ECCO PRONTO UNO STRISCIONE “INVERNO” CON TANTA NEVE E ALBERELLI INNEVATI DA STAMPARE E COLORARE
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Striscione di Buon Natale da colorare e addobbare l’aula.
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Autunno Saporito
Ecco, è arrivato l’autunno,
tanti bei regali
ci ha donato.
Tanti funghi con un bel cappello
e castagne saporite in ricci spinosi.
Uva e vino a volontà,
foglie variopinte
che volano di qua e di là,
tante zucche e frutta a volonta’,
ecco l’autunno che gran bontà!
Maestramaria
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AUTUNNO
Il cielo ride un suo riso turchino
benché senta l’inverno ormai vicino.
Il bosco scherza con le foglie gialle
benché l’inverno senta ormai alle spalle.
Ciancia il ruscel col rispecchiato cielo,
benché senta nell’onda il primo gelo.
é sorto a piè di un pioppo ossuto e lungo
un fiore strano, un fiore a ombrello, un fungo
Marino Moretti
Piove piove dappertutto
Cielo grigio. Tempo brutto.
Piove, piove dappertutto.
Fan la doccia i fiorellini
nelle aiuole dei giardini
e, nell’orto, il seminato
beve l’acqua d’un sol fiato.
Io, se piove, non mi cruccio
vado a spasso col cappuccio.
Autunno
Il gatto rincorre le foglie
secche sul marciapiede.
Le contende (vive le crede)
alla scopa che le raccoglie.
Quelle che da rami alti
scendono rosse e gialle
sono certo farfalle
che sfidano i suoi salti.
La lenta morte dell’anno
non è per lui che un bel gioco,
e per gli uomini che ne fanno
al tramonto un lieto fuoco.
G. Rodari
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AUTUNNO
Quando la terra
comincia a dormire
sotto una coperta
di foglie leggere,
quando gli uccelli
non cantano niente.
Quando di ombrelli
fiorisce la gente,
quando si sente
tossire qualcuno,
quando un bambino
diventa un alunno.
Ecco l’autunno!
di Roberto Piumini
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L’uva e il vino
Mangia l’uva caro bambino
ma, dammi retta, non bere il vino!
Solo gli adulti ne posson bere
e, se han giudizio, solo un bicchiere.
-Sai?- dice l’uva- L’uom mi calpesta,
ma gli faccio girar la testa.
G.Terenzi
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Uva bianca, uva nera
Questa è la tiritera
dell’uva bianca e nera
dell’uva sopraffina
che fa venire l’acquolina.
Questa è la filastrocca
dell’uva prelibata
che si scioglie in bocca
come una marmellata.
Questa è la cantilena
dell’uva saporita
che fa la pancia piena
e più dolce la vita.
(da”Enciclopedia deiRagazzi”,Mondadori)
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FUNGO
Dentro al grande bosco c’è un fungo modello
quando piove funziona da ombrello
quando c’è il sole che brucia le piante
dà un frescolino così riposante
Dicono i grilli e le formiche tra loro:
“Compare fungo sei proprio un tesoro!”
E lui risponde modesto:”MA no, no,
ognuno a questo mondo fa quello che può!”
C.Kubler “Giorni d’autunno”, Bergamo, Atlas
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La filastrocca del vino
Dalla pergola nasce l’ uva:
prima è acerba,poi matura.
La raccoglie il contadino
E la schiaccia dentro al tino
Bolle il mosto giorno e notte,
Poi finisce nella botte.
Nella botte si riposa
Finche’ è un vino e color rosa
Dopo tante settimane va riempire la damigiana
Fonte WEB
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Cadon le foglie
Cadon le foglie, come farfalle:
ve n’è di rosse, ve n’è di gialle,
volteggiano un momento
e partono col vento.
E la povera pianta, là, nell’aria,
rabbrividisce nuda e solitaria
da “Raccogli idee” ed. Tresei scuola
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AUTUNNO
E’ l’ autunno su in montagna,
già matura è la castagna,
esce fuori dal suo riccio per vedere
chi ci sta. Chi ci sta?
“Sono il fungo,eccomi quà!
Proprio dietro a quel castagno
dove fa la tela il ragno
la marmotta impellicciata
è già mezza addormentata,
c’è un cartello…
Non voglio essere disturbata!
E’ proprio l’ autunno che vien nel bosco,
tra tutte le cose io la riconosco.
Scuola infanzia “Musile di Piave
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IL TEMPORALE
Che succede?Or è un momento
calma e gaia era la terra;
e di colpo….pioggia, vento,
lampi e tuoni in ciel fan guerra….
Son scomparsi gli uccellini,
treman l’erbe e i fiorellini,
e le piante….oh, che pietà,
par si spezzino a metà.
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DOPO LA PIOGGIA
Dopo la pioggia vien il sereno,
brilla in cielo l’ arcobaleno:
è come un ponte imbandierato
e il sole vi passa, festeggiato.
E’ bello guardare a naso in su
le sue bandiere rosse e blu.
Però lo si vede- questo è male-
soltanto dopo il temporale.
Non sarebbe più conveniente
il temporale non farlo per niente?
un arcobaleno senza tempesta,
questa sì che sarebbe una festa.
Sarebbe una festa per tutta la tera
fare la pace prima della guerra
G.Rodari
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L’RCOBALENO
Finito è il temporale.
E’ venuto il sereno,
e, lungo il cielo, sale
gai l’ arcobaeno,
Nitid, belli e nuovi
sette coor vi trovi
Ci trovi, senza fallo,rosso, arancione, e giallo.
, sol che guardi in su,
ci trovi il verde e il blu.
C’E’ l’ indaco, e in fondo,
la tinta delle viole,
Oh, come bello il mondo,
quando rsplende il sole
(da IL TESORO,Utel)
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Autunno
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La castagna rotondetta
nella teglia buchettata
danza, salta, piroetta,
con la bocca spalancata.
Fa versacci a più non posso
perché il fuoco ch’è vicino,
che le arriva quasi addosso,
la solletica un pochino.
Le s’inchina la testina,
ed il cuore le si dora
come un cuor di pratolina.
L’aria, intorno, odora, odora.
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La castagna
di Rosalia Calleri
È bella lo castagna,
è liscia e ben vestita,.
è un frutto di montagna,
è dolce e saporita.
Se vien dalla padella
col nome di bruciata,
lo castagnetta bella
è subito sbucciata.
Se vien dalla pignatta
col nome di ballotta,
per tutti i denti è fatta,
perché nell’acqua è cotta.
Se vien dal paiolo
col nome di mondina,
va giù come di volo,
ché tutta si sfarina.
Se vien dal seccatoio,
si serba per l’annata:
e con piacer l’ingoio
che sembra zuccherata.
Insomma in cento modi
si mangia lo castagna,
cantiamo pur le lodi
del frutto di montagna.
LE FOGLIE
ma dove andate,
povere foglie gialle,
come tante farfalle spensierate?
Venite da lontano o da vicino?
da un bosco o daun giardino?
E non sentite la malinconia
del vento stesso che vi porta via?
(Trilussa)
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Albero autunnale
Già matura
la foglia pel sereno suo distacco
discende
nel cielo sempre verde dello stagno.
Nel calmolanguore della fine, l’autunno s’immedesima.
Dolcissima
la foglia s’abbandona al puro gelo.
Sott’acqua
con incessanti foglie va l’albero al suo dio.
(J. Guillen Orfeo)
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Il cielo ride un suo riso turchino,
benchè senta l’inverno ormai vicino;
il bosco scherza con le foglie gialle,
benchè l’inverno senta già alle spalle;
ciancia il ruscel col rispecchiato cielo
benchè senta nell’onda il primo gelo
e sorto è appiè d’un pioppo ossuto e lungo
un fiore strano, un fiore a ombrello: un fungo
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L’autunno
Biondo autunno, che ci porti?
Uva, fichi, noci a staia,
e granturco in mezzo all’aia.
Pioggia e vento alle montagne
mucchi, al fuoco, di castagne.
(Romana Rompato)
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Foglie rosse, foglie gialle
Foglie rosse, foglie gialle,
volan via come farfalle:
resta nudo l’alberello,
piange un poco e si dispera.
“Ma verrà la primavera!”
lo conforta l’uccellino.
“Fiori e nidi tu riavrai
e in letizia canterai!”
(G. Gasparini)
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Autunno
L’autunno comincia il suo gioco
dipinge le foglie di croco,
le indora;
se sbaglia le strappa,
le dona al vento che scappa.
Accende l’ultimo lampo,
saluta chi semina il campo,
la rondine che trasvola,
i bimbi che tornano a scuola.
Ma, a un tratto… dov’è la sua gioia?
L’autunno fa il broncio,
si annoia,
piagnuco la pioggerellina
monotona e fina fina.
(D. Rebucci)
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La filastrocca delle frutta
Gira, gira,
s’arrivasse
nel paese delle frutta che,
si dice, ha una stagione!
E ci fosse proprio tutta,pera, fragola, popone,
quella bella frutta sana,
melarancia, melagrana,
quella bella frutta fina,
l’albicocca, la susina,
quella bella frutta aspretta,
uva spina, nespoletta,
giuggioletta di montagna;
e il marrone, e la castagna;
e, tra i pampini a corona,
l’uva buona!
E ci fosser le nocciole
e le mele lazzerole
con le noci tutte quante
tutte insieme sulle piante,
tutte insieme nel corbello;
ce ne fossero mai tante
da giocarci a rimbalzello,
da poterne regalare,
da poterne dare a tutti
da poterne (che allegria!)
far razzia!
(Térésah)
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Le castagne
Le castagne, sgusciate
fuori dagli acuti ricci,
son dagli alberi arsicci
quasi tutte cascate.
Son cascate di quando
in quando al suolo nero
con un tonfo leggero,
con un murmure blando;
son tornate monde
alla lor terra bruna
e liete, perchè ognuna
il suo bene nasconde.
Ognuna sa che un giorno
sarà, per una cena,
quello che è il pane, appena
vien levato dal forno,
e mammine e figlioli
sogna affamati e chini,
ed ombre di camini
e fumo di paioli.
(M. Moretti)
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L’ estate se ne va
senza fare rumore
e impigliati tra i rami
lascia pezzi di sole.
Foglie rosse,gialle,brune
foglie d’ oro e di fuoco.
Poi l’ albero
ha un brivido di freddo.
Ha sentito l’ autunno
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Autunno
Guardo fuori e sei arrivato,
come ogni anno sei tornato
il tempo passa passa il tempo,
sole, pioggia in un momento,
ma rimane un assaggino
dell’ estate…… a San Martino
A SANTI 2010 ED. del Borgo
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Mazzolino di foglie
Foglie secche lungo la via
sotto le scarpe far melodia,
volan leggere se l vento le toglie
mille coriandoli fatti di foglie
Un mazzolino ne ho conservate
per colorare le fredde giornate
A SANTI 2010 ED. del Borgo
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Poesie in bottiglie
Vola vola fogliolina
io ti prendo cara piccina,corro corro e tu scappi via
fatti prendere amica mia,
ora ti porto nella bottiglia
dormirai con la tua famiglia
A SANTI 2010 ED. del Borgo
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L’autunno
Quando la terra
comincia a dormire
sotto una coperta di foglie leggere,
quando gli uccelli non cantano niente.
Quando di ombrelli fiorisce la gente,
quando si sente tossire qualcuno,
quando un bambino diventa un alunno.
Ecco l’autunno.
R. PIUMINI
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Autunno
Cosa succede in questo bosco?
lì c’è un cappello , lo riconosco,
ora è sparito ma sono sicura,
c’era un omino in miniatura.
Eccolo, ascolta ,lo senti scappare,
ridere, correre e ruzzolare.
“Gnomo ti ho visto,non fare il furbino,
vieni e giochiamo insieme un pochino…”
Niente da fare, non mi risponde,
sotto i funghetti ,lo so si nasconde
e da quel ramo, sotto una foglia
un altro gnomo di ridere ha voglia.
Ecco, sul capo mi cadon due ghiande
poi una pigna e una castagna.
e da quel buco sull’albero grande
un altro gnomo lancia acqua e mi bagna.
Oh, che tipetti svelti e curiosi
sono sti gnomi così dispettosi!
Da dietro un sasso , sbuca piccino
un altro gnomo e mi fa l’occhiolino.
“Vieni ti prego, fatti guardare “.
ma quello ride e si mette a scappare.
Aghi di pino mi cadono addosso,
schizzi di fango dall’orlo di un fosso,
corteccia d’albero appena staccata
sulla mia testa già tutta arruffata.
Senti che ridono, i birichini
sembrano proprio tanti bambini.
Ora su un tronco mi fanno trovare
frutti di bosco, per farsi perdonare,
fragole , more, mirtilli ,lamponi ,
ma che carini, sti gnomi birboni!
Testo A. Turchetti la Filastrocchiera Ill. James Browne
Motivo autunnale
Soffia sui campi la tramontana;
gli alberi scuote.
e dai rami inariditi
stacca le morte foglie.
Il vento le sparge,
lontano per i campi:
restan sol i neri fusti
che tristi agitano i rami spogli.
(P. Javorov)
Nebbia
Che nebbione,stamattina!
E’ sparito il campanile
che saliva verso il cielo.
Stan sugli orli delle strade
case grigie,senza forma:
la città sembra che dorma.
Ombre frettolose e rade
se ne vanno imbacuccate
lungo i muri rattristati,
perché il sole non li scalda.
Poche macchine per via
romban piano, i fari accesi.
Vanno i tram,scampanellando
tra quei veli cinerini
che nell’aria stan sospesi.
E le piante mute e spoglie
sono ancora in doppia fila
lungo i viali? O son fuggite
a riprendersi le foglie
in gran mucchi rastrellate?
E l’antenne sopra i tetti
si son forse distaccate
dai legami con la terra
per poter dormire un poco?
Nel nebbione, stamattina,
tutto può sembrare un gioco
misterioso.
(B. Paltrinieri)
La prima pioggia
Scendon le gocce della prima pioggia
che sui selciati ancor timida batte,
mentre settembre lietamente sfoggia
l’ardore delle sue bacche scarlatte.
E le foglie chiacchierine
parlano dell’autunno che ritorna
e che sotto la pioggia fine fine
di pampini e di bacche agile s’adorna.
(M. Moretti)
Bosco d’autunno
Ha messo chiome il bosco d’autunno.
Vi dominano buio, sogno e quiete.
Né scoiattoli, né civette o picchi
lo destano dal sogno.
E il sole pei sentieri dell’autunno
entrando dentro quando cala il giorno
si guarda intorno bieco con timore
cercando in esso trappole nascoste.
(B. Pasternak)
L’autunno
L’autunno ha bussato,
che cosa ha portato?
Un cesto di mele,
un cucchiaio di miele,
le pere mature,
le noci un po’ dure,
dei grappoli d’oro,
cornacchie nel coro,
il profumo dei funghi,
pomeriggi un po’ lunghi,
la nebbia fitta fitta,
una scolaretta zitta zitta,
la zucca tonda e gialla,
una stanca farfalla,
un tappeto di foglie accartocciate,
le strade lunghe, grigie e bagnate,
tanti quaderni da riempire,
tante castagne da abbrustolire.
Ciao autunno, sei arrivato,
quante cose ci hai portato!
Marzia Cabano
Simpatiche bandierine con zucche da colorare per Halloween.
Come fare?
Basta cliccare sull’immagine ,stamparle e magari con un lavoro di gruppo colorarle.
E per rimanere in tema ecco due poesia sulle zucche di JOlanda Restano
C’era una zucca
C’era una zucca tanto carina
Sopra il ripiano della cucina
Che si annoiava di noia noiosa
Ché pur essendo allegra e curiosa
là sulla mensola a quell’altezza
il tempo era solo tedio e tristezza.
Poi un bel giorno di ottobre inoltrato
provò un sussulto e il cuor fu turbato;
sentì una forza arrivare dall’interno,
dentro la polpa scatenò l’inferno:
ruppe la scorza, si spezzò un sogghigno,
si aprì un sorriso un poco maligno;
spalancò gli occhi luminescenti
pronti agli sguardi più fosforescenti!
Ora era zucca da battere i denti
pronta alla notte dei morti viventi:
mai più la noia e il tedio infin
ora era zucca per Halloween!
Mille zucche
Mille zucche sogghignanti
con cappelli stravaganti
stanno sopra l’alto muro
dietro al cimitero scuro!
Nella notte più paurosa
ogni zucca è portentosa
piena zeppa di magia:
che spavento, mamma mia!
Sopra il muro sogghignanti,
cogli occhioni luccicanti,
assaporano il terrore
che fa fare un tuffo al cuore!
Orrorifica risata,
lascia l’anima gelata,
e fa batter forte i denti:
che paura dei morti viventi!
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Stampa l‘alfabeto
Stampa tutto l’alfabeto da colorare
Simpatici coniglietti per addobbare l’ aula. Stampa la sagoma
Campane e ovetto di polistirolo rivestite con coda di topo (merceria) celeste e rosa e rifinite con fiorellini e nastrino. Lavoro adatto ai bambini più grandi e con tanta pazienza
Biglietto all‘insegna del riciclo facile e veloce da preparare.
Per questo biglietto ho utilizzato un cartoncino interno dei
biscotti , del nastrino e fiori
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Altri lavoretti qui
L’alberello poverello
La fiaba
C’era una volta in un villaggio lontano lontano, un povero falegname. Questo falegname era tanto buono, sempre disponibile ad aiutare coloro che ne avevano bisogno, ma ahimè era anche tanto povero e viveva di stenti. L’unico modo che aveva per sopravvivere, era avventurarsi nei boschi e cercare legna pregiata e robusta per i ricchi signori. Il falegname avrebbe tanto voluto cercare un altro lavoro, e guadagnare tantissimi soldi, ma non per arricchirsi. Non aveva nessuna intenzione di diventare arrogante e vanesio come i nobili, con cui era costretto a trattare per potersi assicurare un piatto di minestra calda sulla sua misera tavola. Assolutamente no, il suo progetto era quello di racimolare il denaro necessario per comprare cibo e balocchi alle famiglie, che non potevano permetterseli. Il buon falegname era fatto così, i bisogni e le necessità degli altri (soprattutto dei bambini) venivano prima delle sue, e ciò che lo preoccupava maggiormente, era che il giorno di natale si faceva sempre più vicino.
Quella sera, mentre il falegname si trovava nel bosco, alla ricerca di torba profumata per il caminetto del sindaco, una voce forte e sicura riecheggiò fino al suo orecchio.
“Falegname, falegname!”
L’uomo si voltò spaventato, ravvivò la luce della sua lanterna e si guardò bene attorno. Era buio, il cielo era appena illuminato da una timida mezzaluna e da qualche puntina di stella. Forse qualcuno, approfittandosi dell’oscurità della notte, si era nascosto dietro ad un albero e aveva deciso di fargli uno scherzo. Si, doveva essere sicuramente così. Aveva già immaginato quel burlone sghignazzare dal suo nascondiglio, e lui come uno sciocco, era cascato in quello stupido scherzo. Scosse la testa e decise di non ricambiare la burla. L’ora era tarda, ed il freddo e l’umidità avevano cominciato a penetrargli nelle ossa. Gli ci mancava solamente un malanno! Prima terminava il suo lavoro e prima sarebbe ritornato alla sua casetta a godersi il calduccio del letto. Pose la lanterna su una roccia e continuò a caricare la sua carretta di torba. Ma nuovamente quella strana voce si fece risentire.“Hey tu, falegname. Lascia perdere la torba e ascoltami.”
“Ora basta!” gridò l’uomo “non ho tempo per questi stupidi scherzi. Ho del lavoro da sbrigare, ho un’importantissima consegna domani mattina. E se non porto a termine ciò che ho iniziato, domani non mangio!”
“Non è uno scherzo” replicò la voce sconosciuta “sono proprio qui, vicino a te. Ho bisogno del tuo aiuto.”
“Ma si può sapere chi è che parla?” urlò nuovamente il falegname.
Riprese la lanterna e si riguardò attorno, ma non c’era nessuno. Camminò in tondo per un po’ tenendo il braccio alzando e cercando di fare luce in ogni angolo buio della boscaglia, ma con insuccesso. Non riusciva proprio a capire chi gli avesse rivolto la parola.
“Ma insomma, possibile che non capisci? Sono davanti a te!”
Il falegname stupito, tese il braccio di fronte a sé, e alla luce della lanterna vide un piccolo albero dai rami rinsecchiti, ricoperto da un fogliame piuttosto spoglio e senza colore.
“Ah finalmente.” Rispose l’albero.
“M … ma com … come è possibile? Sei stato proprio tu a parlarmi?”
“Si, si. Sono stato io. So che ti sembra strano, ma non sono un albero come tutti gli altri, io sono molto speciale. Mi chiamano L’alberello poverello. Ma ora non c’è tempo per le spiegazioni. Io so tutto su di te, carissimo falegname. So che sei una persona onesta e leale, e che aiuti sempre chi è in difficoltà. So anche che vuoi cercare un altro lavoro per avere una vita un po’ più dignitosa. Ebbene, questa è la tua notte fortunata. Il caso ha voluto che io passassi proprio di qui per le feste natalizie. So che i bambini di questo posto vogliono un grandissimo albero di natale al centro della piazza, ma nessuno, nemmeno il sindaco può permettersi di acquistarlo. Se tu ora mi abbattessi e mi ripiantassi nella pubblica piazza, saprò come rendere felici tutti quanti.”
“Ma” rispose il falegname “ sei piccolo e secco, i tuoi rami sono a malapena ricoperti dalle foglioline, come puoi pensare che il mio aiuto possa esserti favorevole?”
“Basta chiacchiere” replicò l’albero “faresti meglio a non sottovalutarmi. Abbattimi e ripiantami nel luogo che ti ho indicato. Saprò come ricompensarti.”
Il falegname sempre più incredulo, afferrò la scure e accontentò la richiesta del bizzarro alberello.
I giorni passarono in fretta ed arrivò il sospirato 25 dicembre. Il falegname, ricordandosi della sua buffa vicenda, si incamminò verso la piazza del paese. Fece molta fatica a raggiungere il centro del piazzale poiché era affollato. Da ogni parte c’erano uomini, donne e bambini festanti, con dei pacchi nelle loro mani e urlavano felici tra di loro Che bello! Che bello!
Arrivato a destinazione, il falegname rimase stupefatto. Un grandissimo albero di natale si presentava imponente e maestoso davanti agli occhi di tutti. Ai suoi piedi, c’era un cartello con una scritta a caratteri cubitali Questo regalo proviene da chi ha sempre provveduto a riscaldare le vostre fredde giornate, cercando legna per i vostri camini.
“Carissimo” intervenne il sindaco, dando una pacca sulla robusta spalla del buon uomo. “Hai avuto davvero un’idea geniale, i paesani sono felicissimi e come primo cittadino, ho il diritto e il dovere di premiarti. D’ora in poi sarai al mio servizio, avrai una casa nuova e il tuo stipendio sarà triplicato. Buon natale amico mio.” Detto questo, si allontanò trotterellando e fischiettando allegramente.
“Buon natale” rispose il falegname con voce flebile. Di colpo riguardò l’albero, e il birichino ricambiò il suo sguardo agitando lievemente la sua folta chioma. Pieno di gratitudine, il falegname si allontanò lasciando libero spazio ai bimbi, che gioiosi, scartavano i loro pacchi. Ebbene si, L’alberello poverello così minuscolo e insignificante, aveva mantenuto le sue promesse diventando grandissimo e generosissimo per gli altri.
Licia Calderaro
Fonte
Albero di Natale con rotoli di carta
Il periodo dell’ Avvento si avvicina,fervono i preparativi per addobbare le aule e per trovare qualche idea per un lavoretto natalizio semplice e realizzato dai bambini .
I bambini amano pitturare ,più si sporcano e più sono felici e allora perché non realizzare un alberello con rotoli di carta tutti ridipinti con tempera bianca?
Preparare l’alberello ci offre anche l’occasione per ricordare il vero senso del Natale.Allora perché non addobbarlo di cuori rossi simbolo universale dell’ amore?
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Quest’ anno il nostro autunno è arrivato con la pioggia , i fiori si sono riparati con un simpatico ombrellino a pois bianchi e per ripararsi dal primo venticello hanno indossato dei simpatici cappellini .
Il nostro alberello invece, si è adornato con foglie animate e spiritose, riciclo dello scorso anno, mentre dei piccoli funghetti fanno compagnia alla scimmietta e ai gufetti che hanno fatto dell’albero la loro casetta
Ad accogliere i bimbi ogni mattina ci sono dei piccoli ombrellini con una pioggerellina delicata
Per realizzare questi alberelli abbiamo seguito questo tutorial , e detto tra noi,non son così belli come nel video
Per l’aula abbiamo usato addobbi realizzati lo sorso anno e che troverete qui.
Piove piove dappertutto
Cielo grigio. Tempo brutto.
Piove, piove dappertutto.
Fan la doccia i fiorellini
nelle aiuole dei giardini
e, nell’orto, il seminato
beve l’acqua d’un sol fiato.
Io, se piove, non mi cruccio
vado a spasso col cappuccio.
LA PRIMA PIOGGIA
Scendono le gocce della prima pioggia
che sui selciati ancor timida batte,
mentre settembre lietamente sfoggia
l’ardire delle sue bacche scarlatte.
E’ dolce il chiacchierìo di tante foglie
in capannelli sugli alberi spessi
come quello che fan sopra le soglie
le comari che parlan di interessi.
E invece tante foglie chiacchierine
parlano dell’autunno che ritorna
e che, sotto la pioggia fin fine,
di pampini e di bacche agile s’orna.
Marino Moretti
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Buon anno e buon lavoro a tutti!
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Coccarda di Bentornato a scuola.
STRISCIONE arcobaleno di BENTORNATI!
Tanti simpatici contrassegni per la scuola dell’ infanzia!
STAMPA i Contrassegni 2014
Letterina “Fiori per mamma”
Letterina “Paperetta con mamma”
Letterina”Pioggia di cuori e …”
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Tante manine allegre e colorate per un dolce Benvenuto o Bentornato a scuola.
E per rimanere in tema di “manine”, ecco un lavoro da mettere in aula per accogliere tuuttiii i bambini.
Allegro, colorato, multietnico e semplice da realizzare !
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AQUILONI DI BENVENUTO/BENTORNATO
Spiegazione qui
Poesia/biglietto per i primi giorni di scuola
Tutti a bordo con questo lavoretto per i primi giorni di scuola
Istruzioni qui
Cartelli per le porte dell’aula e per un “Benvenuti a scuola”
Apette di Benvenuti
Stampa schema APE
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-Striscione di Benvenuti a scuola con mongolfiera, macchinina e aereo
–W LA SCUOLA BANDIERINE CON PALLONCINO
Striscione con palloncini da colorare qui
Striscione colorato con palloncini qui
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Stampa Cartello per la sez.
Stampa Cartello per la classe
Orsetto per l’ accoglienza
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Tanti palloncini per salutare il nuovo giorno e rendere i bambini partecipe di uno dei momenti che scandiscono la giornata scolastica.
Ogni mattina i piccoli alzano il cappellino al proprio palloncino e salutano amici e
compagni .Al termine i bambini conteranno i palloncini coperti per sapere il numero degli assenti.
STAMPA i Contrassegni 2014
Ecco un semplice striscione, pronto per l’ accoglienza, creato con Power Point.
(stampa le lettere e colora)
Utilizzando le forme offerte da questa applicazione, è possibile creare immagini carine per abbellire e personalizzare,tempo permettendo, il materiale scolastico
ED ECCO IL LAVORO COMPLETATO
Striscione arcobaleno di BENTORNATI!
Coccarda di Bentornato a scuola.
Nuvoletta benvenuto a scuola
Disegno per ricordare l’ estate e il mare
Altri disegni nella sezione Pregrafismo estivo
L ‘ angolo delle poesie
L ‘angolo degli avvisi
Link utili:
Sito utilissimo per creare diplomini di fine anno scolastico o benvenuti per il primo giorno di scuola.
Maestramery
MIDISEGNI
Giochi per i primi giorni di scuola
Raccolta di addobbi e lavoretti primaverili
Per la sagoma clicca qui
Schema fiori e farfalle qui
Schema coniglio qui
Come si fanno i fiori qui
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Stampa Schema cerchio con fiori
Uccellini nel nido in attesa di prendere il volo!
Sagoma degli uccellini nel nido
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Clicca per lo schema del vaso con Fiori
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Porte primaverili
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Un cuore per addobbare l’ aula
DISEGNI SU CARNEVALE DA COLORARE
Le origini del Carnevale
La parola Carnevale deriva dal volgare “carne levare” e si festeggia prima dell’ inizio della Quaresima periodo di digiuno e di penitenza che precede la Pasqua
Il Carnevale ha origini antichissime e contadine che si ricollegano a riti propiziatori per la fertilità della terra
L’ uso delle maschere serviva ad allontanare gli spiriti maligni.
Il Carnevale in Italia
L’ inizio del Carnevale varia da città in città,il termine però è uguale per tutte:il martedì che precede le Ceneri
Il Carnevale è sinonimo di allegria,balli,divertimenti e dolci di ogni genere.
In alcune città i festeggiamenti sono così particolari da richiamare turisti da ogni parte del mondo un esempio è il Carnevale di IVREA in Piemonte , con la sua “battaglia delle arance”, durante la quale si assiste ad una vera e propria “guerra” tra le persone che stanno sui carri e chi assiste alla sfilata.
Famoso in tutto il mondo è il Carnevale Veneziano le cui origini risalgono al X secolo, quando un doge era riuscito a sconfiggere il Patriarca di Aquilea e così ogni anno per ricordare questa vittoria il Patriarca regalava al Doge dei maiali che venivano uccisi e distribuiti fra tutte le persone
Il tutto veniva accompagnato da festeggiamenti, giochi e dal volo della Colombina,eseguito da un acrobata che saliva con una fune,fino al campanile di San Marco,per poi ritornare sulla terra con un mazzo di fiori da offrire al doge
durante questo periodo tutti potevano mascherarsi senza distinzione fra ricco e povero. Con il passare dei secoli alcune tradizioni sono scomparse e altre sono rimaste,come i ricchi abiti di seta dorata ,i ricchi mantelli di merletto e le maschere che nascondono il viso
Ogni regione ha una maschera che la rappresenta:
GIANDUIA (Torino)
COLOMBINA (Venezia)
MENEGHINO (Milano)
GIOPPINO (Bergamo)
IL MARCHESE (Genova)
STENTERELLO (Firenze)
RUGANTINO (Roma)
BEPPE NAPPE (Sicilia)
PULCINELLA (Napoli)
Il carnevale è un momento di grande allegria e divertimento atteso e amato dai bambini
La festa di Carnevale, come momento di aggregazione a scuola, diventa occasione per divertirsi a travestirsi.
DOLCI DI CARNEVALE: CASTAGNOLE
INGREDIENTI:500GR. Di farina
100gr. di zucchero
4 uova
80 gr di burro
Scorza di limone grattugiato
20 gr. di lievito
un goccio di rum
Preparazione
Amalgamare bene in una zuppiera tutti gli ingredienti partendo da uova e zucchero, poi i restanti ingredienti, finendo con farina e lievito.
Il composto deve risultare abbastanza morbido da non poter essere lavorato a mano.
Con l’aiuto di un cucchiaio, far cadere delle palline di impasto nell’ olio bollente a 160à e friggere normalmente
VARIANTE PER LE CHIACCHIERE NAPOLETANE
prendete l’impasto un pò alla volta e sulla spianatoia infarinata stendetela in una sfoglia alta 2 mm,con una rotellina zigrinata tagliare tante striscioline,unire le estremità e friggerle in abbondante olio di arachide.
Farle raffreddare e spolverizzare con zucchero a velo.
A fine cottura scolare su carta assorbente e cospargere con zucchero
ricetta rivista Egidio cangiotti
Il Carnevale
Che frittelle! chi le vuole?
Dolci, biondi come il sole!
Tutti in compagnia
una festa ecco si fa,
così bella è l’ allegria
quando è piena di bontà
M.Solucci
Il pagliaccio colorato
a carnevale sei il più ammirato
I tuoi colori brillanti
si intonano con le stelle filanti.
Con le tue scarpe esagerate
e le parrucche cotonate
I bambini passerebbero le giornate
E saì perchè?
perchè sei ricco di magia
e la noia porti via
A. Montale
I tre pagliacci
Siamo i tre pagliacci: Ciccio, Ciocci e Ciacci
Con le scarpe rotte e coi vestiti a stracci,
Se volete ridere venite qua,
Siam Ciccio, Ciocci e Ciacci i tre pagliacci, Oplà!
Ciccio basso e grasso sul trapezio vuole andare,
Ma traballa, cade, e incomincia a rotolare:
Ciocci magro e alto un grande salto vuole fare,
Ma i suoi piedi lunghi ahimè lo fanno scivolare;
Ciacci non ha i lacci, inciampa e cade giù
Noi con modi spicci lo tiriamo sempre sù!
Siamo i tre pagliacci: Ciccio, Ciocci e Ciacci
Con le scarpe rotte e coi vestiti a stracci,
Se volete ridere venite qua,
Siam Ciccio, Ciocci e Ciacci i tre pagliacci, Oplà!
Ciccio vuol salire sul tamburo per suonare,
Ma si sfonda la grancassa e a terra va a cascare,
Ciocci con la tromba vuole fare un grande acuto,
Ma stonando si spaventa e a terra va seduto;
Ciacci senza i lacci attacca una canzon,
Alza su le braccia e gli cadono i calzon!
Viva Ciccio…!
Viva Ciocci…!
Viva Ciacci…!
Viva i tre pagliacci: Ciccio, Ciocci e Ciacci
Con le scarpe rotte e coi vestiti a stracci,
Se volete ridere venite qua,
Siam Ciccio, Ciocci e Ciacci i tre pagliacci, Oplà!
Ciccio vuol salire sul tamburo per suonare,
Ma si sfonda la grancassa e a terra va a cascare,
Ciocci con la tromba vuole fare un grande acuto,
Ma stonando si spaventa e a terra va seduto;
Ciacci senza i lacci attacca una canzon,
Alza su le braccia e gli cadono i calzon!
Viva i tre pagliacci: Ciccio, Ciocci e Ciacci
Con le scarpe rotte e coi vestiti a stracci,
Se volete ridere venite qua,
Siamo Ciccio, Ciocci e Ciacci i tre pagliacci, Oplà!
Viva Ciccio…!
Viva Ciocci…!
Viva Ciacci…!
Se volete ridere venite qua,
Siam Ciccio, Ciocci e Ciacci, i tre pagliacci. Oplà!
La maschera del pagliaccio per abbellire l’aula
I bambini dipingono con la tempera il volto di un pagliaccio, poi con la punta della matita bucano il naso e lo sostituiscono con un palloncino gonfio
LA SFILATA STRAMPALATA
Quando ho aperto il mio portone
per andare alla stazione
ho scoperto la sfilata
di una folla strampalata.
Un coniglio con gli occhiali,
una fata con le ali,
un gondoliere con le bretelle,
un sacco di gente senza rotelle,
un pirata ,un elefante,
un folletto tintinnante,
una statua,uno svitato
e anche un mostro stranulato
La città è stata invasa,
sono tutti fuori casa
ma ho capito che è normale
perchè oggi è Carnevale
THomas Scotto
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