Primo giorno di scuola

Poesia e biglietto per il primo giorno di scuola

Un nuovo anno scolastico sta per iniziare,i bambini sono impazienti di rivedere gli amici e raccontare la loro estate,i loro giochi e le loro avventure.

Anche noi maestre siamo emozionate di rivedere i bambini ,le colleghe e di iniziare una nuova avventura.

Certo, l’anno  scolastico è lungo e non mancheranno le volte che ci mancherà l’estate,ma sempre e solo pensando, a quanto ci regala questa nuova esperienza e a come arricchisce la nostra vita!biglietto primo giorno di scuola

IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA
Un tuffo al cuore
è il primo giorno di scuola.
Rivedere gli amici,
salutarsi con allegria,
raccontare esperienze,
scambiarsi sorrisi,
ritrovare la magia,
la voglia di studiare
e di giocare.
Un nuovo anno è iniziato,
rimbocchiamoci le maniche
che tante cose nuove dobbiamo imparare,
compiti, disegni
e lezioni dobbiamo fare.
Tra una risata,
una stretta di mano e
uno scherzetto alla maestra,
questo nuovo anno
sarà la nostra ricchezza!

126maestramaria

Altre risorse per l’ accoglienza :

Poesie

Canti

Lavoretti

Striscioni e bandierine

Racconti

Raccolta di risorse per l’accoglienza:

Maestro Roberto

Guamodì

A scuola con Poldo

Maestra Gemma

Rosalba Corallo

 

Cartello e scritta per l’ inizio del nuovo anno scolastico

Accoglienza a scuola.

I primi giorni di scuola sono emozionanti, pieni di ansie e di paure…..per creare un clima rassicurante,allegro e ricco di colori non potevano mancare cartelli e scritte per addobbare l’ atrio e la porta dell’ aula, ed accogliere così, i bambini al loro primo ingresso a scuola e al loro rientro.

cartello per porta

Basta cliccare sull’immagine , stampare e colorare.

Buon anno e buon lavoro a tutti!

Bentornati 2016

Altre risorse per l’ accoglienza :

Canti
Contrassegni e corredo scolastico
Lavoretti ,addobbi. 
Poesie per il primo giorno di scuola
Striscioni e bandierine

Lavoretti,striscioni e altro per l’accoglienza a scuola

Lavoretto-Aquilone per il primo giorno di scuola.

Anche se le vacanze sono appena iniziate,  già pensiamo a come accogliere i bambini a settembre e a come fare per rendere allegro e speciale il loro primo giorno di scuola.
Quest’anno propongo questo simpatico lavoretto che da un lato ricorda le vacanze appena  trascorse e dall’altro augura ai bimbi di prepararsi a volare per i sentieri della vita
Per poter  realizzare questo lavoretto basta pochissimo materiale:

  • Cartoncino
  • Stecche di gelato
  • Pennarello nero
  • Nastro bianco

aquilone arancionetris aquilonigruppo aquiloni

 

Per rimanere in tema , ecco un simpatico striscione colorato e da colorare, per addobbare l’ aula o l’ atrio della scuola

B Benvenuti 2016 colorato

PDF STRISCIONE ” BENVENUTI “

b da

PDF STRISCIONE ” BENVENUTI DA COLORARE”

Altro lavoretto: orsetto per l’accoglienza da donare ai bambini il primo giorno di scuola,

orsettoorsetto aperto

insieme a tanta tenerezza,sorrisi e rassicurazioni.

Featured Image -- 13966

 

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Poesie 

Striscioni

Canti

Poesie per la festa delle donne

Il segreto delle donne

Son le donne appassionate
sveglie, pronte e organizzate.
Sanno sempre cosa fare
per spronare o consolare.
Sembran deboli e son forti:
occhio a come ti comporti!
Impetuose, travolgenti
assai spesso sorridenti,
son sensibili ed emotive
son reali, sono VIVE!

La realtà non vi nascondo:
è per lor che gira il mondo!

Jolanda Restano

————-

8 Marzo
Donne, donne, donne
mamme, figlie o nonne
mogli, zie o cugine:
tutte assai carine!

Sorelle, amiche, cognate
superimpegnate,
attive e divertenti
belle e avvenenti!

Maestre, madri o spose
frizzanti e spiritose
affabili e gioiose:
vi offro le mimose!

Con pantaloni o gonne
donne, donne, donne!

Jolanda Restano


Festa delle donne

Per l’8 marzo lasciamo
le mimose sulle piante,
a vivere e a fiorire.
E alle Donne regaliamo ogni giorno
ciò che non appassisce mai:
tenerezza, rispetto e amore.
Agostino Degas


Se fossi poesia

Non ti regalerò mimose.
Non ti farò nemmeno gli auguri.
Non mi piace l’idea di dedicarti un giorno,
di apprezzarti per convenzione, di celebrarti perché lo dice il calendario.
Mi hai dato la vita vestita da madre.
Hai avuto i volti di amori e poesie, canzoni, gioie, dolori.
Hai fatto sussultare la mia anima,
esplodere sorrisi, sorgere lacrime, sei stata aurora e tramonto, luce e buio, rinascita e a tratti morte.
L’otto marzo lascialo a quelle che scodinzolano a comando.
Tu sei di più. Tu sei tu.
Da sempre il lato più bello di questa medaglia chiamata mondo.
Grazie di esistere… Donna

Roberto Arduini
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A tutte le donne

Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l’emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d’amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d’amore.
Alda Merini
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Donna
Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe,
i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni….
Però ciò che è importante non cambia;
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è colla di qualsiasi tela di ragno.
Dietro ogni linea di arrivo c’è una linea di partenza.
Dietro ogni successo c’è un’altra delusione.
Fino a quando sei viva, sentiti viva.
Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo.
Non vivere di fotografie ingiallite…..
insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.
Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c’è in te.
Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.
Quando a causa degli anni non potrai correre, cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Però non trattenerti mai!
Madre Teresa di Calcutta
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Filastrocca dell’8 Marzo

Se pensiamo alla mimosa
non pensiam la stessa cosa.
Io non penso alla cenetta
nè alla torta, nè alla fetta.
Penso a chi ha dato tanto
con gran gloria e grande vanto.
E’ un ricordo doloroso
e non giorno di riposo.
Ricordiamo chi ha pagato
e con morte ci ha onorato.
www.filastrocche.it

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Donna

Donna, non sei soltanto l’opera di Dio,
ma anche degli uomini, che sempre
ti fanno bella con i loro cuori.
I poeti ti tessono una rete
con fili di dorate fantasie;
i pittori danno alla tua forma
sempre nuova immortalità.
Il mare dona le sue perle,
le miniere il loro oro,
i giardini d’estate i loro fiori
per adornarti, per coprirti,
per renderti sempre più preziosa.
Il desiderio del cuore degli uomini
ha steso la sua gloria
sulla tua giovinezza.
Per metà sei donna,
e per metà sei sogno.

Rabindranath Tagore

——————————————–
Buon 8 marzo

Buon 8 marzo, a tutte le donne
A quelle che non hanno il dono di un sorriso
A quelle che non hanno una carezza sulla pelle
A quelle che non conoscono la dolcezza
A quelle che in silenzio subiscono la violenza
A quelle che non possono sciogliersi i capelli al vento

Buon 8 marzo, a tutte le donne
A quelle che abbracciano con amore
A quelle che illuminano l’anima
A quelle che parlano dentro oltre lo sguardo
A quelle che sorridono con i colori dell’arcobaleno
A tutte quelle che danno energia alla libertà della vita
Michele Luongo
—————————————
Corpo di donna …

Corpo di donna, bianche colline, cosce bianche,
assomigli al mondo nel tuo gesto di abbandono.
Il mio corpo di rude contadino ti scava
e fa scaturire il figlio dal fondo della terra.
Fui solo come un tunnel. Da me fuggivano gli uccelli
e in me irrompeva la notte con la sua potente invasione.
Per sopravvivere a me stesso ti forgiai come un’arma,
come freccia al mio arco, come pietra per la mia fionda.
Ma viene l’ora della vendetta, e ti amo.
Corpo di pelle, di muschio, di latte avido e fermo.
Ah le coppe del seno! Ah gli occhi d’assenza!
Ah le rose del pube! Ah la tua voce lenta e triste!
Corpo della mia donna, resterò nella tua grazia.
Mia sete, mia ansia senza limite, mio cammino incerto!
Rivoli oscuri dove la sete eterna rimane,
e la fatica rimane, e il dolore infinito.

Pablo Neruda
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Donna

Nel tuo esserci l’incanto dell’essere,
La vita, tua storia,
segnata dal desiderio d’essere
semplicemente donna!
Nel tuo corpo ti porti,
come nessun altro,
il segreto della vita!
Nella tua storia
la macchia dell’indifferenza,
della discriminazione, dell’oppressione…
in te l’amore più bello,
la bellezza più trasparente,
l’affetto più puro
che mi fa uomo!

Eliomar Ribeiro de Souza
Poeta Brasiliano
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Donna

Donna, non sei soltanto l’opera di Dio,
ma anche degli uomini, che sempre
ti fanno bella con i loro cuori.
I poetai ti tessono una rete
con fili di dorate fantasie;
i pittori danno alla tua forma
sempre nuova immortalità.
Il mare dona le sue perle,
le miniere il loro oro,
i giardini d’estate i loro fiori
per adornarti, per coprirti,
per renderti sempre più preziosa.
Il desiderio del cuore degli uomini
ha steso la sua gloria
sulla tua giovinezza.
Per metà sei donna,
e per metà sei sogno.

Rabindranath Tagore

La leggenda di San Valentino

Si racconta che bella ragazza, di nome Serapia, abitava in una piazza di Terni.
Passando spesso di lì un giovane centurione, di nome Sabino, la osservò più volte e se ne innamorò. Solo che Sabino era un centurione romano pagano e Serapia era Cristiana e così il ragazzo ricevette un secco rifiuto da parte della famiglia di lei, quando andò a chiedere la sua mano.
Allora, la giovane ragazza gli suggerì di andare dal loro Vescovo Valentino per ricevere il sacramento del battesimo e diventare Cristiano.
Sabino per amore di Serapia si fece battezzare.
Ma, quando questo ostacolo era stato sormontato, ne giunse uno molto più grande: si scoprì che Serapia era affetta da una forma di tisi avanzatissima. La notizia portò alla disperazione sia i genitori che il giovane legionario romano.
L’unica cosa che rimase da fare era quella di far venire il Santo Vescovo presso il letto della moribonda. Sabino chiese di essere unito in sposo alla sua amata. Il giovane centurione supplicò il Santo di non separarlo da lei perché altrimenti la sua vita sarebbe stata un insopportabile e un lungo martirio.
Il Vescovo Valentino alzò le mani e, mentre li benediceva, un sonno beatificante avvolse quei due cuori per l’eternità.
Da allora San Valentino è considerato il santo dell’amore e il 14 Febbraio le coppie si scambiano regali sigillando una promessa d’amore.
A conferma di questa leggenda, il ritrovamento di una tomba con due corpi, stretti l’uno all’altro, attribuita ai due sfortunati amanti.
La tomba venne scoperta a Terni nell’ottobre 1909, nel corso di scavi governativi.

Fonte

Fiocchi di neve

E’ arrivato l’ inverno  e la neve dove sta?

Su in montagna la possiamo ammirar,

una gita dobbiamo fare,

e i fiocchi di neve guardare svolazzar,

Intanto di questi ci accontentiam……..

 

 

 

 

Fiocchi di neve con cucchiaini di plastica

Occorrente:

Cartoncino bianco

Cucchiaini da caffè

Colla a caldo

Gessetto celeste

Glitter celeste

Come si fanno?

Ritagliamo 2 cerchietti di cartoncino ( un fiocco) ,coloriamoli  con il gessetto e evidenziamo il contorno con il pennarello.

Incolliamo i cucchiaini tra due cartoncini

Addobbiamo l’ aula con i fiocchi di neve

 

Fiocchi di neve animati.

Fiocchi di neve

fiocchi di neve pregrafismo

fiocchi di neve

Schede formato PDF

   Fiocchi di neve con tempera e pluriball.

tempera per neve

 

cade la neve

Fiocchi di neve con zucchero colorato con pennarelli.

fiocchi con zucchero

 

Fiocchi di neve per addobbare l’ aula

fiocchi di neve celesti

Procedimento qui

Alberelli ricoperti di neve (farina)

alberelli con farina

 

 

 

Lavoretti di Natale

albero di Natale con cucchiai

Simpatico  alberello di Natale realizzato con riciclo di cucchiai di plastica.
Abbiamo seguito le indicazioni di questo link e   personalizzato con :glitter argentato,   perline blu di una una vecchia collana e un fiocchetto di nastro dello stesso colore.
Sempre all’ insegna del recupero e del  riciclo, ecco delle stelline realizzate  con cannucce di carta (volantini) .

Graziose per addobbare gli alberi e utili per sviluppare nei bambini la concentrazione, la volontà e la motricità fine
Per chi si volesse provare può seguire questo tutorial

Lavoretti per Natale

Abbassalingua, spago dorato, cartoncino e qualche stellina per questo semplice e simpatico lavoretto di Natale.

presepe
Natività

Pirottini colorati, palline di polistirolo, glitter, nastrino e piccole palline rosse per realizzare questi simpatici  dolcini  per addobbare l’ albero.

Come si fanno? E’ molto semplice.

Passate la colla vinilica, diluita con acqua, sulla superficie della pallina e ricopritela con glitter .

Lasciatela asciugare.

Incollate la pallina nel pirottino.

Completate con nastrino e ciliegina.

Se la pallina è più piccola del pirottino, come nel nostro caso,utilizzate delle strisce di stoffa per ingrandire la base di appoggio del dolcino

 

docetti per Natale
Lavoretto di Natale
dolcetti per la mamma
Addobbo per l’albero

Stella di Natale o neve per addobbare?

Per realizzare questa stella/fiocco non ci occorre molto materiale ma solo:

cartoncino rosso per la stella

cartoncino celeste per il fiocco di neve

colla

Procedimento:

Ritagliare 5 strisce di cartoncino (vedi foto)occorrente per stella

Incolliamo le strisce :la più lunga al centro, una media a destra e a sinistra e le due piccole esternamente ( vedi foto).

primo pezzo stella

Ripetiamo il procedimento per altre 4 volte ,avremo così realizzato 5 parti da incollare tra loro e formare la stella

stella per addobbare

Completiamo   con   stelline o cerchietti

neve per addobbare

Striscione per l’autunno

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    e di autunno A di Autunno U di autunno T di autunno U di autunno 1 N di autunno n di autunno2 O di autunno

autunno striscione da colorare

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E' colorata striscione per l' autunno A colorata striscione per l' autunno U colorato striscione per l' autunno T colorato striscione per l' autunno U colorata striscione per l' autunno N colorata striscione per l' autunno N -colorata striscione per l' autunno O colorato striscione per l' autunno

autunno striscione  colorato

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La nostra versione.

striscione autunno

striscione autunno 1

COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI

Per far comprendere ai bambini il significato di  questa ricorrenza , molto sentita  nel nostro territorio ,siamo ricorse alla LEGGENDA DEL CRISANTEMO (www.maestrarosasergi.wordpress.com)

In una casetta del bosco vivevano una mamma e una bambina. Intorno alla casetta sbocciavano bellissimi fiori; quando giunse la brutta stagione, tutti i fiori appassirono.

Solo uno era rimasto alla bimba, perché ella lo aveva conservato in casa.

Un giorno la mamma della bimba si ammalò gravemente; allora colse il fiore e l’offrì alla Madonna, perché facesse guarire la sua mamma.

Mentre pregava sentì una voce: <>. La bimba contò i petali del fiore e vide che erano pochi; allora per amore della mamma, ridusse i pochi petali in tante striscioline. Così i petali divennero molti e la mamma visse per tanti  e tanti anni.

Nacque così il crisantemo, il fiore dai mille petali.

Ii bambini sono stati, attraverso domande stimolo,  a verbalizzare spontaneamente   esperienze e vissuti e sono stati invitati a realizzare un crisantemo colorato e completato con fili di lana.

Poesia di I. Calzolari

I crisantemi

Questi bei crisantemi bianchi
sono per il nonno
che non è più tornato;
e si che l’ho aspettato
ogni sera
e nella mia preghiera
l’ho sempre ricordato.
Questi bei crisantemi bianchi
sono per il nonno
che non è più tornato.

I. Calzolari

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Uno strano giardino

Novembre, mese dei morti

quanta tristezza tu porti!

Ma i cimiteri grandi e piccini

diventan giardini:

e a sera, pei tanti lumini

lontani e vicini,

sembrano cieli stellati

di regni incantati.

(B. Marini )

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PIANTO ANTICO

GIOSUE’ CARDUCCI

L’albero a cui tendevi
La pargoletta mano,
Il verde melograno
Da’ bei vermigli fior

Nel muto orto solingo
Rinverdì tutto or ora,
E giugno lo ristora
Di luce e di calor.

Tu fior de la mia pianta
Percossa e inaridita,
Tu de l’inutil vita
Estremo unico fior,

Sei ne la terra fredda,
Sei ne la terra negra;
Né il sol piú ti rallegra
Né ti risveglia amor.

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Giorno dei Morti
Domani forse saremo più freddi.
Domani forse saremo commemorati,
fors’anche pianti, dimenticati.
Preghiamo noi oggi per loro.
Altri, domani, pregheranno per noi.
È una lunga catena di preghiere,
di rimpianti, di ricordi del passato.
È una lunga catena d’amore e di
dolore
che d’anno in anno mestamente si
rannoda,
che in mutuo nostalgico richiamo
lega
tutti i viventi d’oggi a tutti i morti.
L. Pagani
—————————————–
 
Al cimitero
 
Chi entra non faccia rumore.
Preghi, che Dio l’ascolti,
per tanti cuori sepolti,
per chi è ora seminato
in questo lembo di prato.
Tutti abbiamo da ricordare
qualcuno che non può tornare.

(di R. Pezzani)

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TRASFORMAZIONE
di Germana Bruno

“Che bella la vita insieme nel prato,
è proprio un bel dono che ci viene dato! ”
dicevano i bruchi ed eran felici
di vivere insieme, di essere amici.
“Che strano, però, ne manca uno,
dite, l’ha visto per caso qualcuno?”
“Stamane l’ho visto, saliva uno stelo,
magari voleva toccare il cielo!”
Son tristi i bruchini, han perso un amico,
ma voi ascoltate quel che ora vi dico:
è tutto normale, così deve andare,
c’è una farfalla che ha preso a volare!

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Al cimitero
Sulla stessa pietra si trovano,
secondo la tradizione popolare,
una stella per quando si nasce,
una croce per quando si muore.
Ma quanti qui riposano
devono correggerci così:
«Mettetemi una croce all’inizio…
e la luce della stella alla fine!»

Mario Quintana
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Passato, presente, futuro

Io fui. Ma quel che fui più non ricordo:
polvere a strati, veli, mi camuffanno
questi quaranta volti disuguali,
logorati da tempo e mareggiate.

Io sono. E quel che sono è così poco:
rana fuor dello stagno che saltò,
e nel salto, alto quanto più si può,
l’aria di un altro mondo la schiattò.

C’è da vedere, se c’è, quel che sarò:
un viso ricomposto innanzi fine,
un canto di batraci, pure roco,
una vita che scorre bene o male.

José Saramago
http://blog.graphe.it/2012/11/02/commemorazione-dei-defunti-poesie-per-2-novembre


CRISANTEMI 
O pallidi fiori dei morti,
vi  guardo ma senza tristezza.
Vi sfiora, con lieve carezza,
negli orti
la luce del sole un po’ stanca.
fiorite vicino alla scuola,
e il canto dei bimbi consola
la bianca
ghirlanda dei petali fini.
Novembre vi soffia dal colle,
l’aroma del mosto che bolle
nei tini

(M. Castoldi)


DUE NOVEMBRE
Oggi il camposanto si è vestitto a festa.
Ogni tomba ha un fiore e un lumino acceso.
Il camposanto, oggi,
è un giardino tutto in fiore.
Nella tua pace, Signore,
dormono i morti.

Fonte


IL CRISANTEMO
O crisantemo, dolce fiore,
rallegri il camposanto con il tuo colore.
Allieti i miei defunti con la tua bellezza
e grazie a te in quel luogo
c’è meno tristezza.

(Maestra Gemma)


 

PRIMO NOVEMBRE
di Jacopo Bocchialini (1878-1965)

Pioggia dei Santi, fortuna dei morti,
anche se ai vivi dispetto tu porti!
Men calpestate le povere aiuole,
meno eleganza a la luce del sole.
Ceri bagnati, angustia repressa;
fiori sgualciti, preghiera sommessa.
Pianti in silenzio, occhiaie profonde,
ombre fugaci e anime monde.
Chi passa? Un vecchio che cerca sotterra
l’ultimo figlio che gli è morto in guerra.
Galleria scura: che pena cercare,
guardar dovunque, e invano guardare!
Un corpo a terra: un velo, un affanno…
Quella è una mamma… Così tutto l’anno.
Tutti in silenzio, tutti raccolti:
stanche le spalle, maceri i volti.
Un sol legame: dolore e preghiera,
cuore che spera, cor che dispera.
Così su tutto la pioggia dei Santi,
su vane gioie e su animi infranti.
(Da “Nido nella siepe”, 1921)

Fonte


Totò’A livella

Ogn’anno,il due novembre,c’é l’usanza
per i defunti andare al Cimitero.
Ognuno ll’adda fà chesta crianza;
ognuno adda tené chistu penziero.

Ogn’anno,puntualmente,in questo giorno,
di questa triste e mesta ricorrenza,
anch’io ci vado,e con dei fiori adorno
il loculo marmoreo ‘e zi’ Vicenza.

St’anno m’é capitato ‘navventura…
dopo di aver compiuto il triste omaggio.
Madonna! si ce penzo,e che paura!,
ma po’ facette un’anema e curaggio.

‘O fatto è chisto,statemi a sentire:
s’avvicinava ll’ora d’à chiusura:
io,tomo tomo,stavo per uscire
buttando un occhio a qualche sepoltura.

“Qui dorme in pace il nobile marchese
signore di Rovigo e di Belluno
ardimentoso eroe di mille imprese
morto l’11 maggio del’31”

‘O stemma cu ‘a curona ‘ncoppa a tutto…
…sotto ‘na croce fatta ‘e lampadine;
tre mazze ‘e rose cu ‘na lista ‘e lutto:
cannele,cannelotte e sei lumine.

Proprio azzeccata ‘a tomba ‘e stu signore
nce stava ‘n ‘ata tomba piccerella,
abbandunata,senza manco un fiore;
pe’ segno,sulamente ‘na crucella.

E ncoppa ‘a croce appena se liggeva:
“Esposito Gennaro – netturbino”:
guardannola,che ppena me faceva
stu muorto senza manco nu lumino!

Questa è la vita! ‘ncapo a me penzavo…
chi ha avuto tanto e chi nun ave niente!
Stu povero maronna s’aspettava
ca pur all’atu munno era pezzente?

Mentre fantasticavo stu penziero,
s’era ggià fatta quase mezanotte,
e i’rimanette ‘nchiuso priggiuniero,
muorto ‘e paura…nnanze ‘e cannelotte.

Tutto a ‘nu tratto,che veco ‘a luntano?
Ddoje ombre avvicenarse ‘a parte mia…
Penzaje:stu fatto a me mme pare strano…
Stongo scetato…dormo,o è fantasia?

Ate che fantasia;era ‘o Marchese:
c’o’ tubbo,’a caramella e c’o’ pastrano;
chill’ato apriesso a isso un brutto arnese;
tutto fetente e cu ‘nascopa mmano.

E chillo certamente è don Gennaro…
‘omuorto puveriello…’o scupatore.
‘Int ‘a stu fatto i’ nun ce veco chiaro:
so’ muorte e se ritirano a chest’ora?

Putevano sta’ ‘a me quase ‘nu palmo,
quanno ‘o Marchese se fermaje ‘e botto,
s’avota e tomo tomo..calmo calmo,
dicette a don Gennaro:”Giovanotto!

Da Voi vorrei saper,vile carogna,
con quale ardire e come avete osato
di farvi seppellir,per mia vergogna,
accanto a me che sono blasonato!

La casta è casta e va,si,rispettata,
ma Voi perdeste il senso e la misura;
la Vostra salma andava,si,inumata;
ma seppellita nella spazzatura!

Ancora oltre sopportar non posso
la Vostra vicinanza puzzolente,
fa d’uopo,quindi,che cerchiate un fosso
tra i vostri pari,tra la vostra gente”

“Signor Marchese,nun è colpa mia,
i’nun v’avesse fatto chistu tuorto;
mia moglie è stata a ffa’ sta fesseria,
i’ che putevo fa’ si ero muorto?

Si fosse vivo ve farrei cuntento,
pigliasse ‘a casciulella cu ‘e qquatt’osse
e proprio mo,obbj’…’nd’a stu mumento
mme ne trasesse dinto a n’ata fossa”.

“E cosa aspetti,oh turpe malcreato,
che l’ira mia raggiunga l’eccedenza?
Se io non fossi stato un titolato
avrei già dato piglio alla violenza!”

“Famme vedé..-piglia sta violenza…
‘A verità,Marché,mme so’ scucciato
‘e te senti;e si perdo ‘a pacienza,
mme scordo ca so’ muorto e so mazzate!…

Ma chi te cride d’essere…nu ddio?
Ccà dinto,’o vvuo capi,ca simmo eguale?…
…Muorto si’tu e muorto so’ pur’io;
ognuno comme a ‘na’ato é tale e quale”.

“Lurido porco!…Come ti permetti
paragonarti a me ch’ebbi natali
illustri,nobilissimi e perfetti,
da fare invidia a Principi Reali?”.

“Tu qua’ Natale…Pasca e Ppifania!!!
T”o vvuo’ mettere ‘ncapo…’int’a cervella
che staje malato ancora e’ fantasia?…
‘A morte ‘o ssaje ched”e?…è una livella.

‘Nu rre,’nu maggistrato,’nu grand’ommo,
trasenno stu canciello ha fatt’o punto
c’ha perzo tutto,’a vita e pure ‘o nomme:
tu nu t’hè fatto ancora chistu cunto?

Perciò,stamme a ssenti…nun fa”o restivo,
suppuorteme vicino-che te ‘mporta?
Sti ppagliacciate ‘e ffanno sulo ‘e vive:
nuje simmo serie…appartenimmo à morte!”


Novembre
Il novembre sta alla porta
freddoloso e intabarrato,
poggia in terra la sua sporta
ed un sacco ben legato…
Scioglie il sacco: nebbia, neve…
la va mal pei poverini!
Ma la sporta è colma, è greve,
di castagne pei bambini.
A. Ferrarese
………………………………

Novembre

A tratti versa qualche goccia il cielo,
qualche piccola lacrima smarrita
e la selva si scuote irrigidita
in un subito brivido di gelo.
Il colchico nei luoghi più deserti
poggia pensoso, e sotto i pioppi lunghi
sorgono, nel silenzio umido, i funghi,
che tengono sempre i loro ombrelli aperti;
e nei giardini taciti e negli orti
nascon, quasi piangendo, i fiori estremi,
i crisantemi per i nostri morti.
Marino Moretti

………………………………

Il giorno dei morti

Non è festa, ma è come un omaggio
che in questo giorno tutti noi facciamo
a quelli che non più con noi teniamo
da quando hanno fatto quel viaggio

senza ritorno e con tanto disagio
per noi che or più soli ci sentiamo.
Oggi i fiori a tutti mettiamo,
così ci danno un po’ di coraggio.

Il due novembre, giorno dei morti,
noi andiamo tutti dentro il Camposanto
per dir requiem aeternam e le preghiere.

Poi dopo ci sentiamo più leggeri,
perché la morte ci ha insegnato tanto
e della vita or siamo più certi.

di Giuseppe Vita

Fonte

………………………..

Novembre
Sferza, fischiando, il vento
gli alberi nudi, ch’alzan verso il cielo
gli scheletrici rami
e tutto, intorno, dice
che presto arriverà la neve, il gelo.
Non più frutti negli orti,
non c’è quasi più un fiore nei giardini,
è questa la stagione
del crisantemo, il triste fior dei morti.
A mazzi, od in corone,
tra i salici ed i neri
cipressi dei solinghi cimiteri
or tutte se ne infiorano le tombe,
perchè nella lor casa ultima e mesta
abbiano pur gli estinti
un pio giorno di festa.

U. Ghiron

Fonte


Per il 2 Novembre
L’ ultima benedizione
L’odore dell’incenso seguitava
a spandersi intorno al catafalco
ad ogni sbuffo di nuvole leggere
al ritmato cantilenar di catenelle.
Silenzio. In quel momento neanche un canto
nemmeno un pianto; solo, sottovoce,
il mesto pregar del prete, il tintinnio,
e il leggero frusciar dei paramenti sacri.
E ancor così, durante l’aspersione
tutt’intorno, con gocce d’acqua santa.
E il cuore, stanco, era come ipnotizzato,
affascinato, forse…forse consolato.
E c’eran tanti fiori…e le candele
con le fiammelle dritte verso il cielo.
Come a una festa, ma senza il festeggiato:
ed è a questo pensier che il cuor si ribellava!
Armando Bettozzi – 2 Novembre 2006
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Tramonto al Camposanto di Bettona
Di leggiadria è vestita qui, la pace
tra il rimbalzar silente dei riflessi
che fan filtrare l’oro tra i cipressi
e il coro dei lumini che mai tace…
E ognun ch’è andato, e in questo loco giace
gradire sembra i premurosi eccessi
d’essenze odorose, e i pregar sommessi….
E ognuno a tanto amore si compiace.
E nel sito, dai miei cari abitato,
non solo c’è quel che ho portato io,
ma quel che anche altri, han tributato.
Che io nemmeno so, ma loro…sanno…
Di certo sono quei che a quegli “addio”
non mai s’adattano…e a trovarli, vanno.
Armando Bettozzi – 26 Luglio 2015
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Il mio 2 Novembre
Parla per tutti, il campanile, assorto,
con la campana e il suono suo più mesto.
Dice il cordoglio per qualcun ch’è morto,
e ben s’addice al funebre contesto.
Volan per l’aria tocchi cadenzati,
come un lamento, come quasi un pianto.
Io, non li sentirò, seppur suonati,
quando ai miei cari il còr lascerò affranto.
E li vedrò, allor, coi crisantemi,
e la fiammella tremula d’un cero,
portati quali doni ormai estremi,
sul mio giaciglio, in seno al cimitero.
Armando Bettozzi – 2 Novembre 2012
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Al Camposanto di Bettona
( a mio padre e a mia madre, e a ognuno che lì riposa in pace)
Al camposanto
che grande silenzio,
e come meglio si sente cantare
il pettirosso
tra bossi e cipressi!
Che pace! È il silenzio che avvolge,
tra i viali coi marmi allineati e fioriti,
dove l’anima è viva,
e la vita ancor vive d’amore e ricordi.
Solo, accompagna il silenzio,
lo sfregar della breccia a ogni passo.
A sera i lumini
dan luce al gran buio
che il sole di giorno rischiara
e colora.
Come abat-jour sui comodini,
al sonno eterno danno compagnia
contr’ogni paura,
a grandi e bambini addormentati.
Ha un guizzo leggero
a ogni ombra che pasa, ogni fiammella,
finché col mattino
con voce animosa
ritorna a cantare, il pettirosso,
per chi in quel luogo di pace, riposa.
Armando Bettozzi – 11 Gennaio 2011
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L’ Amore oltre…
(verso l’ultimo appuntamento)
Con pena mai spenta
amorevolmente guarda
l’immaginetta ovale e mestamente
sorride
come a cercare il ritorno d’un sorriso
da chi in quel marmo riposa, a cui
tutto il pianto possibile già ha donato.
Mostra i crisantemi freschi
e accende il lumino,
intanto che in cuor dice l’orazione,
mentre la pena incontra uno spiraglio
verso quella pace
che già da tempo,
è la sola sua agognata mèta.
Sul cipresso, un pettirosso
svolazza chioccolando,
e a quello volge il viso e lo sguardo
e di nuovo sorride.
Un giorno si ritroveranno a chioccolare
insieme, pensa, e spera,
su quel cipresso che al cielo aspira
intanto che abbellisce:
“Questo tuo marmo
così tanto bianco,
così tanto freddo”.
E teneramente lo accarezza,
come per scaldarlo.
Armando Bettozzi – 2 Novembre 2007
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Ascoltando la Marcia Funebre di Chopin (1)
Come fiocchi di neve, fioccano
queste note leggere, che sanno di pace.
Passano davanti agli occhi
e ognuna è un momento della vita mia
che tutta scorre prima di cessare.
Tremule galleggiano nell’aria,
o più decise, sempre, però, dolci, e malinconiche
e accompagnano lo spirito
che piano, senza fare male esce
e s’avvia, accompagnato dal dolce suono.
Come faville d’un focolare
salgono, queste note, verso il cielo.
Portano il mio spirito a respirar la pace.
Poi, anche il corpo ormai abbandonato,
con passo uguale, cadenzato e mesto,
accompagnano nel luogo del riposo.
Almeno una volta al giorno, vorrei morir così.
Armando Bettozzi – 18 Febbraio 2010
(1) Sonata N. 2 in si bemolle maggiore.

Lavoretti per Pasqua

cestino con conigliocestinocestini con coniglio copiaconiglio

Schema del coniglio e del cestino qui

 

 

Simpatici coniglietti per addobbare l’ aula.

 

coniglietto con pantaloncini a righe

Stampa lo schema dei coniglietti

 

biglietto pasqua

Sagoma qui

Campane e ovetto di polistirolo rivestite con coda di topo (merceria) celeste e rosa e rifinite con fiorellini e nastrino. Lavoro adatto ai bambini più grandi e con tanta pazienza

campane1 campana Ovetto di Pasqua rivestito con cordoncinobiglietto Pasqua1 biglietto Pasqua 2

Biglietto  all ‘ insegna del riciclo facile e veloce da preparare.

Per questo biglietto ho utilizzato   un cartoncino interno dei

biscotti , del nastrino e fiori di bomboniere.

La campanella può essere utilizzata per realizzare un simpatico

lavoro da appendere o semplicemente come scheda da colorare

 primavera 001

campana schema

Uovo decorato con la tecnica del decoupage

uovo con decoupage

primavera 003

Pulcino per addobbare l’ aula

Lavoretto per Pasqua semplice e carino realizzato con pochissimo materiale occorre infatti:un fiorellino , una striscia di cartoncino per il manico, della paglietta colorata, dei piccoli ovetti (i bimbi saranno più felici se sono di cioccolato) e per finire un pirottino di carta

cestino3cestino2

pulcini con le uova

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Letterine per Pasqua

Biglietti

LINK UTILI: 

http://crafts.kaboose.com/holidays/easter/

http://www.enchantedlearning.com/crafts/easter/ http://www.daniellesplace.com/html/easter. http://www.dltk-holidays.com/easter/crafts.html

Lavoretti e biglietti per lafesta del papà

 

Vogliamo regalare al nostro papà un  vestito nuovo e bellissimo?

Occorre:

  •  un cucchiaio di legno
  •  cartoncino colorato
  • colla

Riportiamo  le Sagome del vestito per papa’ sul cartoncino, ritagliamo e incolliamo

cucchiaio papà elegante

Il vestito è pronto!

BIGLIETTO PER LA FESTA DEL PAPA’
biglietto papà 2015biglietto 2015 papa'1 biglietto aperto 2015)

SCHEMA BIGLIETTO

Un treno pieno di amore per papà

biglietto treno per la festa del papà1

biglietto treno per la festa del papà2

 

 

 

Filastrocca pregrafismo festa del papà

papà

 

Per i più piccoli sono state preparate una coppa e una coccarda da colorare

 

coppa papa' coppa pa

coccarda papà coccarda papà

 

Biglietto festa del papà

biglietto papà Sei sempre nel mio cuore1 biglietto papà Sei sempre nel mio cuore2

 

 

 

Regaliamo al nostro papà un abbraccio grande grande……

lavoretto papa'

lavoretto papa'

lavoretto papa'

lavoretto papa'

lavoretto papa'

Vari lavoretti

Schema gilet
Schema cravatta

Per la festa del papà simpatiche barchette con i gusci delle noci

Link utili:
Vitadamamme lavoretti realizzati da bambini
MaestrasabryLavoretti

rosalbacorallo
Sottocoperta biglietti per papà

LE ORIGINI DEL CARNEVALE

DISEGNI SU CARNEVALE DA COLORARE

 

 

Le origini del Carnevale

 

La parola Carnevale deriva dal volgare “carne levare” e si festeggia prima dell’ inizio della Quaresima periodo di digiuno e di penitenza che precede la Pasqua

Il Carnevale ha origini antichissime e contadine che si ricollegano a riti propiziatori per la fertilità della terra

L’ uso delle maschere serviva ad allontanare gli spiriti maligni.

 

Il Carnevale in Italia

 

L’ inizio del Carnevale varia da città in città,il termine però è uguale per tutte:il martedì che precede le Ceneri

Il Carnevale è sinonimo di allegria,balli,divertimenti e dolci di ogni genere.

In alcune città  i festeggiamenti  sono così particolari  da richiamare turisti da ogni parte del mondo un esempio è il Carnevale di IVREA in Piemonte , con la sua “battaglia delle arance”, durante la quale si assiste ad una vera e propria  “guerra”  tra le persone che stanno sui carri e chi assiste alla sfilata.

Famoso in tutto il mondo è il Carnevale Veneziano le cui origini risalgono al X secolo, quando un doge era riuscito a sconfiggere  il Patriarca di Aquilea e così ogni anno per ricordare questa vittoria il Patriarca regalava al Doge dei maiali che venivano uccisi e distribuiti fra tutte le persone

Il tutto veniva accompagnato da festeggiamenti, giochi e dal volo della Colombina,eseguito da un acrobata che saliva con una fune,fino al campanile di San Marco,per poi ritornare sulla terra con un mazzo di fiori da offrire al doge

durante questo periodo tutti potevano mascherarsi senza distinzione fra ricco e povero. Con il passare dei secoli alcune tradizioni sono scomparse e altre sono rimaste,come i ricchi abiti di seta dorata ,i ricchi mantelli di merletto e le maschere che nascondono il viso

Ogni regione ha una maschera che la rappresenta:


GIANDUIA (Torino)

COLOMBINA
(Venezia)
MENEGHINO (Milano)

GIOPPINO
(Bergamo)
IL MARCHESE
(Genova)  

STENTERELLO
(Firenze)
RUGANTINO
(Roma)

BEPPE NAPPE (Sicilia)

PULCINELLA (Napoli)
Il carnevale è un momento di grande allegria e divertimento atteso e amato dai bambini

La festa di Carnevale, come momento di aggregazione a scuola, diventa occasione per divertirsi a travestirsi.

 

DOLCI DI CARNEVALE: CASTAGNOLE

 

INGREDIENTI:500GR. Di farina

                       100gr. di zucchero

       4 uova

                             80 gr di burro  

                              Scorza di limone grattugiato

            20  gr. di lievito

             un goccio di rum  

Preparazione

Amalgamare bene in una zuppiera tutti gli ingredienti partendo da uova e zucchero, poi i restanti ingredienti, finendo con farina e lievito.

Il composto deve risultare abbastanza morbido da non poter essere lavorato a mano.

Con l’aiuto di un cucchiaio, far cadere delle palline di impasto nell’ olio bollente a 160à e friggere normalmente

VARIANTE PER LE CHIACCHIERE NAPOLETANE

 prendete l’impasto un pò alla volta e sulla spianatoia infarinata stendetela in una sfoglia alta 2 mm,con una rotellina zigrinata tagliare tante striscioline,unire le estremità e friggerle in abbondante olio di arachide.
Farle raffreddare e spolverizzare con zucchero a velo.

A fine cottura scolare su carta assorbente e cospargere con zucchero

ricetta rivista Egidio cangiotti 

 

Il Carnevale

 

Che frittelle! chi le vuole?

Dolci, biondi come il sole!

Tutti in compagnia

una festa ecco si fa,

così bella è l’ allegria

quando è piena di bontà

M.Solucci

IL pagliaccio

Il pagliaccio colorato

a carnevale sei il più ammirato

I tuoi colori brillanti

si intonano con le stelle filanti.

Con le tue scarpe esagerate

e le parrucche cotonate

I bambini passerebbero le giornate

E saì perchè?

perchè sei ricco di magia

e la noia porti via

A. Montale

 

I tre pagliacci

 

Siamo i tre pagliacci: Ciccio, Ciocci e Ciacci
Con le scarpe rotte e coi vestiti a stracci,
Se volete ridere venite qua,
Siam Ciccio, Ciocci e Ciacci i tre pagliacci, Oplà!

Ciccio basso e grasso sul trapezio vuole andare,
Ma traballa, cade, e incomincia a rotolare:
Ciocci magro e alto un grande salto vuole fare,
Ma i suoi piedi lunghi ahimè lo fanno scivolare;
Ciacci non ha i lacci, inciampa e cade giù
Noi con modi spicci lo tiriamo sempre sù!

Siamo i tre pagliacci: Ciccio, Ciocci e Ciacci
Con le scarpe rotte e coi vestiti a stracci,
Se volete ridere venite qua,
Siam Ciccio, Ciocci e Ciacci i tre pagliacci, Oplà!

Ciccio vuol salire sul tamburo per suonare,
Ma si sfonda la grancassa e a terra va a cascare,
Ciocci con la tromba vuole fare un grande acuto,
Ma stonando si spaventa e a terra va seduto;
Ciacci senza i lacci attacca una canzon,
Alza su le braccia e gli cadono i calzon!

Viva Ciccio…!
Viva Ciocci…!
Viva Ciacci…!

Viva i tre pagliacci: Ciccio, Ciocci e Ciacci
Con le scarpe rotte e coi vestiti a stracci,
Se volete ridere venite qua,
Siam Ciccio, Ciocci e Ciacci i tre pagliacci, Oplà!

Ciccio vuol salire sul tamburo per suonare,
Ma si sfonda la grancassa e a terra va a cascare,
Ciocci con la tromba vuole fare un grande acuto,
Ma stonando si spaventa e a terra va seduto;
Ciacci senza i lacci attacca una canzon,
Alza su le braccia e gli cadono i calzon!

Viva i tre pagliacci: Ciccio, Ciocci e Ciacci
Con le scarpe rotte e coi vestiti a stracci,
Se volete ridere venite qua,
Siamo Ciccio, Ciocci e Ciacci i tre pagliacci, Oplà!

Viva Ciccio…!
Viva Ciocci…!
Viva Ciacci…!

Se volete ridere venite qua,
Siam Ciccio, Ciocci e Ciacci, i tre pagliacci. Oplà!

La maschera del pagliaccio per abbellire l’aula

I bambini dipingono con la tempera il volto di un pagliaccio, poi con la punta della matita bucano il naso e lo sostituiscono con un palloncino gonfio

LA SFILATA STRAMPALATA

Quando ho aperto il mio portone

per andare alla stazione

ho scoperto la sfilata

di una folla strampalata.

Un coniglio con gli occhiali,

una fata con le ali,

un gondoliere con le bretelle,

un sacco di gente senza rotelle,

un pirata ,un elefante,

un folletto tintinnante,

una statua,uno svitato

e anche un mostro stranulato

La città è stata invasa,

sono tutti fuori casa

ma ho capito che è normale

perchè oggi è Carnevale

THomas Scotto

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HALLOWEEN Lavoretti

 

Lavoretti e addobbi per la festa di Halloween

zucchezucca grande

ragno

ragno per Halloween

    zucca pe Halloween
Fantasmino con rotolo di carta igienica

 

Zucca
zuccacome fare la zucca
fantasmino altalena

Con un guscio di noce ecco cosa si può realizzare!

Ragnetto

Zucca

Ragnatela

Streghette

Zucca

Zucca portacaramelle

LAVORETTO:FANTASMINO
OCCORRENTE
  • Tovaglioli di carta
  • Ovatta
  • Nastrino

Aprire il tovagliolo

Mettere al centro un batuffolino di ovatta(testa)

Legare con il nastrino
Disegnare Occhi, bocca ,naso

PIPISTRELLI CON IL ROTOLO DI CARTA IGIENICA

Un ragnetto nero

La scopa della strega

La strega nera nera

Un fantasmino bianco

Zucche con la pasta di sale

Ed ecco spuntare un alberello per addobbare l’ aula!

 vendemmia halloween 010

Tendine di mostri con rotoli di carta igienica

vendemmia halloween 011

Altro simpatico esempio di alberello con zucche di carta crespa ritagliate dai bambini

FESTONI CON LA TECNICA DELLA PIEGATURA:FANTASMINI E ZUCCHE

 

CAPPELLO DI STREGA

strega

Istruzioni:http://scuolainsoffitta.com/2013/10/21/halloween-e-autostima-attivita-per-bambini-con-pdf/

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