San Valentino :lavoretti, scheda e libretto

San Valentino si avvicina e noi non ci facciamo trovare impreparati.

Ecco dei lavori originali e semplici per festeggiare questo giorno e per dire “Ti voglio bene” ad una persona speciale.

La matrice è unica per i primi due lavori, basta ritagliarla e avere un libretto a cuore o semplicemente completare e lasciarla così

Scarica e stampa gratuitamente il libretto per San Valentino qui

Ecco un’altra scheda ,ricca di cuori ,per augurare Buon San Valentino…clicca sull’immagine per stamparla

Filastrocca di Natale con disegni

Ecco una simpatica filastrocca di Natale da completare con dei semplici disegni .

I disegni raccolti formano un piccolo libretto .

Se ti interessa stampare il pdf clicca qui.

FILASTROCCA DI NATALE

FILASTROCCA DI NATALE

FACCIO UN ALBERO SPECIALE

DI PALLINE E CARAMELLE

CON LA POLVERE DI STELLE.

FACCIO UN ALBERO A COLORI

CHE RALLEGRI TUTTI I CUORI

E POI SCRIVO TRA I REGALI

“SIAMO TUTTI QUANTI UGUALI”

Giuseppe Bordi

Biglietto pop up per la festa della mamma

BIGLIETTO PER LA MAMMAPer la festa della mamma prepariamo un biglietto pop up per farle gli auguri in modo originale ,colorato  e con tanti fiorellini delicati.

 

biglietto

Occorrente

  • 1 foglio A4 rosa
  • 1foglio A4 bianco
  • cartoncino celeste, verde,giallo,viola.
  • forbici,
  • colla

Esecuzione

  • Ritagliare il cartoncino rosa seguendo le indicazioni
  • Stampare e riportare le sagome degli elementi interni del biglietto sul cartoncino
  • Ritagliare i vari elementi
  • Assemblare i fiori
  • Incollare il tutto sul cartoncino rosa A4 precedentemente accorciato di 1/2 cm rispetto a quello bianco
  • Piegare il foglio bianco e rosa a metà
  • Incollare i margini del foglio bianco con quelli del rosa assicurandoci che  le pieghe centrali combacino.
  • Decorare a piacere

I fiori gialli e le farfalline bianche sono stati realizzati con delle fustelle piccoline.

SAGOMA DEL BIGLIETTO E DEI SUOI ELEMENTI

Festa della Mamma

Per la tua festa dolce mamma

ho raccolto i fiori più belli del nostro giardino

ho colorato il disegno più speciale

ho cercato tra i ricordi la storia più bella.

Tutto questo per fartene dono,

anche se, il fiore più bello, i colori più accesi,

e la storia più speciale nella mia vita,

sei tu, mamma!

Auguri, è la tua festa!

Stephen Littleword

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La grandine: filastrocche, disegni, racconti.

“GRANDINE”

 Grandine era una bellissima ragazza. Passava i giorni a rispecchiarsi nelle acque del lago e ad arricciarsi i capelli con il dito .

Grandine aveva una coperta. Era un regalo dei suoi genitori; era azzurra, e quando sua mamma gliela portava le diceva: “ Tieni Grandine, il mantello azzurro di Ermes”. A Grandine quella coperta stava troppo a cuore, e quando aveva freddo, se la buttava sulle spalle e stava al calduccio; certe volte, per non fare brutta figura, si metteva sopra un altro mantello, oppure, quando aveva caldo, la appallottolava e se la metteva in tasca, senza farla vedere.

Ma Grandine aveva un difetto, era presuntuosa e credeva di essere la più bella fra le tutte le fanciulle…

Un giorno, giunse in paese Aftea, figlia di Noctus e Afrite; tutti cadevano ai suoi piedi, lei era davvero la più bella fra tutte le fanciulle. Grandine, vedendo tutti i ragazzi più belli che appena la vedevano se ne innamoravano, venne colta dalla gelosia per la figlia prediletta di Ares e, quando si fece sera, entrò nella sua stanza e le puntò un pugnale diritto al cuore poi, scappò e non si fece più vedere.

Zeus, vedendo tutto dall’alto, pensò di punire Grandine, la portò con sé sull’Olimpo e le tolse la sua amata coperta.

Senza la coperta Grandine si sente al freddo e, nei giorni gelati, quando la temperatura cala di tanti gradi, Grandine è così gelata che piange a pezzettini di ghiaccio che paiono cristalli, belli e maestosi come lei…

Agnese Daffara 

 

………….

La grandine

Passarono alcuni giorni molto caldi e molto asciutti, senza una nube, che fecero ricercare l’ombra, il mangiare leggero e la fresca acqua dei fiumi’ per il nuoto pomeridiano. Poi una sera si videro verso i monti alte nubi formarsi e avanzare. I galli cantarono in ore che non erano quelle dell’alba mentre le bestie nelle stalle stralunavano gli occhi inquiete tra il fastidioso volteggiare delle mosche. Si erano intese le campane del villaggio sonare mezzogiorno, vicinissime, come quando minaccia il cattivo tempo, e poco dopo schioccarono le prime gocce grossissime sulle foglie, sollevando la polvere del cortile. .

Le nere nubi mutarono il loro colore in un tono verdastro, scuro, quasi giallo, e per un pò di tempo non si intese che sbattere la pioggia sulla terra, sulle tegole e sulla verzura sovrabbondante. Poi un tuono e un fulmine nello stesso istante squarciarono il cielo e raddoppiò la pioggia per qualche istante; ma allo scoppiare di un altro fulmine, fragoroso come fosse crollata una montagna, la pioggia cessò di colpo. Vi fu un a.ttimo di tregua, un attimo caldo. umido, sufficiente per intendere l’odore della terra che si impregnava d’acqua e subito dopo la grandine biancheggiò saltellante per terra, risonando sulle tegole. G. Comisso
……………..
La grandine

Si erano intese le campagne del villaggio suonare mezzogiorno, vicinissime come erano solite quando minacciava il cattivo tempo
e poco dopo schioccarono 1 le prime gocce grossissime sulle foglie, sollevando la polvere del cortile. Le nere nubi si erano fuse con
quelle grigie soprastanti, tramutandosi in un colore verdastro, scuro, quasi giallo, e per un po’ di tempo non si intese che sbattere la
pioggia sulla terra, sulle tegole e sulla verzura sovrabbondante, poi un tuono e un fulmine nello stesso istante squarciarono il cielo,
raddoppiando la pioggia per qualche momento, ma allo scoppiare d’un altro fulmine fragoroso, la pioggia cessò di colpo. Vi fu un
attimo di tregua, un attimo caldo, umido, sufficiente per sentire l’odore della terra che si intrideva 3 d’acqua e subito dopo la
grandine biancheggiò saltellante per terra, risuonando come sassi sulle tegole, tambureggiando e forando le foglie, formando strati sull’erba e sul cortile. Tutti gli alberi, le viti, le piante dell’orto, le acacie della strada si tenevano fermi, spauriti, oppressi dalla martellante caduta. I contadini avevano interrotto il mangiare e si erano radunati sotto il portico con le spalle coperte dalle loro
giacche d’inverno, una donna s’era messa a bruciare olivo su un mucchio di brace, il fumo azzurrognolo veniva portato via a strappi, il cielo annerito dava vigore ai lampi, che si ‘succedevano continui tra il fuso brontolìo dei tuoni e il trepestìo della grandine dovunque. I contadini guardavano e non fiatavano, gli occhi dilatati, inebetiti, stringendosi le braccia con le mani, guardavano e sembrava non volessero credere. Le viti perdevano le foglie sotto i loro occhi, lo strato bianco U cresceva; passò una decina di minuti e poi la pioggia prese a mischiarsi alla grandine e questa a scemare, ancora qualche chicco rimbalzò fino sotto al portico come una pallottola perduta, e poi non scese che pioggia, fitta, una cascata di pioggia che travolse nel cortile la grandine verso il
displuvìo,” che colmò i fossi lungo la strada, che portò via galleggianti foglie, foglie innumerevoli.
-Santa Madonna, – disse il capo di casa – quella che è venuta è bastata per distruggere tutte le nostre speranze.
Si susseguivano i lampi ai tuoni, il cupo giallore del cielo si fece interrotto, il vento turbinò nell’aria fatta gelida, gli alberi si
agitarono come in un estro di liberarsi dalla terra e partire via per il cielo. Rallentò la violenza della pioggia, non venne che a
intermittenza fino a cessare del tutto e non si intese che lo scorrere dell’acqua, il gorgogliare delle grondaie, il gocciolare degli
alberi disfatti. Si dischiuse il cielo tra tuoni lontani, riapparve il sole e dalla parte opposta si dipinse l’arcobaleno sullo sfondo
grigio delle nubi.
G. Comisso
…………..
LA GRANDINE

Gocce , gocce goccioline…
cadon giù
come stelline…
quando a terra
sono arrivate…
sono piccole palline.
Sono fredde e son gelate…
io le prendo per giocare
ma mi ghiacciano le manine.
Mamma dice non toccare…
son le biglie di Gesù e…
solo Lui ci può giocar !
Maria Antonietta Di Falco

……………

Grandine

Strano, tutto è così strano
tu non ci sei più, ma io ti sento continuamente
Dentro, forte e dritto al centro
dove la ragione non risolve le mie incertezze
Dove sei
come stai
con chi sei… avevi detto
“ti amerò
non lo so”
un’inquietudine sei. E resto a…
terra, solo sulla terra
dopo una tempesta di asteroidi dal mio passato
Neve, scende come miele
sopra questi occhi che guardandoti
ho consumato
Dove sei
come mai
perché lui…avevi detto
“non lo so
lo amo? No!”
e adesso non sei più qui. Sei come…

Grandine, sei solo grandine
continua a scendere, continua a scendere
dove cammini tu, dove cammini tu
ma io non ti amo più, io non ti amo più
Sei solo grandine, sei solo grandine
fredda da sciogliere, fredda da sciogliere
e non cammino più, io non cammino più
se poi non ci sei tu, sei poi non ci sei tu

Piano lasci la mai mano
e restano confusi i tuoi profumi nel mio salotto
“sento poco sentimento”
firmi il tuo riscatto
con parole che mi hai rubato

lui chi è
sta con te
dimmi questo è vero amore
non lo sai
mi odierai
se poi ritorni da me… sei come

Grandine, sei solo grandine
continua a scendere, continua a scendere
dove cammini tu, dove cammini tu
ma io non ti amo più, io non ti amo più
Sei solo grandine, sei solo grandine
fredda da sciogliere, fredda da sciogliere
e non cammino più, e non cammino più
se poi non ci sei tu, se poi non ci sei tu

Grandine, sei solo grandine
continua a scendere, continua a scendere
dove cammini tu, dove cammini tu
ma io non ti amo più, io non ti amo più

Max De Angelis

………….

Grandinata

L’aria s’affredda, il sole si nasconde,
Radon la terra i passeri sgomenti,
Fuggon nel polverío, preda dei venti,
Le inaridite foglie vagabonde;

Fra le voci del ciel cupe e profonde
Sonano risa e passi di fuggenti,
E strilli acuti, e colpi vïolenti
D’imposte, e un lamentío lungo di fronde.

Poi tace la città trista e soletta
E dietro ogni finestra ansiosamente
S’affaccia un volto attonito che aspetta.

Casca e salta ad un tratto al piede mio
Un granellino bianco e rilucente….
Eccola, viene che la manda Iddio.

Strepitando vien giù candida e bella,

Batte il suol, tronca i rami, il cielo oscura,
E nelle grigie vie sonante e dura
Picchia, rimbalza, rotola, saltella;

Squassa le gronde, i tetti alti flagella,
Sbriciola sibilando la verzura,
Ricasca dai terrazzi e nelle mura
S’infrange, e vasi e vetri urta e sfracella;

E per tutto s’ammonta e tutto imbianca;
Ma lentamente l’ira sua declina
E solca l’aria diradata e stanca;

Poi di repente più maligna stride,
Poi tutto tace, e sulla gran ruina
Perfidamente il ciel limpido ride.

(E.De Amicis)

Disegni  “Ciclo dell’acqua”

Disegni da colorare sui giorni della settimana

Come trascorre la settimana la nostra amica formichina?

Leggi la filastrocca e lo scoprirai!

 

LA SETTIMANA DELLA FORMICA

LUNEDI’ LA FORMICHINA

SI ALZA DI BUON MATTINO

MARTEDI’ CON ALLEGRIA

SI RECA DALLA ZIA

MERCOLEDI’ AL MERCATINO

COMPRA UN BUON PANINO

GIOVEDI’ ALLA SORELLA

LEGGE UNA STORIELLA

VENERDI’ VA NEL PRATO

E INCONTRA IL SUO AMATO

SABATO MATTINA PREPARA

TANTI DOLCINI

DOMENICA CHE E’ FESTA

SI METTE UN FIOCCO IN TESTA

Maestramaria

Divertiti a stampare e colorare la storiella della settimana della formica come preferisci!

 

 

Stampa il pdf della settimana da colorare

Stampa il pdf della ruota della settimana

da ingrandire e utilizzare per la routine scolastica

Schede di pregrafismo e precalcolo

 

 

Biglietti,poesie,letterine per la festa del papà

 

Per te, papà

IL mio cuore batte forte

e non so nemmeno il perchè

poi ti guardo e capisco

papà, è il mio amore per te

Ilaria Lucaroni

Biglietto con poesia,letterina e disegno per la festa del papà da  stampare  e colorare.

letterina-per-il-papa-colorata

letterina-da-colorare

 

biglietto-papa-colorato

biglietto-papa-da-colorare

disegno papà sei la chiave.png

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Disegni da stampare per la scoperta del colore rosso

Disegni con rime per conoscere il colore rosso

Maestramaria

Cartellone dei colori

Filastrocca del colore rosso

Rosso, rosso, rosso come il pesciolino.

Giallo, giallo, giallo come il cavalluccio marino.

Verde, verde, verde come la tartarughina.

Blu, blu,blu la conchiglia blu.

Blu, blu,blu la conchiglia blu.

Pesciolini Rossi

scheda sul colore Rosso

La coccinella rossa

il cuore rosso

Pdf :colore rosso: disegni da colorare

Alcune attività:

:alla scoperta del colore rosso

coccinella rossa

conosciamo il colore rosso

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Raccolta di poesie per Carnevale

carnevale 001

Carnevale

Carnevale in filastrocca,

con la maschera sulla bocca, 

con la maschera sugli occhi,

con le toppe sui ginocchi:

son le toppe di Arlecchino,

vestito di carta poverino.

Pulcinella è grasso e bianco,

e Pierrot fa il saltimbanco.

Pantalone dei Bisognosi

-Colombina,- dice,-mi sposi?

Gianduia lecca un cioccolatino

e non ne dà niente a Meneghino,

mentre Gioppino col suo randello

mena a botte Stenterello.

Per fortuna Balanzone

gli fa una bella medicazione,

poi lo consola:-E’ Carnevale,

e ogni scherzo vale

Gianni Rodari, Prime fiabe e filastrocche,

Einaudi Ragazzi,1996

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Viva i coriandoli di carnevale

Viva i coriandoli di carnevale,
bombe di carta che non fanno male!

Van per le strade in gaia compagnia
i guerrieri dell’allegria
si sparano in faccia risate
scacciapensieri,
si fanno prigionieri
con le stelle filanti colorate.

non servono infermieri
perché i feriti guariscono
con una caramella.
Guida l’assalto, a passo di tarantella,
il generale in capo Pulcinella.

Cessata la battaglia:
tutti a nanna.Sul guanciale
spicca come una medaglia
un coriandolo di Carnevale.

(G.  Rodari)

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Carnevale,
ogni scherzo vale.
Mi metterò una maschera
da Pantalone,
dirò che ogni mio starnuto
vale un milione.
mi metterò una maschera
da pagliaccio,
per far credere a tutti
che il Sole è di ghiaccio.
Mi metterò una maschera
da imperatore,
avrò un impero
per un paio  d’ore:
per  voler  mio dovranno
levarsi la maschera
quelli che la portano
ogni giorno dell’anno…
E sarà il carnevale
più divertente
veder la faccia vera
di certa gente.
(G. Rodari)

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CARNEVALE SORPRENDENTE

Carnevale sorprendente,
chiassoso e divertente,
Carnevale tra mille scherzetti,
tra buffe maschere e dolcetti,
Carnevale in allegria
per stare tutti in compagnia!
Rita Sabatini WWW.fantavolando.it

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TINO IL PAGLIACCIO

Tino il pagliaccino
indossa un cappellino
con un bel fiorellino,
fa un buffo inchino,
apre l’ombrellino
suonando il violino
e quando è un po’ stanchino
si fa un bel sonnellino.
Rita Sabatini  WWW.fantavolando.it

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Arlecchino poverino


Per fare un vestito ad Arlecchino

ci mise una toppa Meneghino,
ne mise un’altra Pulcinella,
una Gianduia, una Brighella.
Pantalone, vecchio pidocchio,
ci mise uno strappo sul ginocchio,
e Stenterello, largo di mano
qualche macchia di vino toscano.
Colombina che lo cucì
fece un vestito stretto così.
Arlecchino lo mise lo stesso
ma ci stava un tantino perplesso.
Disse allora Balanzone,
bolognese dottorone:
“Ti assicuro e te lo giuro
che ti andrà bene li mese venturo
se osserverai la mia ricetta:
un giorno digiuno e l’altro bolletta!”
(Il vestito di Arlecchino-Gianni Rodari)


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SFILATA STRAMPALATA


Quando ho aperto il mio portone

per andare alla stazione

ho scoperto la sfilata di una folla strampalata.

Un coniglio con gli occhiali, una fata con le ali,

un gondoliere con le bretelle,

un sacco di gente senza rotelle,

un pirata, un elefante, un folletto tintinnante,

una statua, uno svitato ,

e anche un mostro stralunato

La città è stata invasa,

sono tutti fuori casa

ma ho capito che è normale

perché oggi è carnevale

Thomas Scotto

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IL CARNEVALE

Nelle piazze in ogni via
c’è un’allegra compagnia
che, vestita in modo strano
canta balla e fa baccano.
mascherine, mascherine
siete buffe ma carine
con i vostri nasi rossi,
fatti male,storti e grossi
(V.  e A.M Franci)

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 IL GIOCO DEI SE 

Se comandasse Arlecchino
il cielo sai come lo vuole?
A toppe di cento colori
cucite con un raggio di sole.

Se Gianduia diventasse
ministro dello Stato,
farebbe le case di zucchero
con le porte di cioccolato.

Se comandasse Pulcinella
la legge sarebbe questa:
a chi ha brutti pensieri
sia data una nuova testa.

(Gianni Rodari)

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Le maschere di Carnevale

Arlecchino ti presento
tutte toppe ma contento.
e Brighella suo compare,
cosa pensa di brigare?
Scaramuccia faccia buffa
sempre pronto a far baruffa.
E Tartaglia che non sbaglia,
quando canta non tartaglia.
Meneghino che, pian piano,
va a passeggio per Milano
e Pierrot vediamo qui
che è venuto da Paris.
Vuoi sapere chi è costui?
Peppe Nappa, proprio lui
Pulcinella saggio e arguto
che da Napoli è venuto.
E Gianduia piemontese
che di tutti è il più cortese.
Da Bologna ecco che avanza
Balanzon dalla gran panza.
Tutti insieme fan colazione
e chi paga è Pantalone!
(Attilio Cassinelli )


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Per divertirsi

Basta un cappello vecchio,

due baffoni,

disegnato sul viso coi carboni

e una gran pancia fatta col guaniale

per divertirsi tanto a Carnevale

da COME GIOCO,Marzocco

La signora Colombina

si affaccia alla finestra

con la corona in testa

Passan tre fanti

con tre cavalli bianchi, bianca è al sella

bianco il mantello,

bianca la piuma sul cappello.

Il bimbo si maschera da Pirata,

da Toro seduto, da Astronauta,

da Sceriffo,da Torero,

da Zorro, da Pistolero,

e da Tarzan(eroe selvaggio)

perchè ama gli eroi del coraggio.

Non si maschera da Calimero

Calimero (pulcino nero)

è solo un eroe della pubblicità,

e, a dire la verità,

non è eroe nemmeno per metà,

E il bimbo più piccolino?

Ha un debole per Arlecchino

tutto rosso, verde, giallo, turchino.

Luigi Grosso

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Pulcinella aveva un gallo

Pulcinella aveva un gallo

che volava  a passo di ballo:

vola da Roma fino alla Spezia,

Pulcinella arriva a Venezia

A Venezia incontra Arlecchino

con Brighella che suona il violino

poi c’è Florindo che suona la viola

e Colombina che torna da scuola

suonando la tromba

il corno e il trombone

per far dispetto a papà Pantalone.

Solo Rosaura non viene alla festa

perchè  in laguna  ha perso la testa;

ha perso la testa per Pulcinella,

ma senza la testa non è tanto bella

Larga la foglia,

stretta la via

con un inchino, con cortesia

Pulcinella saluta e va via

E.LUZZATI
———————-

Canzonetta di carnevale

Pulcinella aveva un gallo,

tutto il giorno vi andava a cavallo

con la briglia e con la sella,

viva il galletto di Pulcinella!

Pulcinella aveva un gatto,

tutto il giorno saltava da matto,

suonando una campanella,

viva il gatto di Pulcinella!

Pulcinella aveva un cane,

che mangiava solo pane,

qualche volta una ciambella,

viva il cagnetto di Pulcinella!

Pulcinella aveva un’ oca,

inseguita dalla cuoca,

con in mano una padella,

viva l’ oca di Pulcinella!

Anonimo, da ” quindici, field Educational”

Italia S.p.A., Roma, 1982
———————————-

VORREI UNA MASCHERA

Vorrei una maschera

così spaventosa,

che tremi la gente

più coraggiosa;

da strega o da fantasma,

da mostro o da vampiro,

da scheletro bianco,

che vangoli in giro

tra gli alberi spogli,

nel lume lunare

così che la gente

si metta ad urlare.

E nessuno sappia

che il più spaventoso

di tutti i costumi

ce l’ ha il timoroso

Kathrin Jackon
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Carnevale vecchio e pazzo

Carnevale vecchio e pazzo
s’è venduto il materasso
per comprare pane, vino,
tarallucci e cotechino.
E mangiando a crepapelle
la montagna di frittelle
gli è cresciuto un gran pancione
che somiglia ad un pallone.
Beve, beve all’improvviso
gli diventa rosso il viso
poi gli scoppia anche la pancia
mentre ancora mangia, mangia.
Così muore il Carnevale
e gli fanno il funerale:
dalla polvere era nato
e di polvere è tornato.

Gabriele D’ Annunzio

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Il Carnevale

 Che frittelle! chi le vuole?

Dolci, biondi come il sole!

Tutti in compagnia

una festa ecco si fa,

così bella è l’ allegria

quando è piena di bontà

M.Solucci

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IL pagliaccio

Il pagliaccio colorato

a carnevale sei il più ammirato

I tuoi colori brillanti

si intonano con le stelle filanti.

Con le tue scarpe esagerate

e le parrucche cotonate

I bambini passerebbero le giornate

E saì perchè?

perchè sei ricco di magia

e la noia porti via

A. Montale

————————————

CARNEVALE

Carnevale canta e balla;
fa sorrisi a tutti quanti,
ha un vestito lungo e largo
scarpe vecchie, grossi guanti!
Va girando tutto il mondo
per donare l’allegria
a chi vuole amarezza
ed il dolore cacciar via!
(da “Un mondo di scoperte” ed.Ardea)

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PER FAR CARNEVALE


Basta un cappello vecchio,
due baffoni
disegnati sul viso coi carboni
e una gran pancia fatta col
guanciale
per divertirsi tanto a Carnevale.
Zumpetepa,zumpetepa
il Carnevaleeccolo qua.
Trombette e cembali
tamburi e piatti
fanno un baccano che non si sa.
Chi suona bene, chi suona male,
chi canta forte,
chi scende e sale,
chi lancia razzi lassù, lassù…
E’ il finimondo? E’ il temporale?
Sono i rumori del Carnevale.
(M.Lodi)

—————————————————

COLOMBINA


Colombina
di mezza sera
cerca, cerca
la primavera
la più bella che ci sia
se la vuole portar via.
Ecco qua che l’ho trovata.
Tutta bella incipriata
con le scarpe di cioccolata
Colombina alla sera va.
Alla sera di Carnevale
Colombina andò a ballare
da u vechio Barbablù
che saresti proprio tu..
(da “Un mondo di scoperte” ed.Ardea)


———————————————————

 Fine di Carnevale

Per la gente, bene o male,

è finit il Carnevale…

Di tutta la festa chiassosa

che forse ci resta qualcosa?

Una goffa mascherina

ridotta a brandelli,

in mezzo alla vi,

qualche coriandolo

sopra i capelli

di una bambina….

e tanta,tanta malinconia

E. Ottaviani
———————————————

L’invenzione di Pulcinella

Gianni Rodari

 Signore e signori, fatevi avanti
più gente entra, più siete in tanti!
Correte a vedere la grande attrazione,
la formidabile invenzione.
Non sono venuto su questo mercato
per vendere il fumo affumicato.
Non sono venuto a questa fiera
per vendere i buchi del gruviera.
Il mio nome è Pulcinella
ed ho inventato la moz – za – rel – la!

Da questa parte, signori e signore
son Pulcinella il grande inventore!
Per consolare i poveretti
ho inventato gli spaghetti.
Per rallegrare a tutti la vita
creai la pizza Margherita!
Olio, farina, pomodoro
nulla vale questo tesoro.
Ad ascoltarlo corre la gente,
si diverte… e non compra niente!!

——————————————

Pranzo e cena

Gianni Rodari

 Pulcinella e Arlecchino
cenavano insieme in un piattino:
e se nel piatto c’era qualcosa
chissà che cena appetitosa.
Arlecchino e Pulcinella
bevevano insieme in una scodella,
e se la scodella vuota non era
chissà che sbornia, quella sera.

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Le maschere di Carnevale 

Arlecchino ti presento

tutte toppe ma contento.

e Brighella suo compare,

cosa pensa di brigare?

Scaramuccia faccia buffa

sempre pronto a far baruffa.

E Tartaglia che non sbaglia,

quando canta non tartaglia.

Meneghino che, pian piano,

va a passeggio per Milano

che è venuto da Paris.

e Pierrot vediamo qui

Vuoi sapere chi è costui?

Peppe Nappa, proprio lui

Pulcinella saggio e arguto

che da Napoli è venuto.

E Gianduia piemontese

che di tutti è il più cortese.

Da Bologna ecco che avanza

Balanzone dalla gran panza.

Tutti insieme fan colazione

e chi paga è Pantalone!

 Attilio Cassinelli

————————————————

 

Le mascherine

Siam le belle mascherine

tutte allegre e profumate

siamo vispe e birichine,

misteriose come fate.

Noi sappiamo chi siete voi

che ridendo ci guardate.

Dite un po’ chi siamo noi?

Oh, giammai lo indovinate!

Siam le belle mascherine

che vi portano allegria

che non fan nulla di male…

Viva viva il carnevale!

 B. Marini

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Carnevale

La stagion del Carnevale

tutto il Mondo fa cambiar.

Chi sta bene e chi sta male

Carnevale fa rallegrar.

Chi ha denari se li spende;

chi non ne ha ne vuol trovar;

e s’impegna, e poi si vende,

per andarsi a sollazzar.

Qua la moglie e là il marito,

ognuno va dove gli par;

ognun corre a qualche invito,

chi a giocare e chi a ballar.

 Carlo Goldoni

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Pagliaccio 

Ed ecco un flauto si mette a suonare.

Allora un pagliaccio rosso

coperto di campanellini

esce a ballare con lazzi ed inchini!

E tenta una capriola…

fa finta di farsi male…

ride…

Si rizza con un salto mortale!

Poi s’arrampica, come fa il gatto

per acchiappare i pipistrelli!

E poi fa finta di ruzzolare,

perchè ridano tutti quanti.

U. Betti


La stagion del Carnevale
La stagion del Carnevale
tutto il mondo fa cambiar.
Chi sta bene e chi sta male
Carneval fa rallegrar.

Chi ha denari se li spende;
chi non ne ha ne vuol trovar;
e s’impegna, e poi si vende,
per andarsi a sollazzar.

Qua la moglie e là il marito,
ognun va dove gli par;
ognun corre a qualche invito,
chi a giocare e chi a ballar.

Par che ognun di Carnevale
a suo modo possa far;
par che ora non sia male
anche pazzo diventar.

Viva dunque il Carnevale,
che diletti ci suol dar.
Carneval che tanto vale,
che fa i cuori giubilar.

Carlo Goldoni

   

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