Il corpo umano,igiene e salute

PER FARSI UN AUTORITRATTO

Metti te stesso davanti allo specchio,

come la luna si specchia nel secchio.

Guardati bene, guardati attento,

l’autoritratto si fa in un momento.

È lungo il tuo viso? È largo? Rotondo?

Allora disegna il cerchio del mondo.

E gli occhi?

Il naso?

Hai capelli all’insù?

Dì alla matita di farne di più.

Guardati ancora, più giù,

fino al mento: è l’autoritratto di un viso contento.

(Mela Cecchi)

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Sono quella che sono
Sono fatta così
Se ho voglia di ridere
Rido come una matta
Amo colui che m’ama
Non è colpa mia
Se non è sempre quello
Per cui faccio follie

Sono quella che sono
Sono fatta così
Che volete ancora
Che volete da me

Son fatta per piacere
Non c’è niente da fare
Troppo alti i miei tacchi
Troppo arcuate le reni
Troppo sodi i miei seni
Troppo truccati gli occhi

E poi
Che ve ne importa a voi
Sono fatta così
Chi mi vuole son qui
Che cosa ve ne importa
Del mio proprio passato
Certo qualcuno ho amato
E qualcuno ha amato me
Come i giovani che s’amano
Sanno semplicemente amare
Amare amare…
Che vale interrogarmi
Sono qui per piacervi
E niente può cambiarmi.

JACQUES PREVERT

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Che fortuna i movimenti

non siam costretti a stare fermi!

Ogni volta che osservo un animale

penso a quanto sono speciale:

il pesce nuota ed io so nuotare,

la rana salta ed io so saltare,

il serpente striscia ed io posso strisciare.

Io sono un bambino e non sono tanto grosso;

cammino,striscio, salto e corro a più non poso

Ilaria Lucaroni

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Costruiamo il burattino

Esplorator ha pensato

Di costruire un pupazzo animato.

Subito le mani bisogna fare,

e ad ognuna cinque dita disegnare.

Ora preparare devi sul cartoncino

Gambe, piedi, braccia e bacino.

E la testa?

Disegna due occhi

Un naso e una bocca

A destra e a sinistra

Metti un orecchio.

Ora il corpo puoi disegnare

E tutte le parti devi tagliare,

con i fermacampioni

li devi attaccare,

dalla maestra fatti aiutare

Con lui subito puoi giocare

Il corpo in avanti prova a piegare,

oppure indietro, a sinistra e a destra,

poi alza le braccia sopra la testa.

Ora le mani, prova anche tu,

mettile ovunque: in su e in giù.

Sui piedi, sulle ginocchia

Nella pancia e sulla bocca.

Ora le braccia prova a spostare

Puoi alzarle, abbassarle

E farle oscillare.

Sulle braccia puoi camminare

A gambe all’ aria senza cadere;

con le gambe, a ben guardare,

puoi camminare, correre, saltare e ballare.

Vedi bambino quante cose puoi fare?

Con il corpo ti puoi spostare

Far movimenti a tuo piacere,

con gli amici è bello giocare

e tutto il mondo andare a scoprire

da “I percorsi” O. Fabietti, N Narcisi, P. Crispiani

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Filastrocca TOCCA TOCCA

TOCCA LA TESTA, TOCCA LA BOCCA,
TOCCA IL NASO, TOCCA L’OCCHIO,
TOCCA LA GAMBA, TOCCA IL GINOCCHIO.
filastrocca vecchia vecchia,
TOCCA LA SCHIENA, TOCCA L’ORECCHIA
tocca il pollice, il mignolino,
TOCCA LE SPALLE, TOCCA IL PIEDINO,
TOCCA LA PANCIA, TOCCA IL PETTO,
TOCCA LA COSCIA, TOCCA IL CULETTO,
PER GUADAGNARE UN ALTRO CONFETTO!

http://www.wikitesti.com/index.php/Filastrocca_tocca_tocca

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Filastrocca tocca tocca

Filastrocca tocca tocca:
tocco il naso, tocco la bocca:

con la bocca gonfio i palloni
perchè dentro… ho i polmoni!

Tocco il petto e sento un rumore
perchè dentro… batte il cuore!

Tocco il bacino, faccio la mossa
perchè dentro… ci son le ossa!

Mangio e bevo: magio di tutto…
ma dov’è finito quel bel frutto?
Glu glu glu…nello stomaco è andato giù!

Glu glu glu…macina macina
e io divento una bella bambina.

http://www.filastrocche.it/contenuti/filastrocca-tocca-tocca/

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Filastrocca del corpo umano

Filastrocca del corpo umano

più potente di un aeroplano

più delicato di un gattino

più complicato di un motorino.

La mia testa è fin quassù:

nuca e faccia, guardate, su!

Sulla nuca vedete i capelli,

biondi o bruni, ma sempre belli;

nella faccia ci sono la fronte,

occhi, naso, guancette tonde

e la bocca con labbra

e dentini bianchi bianchi,

piccini piccini.

C’è poi il collo,

dopo la testa,

e dopo il collo,

che cosa resta?

Spalle, dorso,

torace e braccia:

chi non lo sa,

meglio che taccia.

Le braccia in fondo

hanno due mani

(le han le scimmie, ma non i cani),

 nelle mani distinguo poi

dorso e palmo, che dite voi?!

Cinque dita ha ogni manina:

quante in tutto,

chi lo indovina?

Dopo il torace poi c’è il bacino:

lui sul dietro ha il culetto

e sul davanti, non ve l’ho detto,

ha l’ombelico su un bel pancino

morbido e tondo come un cuscino.

Ho due gambe per camminare

con cosce e polpacci,

che ve ne pare?

Il ginocchio, dimenticavo!!

( se ero senza, non le piegavo)

poi in fondo ho i piedini

con dorso, pianta e cinque ditini.

Insomma, tutto vi ho detto:

questo è il mio corpo,

ed è perfetto!

http://filastroccheperbenino.blogspot.it/2012/01/filastrocca-del-corpo-umano.html

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Il mio cuore

Ogni sera mi addormento

ascoltando un ritmo lento

il mio cuore

tum -tum -tum

nel mio petto

tum -tum -tum

io lo sento

tum- tum – tum

non si stanca

tum – tum – tum

batte sempre

tum – tum – tum

giorno e notte

tum- tum – tum-

E’ la vita

tum -tum-tum

Progetto infanzia(Rosaria Cameli -Patrizia Maurizi)

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E’ la Ginnastica

E’ la ginnastica assai eccellente
a tutti fervida rende la mente.
Noi siamo i muscoli in vigoria
rendiam lo spirito in armonia.
Le braccia in qua e poi in là,
la testa in giu’ e poi in su’,
facciamo tutti i movimenti
che fanno gli alberi esposti ai venti.
Inginocchiamoci, su presto in pie’
battiam le mani 1-2-3.

di Carrisi Maria Grazia Ins. Sc.Dell’Infanzia

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Muoviamoci in allegria

Muoviamoci in allegria

Salta nel cerchio e fai l’inchino,

tocca la punta del tuo piedino,

alza una gamba e piega un ginocchio,

alza le braccia e chiudi un occhio,

fai la giravolta e batti le mani,

continua così fino a domani.

Rita Sabatini

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Muovo il mio corpo

Questo è il piedino,

piego la gamba e faccio un saltino,

alzo le braccia e guardo lontano,

tocco il ginocchio con la mia mano,

mi siedo per terra e faccio l’ indiano

poi ti saluto agitando la mano

Rita Sabatini

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Destra- Sinistra

Manina destra, manina destra,

vola di qua, vola di là,

tocca l’ orecchio,

tira i capelli

manina monella ferma qua.

Piede destro, piede sinistro,

cammina lesto, cammina lesto,

metti la scarpetta,

fai la marcetta

e torna qua.

Maria Giacco

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I polmoni

“Stanno dentro al petto

come un organetto

che si apre e si chiude

non sa suonare

ma fa respirare”

Patriza Milone

(Un mondo di scoperte) Ed. Ardea

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I polmoni

Soffia ,soffia nel pallone

fa le bolle di sapone

i polmoni san giocare

non soltanto respirare

(La coccinella-Buchi per guardare dentro le cose)

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I POLMONI
Come un soffietto

che s’apre e si chiude…
Come un organetto che suona canzoni
avanti e indietro
si muovono i polmoni
(P .L Albertini)

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IL CUORE
Qui sul petto un cuoricin

tutto il giorno fa tum tum.
Quando dormo un pò rallenta
ma se un sogno mi spaventa
il tum tum un pò aumenta.
Se cammino, parlo o mangio
il tum tum è sempre uguale,
ma se corro e poi mi fermo,
il tum tum è fenomenale
(Simone Santini)

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BATTE BATTE

Batte batte a tutte l’ ore

l’ orologio no, non è

Batte piano se tu dormi

forte batte se tu corri

non si deve mai fermare

che cos’ è… il cuore

(Tiziana Dorigo)

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Cosa facciamo……..

E’ bello bere

è bello mangiare

ma ciò che entra

poi deve andare….

cambiamo gioco soltanto un poco:

chi sul vasino

chi nel pannolino

fa pipì e pupù e…

non se ne parla più

(La coccinella-Buchi per guardare dentro le cose)

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Filastrocca dei dentini

Dirin diciotto e venti

il bambino mette i denti

e li mette tanto bellini

e per roder i corteccini

corteccini corteccioli

mamma tribola coi figlioli,

mamma tribola coi bambini

quando mettono i dentini

( A. CUMAN PERTILE)

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FUSCELLINI  FITTI  FITTI

Neri o biondi

rossi fitti

come alberi diritti

come fuscelli sopra le teste

siamo i ….capelli

(Tiziana Dorigo)

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Sorelline morbidine

Siam due sorelline

di qua e di là dal naso

morbide, morbidine

non per caso

che siamo come melaronce

e siam proprio…le guance

(Tiziana Dorigo)

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Filastrocca della pulizia

Filastrocca dei dentini

Dirin diciotto e venti

il bambino mette i denti

e li mette tanto bellini

e per roder i corteccini

corteccini  corteccioli

mamma tribola coi figlioli,

mamma tribola coi bambini

quando mettono i dentini

( A. CUMAN PERTILE)

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Tutto di me è meraviglioso

Due piedi lesti lesti

per correre e saltare,

due mani sempre in moto

per prendere e per fare,

la bocca chiacchierina

per tutto domandare,

due orecchi sempre all’ erta

intenti ad ascoltare,

due occhi spalancati

per tutto investigare,

il cuoricino buono

per molto,molto amare

L. Schworz

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LO SPECCHIO

Son alto o sono basso?

Sono magro oppure grasso?

sono bruno o sono biondo?

ogni specchio che c’è al mondo

mi risponde lì per lì

che io sono così e così

M. MILANO(fonte)

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DAVANTI ALLO SPECCHIO
Mi guardo allo specchio.

Sono carino,
vedo la sagoma di un bimbo piccino,
riccioli in testa
e dentro un pensiero,
braccia aperte,accoglienti e felici
batte il cuore, che ha voglia di ricevere amici.
Sono vispetto non posso star fermo
devo giocare, correre e saltare
perciò ti saluto
non posso restare,
ora me ne devo proprio andare!
(Simone Santini, da “Attivamente” gruppo editoriale Raffaello)

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CON IL NASINO

Ho un naso tondo e birichino

lo guardo e penso: “Com’è carino|!”

Questo nasino mi permette di annusare

i biscotti che la mamma sa preparare

Mentre salgo gli scalini

annuso i profumini:

“Che bello, ci sono i pasticcini!”

ALBERO AZZURRO 5

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A che serve?

A che serve quel nasino?
A odorare per benino

E gli orecchi che san fare?
Tutti e due sanno ascoltare.

E con gli occhi puoi cantare?
No di certo sol guardare!

Pur la bocca sa guardare?
Ma che dici? Sa gustare
le vivande che in cucina
mi prepara la mammina.

(da “Ed.Linguistica nella scuola Materna”Raffaello editrice)

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Quello che ho

Ho una manina bella,
ne ho un’altra, sua sorella;
ho un paio di piedini,
due occhi birichini.

Ho poi due orecchiette
attente e curiosette.
Linguetta ne ho una sola,
ma in bocca lesta vola.

Mi sa assai ben servire,
tutto ormai sa dire.
Ho il cuore per amare,
la testa per pensare.

Tutto quello che ho
Iddio me lo donò .
(di R.Pezzani)

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Il cervello

Nella scatola della tesa,

non c’è un ditale,

non c’è un anello,

ma soltanto il gioiello

del cervello.

Il cervello è una centrale

con apparecchi, fili, misteri.

Chi comanda è un generale

che sa contare

fino  sedici zeri.

comanda centomila soldatini

di far muovere mani e piedini,

gli occhi, la bocca, il respiro,

e poi sa l’ ora

della buonanotte

e della sveglia

sopra al guanciale…..

Il cervello è una centrale

Patrizia Milone

(Un mondo di scoperte)

Ed. Ardea 

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IL CERVELLO

Dalla testa

mi comanda

pensa pensa

mai si stanca

i miei movimenti lui sa gia’

se corro, se parlo,

se piango ,se rido

Come un computer

sempre in azione

sono guidato

da un gran cervellone

Simone Santini

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Il cervello

Un ‘ invenzione  fenomenale

che tutto sa fare

sa pensare, sa creare

e sa pure colorare.

Una storia ha inventato

e a noi bambini l’ ha raccontata,

e la morale ci ha lasciato

“pensa, pensa su”

e adesso raccontami una storia anche tu!

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  Filastrocche sull’ alimentazione

Filastrocca per mangiare

Non mi piace la frittata

e neppure la crostata

il filetto non mi va giù

la bistecca mi torna su

Voglio mangiare un’ insalata

bianca freschissima e profumata

fatta con petali di margherita

una bontà da leccarsi le dita

La voglio ancora a Pasqua e a Natale

la margherita non può far male

L.Grande,Le nuove filastrocche ,Rizzoli

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La colonna vertebrale

E’ come il gambo

di un fiorellino,

si piega al vento

di qua e di là;

Tutti l’ abbiamo,

ed anche tu:

è necessaria

per stare dritti su

Patriza Milone

(Un mondo di scoperte) Ed. Ardea

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Poesie sulla salute

 

Filastrocca della varicella

Preso ho la varicella

questa qui è proprio bella.

Quelle macchie, quei colori,

assomigliano a dei fiori.

Dei bei fiori dentro a un prato

e invece sono malato:

Spero proprio di guarire

anche se io devo dire

che si sta meglio nel letto

che a scuola nel banchetto.

Ma chi devo ringraziare

delle macchie ostentare

sulla fronte e sopra il naso?

Di trovarlo è forse il caso

Debbo per la varicella

ringraziare mia sorella

M. Pouyet

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Una strana malattia

per scoprire se son malato

la mamma dal medico mi ha portato:

in camice bianco mi ha vista

e una strana malattia mi ha trovato,

smania continua di divertimento:

questi sono i segni di riconoscimento

di una strana malattia, facile da curare,

che si chiama “voglia di giocare”

Giovanni Sala, Amico libro

ED. La scuola didattica Attivamente

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Il malatino

Filastrocca del bambino malato
con il decotto, con il citrato
con l’arancia sul comodino,
tagliata a spicchi in un piattino.
Per tutti i mali di testa e di pancia
tra un cofanetto e un mentino
per consolare il malatino.
Viene il dottore:- Vediamo cos’è-
E ti fa dire:- Trentatrè!
Poi più tardi viene la sera
viene la mamma leggera leggera
e succhiando la sua menta
il malatino si addormenta.

(G.Rodari, “Filastrocche in cielo e in terra”,Einaudi)

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 Naso Tommaso
(P.L.Albertini)

Filastrocca del naso Tommaso
che non si sa se apposta o per caso,
decise senza permesso o biglietto
di andare a zonzo per il visetto.
– Orecchio mi fai posto?
  L’ orecchietto: “ Ci penserò”
– Boccuccia mi fai posto?
– Io posto non ne ho.
S’arrampicò, allora, sui capelli
ma tutti insieme quelli
gli fecero un solletico noioso.
E quel naso Tommaso curioso
che, senza permesso o biglietto,
era andato a zonzo nel visetto,
ritornò al suo posto contento
di sembrare un bel monumento:
e, se lo cerchi, sta lì,
da novecentonovantanove giovedì.

 

Teste fiorite

Se invece dei capelli sulla testa
ci spuntassero i fiori, sai che festa?
Si potrebbe capire a prima vista
chi ha il cuore buono, chi ha la mente trista.
Il tale ha in fronte un bel ciuffo di rose:
non può certo pensare a brutte cose.
Quell’ altro poveraccio, è d’ umor nero:
gli crescono le viole del pensiero.
E quello con le ortiche spettinate?
Deve avere le idee disordinate,
e invano ogni mattina
spreca un vasetto o due di brillantina.

(G.Rodari)

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Questa è la mia faccia

E questa è la mia faccia,
speriamo che ti piaccia:
la fronte è una campagna,
il naso è una montagna,
gli occhi son fontane,
le orecchie son due tane,
la bocca è una gran grotta,
la lingua è una marmotta
che un po’ sta sotto i fiori,
poi mette il muso fuori!
BLBLBLBLBL!
E questa è la mia piazza,
speriamo che ti piaccia:
la fronte è un grande viale,
il naso è un campanile,
gli occhi son lampioni,
le orecchie due portoni,
la bocca è casa mia,
la lingua è una poesia
che prima resta muta,
poi salta fuori tutta!
BLBLBLBLBL!

(di R.Piumini da “Le canzoni dell’albero azzurro”, I girini Bompiani)

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Filastrocca allo specchio

Mi accorgo d’esser perfetto:
uno è il naso che non è un vaso,
una è la bocca che non è sciocca,
una è la lingua che non si piglia
uno è l’ombelico come quello di Federico
uno è il cervellino
che lavora come un motorino
uno è il tubicino che arriva fino al sederino,
per far funzionare il mio apparecchio
tutto è a posto si vede allo specchio!

(da “Progetto Guida Flipper” ed.Raffaello)

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Filastrocche dalla tesa ai piedi

Dire fare baciare:

quante cose possiamo fare!

Con il corpo, dai piedi alla testa,

possiamo correre  far festa.

Con le orecchie possiamo ascoltare

e con gli occhi possiamo guardare.

Possiamo parlare con la bocca..

possiamo cantare una filastrocca.

http://www.paoline.it

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Il mio corpo da scoprire

Son contento di scoprire

il mio corpo, la mia testa

son contento di cantare,

di ballare e fare fesa.

Batti batti le tue mani,

fai un salto con i piedi

e con gli occhi guarda in su,

poi ritorna a testa in giù.

Con le mani tra i capelli

prova un pò ad ascoltare,

spingi il naso all’ insù,

dai un bacio a chi vuoi tu!

http://www.paoline.it

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Presto laviamoci

Presto laviamoci piedi e ginocchi,

a me le mani il naso e gli occhi

senza paura di stare a  mollo

giù con gli orecchi, giù con il collo.

E se laviamo anche i capelli

allora sì che siamo belli.

L. Martini, “Filastrocche della buonanotte” 

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Presto a letto

Son già le otto e venti,

bambini a letto, lavatevi i denti,

lavatevi i denti sul lavandino

col dentifricio  e lo spazzolino.

Lo spazzolino va su e giù

finchè di sporco non ce n’è più.

Son già le otto e ventisei.

su, presto a nanna, bambini miei!

Hilarius

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Filastrocca dei denti sani

Denti robusti di bravi castori,

grandi e potenti come trattori.

Denti appuntiti e avvelenati,

denti di brutti serpenti  arrabbiati.

Denti d squalo fitti e taglienti,

zanne d’ avorio di enormi elefanti.

denti i nonno, di mamma, di zio,

denti di bimbo che poi sono io:

denti affacciatevi sopra ogni viso,

questo è il momento

di un grande sorriso.

Bruno Tognolini, La Melevisione

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Il raffreddare

C’ è un ometto col naso grosso

che è sempre rosso,

che è sempre rosso…

E’ un ometto molto invadente

che non mi piace propri per niente!

Cammina in fretta, maligno e tristo,

ti giunge dietro, senza essere visto:

con il suo dito ti sfiora appena

e sent un brivido lungo la schiena….

per il naso, pian pianino,

ti vene su un pizzicorino;

la tua testa ad ogni istante

si fa sempre più pesante….

Ed in meno di un minuto

t’ esce fuori uno starnuto!

L’ omettino senza cuore

porta un nome: raffreddore!

e l’ acciuffo, in verità,

un bel dì la pagherà!

G. Falzoni Fontanella

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Filastrocca per lavarsi

Lavati mondo e asciugati al sole
Da cima a fondo e da fondo a cima
Con l’acqua fresca delle parole
E col sapone della bella rima
Perché i bambini si sono già alzati
Viso ed orecchie e denti lavati
E scintillanti si guardano intorno
Pronti per un altro giorno
Bruno Tognolini

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Un corpo

Un corpo ho io e uno tu

che salta che balla

e non si ferma più.

Muovo la testa prima di là,

la giro, la volto anche di qua.

Alzo le braccia in su e giù

e mi diverto sempre dipiù.

Piego le gambe mille volte,

poi le tengo anche raccolte.

Con il corpo mi muovo e corro

cammino, salto e la palla rincorro.

M.Elisabetta Giordani

Filastrocche di CAPODANNO

Indovinami, indovino,
tu che leggi nel destino:

l’anno nuovo come sarà?

Bello, brutto o metà e metà ?

Trovo stampato nei miei libroni

che avrà di certo quattro stagioni,

dodici mesi, ciascuno al suo posto,

un carnevale e un ferragosto,

e il giorno dopo il lunedì

sarà sempre un martedì.

Di più per ora scritto non trovo

nel destino dell’anno nuovo:

per il resto anche quest’anno

sarà come gli uomini lo faranno

G. Rodari

Il giorno di Capodanno
Il primo giorno dell’anno
Lo distinguiamo dagli altri
come se fosse un cavallino
diverso da tutti i cavalli.
Gli adorniamo la fronte con un nastro,
gli posiamo sul collo sonagli colorati,
e a mezzanotte lo andiamo a ricevere
come se fosse un esploratore
che scende da una stella.

Come il pane, assomiglia al pane di ieri.
Come un anello a tutti gli anelli.
La terra accoglierà questo giorno
dorato, grigio, celeste,
lo dispiegherà in colline,
lo bagnerà con frecce di trasparente pioggia
e poi, lo avvolgerà nell’ombra.
Eppure,
piccola porta della speranza,
nuovo giorno dell’anno,
sebbene tu sia uguale agli altri
come i pani a ogni altro pane,
ci prepariamo a viverti in altro modo,
ci prepariamo a mangiare, a fiorire, a sperare.

Pablo Neruda

…………………….
Filastrocca di Capodanno

Filastrocca di capodanno:
fammi gli auguri per tutto l’anno:
voglio un gennaio col sole d’aprile,
un luglio fresco, un marzo gentile;
voglio un giorno senza sera
voglio un mare senza bufera;
voglio un pane sempre fresco,
sul cipresso il fiore del pesco;
che siano amici il gatto e il cane,
che diano latte le fontane.
Se voglio troppo, non darmi niente,
dammi una faccia allegra solamente.

di Gianni Rodari

…………………….

Che sia un buon inizio

All’inizio del nuovo anno
prego il Signore
di concedere la pace, la concordia,
la tranquillità nell’ordine
e nel rispetto dei diritti
di ogni persona umana,
senza cui il mondo
non può avanzare
verso traguardi
di progresso e di civiltà

Giovanni Paolo II

…………………………..

Anno vecchio e anno nuovo
L’anno vecchio se ne va
e mai più ritornerà.
lo gli ho dato una valigia
di capricci e impertinenze,
di lezioni fatte male,

di bugie, disobbedienze,
e gli ho detto: – Porta via,
questa è tutta roba mia.
Anno nuovo, avanti avanti, avanti!
Ti fan festa tutti quanti.
Tu la gioia e la salute
porta ai cari genitori,
ai parenti ed agli amici,
rendi lieti tutti i cuori.
D’esser buono ti prometto,
anno nuovo, benedetto.

di A. Cuman Pertile

…………………………………………


L’anno nuovo
Con il tren di mezzanotte,
puntualissimo, in orario,
ecco il nuovo calendario.
E’ arrivato un treno merci
con un solo passeggero
piccolissimo, ma fiero.
Tra gli evviva dei ragazzi
l’Anno nuovo mostra, gaio,
il suo grande bagagliaio,
pien di gioia e di dolori,
di successi e d’amarezze.
Su, ragazzi, son per voi,
queste merci, e si vedrà
chi ben scegliere saprà.
di E. Zedda
…………………………
L’ anno nuovo

L’anno vecchio se ne va, e mai più ritornerà,
io gli ho dato una valigia di capricci e impertinenze,
di lezioni fatte male, di bugie e disubbidienze,
e gli ho detto: “Porta via! questa è tutta roba mia”.

Anno nuovo, avanti avanti,
ti fan festa tutti quanti,
tu la gioia e la salute porta ai cari genitori,
ai parenti ed agli amici rendi lieti tutti i cuori,
d’esser buono ti prometto, anno nuovo benedetto.

Silvio Novaro

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Ode al primo giorno dell’ anno

Lo distinguiamo dagli altri
come se fosse un cavallino
diverso da tutti i cavalli.
Gli adorniamo la fronte
con un nastro,
gli posiamo sul collo sonagli colorati,
e a mezzanotte
lo andiamo a ricevere
come se fosse
un esploratore che scende da una stella.

Come il pane assomiglia
al pane di ieri,
come un anello a tutti gli anelli: i giorni
sbattono le palpebre
chiari, tintinnanti, fuggiaschi,
e si appoggiano nella notte oscura.

Vedo l’ultimo
giorno
di questo
anno
in una ferrovia, verso le piogge
del distante arcipelago violetto,
e l’uomo
della macchina,
complicata come un orologio del cielo,
che china gli occhi
all’infinito
modello delle rotaie,
alle brillanti manovelle,
ai veloci vincoli del fuoco.

Oh conduttore di treni
sboccati
verso stazioni
nere della notte.
Questa fine dell’anno
senza donna e senza figli,
non è uguale a quello di ieri, a quello di domani?

Dalle vie
e dai sentieri
il primo giorno, la prima aurora
di un anno che comincia,
ha lo stesso ossidato
colore di treno di ferro:
e salutano gli esseri della strada,
le vacche, i villaggi,
nel vapore dell’alba,
senza sapere che si tratta
della porta dell’anno,
di un giorno scosso da campane,
fiorito con piume e garofani.

La terra non lo sa: accoglierà questo giorno
dorato, grigio, celeste,
lo dispiegherà in colline
lo bagnerà con frecce
di trasparente pioggia
e poi lo avvolgerà
nell’ombra.

Eppure
piccola porta della speranza,
nuovo giorno dell’anno,
sebbene tu sia uguale agli altri
come i pani
a ogni altro pane,
ci prepariamo a viverti in altro modo,
ci prepariamo a mangiare, a fiorire,
a sperare.

Ti metteremo
come una torta
nella nostra vita,
ti infiammeremo
come un candelabro,
ti berremo
come un liquido topazio.

Giorno dell’anno nuovo,
giorno elettrico, fresco,
tutte le foglie escono verdi
dal tronco del tuo tempo.

Incoronaci
con acqua,
con gelsomini aperti,
con tutti gli aromi spiegati,
sì,
benché tu sia solo un giorno,
un povero giorno umano,
la tua aureola palpita
su tanti cuori stanchi
e sei,
oh giorno nuovo,
oh nuvola da venire,
pane mai visto,
torre permanente!

Pablo Neruda

paesaggio con stuzzicadenti- lavoretto scuola

AUTUNNO

La vendemmia

L’uva è matura
la schiaccio con bravura
schiacciando si fa il vino
lo metto dentro al tino
ne bevo un bicchierino.

Facciamo un giro tondo
giriamo intorno al mondo
mi gira già la testa
di vino non ne resta
tutto l’ho bevuto
per terra son caduto
non riesco più ad alzarmi
comincio ad addormentarmi!

dal Web

 

Autunno Saporito

Ecco, è arrivato l’autunno,

tanti bei regali

ci ha donato.

 Tanti funghi con un bel cappello

e castagne saporite  in ricci spinosi.

Uva e vino a volontà,

 foglie variopinte

che volano di qua e di là,

tante zucche e frutta a volonta’,

ecco l’autunno che gran bontà!

Maestramaria

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AUTUNNO

 Il cielo ride un suo riso turchino

benché senta l’inverno ormai vicino.

Il bosco scherza con le foglie gialle

benché l’inverno senta ormai alle spalle.

Ciancia il ruscel col rispecchiato cielo,

benché senta nell’onda il primo gelo.

é sorto a piè di un pioppo ossuto e lungo

un fiore strano, un fiore a ombrello, un fungo

Marino Moretti


Piove piove dappertutto

Cielo grigio. Tempo brutto.
Piove, piove dappertutto.
Fan la doccia i fiorellini
nelle aiuole dei giardini
e, nell’orto, il seminato
beve l’acqua d’un sol fiato.
Io, se piove, non mi cruccio
vado a spasso col cappuccio.

http://www.filastrocche.it


Autunno

Il gatto rincorre le foglie
secche sul marciapiede.
Le contende (vive le crede)
alla scopa che le raccoglie.

Quelle che da rami alti
scendono rosse e gialle
sono certo farfalle
che sfidano i suoi salti.

La lenta morte dell’anno
non è per lui che un bel gioco,
e per gli uomini che ne fanno
al tramonto un lieto fuoco.

G. Rodari

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AUTUNNO

Quando la terra
comincia a dormire
sotto una coperta
di foglie leggere,
quando gli uccelli
non cantano niente.
Quando di ombrelli
fiorisce la gente,
quando si sente
tossire qualcuno,
quando un bambino
diventa un alunno.
Ecco l’autunno!

di Roberto Piumini

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L’uva e il vino

Mangia l’uva caro bambino
ma, dammi retta, non bere il vino!
Solo gli adulti ne posson bere
e, se han giudizio, solo un bicchiere.
-Sai?- dice l’uva- L’uom mi calpesta,
ma gli faccio girar la testa.
G.Terenzi

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Uva bianca, uva nera

 Questa è la tiritera
dell’uva bianca e nera
dell’uva sopraffina
che fa venire l’acquolina.
Questa è la filastrocca
dell’uva prelibata
che si scioglie in bocca
come una marmellata.
Questa è la cantilena
dell’uva saporita
che fa la pancia piena
e più dolce la vita.

(da”Enciclopedia deiRagazzi”,Mondadori) 

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FUNGO

Dentro al grande bosco c’è un fungo modello

quando piove funziona da ombrello

quando c’è il sole che brucia le piante

dà un frescolino così riposante

Dicono i grilli e le formiche tra loro:

“Compare fungo sei proprio un tesoro!”

E lui risponde modesto:”MA no, no,

ognuno a questo mondo fa quello che può!”

C.Kubler “Giorni d’autunno”, Bergamo, Atlas

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La filastrocca del vino

Dalla pergola nasce l’ uva:

prima è acerba,poi matura.

La raccoglie il contadino

E la schiaccia dentro al tino

Bolle il mosto giorno e notte,

Poi finisce nella botte.

Nella botte si riposa

Finche’  è un vino e color rosa

Dopo tante settimane va riempire la damigiana

Fonte  WEB

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Cadon le foglie

Cadon le foglie, come farfalle:

ve n’è di rosse, ve n’è di gialle,

volteggiano un momento

e partono col vento.

E la povera pianta, là, nell’aria,

rabbrividisce nuda e solitaria

 da “Raccogli idee” ed. Tresei scuola

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AUTUNNO

E’ l’ autunno su in montagna,

già matura è la castagna,

esce fuori dal suo riccio per vedere

chi ci sta. Chi ci sta?

“Sono il fungo,eccomi quà!

Proprio dietro a quel castagno

dove fa la tela il ragno

la marmotta impellicciata

è già mezza addormentata,

c’è un cartello…

Non voglio essere disturbata!

E’ proprio l’ autunno che vien nel bosco,

tra tutte le cose io la riconosco.

Scuola infanzia “Musile di Piave

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IL TEMPORALE

Che succede?Or è un momento

calma e gaia era la terra;

e di colpo….pioggia, vento,

lampi e tuoni in ciel fan guerra….

Son scomparsi gli uccellini,

treman l’erbe e i fiorellini,

e le piante….oh, che pietà,

par si spezzino a metà.

A Pozzi

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DOPO LA PIOGGIA

Dopo la pioggia vien il sereno,

brilla in cielo l’ arcobaleno:

è come un ponte imbandierato

e il sole vi passa, festeggiato.

E’ bello guardare a naso in su

le sue bandiere rosse e blu.

Però lo si vede- questo è male-

soltanto dopo il temporale.

Non sarebbe più conveniente

il temporale non farlo per niente?

un arcobaleno senza tempesta,

questa sì che sarebbe una festa.

Sarebbe una festa per tutta la tera

fare la pace prima della guerra

G.Rodari

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L’RCOBALENO

 

Finito è il temporale.

E’ venuto il sereno,

e, lungo il cielo, sale

gai l’ arcobaeno,

Nitid, belli e nuovi

sette coor vi trovi

Ci trovi, senza fallo,rosso, arancione, e giallo.

, sol che guardi in su,

ci trovi il verde e il blu.

C’E’ l’ indaco, e in fondo,

la tinta delle viole,

Oh, come bello il mondo,

quando rsplende il sole

(da IL TESORO,Utel)

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Autunno

L’autunno e’ arrivato
e tutto quantoha trasformato:
prati,foglie, frutti e fiori
hanno cambiato i colori.
Mentre cadono le foglie
lo scoiattolo raccoglie
con le zampe piccoline
ghiande, noci e noccoline.
Poi prepara,un po’ curioso,
il giaciglio del riposo
e aspetterà da mattino a sera
 che ritorni la primavera……
(Segui il filo…Agnese Marchegiani)

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La castagna

La castagna rotondetta

nella teglia buchettata

danza, salta, piroetta,

con la bocca spalancata.

Fa versacci a più non posso

perché il fuoco ch’è vicino,

che le arriva quasi addosso,

la solletica un pochino.

Le s’inchina la testina,

ed il cuore le si dora

come un cuor di pratolina.

L’aria, intorno, odora, odora.

 E. Gerin

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La castagna
 
C’è un frutto rotondetto
di farina ne ha un sacchetto,
se la mangi non si lagna
questo frutto è la castagna.
La castagna in acqua cotta,
prende il nome di ballotta.
Arrostita e profumata,
prende il nome di bruciata.
Se la macino è farina:
dolce,fine,leggerina;
se la impasto che ne faccio?
un fragante castegnaccio
(Anonimo)
 
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LA CASTAGNA
 
E’ bella la castagna;
è liscia e ben vestita;
è un frutto di montagna,
è dolce e saporita
Se vien dalla pignatta
col nome di ballotta,
se vien dal paiolo
col nome di mondina,
se vien dalla padella col nome di bruciata,
la castagna bella
è subito mangiata
(Renato Colleri)
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La castagna

di Rosalia Calleri

È bella lo castagna,

è liscia e ben vestita,.

è un frutto di montagna,

è dolce e saporita.

Se vien dalla padella

col nome di bruciata,

lo castagnetta bella

è subito sbucciata.

Se vien dalla pignatta

col nome di ballotta,

per tutti i denti è fatta,

perché nell’acqua è cotta.

Se vien dal paiolo

col nome di mondina,

va giù come di volo,

ché tutta si sfarina.

Se vien dal seccatoio,

si serba per l’annata:

e con piacer l’ingoio

che sembra zuccherata.

Insomma in cento modi

si mangia lo castagna,

cantiamo pur le lodi

del frutto di montagna.

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LE FOGLIE

ma dove andate,

povere foglie gialle,

come tante farfalle spensierate?

Venite da lontano o da vicino?

da un bosco o daun giardino?

E non sentite la malinconia

del vento stesso che vi porta via?

(Trilussa)

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Albero autunnale

Già matura

la foglia pel sereno suo distacco

discende

nel cielo sempre verde dello stagno.

Nel calmolanguore della fine, l’autunno s’immedesima.

Dolcissima

la foglia s’abbandona al puro gelo.

Sott’acqua

con incessanti foglie va l’albero al suo dio.

(J. Guillen Orfeo)

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 IL fungo

Il cielo ride un suo riso turchino,

benchè senta l’inverno ormai vicino;

il bosco scherza con le foglie gialle,

benchè l’inverno senta già alle spalle;

ciancia il ruscel col rispecchiato cielo

benchè senta nell’onda il primo gelo

e sorto è appiè d’un pioppo ossuto e lungo

un fiore strano, un fiore a ombrello: un fungo

Marino Moretti

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L’autunno

Biondo autunno, che ci porti?

Uva, fichi, noci a staia,

e granturco in mezzo all’aia.

Pioggia e vento alle montagne

mucchi, al fuoco, di castagne.

(Romana Rompato)

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  Foglie rosse, foglie gialle

Foglie rosse, foglie gialle,

volan via come farfalle:

resta nudo l’alberello,

piange un poco e si dispera.

“Ma verrà la primavera!”

lo conforta l’uccellino.

“Fiori e nidi tu riavrai

e in letizia canterai!”

 (G. Gasparini)

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Autunno

L’autunno comincia il suo gioco

dipinge le foglie di croco,

le indora;

se sbaglia le strappa,

le dona al vento che scappa.

Accende l’ultimo lampo,

saluta chi semina il campo,

la rondine che trasvola,

i bimbi che tornano a scuola.

Ma, a un tratto… dov’è la sua gioia?

L’autunno fa il broncio,

si annoia,

piagnuco la pioggerellina

monotona e fina fina.

(D. Rebucci)

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La filastrocca delle frutta

Gira, gira,

s’arrivasse

nel paese delle frutta che,

si dice, ha una stagione!

E ci fosse proprio tutta,pera, fragola, popone,

quella bella frutta sana,

melarancia, melagrana,

quella bella frutta fina,

l’albicocca, la susina,

quella bella frutta aspretta,

uva spina, nespoletta,

giuggioletta di montagna;

e il marrone, e la castagna;

e, tra i pampini a corona,

l’uva buona!

E ci fosser le nocciole

e le mele lazzerole

con le noci tutte quante

tutte insieme sulle piante,

tutte insieme nel corbello;

ce ne fossero mai tante

da giocarci a rimbalzello,

da poterne regalare,

da poterne dare a tutti

da poterne (che allegria!)

far razzia!

(Térésah)

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Le castagne

Le castagne, sgusciate

fuori dagli acuti ricci,

son dagli alberi arsicci

quasi tutte cascate.

Son cascate di quando

in quando al suolo nero

con un tonfo leggero,

con un murmure blando;

son tornate monde

alla lor terra bruna

e liete, perchè ognuna

il suo bene nasconde.

Ognuna sa che un giorno

sarà, per una cena,

quello che è il pane, appena

vien levato dal forno,

e mammine e figlioli

sogna affamati e chini,

ed ombre di camini

e fumo di paioli.

(M. Moretti)

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L’ estate se ne va

senza fare rumore

e impigliati tra i rami

lascia pezzi di sole.

Foglie rosse,gialle,brune

foglie d’ oro e di fuoco.

Poi l’ albero

ha un brivido di freddo.

Ha sentito l’ autunno

(Francoise Bobe)

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Autunno

Guardo fuori e sei arrivato,

come ogni anno sei tornato

il tempo passa passa il tempo,

sole, pioggia in un momento,

ma rimane un assaggino

dell’ estate…… a San Martino

A SANTI 2010 ED. del Borgo

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Mazzolino di foglie

Foglie secche lungo la via

sotto le scarpe far melodia,

volan leggere se l vento le toglie

mille coriandoli fatti di foglie

Un mazzolino ne ho conservate

per colorare le fredde giornate

A SANTI 2010 ED. del Borgo

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Poesie in bottiglie

Vola vola  fogliolina

io ti prendo cara piccina,corro corro e tu scappi via

fatti prendere amica mia,

ora ti porto nella bottiglia

dormirai con la tua famiglia

A SANTI 2010 ED. del Borgo

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L’autunno

Quando la terra
comincia a dormire
sotto una coperta di foglie leggere,
quando gli uccelli non cantano niente.
Quando di ombrelli fiorisce la gente,
quando si sente tossire qualcuno,
quando un bambino diventa un alunno.

Ecco l’autunno.

R. PIUMINI

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Autunno

Cosa succede in questo bosco?
lì c’è un cappello , lo riconosco,
ora è sparito ma sono sicura,
c’era un omino in miniatura.
Eccolo, ascolta ,lo senti scappare,
ridere, correre e ruzzolare.
“Gnomo ti ho visto,non fare il furbino,
vieni e giochiamo insieme un pochino…”
Niente da fare, non mi risponde,
sotto i funghetti ,lo so si nasconde
e da quel ramo, sotto una foglia
un altro gnomo di ridere ha voglia.
Ecco, sul capo mi cadon due ghiande
poi una pigna e una castagna.
e da quel buco sull’albero grande
un altro gnomo lancia acqua e mi bagna.
Oh, che tipetti svelti e curiosi
sono sti gnomi così dispettosi!
Da dietro un sasso , sbuca piccino
un altro gnomo e mi fa l’occhiolino.
“Vieni ti prego, fatti guardare “.
ma quello ride e si mette a scappare.
Aghi di pino mi cadono addosso,
schizzi di fango dall’orlo di un fosso,
corteccia d’albero appena staccata
sulla mia testa già tutta arruffata.
Senti che ridono, i birichini
sembrano proprio tanti bambini.
Ora su un tronco mi fanno trovare
frutti di bosco, per farsi perdonare,
fragole , more, mirtilli ,lamponi ,
ma che carini, sti gnomi birboni!

Testo A. Turchetti la Filastrocchiera Ill. James Browne


Motivo autunnale

Soffia sui campi la tramontana;

gli alberi scuote.

e dai rami inariditi

stacca le morte foglie.

Il vento le sparge,

lontano per i campi:

restan sol i neri fusti

che tristi agitano i rami spogli.

(P. Javorov)


Nebbia

Che nebbione,stamattina!

E’ sparito il campanile

che saliva verso il cielo.

Stan sugli orli delle strade

case grigie,senza forma:

la città sembra che dorma.

Ombre frettolose e rade

se ne vanno imbacuccate

lungo i muri rattristati,

perché il sole non li scalda.

Poche macchine per via

romban piano, i fari accesi.

Vanno i tram,scampanellando

tra quei veli cinerini

che nell’aria stan sospesi.

E le piante mute e spoglie

sono ancora in doppia fila

lungo i viali? O son fuggite

a riprendersi le foglie

in gran mucchi rastrellate?

E l’antenne sopra i tetti

si son forse distaccate

dai legami con la terra

per poter dormire un poco?

Nel nebbione, stamattina,

tutto può sembrare un gioco

misterioso.

(B. Paltrinieri)


 La prima pioggia

Scendon le gocce della prima pioggia

che sui selciati ancor timida batte,

mentre settembre lietamente sfoggia

l’ardore delle sue bacche scarlatte.

E le foglie chiacchierine

parlano dell’autunno che ritorna

e che sotto la pioggia fine fine

di pampini e di bacche agile s’adorna.

(M. Moretti)


Bosco d’autunno

Ha messo chiome il bosco d’autunno.

Vi dominano buio, sogno e quiete.

Né scoiattoli, né civette o picchi

lo destano dal sogno.

E il sole pei sentieri dell’autunno

entrando dentro quando cala il giorno

si guarda intorno bieco con timore

cercando in esso trappole nascoste.

(B. Pasternak)


L’autunno
L’autunno ha bussato,
che cosa ha portato?
Un cesto di mele,
un cucchiaio di miele,
le pere mature,
le noci un po’ dure,
dei grappoli d’oro,
cornacchie nel coro,
il profumo dei funghi,
pomeriggi un po’ lunghi,
la nebbia fitta fitta,
una scolaretta zitta zitta,
la zucca tonda e gialla,
una stanca farfalla,
un tappeto di foglie accartocciate,
le strade lunghe, grigie e bagnate,
tanti quaderni da riempire,
tante castagne da abbrustolire.
Ciao autunno, sei arrivato,
quante cose ci hai portato!
Marzia Cabano

I diritti dei bambini

rispettate i miei diritti

FILASTROCCA DEI DIRITTI DEI BAMBINI

Sono un bambino, tutti zitti
ora vi elenco i miei diritti
ho diritto a un nome mio
perché sono unico, son io
ho diritto a una famiglia
all’amore, alla meraviglia
ho diritto a un’istruzione
al piacere di una canzone
ho diritto a giorni felici
a una vita senza nemici
ho diritto a crescere sano
forza, tendimi la mano!
Giuseppe Bordi

DIAMOCI LA MANO
di Germana Bruno

Ti do la mia mano, tu dammi la tua,
così, come siamo, prendiamo la sua,
uniti per mano andiamo poi in giro
e più noi saremo, piu siamo al sicuro.
Restiamo per mano in ogni momento,
andremo lontano se piove o c’è vento
e per mano stretti, saremo grandiosi,
d’un tratto più forti, sicuri e radiosi.
Fa bene alla mente, al cuore, al respiro,
se mano si prende, non c’è capogiro,
si è stabili e saldi, non cadi mai a terra
perché se traballi , una mano ti afferra.
È un gesto affettuoso, è semplice e bello,
può farlo lo sposo ed anche il fratello,
può farlo chiunque e con tutti quanti,
fa bene comunque tra risa o nei pianti.


I nostri Diritti

Questo è un giorno speciale,

è una festa particolare:

è la festa dei bambini di tutto il mondo

che si stringono in un girotondo.

Oggi i loro Diritti vogliono ricordare

e a tutto il mondo raccontare

che ogni bambino deve poter giocare

ed avere da mangiare,

che a scuola deve poter andare

e poi dalla sua famiglia tornare.

Perché per i bambini di tutta la Terra

non deve esserci più la guerra,

ma tanta pace e serenità

per poter costruire il mondo che verrà.

Chiara Magnoli


Tanti diritti

Tanti diritti,
dei bei diritti dritti,
non dei diritti storti,
però,
però,
però:
quando mangi, perché
hai il diritto di essere nutrito,
ricorda chi non mangia
perché ha il diritto, e non il cibo.
E quando giochi,
perché hai il diritto di giocare,
ricorda chi non gioca,
perché non ha il posto per giocare.
Quando vai a scuola, perché
hai il diritto di essere educato
ricorda chi ha il diritto e non la scuola.
Quando riposi, perché
tu hai il diritto di riposare,
ricordati di chi ne ha il diritto
ma non può riposare.
Ricorda il tuo diritto,
ma anche il suo rovescio,
perché c’è un diritto che non hai:
dimenticare.

di Roberto Piumini
(dal libro “Siamo nati tutti liberi” edizione San Paolo)

…………………………….

Filastrocca del piccolo gesto importante

Un piccolo gesto è una pietra preziosa

Cela un segreto che è molto potente

Qualcosa accade, se tu fai qualcosa

E niente accade, se tu non fai niente

Basta un secchiello a vuotare il mare?

Basta una scopa a pulir la città?

Forse non basta, ma devi provare

Se provi, forse, qualcosa accadrà

È un gesto inutile, ma non importa

Piccoli gesti hanno forza infinita

Se ognuno spazza davanti alla porta

La città intera sarà pulita .

Bruno Tognolini

…………….

Promemoria

Ci sono cose da fare ogni giorno:
lavarsi, studiare, giocare,
preparare la tavola,
a mezzogiorno.

Ci sono cose da fare di notte:
chiudere gli occhi, dormire,
avere sogni da sognare,
orecchie per non sentire.

Ci sono cose da non fare mai,
né di giorno né di notte,
né per mare né per terra:
per esempio, la guerra

G. Rodari

………………………………………………………

Due domande per ridere e una sul serio

Chissà, chissà se la luna di Milano

è la stessa che c’è a Bolzano

e a Santa Marinella

o è soltanto……sua sorella?

E il sole di Torino

è lo stesso di Pechino

o è un sole…cugino?

Siamo tutti sulla stessa terra,

marinai dello stesso bastimento:

perché farci la guerra

invece di filare

avanti sempre con le vele al vento?

G. Rodari

………………………………..

Integrazione

Dammi la mano

amico d’ altra terra,

tiepida e nera

mano di un bambino,identica alla mia.

sento il battito del polso

la mia stessa emozione.

Ci arricchiremo insieme,

ci scambieremo i doni

delle virtù, dei sentimenti,

nostri e della terra tua,

così lontana e bella,

sotto quel sole,

oppressa dalla fame.

Non è diverso il color

dei nostri cuori:

d’ entrambi è rosso,

color dell’ amore

Filippo Falsina

…………………………………

INSIEME

E’ tanto bello

quando si è amici,

giocare insieme ,

sentirsi felici.

Col mio amico 

è bello parlare,

avere mille segreti

da raccontare,

e ridere insieme,

ridere assai:

i motivi per ridere

non mancano mai.

G. Fujikawa

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L’ AMICIZIA

Siam bambini siam piccini

ci vogliamo tanto bene

e anche quando litighiamo

noi scherziamo e poi giochiamo.

Se qualcuno u po’ furbetto

vuole farci un dispetto,

gli chiediamo di provare

per un po’ con noi a giocare

e di certo lui vorrà

far dei giochi in società

da Filastrocche per un anno,Antonella Cozzo

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Filastrocca dell’amicizia

 Dice un proverbio dei tempi andati:

“Meglio soli che male accompagnati”.

Io ne so uno più bello assai:

“In compagnia lontano vai”.

Dice un proverbio, chissà perchè,

“Chi fa da sè, fa per tre”.

Da questo orecchio io non ci sento:

“Chi ha cento amici, fa per cento”.

Dice un proverbio con la muffa:

“Chi sta da solo non fa baruffa”.

Questa io dico, è una bugia:

“Se siamo in tanti, si fa allegria”.

(Gianni Rodari)

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LI’ C’ E’ PACE

In un sorriso sereno,

nei colori dell’ arcobaleno.

Nella mano che si tende,

in chi non s arrende:

In un gesto di umiltà

per chi dona felicità:

In chi sa perdonare

e non smette mai di amare.

Nelle parole sincere,

in un cuore senza barriere.

Negli occhi tuoi, bambino,

in chi ti sta vicino.

Lì c’è pace

da Scuola Materna

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Girotondo dell’ amicizia

Girotondo di bambini

furbi, allegri, birichini,

tutti intorno al vecchio mondo…..

girotondo, girotondo.

c’è un biondino

c’ è un negretto,

un bambino giapponese,

c’è un allegro pellirossa.

un cinese col codino,

e perfino un esquimese,

che sgambettano felici,

tutti in pace, tutti amici.

Girotondo della pace,

girotondo dell’ amore,

tutti intorno al vecchio mondo….

girotondo, girotondo.

Ed.  TRESEI

Loschi- Coppola

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Aprimi fratello

di René Philombé

Ho bussato alla tua porta
ho bussato al tuo cuore
per avere un letto
per avere del fuoco
perché mai respingermi ?
Aprimi fratello !

Perché domandarmi
se sono dell’Africa
se sono dell’America
se sono dell’Asia
se sono dell’Europa ?
Aprimi fratello !

Perché domandarmi 
quant’è lungo il mio naso
quant’è spessa la mia bocca
di che colore ho la pelle
che nome hanno i miei dèi ?
Aprimi fratello !

Io non sono nero
io non sono rosso
io non sono giallo
io non sono bianco
non sono altro che un uomo.
Aprimi fratello !

Aprimi la porta 
aprimi il tuo cuore
perché sono un uomo
l’uomo di tutti i tempi
l’uomo di tutti i cieli
l’uomo che ti somiglia 


Il trenino dei diritti

Un lungo trenino nella nostra sezione

sta a ricordare di una bella lezione,

quando intorno ad un mappamondo

abbiamo fatto un girotondo.

Ognuno di noi era un vagoncino,

ci tenevamo per mano come un trenino.

Su ogni vagoncino, così per giocare,

facevamo salire chi voleva girare,

chi voleva con noi in un Paese arrivare

dove c’erano bambini che stavano a guardare.

La cosa più bella che abbiamo notato,

con la fantasia di cui ognuno è dotato,

che tutti i bambini sono tutti uguali

siano essi cinesi, africani o italiani.

Abbiamo girato con grande baldanza

imparando che nel mondo

ci deve essere uguaglianza.

(Giovanna Corsi)

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Casette nel mondo

Nella capanna di creta, il negretto,

dorme alla mamma stretto stretto.

I bambini esquimesi dormono buoni

nella loro casa di freddi mattoni.

In un triangolo tutto colorato

il piccolo indiano dalla mamma è coccolato.

In una casa alta fino al cielo

il bimbo americano dorme sereno.

Il bambino italiano, nella sua casetta,

tiene la mano della mamma stretta stretta.

In ogni casa ci sono i lettini

dove sognare fate e trenini,

nel grattacielo o nella capanna

ci sono bimbi che fanno la nanna.

(Giovanna Corsi)

—————————————————————————Al centro dell’attenzione

Sono un bambino ma sono importante

sono protetto da molta gente.

A casa la mamma e con lei il papà

i nonni, le zie, il perché, chi lo sa?

Forse a scuola sarò libero un po’.

Ma che dico! Anche lì non si può.

Ci sono  le maestre, la collaboratrice,

insieme a loro la direttrice.

Ad un lungo suono di campanella

dobbiamo uscire come una catenella.

Andiamo in cortile  tutti quanti in fila

la maestra ci conta dal capofila.

Poi fa l’appello e scrive qualcosa

che poi dà al bidello che raccoglie ogni cosa.

Torniamo in sezione e ci dà spiegazione

abbiamo diritto alla protezione.

Tutti devono essere vigili e attenti

che ai bambini non capiti niente.

(Giovanna Corsi)

http://www.confantasia.it/le_filastrocche_dei_diritti.htm

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IL GIURAMENTO DEI BAMBINI

Il giorno più bello? OGGI

L’ostacolo più grande? LA PAURA

 La cosa più facile? SBAGLIARSI

 L’errore più grande? RINUNCIARE

La radice di tutti i mali? L’EGOISMO

 La distrazione migliore? IL LAVORO

 La sconfitta peggiore? LO SCORAGGIAMENTO

 I migliori professionisti? I BAMBINI

 Il primo bisogno? COMUNICARE

 La felicità più grande? ESSERE UTILI AGLI ALTRI

 Il mistero più grande? LA VITA

 Il difetto peggiore? IL MALUMORE

 La persona più pericolosa? QUELLA CHE MENTE

 Il sentimento più brutto? IL RANCORE

 Il regalo più bello? IL PERDONO

 Quello indispensabile? LA FAMIGLIA

 La rotta migliore? LA VIA GIUSTA

 La sensazione più piacevole? LA PACE INTERIORE

 L’accoglienza migliore? IL SORRISO

 La miglior medicina? L’OTTIMISMO

 La soddisfazione più grande? IL DOVERE COMPIUTO

 La forza più grande? LA FEDE

 La cosa più bella del mondo? L’AMORE

Madre Teresa di Calcutta

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IL GELATO A COLORI

Dice la mamma bianca:

“Arriva l’ uomo vucumprà:

ti mangia e se ne va”.

Dice la mamma nera:

“Arriva l’ uomo bianco col cappotto:

Ti mangia crudo e cotto”.

E io che sono bianco,

ho amici colorati:

ci sediamo di fianco,

e mangiamo gelati.

( Da Rimelandia)

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TUTTI  FRATELLI

E’ vero che di fuori

gli uomini sono di tanti colori:

neri,bianchi,gialli così così.

Ma dentro siamo uguali

come tanti gemelli,

da Pechino a Canicattì

siamo tutti fratelli

(G. Rodari )

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DOPO LA NOTTE

Dopo la notte c’è il mattino,

dopo il sonno c’è il risveglio,

dopo il bene c’è anche il meglio.

Dopo il nuvolo c’è la pioggia,

dopo la pioggia c’è il sereno,

dopo la tempesta l’ arcobaleno.

Dopo il fuoco c’è la cenere,

c’è la semina dopo l’ aratura,

la guarigione dopo la cura.

Dopo il girino c’è la rana,

dopo la sorgente c’è la foce,

si sente l’ eco dopo la voce.

Dopo il primo c’è il secondo, 

c’è settembre dopo agosto,

dopo l’ uva viene il mosto.

Dopo la via c’è la partenza,

c’è la caduta dopo il salto,

dopo un piede c’ è quell’ altro.

Dopo il dolore c’è la speranza;

ci sia pace dopo la guerra

senza mai un “dopo” su tutta la Terra

N. Vicini, Un nuovo mondo, La Sorgente

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Girotondo

 Otto bambini si tengono per mano:

saltano, giocano, fanno baccano;

Corrono in fila stretti in catena,

volano insieme sull ‘ altalena

nessuno la mano dell’ altro molla,

appiccicati son con la cola;

se cade uno, cadon di sotto

insieme tutti dall ‘ uno all’ otto.

Ma ogni bambino rimane sano:

porta fortuna tenersi per mano.

L.Martini, Amico di scuola,

La vita Scolastica

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Guardate noi

Guardate noi, siamo felici,

guardate noi, siamo contenti:

tornate tutti un pò bambini

e il mondo intero cambierà.

A tutti gli uomini vogliamo parlare,

a tutto il mondo un messaggio portare:

pace, giustizia ci sia qui interra,

pace e amor in tutti i cuori

da Fanciulli in festa

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Vorrei

Vorrei fare un girotondo

con tutti i bambini del mondo.

Vorrei che il bambino giallo come un limone

desse la mano al bambino arancine.

Vorrei che il bambino nero come la sera

desse la mano alla bambina più sincera.

Vorrei che il bambino bianco come la neve

stesse insieme al bambino albanese.

Vorrei che il bambino un pò arrabbiato

fosse contento col bambino croato.

vorrei…vorrei insomma…

vorrei

che il mondo fosse un gran giardino

dove tutti i bambini giocano a nascondino

perché un bambino mi ha detto che in fondo

al cuore

c’è un solo calore… quello dell’ amore.

da Viaggio tra poesie e immagini,

Direzione didattica statale di  Chiampo (VI),

alunni di IV

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Giuramento dell’amicizia

 Tutti per uno, uno per tutti
È questo il patto che noi giuriamo nei giorni belli,
negli anni brutti
Tutte le foglie da un unico ramo
E tutti i fiumi in un solo mare
Tutte le forze in un solo braccio
E questo braccio ce la può fare
Voi ce la fate se io ce la faccio
Perché non resti più indietro nessuno:
Uno per tutti, tutti per uno.
(Bruno Togliolini)


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La pace è una conquista

La pace incomincia da te,

il suo conseguimento richiede addestramento,

richiede educazione,

richiede formazione,

richiede impegno,

richiede prevenzione,

richiede cooperazione,

richiede molte altre qualità

mirate alla non violenza.

la pace è conquista,

ma prima la conquista

deve avvenire nella mente,

poi nel cuore e nella coscienza.

la pace è cosa ragionevole,

è cultura, non è utopia,

ma una via praticabile.

(Renato Caldon)

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Diritto di essere bambino

Chiedo un luogo sicuro dove posso giocare

chiedo un sorriso di chi sa amare

chiedo un papà che mi abbracci forte

chiedo un bacio e una carezza di mamma.

Io chiedo il diritto di essere bambino

di essere speranza di un mondo migliore

chiedo di poter crescere come persona

Sarà che posso contare su di te?

chiedo una scuola dove posso imparare

chiedo il diritto di avere la mia famiglia

chiedo di poter vivere felice,

chiedo la gioia che nasce dalla pace

Chiedo il diritto di avere un pane,

chiedo una mano

Che m’ indichi il cammino

NON SAPREMO MAI QUANTO BENE  PUO’ FARE

UN SEMPLICE SORRISO

(MADRE TERESA DI CALCUTTA)

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IL MONDO SIAMO NOI

Siamo diversi e questo a noi piace

Speriamo che nel mondo ci sia la pace.

Di tanti colori noi siamo,

anche se lontani, ci aiutiamo.

Alcuni sono gialli come il limone

altri neri come il carbone.

Siamo diversi nel modo di vestire,

siamo diversi nel modo di capire,

siamo diversi nel modo di parlare,

siamo diversi nel modo di amare.

Tutti fratelli diventeremo

se il nostro cuore apreiremo,

al ricco, al povero e allo sfortunato

auguriamo un mondo d’ amore smisurato.

Teniamoci per mano

tutti insieme cammineremo piano piano.

voglio cambiare il mondo

formare un bel girotodo

eliminare la guerra e la povertà

regalare a tutti la felicità.

Rid:”da Viaggio tra poesia e immagine.Direzione didattica di Chiampo(VI)

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Il mondo

Voglio parlarvi del nostro 

meraviglioso, grande rotondo

mondo abitato da grandi e piccini

mondo di mamme, papà e bambini.

Un mondo fatto di tanti paesi

Piccoli o molto estesi,

diversi per lingue e usanze.

Ogni Paese ha le proprie danze

E piatti tipici,giochi e canti,

per questo sono proprio tanti

i giochi e i canti di tutto il mondo

meraviglioso, grande e rotondo.

Giochi cantati diversi e bellissimi

arebbe bello scoprirne tantissimi!

Perciò da che terra possiamo partire

Se canti e giochi vogliamo scoprire?

Africa, America, Asia, Australia?

O dall’ Europa con dentro l’ Itaia?

Si| dall’ Europa che è più vicina

per poi spostarci…..fino alla Cina

Paola Lovisolo

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 La filastrocca del vero amico

Lo sai cosa vuol dire essere amici?

Vuol dire che non mi tradisci mai

Che io ci credo, a tutto ciò che dici

Che io mi fido, di tutto ciò che fai

Vuol dire fare insieme tanta strada

Vuol dire che qualunque cosa accada

Io da te non m’aspetto nessun male.

È questo, amico mio: mai nessun male.

(Bruno Togliolini)

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I colori dei diritti dei bambini

Il diritto all’uguaglianza
è giallo sole
che illumina la mia stanza.
Per imparare le parole
ho il diritto di studiare.
I bambini di tutto il mondo
hanno il diritto di mangiare
e di fare un girotondo
tutti uniti, senza litigare.
Se ogni bambino ha la sua famiglia
vive come perla nella conchiglia.
(Classi I e II, Scuole elementari di Dormelletto)

http://www.filastrocche.it/contempo/bellini/rime/diritti_it.asp

Diritto al gioco I

C’è un diritto elementare
che è quello di giocare:
ogni bambino deve trovare
il suo spazio per giocare.
Può divertirsi con gli amici,
stare insieme allegri e felici.
Ma c’è un paese sbagliato
dove il gioco è vietato,
qualche bambino deve lavorare
degli altri il fratellino devono curare.
Alcuni i palloni devono cucire
e non si possono mai divertire.
Quando i bambini vogliono giocare
i grandi il loro diritto devono rispettare.
(Classi I e II, Scuole elementari di Dormelletto)

http://www.filastrocche.it/contempo/bellini/rime/diritti_it.asp

Diritto al gioco II

C’è un diritto elementare
che è quello di giocare.
E’ bello stare al mare
dove si può anche nuotare.
E se avete una palla
potete stare a galla.
Con due amici a nascondino
puoi andare dietro a un pino
e poi fare un riposino
bevendo il cappuccino.
Ogni giorno all’intervallo
noi facciamo un bel ballo,
ogni sera con mia sorella
io gioco a fare la bidella.
La filastrocca qui tace
e a noi molto piace.
(Classe II B, Scuola elementare “Dante Alighieri”)

http://www.filastrocche.it/contempo/bellini/rime/diritti_it.asp

Diritto al gioco – Acrostico

Ditemi voi gente del mondo
I diritti di bambini e bambine,
Ripeteteli alle terre lontane e vicine.
Impariamo un bel gioco:
Tutti insieme
Teniamoci per mano
Oppure
Alleniamoci a tirare
Lentamente solo
Gessetti leggerissimi,
Indistruttibili,
O palline
Colorate a chi non ci ascolta
O non rispetta i nostri diritti.
(Nicola e Kevin)

http://www.filastrocche.it/contempo/bellini/rime/diritti_it.asp

Diritto alla dignità
1.
Ogni giorno vado di là
dalla mamma e dal papà,
dico al caro paparino:
sai, papino…
E lui risponde:
va’ in giardino!
Allora vado dalla mamma
e dico: sai, mammina…
Lasciami stare,
che devo andare
a prendere la tua sorellina!
Ogni giorno è sempre così,
allora taccio tutto il dì!
(Luana)

http://www.filastrocche.it/contempo/bellini/rime/diritti_it.asp

Papà, paparino…
Sta’ zitto, devo innaffiare
i fiori in giardino!
Mamma, mammina…
Va’ via, devo andare dalla zia Pina!
Nessuno mi ascolta. Basta!
Mai più io parlerò!
Mamma, papà, mai più vi ascolterò!
(Claudio)
I bambini che lavorano

1.
Alcuni bambini del mondo
non possono fare il girotondo,
lo sapete perché?
Perché devono lavorare,
non si possono fermare.
Devono lavorare,
altrimenti il padrone li può bastonare.
(Jessica e Luana, classe V)

http://www.filastrocche.it/contempo/bellini/rime/diritti_it.asp

2.
I bambini che sono schiavi:
non è proprio giusto!
Al telegiornale ho visto qualcosa
di brutto: un mare
impetuoso, un cielo grigio,
e dei bambini sopra un gommone
per sbarcare
al mercato degli schiavi!
Forse un bimbo ha scoperto tutto
e gli è sceso un lacrimone.
Questo mi dispiace
e vorrei un rimedio efficace.
Forse la cura è la volontà del cuore,
cioè l’amore.
(Maria Pia, classe III)

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Diritto alla libertà e alla pace

Di diritti ce ne sono tanti
Importanti ma diversi.
Recitiamoli insieme,
Impariamoli bene
Tutti quanti,
Teniamoli a mente,
Ordiniamo di rispettarli.
Alla libertà c’è il diritto,
La libertà è importante,
La libertà del mondo intero,
A lei chiediamo di non lasciarci.
Liberi,
Insieme
Balliamo felici
E diventiamo amici.
Raramente ciò succede:
Tanti sono costretti
Ad andare in guerra.
E c’è anche chi l’elemosina chiede.
Alla pace c’è il diritto:
La pace è per tutti.
La pace è lì che ci aspetta.
A lei chiediamo la speranza.
Per tutti la chiediamo,
A grandi e piccini.
Ce n’è per tutti se vogliamo
E insieme la chiediamo.
Diritto all’uguaglianza
Io sono italiano
tu sei africano,
lui è francese
lei è inglese.
Io mi chiamo Antonella
tu t’appelles Gabrielle,
her name is Isabel.
Io sono cristiana
tu sei musulmana,
lui è buddista
lei è induista.
Siamo tutti diversi
e siamo tutti uguali.
(Classe V, Scuola elementare di Dormelletto)

http://www.filastrocche.it/contempo/bellini/rime/diritti_it.asp

Diritto alla vita e allo sviluppo
1.
Molti bambini sono sfruttati
a causa dei soldati
nei loro Paesi inviati.
Sono costretti a lavorare,
non possono mai giocare.
Questi bambini maltrattati
devono essere liberati!
A casa i soldati
devono essere inviati.
Abbasso la guerra,
eliminiamola dalla terra!

http://www.filastrocche.it/contempo/bellini/rime/diritti_it.asp

2.
Ogni bimbo deve essere amato,
rispettato, adorato!
Tutti i loro genitori
devono essere buoni educatori,
per difenderli dalla violenza,
donare loro salute ed assistenza.
Tutti i bambini hanno diritto
all’istruzione,
all’informazione,
alla propria opinione.
Ogni bambino ha diritto
al gioco e al riposo,
alla pace e al cibo.
(Sara e Valentina)

http://www.filastrocche.it/contempo/bellini/rime/diritti_it.asp

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LA VIOLA DELL’ AMORE

Nel prato spunta una viola alza la testa e chiede amore.

Ma cosa vede?

Guerra,Distruzione,egoismo

e rancore.

Si volge al sole

e chiede

<Dove è andato a finire il candore?>

E il sole risponde,

<Cerca ancora che lo trovi,

Guarda bene dentro ai cuori,

e vedrai fiorire l’ amore>

 

Maria

…………………………………………………… 

PACE

Senza egoismo,

senza cattiveria e rancore

senza distinzione nè di razza nè di colore.

Ma stare insieme

con complicità, sincerità, lealtà,

amicizia e amore

Maria

…………………………………………………..

Diverso

Parola che scotta la lingua: egoismo.

Parola che brucia la bocca: razzismo.

Tra tante parole simpatiche e belle

razzismo e egoismo son certo sorelle.

Due brevi parole, due squallidi mali:

voler che i diversi diventino uguali.

“Diversa cultura, diverso colore,

diversa la razza, diverso l’odore…

 Mi danno fastidio, cacciateli via:

la terra che pestano, in fondo, è la mia

e se c’è qualcuno che stare qui osa

deve essere uguale!” – Ma uguale a che cosa?

Diverso è ricchezza, non certo un delitto:

la terra è di tutti, l’ho detto e l’ho scritto.

“Non ho mai sentito una cosa più sciocca:

non dire scemenze e chiudi la bocca!”

L’assurda pretesa che tutto sia uguale

vi rende la vita noiosa e banale.

Aprite le porte, aprite la mente:

diverso è più allegro, è più divertente!

Volete che il mondo sia senza colori,

sia grigio di dentro e grigio di fuori,

perciò io concludo con l’ultimo verso:

evviva i colori, evviva il diverso!

 Elio Giacone

———————————————————–

LETTERA AI BAMBINI

” E’ difficile fare le cose difficili:

parlare al sordo,mostrare la rosa al cieco.

bambini,imparate a fare le cose difficili:

dare la mano al cieco, cantare per il sordo,

liberate gli schiavi che si credono liberi”

           G.Rodari

 

———————————————————–

Le voci dei bimbi

Le voci dei bimbi il vento raccoglie

e poi le sparpaglia tra i rami e le foglie

di alberi antichi, con grosse radici

che sanno ascoltare le cose che dici

per poi raccontarle, giù… giù… nel profondo

al Cuore che batte al centro del mondo.

 

Se un bimbo sorride, sorride anche il Cuore

ed ecco spuntare in un prato un bel fiore.

Se un bimbo è felice, il Cuore è contento

e nascon farfalle che danzan col vento.

 

Ma, a volte, le risa diventano pianti:

le lacrime scendono, calde e pesanti,

colpiscon la Terra che trema, impaurita,

vedendo la morte mischiarsi alla vita.

Ossezia, Israele, Iraq, Palestina…

tra bombe e fucili la morte cammina,

portando con sé ceceni, afghani

e tanti, tantissimi bimbi africani!

 

Bombardano, sparano e parlan di pace,

al Cuore del mondo ‘sta cosa non piace:

“Se di odio e violenza riempite la Terra,

non siate bugiardi: chiamatela guerra!

La pace è sorridere, darsi la mano,

dormire tranquilli, guardare lontano

e in fondo vedere, nel cielo sereno,

i sette colori dell’arcobaleno.

 

 Soltanto se spargi la voglia di amare

il vento sorride e può allora portare

agli alberi antichi e alle loro radici

le voci ed i sogni di bimbi felici!”  

                                              Elio Giacone

———————————————————–

Inno alla vita

La vita è un’opportunità, coglila.

La vita è bellezza, ammirala.

La vita è beatitudine, assaporala.

La vita è un sogno, fanne realtà.

La vita è una sfida, affrontala.

La vita è un dovere, compilo.

La vita è un gioco, giocalo.

La vita è preziosa, abbine cura.

 

La vita è ricchezza, valorizzala.

La vita è amore, vivilo.

La vita è un mistero, scoprilo.

La vita è promessa, adempila.

 

La vita è tristezza, superala.

La via è un inno, cantalo.

La vita è una lotta, accettala.

La vita è un’avventura, rischiala. La vita è la vita, difendila.

Madre Teresa di Calcutta

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I diritti dei bambini

I bambini giocano con la sabbia

e qualcuno si arrabbia.

I bambini gocano con il sole

e qualcuno non vuole.

I bambini giocano con la voce

e qualcuno si fa feroce.

i bambini giocano con la festa

e qualcuno protesta.

(R.Piumini)

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PER UN AMICO

 Un vero amico chi è?

E’ quello che non lascia mai,

Un vero amico ha qualcosa che poi

Gli manca se tu te ne vai.

Un vero amico si sa

Aiuta e non chiede perché

Ma se per caso si mette nei guai

Tu lascia tutto e corri da lui.

S: Per un amico metti su il sorriso più grande che hai

C: Più grande che hai

Prova a fare sempre tutto quello che puoi,

Quello che puoi

Un amico vero non lo scorderai mai

C: Se pensi che sia giusto non far caso a tutto il resto.

S: Un amico è il bene più prezioso che hai

C: Il bene che hai

Ogni cosa è meno bella senza lui

Senza lui

Un amico vero non ti lascerà mai

Non fare caso al resto

C: Per un amico questo ed altro.

S: Con un amico però

A volte si litiga, sai

Ma una parola, una stretta di mano

Non può partire sempre da lui.

Per un amico metti su il sorriso più grande che hai

C: Più grande che hai

Tiri sempre il cuore in ballo, fra di voi

Fra di voi

Un amico vero non lo perderai mai

Tu lascia stare il resto

C: Per un amico questo ed altro.

S: E’ un’ avventura che se vuoi,

Può non finire mai

C: Quando incontri un altro bambino

S+C: Hai un amico vicino e così…

S: Per quell’ amico

C: Metti su il sorriso più grande che hai

S: Più grande che hai

Prova a fare sempre tutto quello che puoi,

Quello che puoi

E’ un amico vero e non lo scorderai mai

S+C: Se pensi che sia giusto non far caso a tutto il resto

C: Na na na

S+C: Un amico vero non lo perderai mai

S: Tu lascia stare il resto

Perché un amico è tutto questo.

C: Na na na na na

S: Perché un amico è tutto questo.

(M. Iardella – C. Farina)

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La marcia dei diritti

 

Un-due, un-due, un-due, un-due.

È la marcia dei diritti dei bambini.

Della Carta dei Diritti dei bambini… Marsch!

Ho aperto un libricino

e ho letto che un bambino

da mangiare non ce l’ha.

E c’è chi non ha da bere

con il rischio di morire:

senza acqua come fa?

Ma come fanno, io non ci credo.

Non si può fare, io non ci credo.

Ho sfogliato bene bene

quelle foto di bambine

invecchiate dal lavoro.

E di quelli senza un tetto

e di quelli senza affetto

senza un poco di decoro.

Ma come fanno, io non ci credo.

Non si può fare, io non ci credo. Non si può.

I diritti sono di tutti,

l’ha spiegato la maestra

c’è una carta scritta apposta

per difendere i bambini.

Tutti i capi delle nazioni

hanno fatto le riunioni:

hanno detto e hanno scritto

sui diritti dei bambini

Allora perché? Allora perché?

Quando gioco al girotondo,

penso che su questo mondo

c’è qualcosa che non va.

Che ci sono dei bambini,

sulle strade abbandonati

senza mamma né papà.

Ma come fanno, io non ci credo.

Non si può fare, io non ci credo.

Poi da un’altra parte ancora

c’è chi non può andare a scuola.

Chi giocattoli non ha.

E c’è pure chi si ammala

e gli manca quella cura

che il suo medico non ha.

Ma come fanno, io non ci credo.

Non si può fare, io non ci credo. Non si può.

I diritti sono di tutti,

l’ha spiegato la maestra

c’è una carta scritta apposta

per difendere i bambini.

Tutti i capi delle nazioni

hanno fatto le riunioni:

hanno detto e hanno scritto

sui diritti dei bambini.

Allora perché? Allora perché?

Allora perché?

C’è un bambino che lavora,

chi subisce una tortura.

Chi è venduto come schiavo.

Chi è costretta per le strade

già per vendere l’amore

da qualcuno assai cattivo.

Ma come fanno, io non ci credo.

Non si può fare, io non ci credo.

C’è chi muore appena nato:

non è stato vaccinato.

C’è chi cresce malnutrito.

C’è chi viene emarginato,

c’è chi un handicap ha avuto.

C’è chi viene malmenato.

Ma come fanno, io non ci credo.

Non si può fare, io non ci credo. Non si può.

I diritti sono di tutti,

l’ha spiegato la maestra

c’è una Carta scritta apposta

per difendere i bambini.

Tutti i capi delle nazioni

hanno fatto le riunioni:

hanno detto e hanno scritto

sui diritti dei bambini

Con la Carta, il futuro migliore sarà.

Un-due, un-due, un-due, un-due.

È la marcia dei diritti dei bambini.

Della Carta dei Diritti dei bambini.

Dallo spettacolo “Hanno ragione i bambini” – Testo e musiche di Francesco Rinaldi – Paoline Editoriale Audiovisivi, Roma, 2000

———————————————————–

FACCIAMO  LA  PACE

In italiano si dice “sì,”

in francese si dice” ouì,”

i tedeschi dicono” ia,”

mentre i russi dicono”da”,

e in tutte le lingue significa questo:

“Facciamo la pace , facciamola presto!”

G. Rodari

………………………………………………………….

Girotondo intorno al mondo

Se tutte le bimbe del mondo,

volessero darsi una mano,

potrebbero intorno ai mari,

fare un bel girotondo.

Se tutti i ragazzi del mondo

fossero bravi marnai,

con le barche farebbero

un bel ponte sulle onde.

Allora si potrebbe fare un girotondo

intorno al mondo,

se tutte le genti del mondo

volessero darsi una mano

P. Fort

………………………………….

La pelle

Pelle bianca come la cera,

Pelle nera come la sera,

pelle arancione come il sole,

pelle gialla come il limone

tanti colori come i fiori.

Di nessuno puoi fare a meno

per disegnare l’ arcobaleno.

chi un solo colore amerà

un cuore grigio sempre avrà.

M. Argilli, Fiabe di cento colori,

Editori riuniti

………………………………………………………………

PREGHIERA

Fa’ che io ami

gli animal, le piante.

Fa’ che io possa 

dividere il mio pane

con chi ha fame, che possa

dividere la mia acqua

con chi ha sete, che posa

far sorridere chi piange;

che possa ospitare

chi non ha casa.

Fa’ che io possa

fare tutto questo,

o Signore,  perchè  solo così

mi sentirò vicino a te

Preghiera indiana

———————-
Quante ragioni per fare le guerra
inventano gli uomini di tutta la terra
un oro nero, un Dio, una vendetta
la torta intera o solo una fetta.
A questi uomini in cerca di gloria
io direi sempre la stessa storia
Non c’è torta per quanto ambita
che valga più di una singola vita.

Giuseppe Bordi

…………………….

Una scuola grande come il mondo.

C’è una scuola grande come il mondo.
Ci insegnano maestri e professori,
avvocati, muratori,
televisori, giornali,
cartelli stradali,
il sole, i temporali, le stelle.
Ci sono lezioni facili
e lezioni difficili,
brutte, belle e così così…
Si impara a parlare, a giocare,
a dormire, a svegliarsi,
a voler bene e perfino
ad arrabbiarsi.

Ci sono esami tutti i momenti,
ma non ci sono ripetenti:
nessuno puo’ fermarsi a dieci anni,
a quindici, a venti,
e riposare un pochino.
Di imparare non si finisce mai,
e quel che non si sa
è sempre più importante
di quel che si sa già.

Questa scuola è il mondo intero
quanto è grosso:
apri gli occhi e anche tu sarai promosso!

G. Rodari


SOTTO LO STESSO TETTO

Mi guardo in giro e rimango stupito,
che meraviglia è l’intero Creato!
La terra, i monti, il mare, il cielo
sembra sia un sogno, ma è tutto vero.
Bisogna soltanto averne cura
e dare amore ad ogni creatura
dalla formica più piccola e nera,
allo scoiattolo e alla pantera,
dall’erba verde, umida e fresca
alla selvaggia ed immensa foresta.
Tutto sta lì, ogni cosa al suo posto
e, anche nell’angolo più buio e nascosto,
si può trovare una meraviglia,
strana, diversa, ma ti assomiglia,
insieme a te sotto lo stesso tetto
ed ha il diritto di cure e rispetto.
Se mal non vuoi, male non fare,
c’è sempre un conto se no da pagare.

Germana Bruno


I bambini

Sono loro che hanno l’arma più potente:
uno sguardo,un’espressione,una parola,
una carezza, un abbraccio o un sorriso.
Una giornata storta
o fortemente incupita,
la stanchezza sulle spalle
e i pensieri della mente.
Sono loro i veri maestri.
Quelli che ti indicano la via.
Quelli che al momento giusto,con poco,
sono capaci di regalarti tutto.
Un loro piccolo gesto fa la differenza.
Lo straordinario fa irruzione
nella tua ordinaria quotidianità,
ti travolge con tutta la sua potenza,
e capovolge lo sguardo tuo
sul mondo e sulla realtà.
Musica per le tue orecchie,
luce per i tuoi occhi
e calore per il tuo cuore.
Loro, i bambini, la gioia della vita
che con estrema semplicità e naturalezza
raccontano di tutto
senza neanche aprire bocca.
E tu cresci insieme a loro
col bagliore di quel sole
che ti invita a gioire
per quelle inenarrabili emozioni
che solo loro sono capaci di donare.

Rosetta Cavallo

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Raccolta di poesie per Carnevale

carnevale 001

Carnevale

Carnevale in filastrocca,

con la maschera sulla bocca, 

con la maschera sugli occhi,

con le toppe sui ginocchi:

son le toppe di Arlecchino,

vestito di carta poverino.

Pulcinella è grasso e bianco,

e Pierrot fa il saltimbanco.

Pantalone dei Bisognosi

-Colombina,- dice,-mi sposi?

Gianduia lecca un cioccolatino

e non ne dà niente a Meneghino,

mentre Gioppino col suo randello

mena a botte Stenterello.

Per fortuna Balanzone

gli fa una bella medicazione,

poi lo consola:-E’ Carnevale,

e ogni scherzo vale

Gianni Rodari, Prime fiabe e filastrocche,

Einaudi Ragazzi,1996

———————————

Viva i coriandoli di carnevale

Viva i coriandoli di carnevale,
bombe di carta che non fanno male!

Van per le strade in gaia compagnia
i guerrieri dell’allegria
si sparano in faccia risate
scacciapensieri,
si fanno prigionieri
con le stelle filanti colorate.

non servono infermieri
perché i feriti guariscono
con una caramella.
Guida l’assalto, a passo di tarantella,
il generale in capo Pulcinella.

Cessata la battaglia:
tutti a nanna.Sul guanciale
spicca come una medaglia
un coriandolo di Carnevale.

(G.  Rodari)

———————————————————————–

Carnevale,
ogni scherzo vale.
Mi metterò una maschera
da Pantalone,
dirò che ogni mio starnuto
vale un milione.
mi metterò una maschera
da pagliaccio,
per far credere a tutti
che il Sole è di ghiaccio.
Mi metterò una maschera
da imperatore,
avrò un impero
per un paio  d’ore:
per  voler  mio dovranno
levarsi la maschera
quelli che la portano
ogni giorno dell’anno…
E sarà il carnevale
più divertente
veder la faccia vera
di certa gente.
(G. Rodari)

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CARNEVALE SORPRENDENTE

Carnevale sorprendente,
chiassoso e divertente,
Carnevale tra mille scherzetti,
tra buffe maschere e dolcetti,
Carnevale in allegria
per stare tutti in compagnia!
Rita Sabatini WWW.fantavolando.it

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TINO IL PAGLIACCIO

Tino il pagliaccino
indossa un cappellino
con un bel fiorellino,
fa un buffo inchino,
apre l’ombrellino
suonando il violino
e quando è un po’ stanchino
si fa un bel sonnellino.
Rita Sabatini  WWW.fantavolando.it

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Arlecchino poverino


Per fare un vestito ad Arlecchino

ci mise una toppa Meneghino,
ne mise un’altra Pulcinella,
una Gianduia, una Brighella.
Pantalone, vecchio pidocchio,
ci mise uno strappo sul ginocchio,
e Stenterello, largo di mano
qualche macchia di vino toscano.
Colombina che lo cucì
fece un vestito stretto così.
Arlecchino lo mise lo stesso
ma ci stava un tantino perplesso.
Disse allora Balanzone,
bolognese dottorone:
“Ti assicuro e te lo giuro
che ti andrà bene li mese venturo
se osserverai la mia ricetta:
un giorno digiuno e l’altro bolletta!”
(Il vestito di Arlecchino-Gianni Rodari)


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SFILATA STRAMPALATA


Quando ho aperto il mio portone

per andare alla stazione

ho scoperto la sfilata di una folla strampalata.

Un coniglio con gli occhiali, una fata con le ali,

un gondoliere con le bretelle,

un sacco di gente senza rotelle,

un pirata, un elefante, un folletto tintinnante,

una statua, uno svitato ,

e anche un mostro stralunato

La città è stata invasa,

sono tutti fuori casa

ma ho capito che è normale

perché oggi è carnevale

Thomas Scotto

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IL CARNEVALE

Nelle piazze in ogni via
c’è un’allegra compagnia
che, vestita in modo strano
canta balla e fa baccano.
mascherine, mascherine
siete buffe ma carine
con i vostri nasi rossi,
fatti male,storti e grossi
(V.  e A.M Franci)

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 IL GIOCO DEI SE 

Se comandasse Arlecchino
il cielo sai come lo vuole?
A toppe di cento colori
cucite con un raggio di sole.

Se Gianduia diventasse
ministro dello Stato,
farebbe le case di zucchero
con le porte di cioccolato.

Se comandasse Pulcinella
la legge sarebbe questa:
a chi ha brutti pensieri
sia data una nuova testa.

(Gianni Rodari)

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Le maschere di Carnevale

Arlecchino ti presento
tutte toppe ma contento.
e Brighella suo compare,
cosa pensa di brigare?
Scaramuccia faccia buffa
sempre pronto a far baruffa.
E Tartaglia che non sbaglia,
quando canta non tartaglia.
Meneghino che, pian piano,
va a passeggio per Milano
e Pierrot vediamo qui
che è venuto da Paris.
Vuoi sapere chi è costui?
Peppe Nappa, proprio lui
Pulcinella saggio e arguto
che da Napoli è venuto.
E Gianduia piemontese
che di tutti è il più cortese.
Da Bologna ecco che avanza
Balanzon dalla gran panza.
Tutti insieme fan colazione
e chi paga è Pantalone!
(Attilio Cassinelli )


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Per divertirsi

Basta un cappello vecchio,

due baffoni,

disegnato sul viso coi carboni

e una gran pancia fatta col guaniale

per divertirsi tanto a Carnevale

da COME GIOCO,Marzocco

La signora Colombina

si affaccia alla finestra

con la corona in testa

Passan tre fanti

con tre cavalli bianchi, bianca è al sella

bianco il mantello,

bianca la piuma sul cappello.

Il bimbo si maschera da Pirata,

da Toro seduto, da Astronauta,

da Sceriffo,da Torero,

da Zorro, da Pistolero,

e da Tarzan(eroe selvaggio)

perchè ama gli eroi del coraggio.

Non si maschera da Calimero

Calimero (pulcino nero)

è solo un eroe della pubblicità,

e, a dire la verità,

non è eroe nemmeno per metà,

E il bimbo più piccolino?

Ha un debole per Arlecchino

tutto rosso, verde, giallo, turchino.

Luigi Grosso

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Pulcinella aveva un gallo

Pulcinella aveva un gallo

che volava  a passo di ballo:

vola da Roma fino alla Spezia,

Pulcinella arriva a Venezia

A Venezia incontra Arlecchino

con Brighella che suona il violino

poi c’è Florindo che suona la viola

e Colombina che torna da scuola

suonando la tromba

il corno e il trombone

per far dispetto a papà Pantalone.

Solo Rosaura non viene alla festa

perchè  in laguna  ha perso la testa;

ha perso la testa per Pulcinella,

ma senza la testa non è tanto bella

Larga la foglia,

stretta la via

con un inchino, con cortesia

Pulcinella saluta e va via

E.LUZZATI
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Canzonetta di carnevale

Pulcinella aveva un gallo,

tutto il giorno vi andava a cavallo

con la briglia e con la sella,

viva il galletto di Pulcinella!

Pulcinella aveva un gatto,

tutto il giorno saltava da matto,

suonando una campanella,

viva il gatto di Pulcinella!

Pulcinella aveva un cane,

che mangiava solo pane,

qualche volta una ciambella,

viva il cagnetto di Pulcinella!

Pulcinella aveva un’ oca,

inseguita dalla cuoca,

con in mano una padella,

viva l’ oca di Pulcinella!

Anonimo, da ” quindici, field Educational”

Italia S.p.A., Roma, 1982
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VORREI UNA MASCHERA

Vorrei una maschera

così spaventosa,

che tremi la gente

più coraggiosa;

da strega o da fantasma,

da mostro o da vampiro,

da scheletro bianco,

che vangoli in giro

tra gli alberi spogli,

nel lume lunare

così che la gente

si metta ad urlare.

E nessuno sappia

che il più spaventoso

di tutti i costumi

ce l’ ha il timoroso

Kathrin Jackon
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Carnevale vecchio e pazzo

Carnevale vecchio e pazzo
s’è venduto il materasso
per comprare pane, vino,
tarallucci e cotechino.
E mangiando a crepapelle
la montagna di frittelle
gli è cresciuto un gran pancione
che somiglia ad un pallone.
Beve, beve all’improvviso
gli diventa rosso il viso
poi gli scoppia anche la pancia
mentre ancora mangia, mangia.
Così muore il Carnevale
e gli fanno il funerale:
dalla polvere era nato
e di polvere è tornato.

Gabriele D’ Annunzio

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Il Carnevale

 Che frittelle! chi le vuole?

Dolci, biondi come il sole!

Tutti in compagnia

una festa ecco si fa,

così bella è l’ allegria

quando è piena di bontà

M.Solucci

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IL pagliaccio

Il pagliaccio colorato

a carnevale sei il più ammirato

I tuoi colori brillanti

si intonano con le stelle filanti.

Con le tue scarpe esagerate

e le parrucche cotonate

I bambini passerebbero le giornate

E saì perchè?

perchè sei ricco di magia

e la noia porti via

A. Montale

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CARNEVALE

Carnevale canta e balla;
fa sorrisi a tutti quanti,
ha un vestito lungo e largo
scarpe vecchie, grossi guanti!
Va girando tutto il mondo
per donare l’allegria
a chi vuole amarezza
ed il dolore cacciar via!
(da “Un mondo di scoperte” ed.Ardea)

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PER FAR CARNEVALE


Basta un cappello vecchio,
due baffoni
disegnati sul viso coi carboni
e una gran pancia fatta col
guanciale
per divertirsi tanto a Carnevale.
Zumpetepa,zumpetepa
il Carnevaleeccolo qua.
Trombette e cembali
tamburi e piatti
fanno un baccano che non si sa.
Chi suona bene, chi suona male,
chi canta forte,
chi scende e sale,
chi lancia razzi lassù, lassù…
E’ il finimondo? E’ il temporale?
Sono i rumori del Carnevale.
(M.Lodi)

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COLOMBINA


Colombina
di mezza sera
cerca, cerca
la primavera
la più bella che ci sia
se la vuole portar via.
Ecco qua che l’ho trovata.
Tutta bella incipriata
con le scarpe di cioccolata
Colombina alla sera va.
Alla sera di Carnevale
Colombina andò a ballare
da u vechio Barbablù
che saresti proprio tu..
(da “Un mondo di scoperte” ed.Ardea)


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 Fine di Carnevale

Per la gente, bene o male,

è finit il Carnevale…

Di tutta la festa chiassosa

che forse ci resta qualcosa?

Una goffa mascherina

ridotta a brandelli,

in mezzo alla vi,

qualche coriandolo

sopra i capelli

di una bambina….

e tanta,tanta malinconia

E. Ottaviani
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L’invenzione di Pulcinella

Gianni Rodari

 Signore e signori, fatevi avanti
più gente entra, più siete in tanti!
Correte a vedere la grande attrazione,
la formidabile invenzione.
Non sono venuto su questo mercato
per vendere il fumo affumicato.
Non sono venuto a questa fiera
per vendere i buchi del gruviera.
Il mio nome è Pulcinella
ed ho inventato la moz – za – rel – la!

Da questa parte, signori e signore
son Pulcinella il grande inventore!
Per consolare i poveretti
ho inventato gli spaghetti.
Per rallegrare a tutti la vita
creai la pizza Margherita!
Olio, farina, pomodoro
nulla vale questo tesoro.
Ad ascoltarlo corre la gente,
si diverte… e non compra niente!!

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Pranzo e cena

Gianni Rodari

 Pulcinella e Arlecchino
cenavano insieme in un piattino:
e se nel piatto c’era qualcosa
chissà che cena appetitosa.
Arlecchino e Pulcinella
bevevano insieme in una scodella,
e se la scodella vuota non era
chissà che sbornia, quella sera.

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Le maschere di Carnevale 

Arlecchino ti presento

tutte toppe ma contento.

e Brighella suo compare,

cosa pensa di brigare?

Scaramuccia faccia buffa

sempre pronto a far baruffa.

E Tartaglia che non sbaglia,

quando canta non tartaglia.

Meneghino che, pian piano,

va a passeggio per Milano

che è venuto da Paris.

e Pierrot vediamo qui

Vuoi sapere chi è costui?

Peppe Nappa, proprio lui

Pulcinella saggio e arguto

che da Napoli è venuto.

E Gianduia piemontese

che di tutti è il più cortese.

Da Bologna ecco che avanza

Balanzone dalla gran panza.

Tutti insieme fan colazione

e chi paga è Pantalone!

 Attilio Cassinelli

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Le mascherine

Siam le belle mascherine

tutte allegre e profumate

siamo vispe e birichine,

misteriose come fate.

Noi sappiamo chi siete voi

che ridendo ci guardate.

Dite un po’ chi siamo noi?

Oh, giammai lo indovinate!

Siam le belle mascherine

che vi portano allegria

che non fan nulla di male…

Viva viva il carnevale!

 B. Marini

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Carnevale

La stagion del Carnevale

tutto il Mondo fa cambiar.

Chi sta bene e chi sta male

Carnevale fa rallegrar.

Chi ha denari se li spende;

chi non ne ha ne vuol trovar;

e s’impegna, e poi si vende,

per andarsi a sollazzar.

Qua la moglie e là il marito,

ognuno va dove gli par;

ognun corre a qualche invito,

chi a giocare e chi a ballar.

 Carlo Goldoni

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Pagliaccio 

Ed ecco un flauto si mette a suonare.

Allora un pagliaccio rosso

coperto di campanellini

esce a ballare con lazzi ed inchini!

E tenta una capriola…

fa finta di farsi male…

ride…

Si rizza con un salto mortale!

Poi s’arrampica, come fa il gatto

per acchiappare i pipistrelli!

E poi fa finta di ruzzolare,

perchè ridano tutti quanti.

U. Betti


La stagion del Carnevale
La stagion del Carnevale
tutto il mondo fa cambiar.
Chi sta bene e chi sta male
Carneval fa rallegrar.

Chi ha denari se li spende;
chi non ne ha ne vuol trovar;
e s’impegna, e poi si vende,
per andarsi a sollazzar.

Qua la moglie e là il marito,
ognun va dove gli par;
ognun corre a qualche invito,
chi a giocare e chi a ballar.

Par che ognun di Carnevale
a suo modo possa far;
par che ora non sia male
anche pazzo diventar.

Viva dunque il Carnevale,
che diletti ci suol dar.
Carneval che tanto vale,
che fa i cuori giubilar.

Carlo Goldoni

   

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