
li dovete sempre amare
come fossero fratelli
M. Maretti Soldi – N. Aprile
L’albero
C’è un grande albero spoglio
in mezzo all’orto: pare
che soffra e non si possa
coprire e riscaldare.
Vola sui nudi rami
un passero sperduto,
e cinguetta più forte
in segno di saluto.
Geme l’albero: Un tempo
fui giovane e fui bello:
candidi fiorellini
erano il mio mantello.
Il passero cinguetta:
Oh vecchio albero, spera!
Si scioglieran le nevi:
verrà la primavera.
di Milly Dandolo
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Come un albero
Vorrei essere una fronda
di magnolia
che sfiorisce nel sole.
Non betulla che spoglia
si consegna
alle nebbie d’autunno.
Non abete, che uguale
nel suo verde
non conosce il mutar
della stagione.
Emma Bernacchi
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Poesia di F. Davini –
Nel mio cortile –
Nel mezzo del mio cortile
c’è un grazioso alberello.
E’ fiorito in aprile;
ma d’inverno, che stecco
sulla neve nero e secco!
Gli sorrisi e dissi: tu,
quel meschino alberello
che di neve aveva il mantello?
Non ti riconosco più!
Ma ecco, a un po’ di vento,
i petali, in un momento,
tutti giù.
Oh! Dura poco il fiore;
ma il frutto viene poi.
Così è pure di noi.
——————————————-
Nella foresta
Nella foresta, in mezzo alla radura,
nocchieruta, ruvida, frondosa,
invecchiava placida una quercia,
considerata un gigante.
E nascondeva il cielo con le foglie
ad una giovane betulla, C’era
umido, come dentro a una prigione,
sotto la sua rigida corona.
In un’afosa notte di tempesta
piombò sulla foresta ammutolita,
come una scure di tagliente acciaio,
il luccichio azzurrognolo d’un fulmine.
Breve, secco, imbroccato,
fu come un tiro preciso.
E si anneriscono i rami,
presero il volo le foglie.
Trasali la quercia. Troppo tardi.
Mandò un gemito e cadde tramortita.
I pini al mattino la piansero,
con lacrime Piene di sole.
Ma la sottile giovane betulla
si spolverò dai rami la rugiada
e, rompendo in un riso squillante,
si tese verso la luce.
V. Solouchin
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Gli alberi
Dove sono gli alberi qui la vita trova
cento beatitudini: fiori, frutti, ombre,
profumi, canti, colori, ricchezze, salute…
Sui pendii montani ove si torce, battuto
dai venti e ferito dalle folgori, l’albero
ghermisce con le radici la terra e l’aiuta
dalle frane; rompe col tronco tenace il peso
sdrucciolevole delle nevi ed evita le valanghe;
contende le prode al ruinoso torrente; fiacca
i venti, protegge dalle piogge improvvise e
dal sole meridiano i pastori e i greggi.
A valle, vive sui margini dei poderi e delle
colture. Segue le strade; si sporge dal muro
degli orti; stormisce lungo argini e canali; si
lascia abbattere, spartire in ceppi e fascine,
in tavole bianche che il falegname sega,
incide, inchioda per la vita e per la morte.
(Di Renzo Pezzani)
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Nel bosco
Nel bosco ogni vecchio gigante
sia abete, sia quercia, sia pino,
ha intorno, ai suoi piedi, un giardino
di piccole piante.
Son muschi, son felci, son fiori,
e fragole rosse e lichene
cui l’albero antico vuol bene
suoi teneri amori.
E mentre le fronde superbe
protende più su verso i cieli
ai pensa a quegli umili steli
nell’ombra, fra l’erbe.
(L. Schwarz)
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Gli alberi
Non hanno voce, ma li senti a volte
cantare: son gli uccelli che hanno il nido
fra ramo e ramo, in un angolo fido
ove è dolce sostare. Nella folta
chioma s’impiglia il vento e anch’esso suona
a lungo e geme e ride e narra fole
meravigliose. Se li indora il sole
gli alberi sono una presenza buona.
A notte offrono asilo agli sperduti
abitanti del bosco, hanno le braccia
aperte a tutti. Un giorno, se a Dio piaccia,
saranno legna e fuoco: i benvenuti.
(Di Massimo Grillandi )
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L’albero
Se non ricordi, io ti dono
la fresca ombra d’estate,
chiamo le dolci piogge
sulle sementi che han sete,
ti porgo resine e balsami
per ritemprarti in salute.
E quando il vento d’autunno
senza pietà mi dispoglia,
giungendo foglia su foglia
preparo il letto agli armenti
che ti dan cibo e vestito;
e quando il gelido inverno
col tramontano è alle porte,
mi struggo senza un lamento,
in fiamma per darti calore.
E a prrmavera, coi nidi
risorgo, e porgo alla terra
profumi e canti …
Vincenzo Bosari
—————————————————-
.
Il Pioppo
Sotto la brina il pioppo è di cristallo:
se lo tocchi l’infrangi; e piomba al suolo
con tintinnio di frantumate lastre.
Lo diresti un altissimo zampillo
che un incanto invetrò; ma dentro è vivo,
e lo strazia desìo di primavera.
« Oh, mai più tornerà la primavera,
pensa. – Mai più. Son vecchio.
Non mi resta foglia sui rami,
uccello che mi canti
in vetta, linfa nelle vene, strido
di cicala sul tronco. E ciascun giorno
che passa, accresce il gelo; e già mi sento
vicino a morte ».
Ma un mattino, il sole
rompe l’algore: scioglie in molle pianto
sugli stecchiti rami il vel di ghiaccio:
torna la linfa e il verde: giovinezza
ritorna, e n’ha sì gran sorpresa il pioppo
ch’ogni sua foglia, anche se tace il vento,
trema di gioia: anche la notte, in sogno,
trema di gioia in ogni foglia il pioppo.
Ada Negri
————————————————–
L’albero nel cortile
Un albero era nato, non si sa come,
in un angusto cortile presso una brutta
via affollata di vecchie case.
Quel povero albero s’era levato dritto dritto
sul magro stelo cinereo, con evidente sforzo,
con evidente pena, quasi angosciato nel
desiderio di vedere il sole e l’aria libera, dalla
paura di non avere in sé tanto rigoglio e
arrivare oltre i tetti delle case che lo
circondavano. E c’era arrivato!
Luigi Pirandello
—————————————————–
Festa degli alberi
Mamma, ho pensato a te mentre piantavo
l’alberello pel bosco che verrà.
Ti piace l’ombra sull’erbetta morbida?
Quell’alberello, mamma, crescerà. …
Crescerà come cresce il tuo bambino:
avrà forza, salute, gioventù.
E noi passeggeremo sotto gli alberi
che abbiamo visto, piccoli, laggiù.
M’hanno detto che gli alberi ed i boschi
sono un tesoro della patria mia.
E’ vero, mamma? – E’ vero, sì mio piccolo:
ma sono anche bellezza e poesia.
Milly Dandolo
————————————
UN PAESE BELLISSIMO
(testo di A.Galliano)
Ci sarà
un paese bellissimo,ci sarà, ci sarà.
E noi l’ abbiamo disegnato
nella fantasia:
Vogliamo che ci sia, che ci sia!
Un paese bellissimo:
dove le case parlano,
dove i giardini ridono
quando i bambini giocano.
Dove le piazze ballano
dove le torri suonano
e dove i merli ascoltano
quando i bambini cantano,
cantano, cantano, cantano.
Ci sarà una volta…..
Un paese bellissimo
dove le rane pensano,
dove le piante crescono,
quando i bambini dormono……
Dove loe stelle pregano
dove le mamme vegliano
e dove i lupi tacciono
quando i bambini sognano,
sognano,sognano,sognano,sognano!
la la la la, ci sarà
la la la la, cisarà
la la la la, un paese bellissimo
Un paese bellissimo
dove i cavalli danzano,
dove le strade a spettano
quando i bambini arrivano….
Dove le spiagge incantano,
dove i gabbiani si amano
e dove i pesci guardano
quando i bambini volano,
volano, volano, volano.
Ci sarà una volta…..
Un paese bellissimo.
La la la la,la la la la.
Un paese bellissimo.
Un paese bellissimo.
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PICCOLA ECOLOGIA
(A.GALLIANO)
Noi siamo la Compagnia
della piccola ecologia.
Vogliamo un mondo bello
coi colori dell’ aquerello.
Siamo verdi,siamo azzurri
siamo rossi, siamo gialli:
i colori di un mondo bello,
che più bello faremo noi:
Vogliam pulire il cielo
per la rondine in volo.
Vogliamo pulire il mare
perchè il pesce vuol nuotare.
Vogliamo pulire il prato
per il fiore appena nato.
Vogliamo pulire il bosco
per la lepre che sta al fresco.
Noi siamo la Compagnia…
Vogliamo pulire il campo
perchè il grano sia tanto.
Vogliamo pulire il parco
per andare insieme a spasso.
vogliamo pulire le strade,
le città e le contrade.
Vogliam pulire le case
e piantare tante rose.
Noi siamo la Compagnia…..
Vogliamo un mondo bello
coi colori dell’ aquerello,
i colori di un mondobello,
che più bello faremo noi.
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UNO SPAZIO PER GIOCARE
un palazzo di quà,
un palazzo di là
ed in fondo alla strada
quell’ ipermercato è il più grande che c’è.
Un parcheggiodi qua,
un parcheggio di là
e nel sottopassaggio
mi sembra ci voglia la maschera a gas.
Ma uno spazio per giocare.
Un prato per saltare
lo chiediamo a chi fatto la città.
Ma uno spazio per giocare.
Un prato per saltare
lo chiediamo a chi comanda la città.
Un bambino che fà
Si diverte così:
tutto il giono cambiando
col telecomando i programmi in tivù.
Ci vediamo da te?
o giochiamo da ?
Perchè il parco l’ han chiuso
e hanno messo un cartello:”Lavoro per te”
Ma uno spazio per giocare.
Un prato per saltare
lo chiediamo a chi fatto la città.
Ma uno spazio per giocare.
Un prato per saltare
lo chiediamo a chi comanda la città.
Ci vediamo da te?
o giochiamo da ?
Perchè il parco l’ han chiuso
e hanno messo un cartello:”Lavoro per te”
Ma uno spazio per giocare.
Un prato per saltare
lo chiediamo a chi fatto la città.
Ma uno spazio per giocare.
Un prato per saltare
lo chiediamo a chi comanda la città.
(Claudio Scotti Galletta)
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SIGNORI ARCHITETTI
Signori architetti
che fate progetti
precisi e perfetti
di case e palazzi
di torri e terrazzi,
di seinterrati,
di interi isolati,
di grandi cantieri,
di enormi quartieri…
che bravi che siete!
E già lo sapete
Talvolta però
-scusate un pò-
siete anche distratti.
Scordate,difatti,
che in quei palazzoni
di quei quartieroni
ci debbono stare,coi grandi abitare
bambini a doxxine.
Si gioca…sul tetto
nel vostro progetto?
Un pezzo di prato l’ avete lasciato?
Su, siate gentili:
fate anche i cortili.
pensateci un poco
ai campi da gioco…
Lasciateci appena
lo spazio che poi
a far l’ altalena
pesiamo da no:
sarà anche cura nostra
farci anche la giostra:
(Rodari Gianni)
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LA CITTA’ SENZA VERDE
Di te, mia città gli uomini diranno
cose brutte ma vere.
Diranno che ai bimbi hai tolto il sole,
la fresca rugiada,
la luce che scherzava sull’ erba
soto l’ aperto cielo,
e li hai rinchiusi tra fredde mura,
li hai costretti a inghiottire la polvere.
Cose brutte ma vere
diranno gli uomini dite,
mia città
C.Sandburg,daa Giorni di scuola, Laterze
LO SPAZZINO DELLA CITTA’
lo spazzino della città
tutto il giorno cosa fa?
Va per la via, va per la piazza
con in mano la ramazza.
Camminando sempre a piedi
vede le cose che tu non vedi;
con la sua scopa, con la sua rete,
di certe strade piccole e quiete
conta ogni pietra ogni scalino
ogni portone ogni giardino.
Quandro trova una scarpa bucata
sa che lì la miseria è passata,
trova la ruota di un carrettino
e sa che lì, è passato un bambino.
Se c’è una piuma nera sul svolo
sa che un merlo è passato in volo.
Passa l’ autunno, muoion le foglie,
un poco triste lui le raccoglie.
Passa l’ inverno,la neve cade,
al freddo spazza lungo le strade;
poi,quando a maggio viene burrasca,
spazza le fronde i fiori la frasca.
Ma il fiore più bello
lo mette all’ occhiello
R.Guarneri.L.Martini, Un nuovo mondo, La Sorgente
————————————————————————–
IL MARE MALATO
Un delfino molto ammalato
che ha bisogno di essere curato
va, guidato da un bianco gabbiano,
dal pesce dottore che sta lontano.
Nella grotta del pesce dottore
il delfino attende per ore
-di pesci malati ce ne sono tanti-
finchè una cernia esclama:-Avanti!
Il pesce dottore con baffi e occhiali,
ha nelle conchiglie i medicinali,
dice al delfino, con grande dolore:
-Hai dei problemi ai polmoni e al cuore.
Il mare è triste, malato,
da quando gli uomini lo hanno inquinato.
Oggi chiamiamo il pesce postino,
darà una lettera ad ogni bambino.
Diranno i bimbi di tutto il mondo,
facendo insieme un grotondo:
“I fiumi, i laghi, l’ amato mare,
a ogni costo dobbiamo salvare”
Erminia dell’ Oro da Micio Mao e gli altri, Cetem
…………………………………………………………………………………
L’ AMBIENTE
Oggi nella mia mente
c’è una parola che risuona fortemente
“AMBIENTE”.
Ci sono tutte le persone
che vogliono fare cose buone.
Questo mondo è maltrattato
e ha bisogno di essere aiutato.
Tutti insieme lo puliremo
e più bello lo renderemo.
Valentina e Vanessa
Alunne della Classe 5A
2° Circolo E. Giusti – Rione Tamburi
……………………………………………………………..
NEL BOSCO
Nel bosco ogni vecchio gigante,
sia abete, sia quercia, sia pino,
ha intorno, ai suoi piedi, un giardino
di piccole piante.
Son muschi, son felci, son fiori
e fragole rosse e lichene,
cui l’albero antico vuol bene,
suoi teneri amori.
E mentre le fronde superbe
protende più in su verso i cieli,
ci pensa a quegli umili steli
nell’ombra tra l’erbe.
Lina Schwarz.
…………………………………………….
Filastrocca dell’acqua
Nell’acqua azzurra
viveva un pesciolino piccolo,
rosso ed anche carino.
Viveva nel mare
e faceva sempre quello che
voleva!
Ma un brutto giorno una nave arrivò
e il suo petrolio scaricò.
Il povero pesciolino il suo mare azzurro non più trovò.
http://www.valconca.info/natura_amica/alberoparole/racconti_poesie_filastrocchebosco.html#2
………………………………………
Poesia di Idea Villarino
Povero mondo
Stanno per disfarlo
sta per volare in pezzi
infine creperà come una bolla
o esploderà glorioso
come una santabarbara
o più semplicemente
sarà cancellato come
se una spugna bagnata
cancellasse il suo posto nello spazio.
Forse non ci riescono
forse lo puliranno
gli cadrà la vita come una chioma
e continuerà a ruotare
come una sfera pura
sterile e mortale.
O in modo meno bello
andrà per i cieli
imputridendo adagio
come una piaga totale
come un morto.
………………………………………
Acqua, perla del mondo
L’acqua scorre piano piano
come la sabbia nella mano
fonte di vita e di saggezza
con la sua limpida bellezza
Così nasce così finisce
rendendo il mondo più felice,
importante risorsa naturale,
di cui noi non dobbiamo approfittare.
Gabriele Tesio
Filastrocca della fontana
Fontanella d’acqua ricciuta,
dico a tutti che t’ho bevuta:
ho bevuta quest’acqua matta,
cielo caduto, neve disfatta,
questa luce limpida e pronta
che un po’ canta e un po’ racconta.
Renzo Pezzani
La fontanina
Sola, ai piedi del monte
tutto verde di aberi,
sta una piccola fonte
che sa molti segreti.
Sa i segreti dei grilli
e i sospiri dei fiori,
d’ogni uccello sa i trilli e d’ogni alba i colori.
Nelle notti d’argento
mormora una canzone
e ridice col vento
le novelle più buone.
Sembra, il suo mormorio
gentile, una preghiera
che salga verso Dio
da un’anima sincera.
T. Stagni
L’acqua
Acqua pura di sorgiva,
chi ti tocca ti sente viva,
chi ti porta via col secchio
porta il cielo in uno specchio.
Beve luce chi ti beve,
eri nuvola, eri neve,
eri canto di fontana,
eri squillo di campana.
Sei la gioia del giardino,
sei la forza del mulino.
Pellegrina affaccendata
tornerai dove sei nata.
Renzo Pezzani
L’acqua
Ora sonante e torbiba
precipito dal monte,
or limpida e freschissima
zampillo dalla fonte.
Nel basso piano immobile,
talora imputridita,
coi miasmi pestiferi
insidio la tua vita.
Ed or con veste candida,
bella figlia del cielo,
il suol ricopro e gli alberi
del soffice mio velo.
Così, irrequieta, instabile,
muto forma e colore;
son limpida, son solida,
sono tenue vapore.
Ettore Berni
La canzone dell’acqua
Sotto il ponte, l’acqua chiara
fa una conca, tutta cielo;
vi si specchiano, ridendo,
due casette e un pino nero.
Ma, correndo, l’acqua canta
le novelle ai pesciolini,
quelli verdi e quei d’argento,
che s’inseguon più piccini:
“Nasco, su, da una sorgente
fra due sassi di montagna;
son ruscello e poi torrente,
son cascata e poi fiumana;
ma di correre ho gran fretta,
perché il mar, laggiù, m’aspetta.
Il gran mar con le tempeste,
le balene e i pescicani
e le navi che van leste
ai paesi più lontani.
Mario Mazza
Amo
Amo il bel fuoco ardente,
e rosso, che scintilla
che s’alza arditamente,
che scalda, guizza e brilla.
La luce amo, splendente,
di qua, di là, d’intorno
che chiara e trasparente,
mi rende bello il giorno.
Amo l’acqua fluente,
azzurra tersa e viva
distesa dolcemente
tra l’una e l’altra riva.
Amo la terra bruna che,
madre di noi tutti,
nel grembo suo ci aduna
e nutre dei suoi frutti.
Giannina Noseda
Acqua
Acqua fresca che saltelli,
canticchiando sopra i massi
ti salutan gli alberelli,
ristorati quando passi.
E son liete l’erbe e i fiori,
di specchiarsi nel tuo seno
mentre in altro ti sorride,
il bel ciel terso e sereno.
E. Minoia
Acqua
Acqua di monte,
acqua di fonte,
acqua piovana,
acqua sovrana,
acqua che odo,
acqua che lodo,
acqua che squilli,
acqua che brilli,
acqua che canti e piangi,
acqua che ridi e muggi.
Tu sei la vita
e sempre sempre fuggi.
Gabriele d’Annunzio
L’acqua
Amo l’acqua, quando è fiume,
quando è lago, quand’è mare,
quand’è neve, quand’è pioggia
ed i fiori fa spuntare.
Senza l’acqua non c’è vela,
non c’è albero, né fiore,
non c’è pesce, né corallo,
niente vive, tutto muore.
S. Jackson
La goccia
Io sono la piccola
garrula goccia
che sgorga timida
fuor dalla roccia;
sono la gocciola
fresca e lucente
che scende querula
lungo il torrente.
Sono la tremula
splendente stilla
che mite e placida
nel lago brilla
e con innumeri
gocce sorelle
nell’ampio oceano
specchio le stelle.
Giannina Noseda
L’acqua
Acqua fuggita dalla sorgente
Chiudo le dita e non stringo niente
Acqua canzone fatta di fresco
Voglio cantarti ma non ci riesco
Acqua leggera, vento da bere
Stai prigioniera nel mio bicchiere
Scivola in bocca, scivola in gola
Sei filastrocca ma senza parola
Scivola giù per le gole segrete
Non c’è più acqua, ma non c’è più sete.
Bruno Tognolini
E l’acqua
E l’acqua
fresca nasce
fa ruscelli
scende
casca sui sassi
scroscia
e frusciando
fa il fiume.
E l’acqua
sciolta nuota
nelle valli
e lunga e lenta
larga
silenziosa
luminosa
fa il lago.
E l’acqua
a onde muore
non muore mai
e muore
non muore mai
e muore
mentre immensa
fa il mare.
Roberto Piumini
Filastrocca dei mutamenti
“Aiuto, sto cambiando” disse il ghiaccio
“Sto diventando acqua, come faccio?
Acqua che fugge nel suo gocciolìo!
Ci sono gocce, non ci sono io!”.
Ma il sole disse: “Calma i tuoi pensieri.
Il mondo cambia, sotto i raggi miei:
tu tieniti ben stretto a ciò che eri
e poi lasciati andare a ciò che sei”.
Quel ghiaccio diventò un fiume d’argento
non ebbe più paura di cambiare
e un giorno disse: “Il sale che io sento
mi dice che sto diventando mare.
E mare sia. Perché ho capito, adesso,
non cambio in qualcos’altro, ma in me stesso”.
Bruno Tognolini
Mio diamante
L’acqua scorre lentamente,
è limpida e trasparente.
Acqua fresca, acqua pulita
tu sei la fonte della vita.
Acqua indispensabile e brillante
sei preziosa come un diamante.
Grazie a te noi viviamo,
e ci rinfreschiamo.
Taliano Pietro
L’acqua
Se la scalda il signor sole
ecco l’acqua in alto sale.
E’ vapore diventata:
una grassa nuvoletta.
Lei si incontra con le amiche
prende freddo e si bisticcia.
Un bel pianto si faranno
riempiran tutto lo stagno.
Il sole arriva quatto quatto
la riporta ancora in alto:
ricomincia la ballata
della nuvola arrabbiata.
Oro di Vita
L’Acqua nasce,
fa ruscelli
nelle valli,
e scroscia, silenziosa.
L’acqua è vita,
una risorsa che deve essere accudita.
L’acqua è leggerezza
E trasmette uno stato di freschezza.
L’acqua è pura,
sorgente naturale,
e per questo non la devi sprecare.
Valeria Bellonio
Filastrocca dell’acqua di tutti
Viva l’acqua che è di tutti
lava i visi belli e brutti
lava i piedi e anche le mani
di tutti gli esseri umani.
Viva l’acqua che è comune
e tirando su la fune
sale l’acqua su dal pozzo
così bevi se hai il singhiozzo.
Viva l’acqua che disseta
scorre liscia come seta
dalla bocca fino a lì
dove poi… si fa pipì.
Viva l’acqua che solleva
chiunque ha sete e se la beva
di sorgente o rubinetto
è anche meglio del chinotto!
Viva l’acqua che è preziosa
più di ogni altra cosa
può valer più d’un diamante
e non deve costar niente.
Viva l’acqua che è di tutti
bimbi, piante, rospi e gatti
dei giganti e dei serpenti
tutti gli esseri viventi.
filastrocchediviola.blogspot.com
Filastrocca sul risparmio dell’Acqua
Mentre cantando mi faccio la doccia
chiudo l’acqua e salvo la goccia.
Goccia che cade dal rubinetto
se chiudo l’acqua, risparmio un laghetto!
Risparmio un lago se lavo di meno
io chiudo l’acqua e vivo sereno;
Vivo sereno facendo il bucato
se il cesto è pieno non ho sprecato;
Non ho sprecato neppure una goccia
se invece del bagno faccio la doccia
Se faccio la doccia al cagnolino
senza la pompa, ma con il catino.
Uso un catino per le stoviglie
risparmio acqua per tante bottiglie;
tante bottiglie risparmio fintanto
che bagno le piante di sera, al tramonto;
dopo il tramonto si cena e si va a letto
lavo i dentini chiudendo il rubinetto!
Chiudo il rubinetto e risparmio… sai cosa?
L’acqua trasparente, fresca e preziosa,
preziosa, pura, limpida e pulita,
umida, brillante e che dona la vita!
Jolanda Restano
Acqua
Acqua fresca che saltelli,
canticchiando sopra i massi
ti salutan gli alberelli,
ristorati quando passi.
E son liete l’erbe e i fiori,
di specchiarsi nel tuo seno
mentre in altro ti sorride,
il bel ciel terso e sereno.
E. Minoia
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