Schede didattiche:consonanti e vocali

Ecco alcune schede per riconoscere e riprodurre le vocali e le consonanti.
Adatte per la prima classe primaria e per l’ultimo anno della scuola dell’infanzia.

Le puoi stampare singolarmente o tutte in un solo fascicoletto. 

CACCIA AI SEGNI

ALFABETOSchermata 2020-01-02 alle 17.10.27
B
C DURA
C DOLCE
D
F
G DURA
G DOLCE
H
L
M
N/L
N
P
Q
R
S
S/M
T
V
Z
J K X Y W

LE STRANIERE

NELL’EUROPA SENZA FRONTIERE

FAI SPAZIO ALLE STRANIERE.

CINQUE LETTERE ORMAI CONOSCIUTE

A CUI DICIAMO DI CUORE BENVENUTE.

LE RITROVI GIA’ NELL’ ALFABETIERE

PRONTE A FARE IL LORO  MESTIERE.

SAPRAI LEGGERE PAROLE IN PIU’;

J K X Y W

Da: Viaggio nel testo EDITRICE SCUOLA.DONATELLA ZOI

Per le vocali clicca qui

Schede didattiche per l’ ultimo anno della scuola dell’ infanzia e prime classi primaria.

 

In attesa del Natale:Albero dell’Avvento

avvento

LA STORIA DEGLI ANGELI DELL’AVVENTO
Gli angeli dell’Avvento sono quattro, proprio come le quattro settimane che preparano al Natale. Vengono in visita sulla Terra, indossando abiti di un colore diverso, ciascuno dei quali rappresenta una particolare qualità.Segue

Aspettando il Natale ogni mattina ,a turno,i bambini  colorano un angioletto 

angeli-dell-avvento

e tutti insieme contiamo i giorni che ci separano dalla nascita di Gesù Bambino e dal completare il nostro alberello dell’ Avvento

Gli angeli si preparano a cantare una dolce ninna nanna e i bambini a recitare una poesia per celebrare il Santo Natale.

NATALE

Che bello,il Natale ,

che splendido il Natale;

Magico e speciale,

con le luci tutt’intorno

per ricordare quel giorno

in cui un piccolo Bambino,

nel suo povero lettino,

con il bue e l’asinello

rese tutto ancor più bello!

F.Gioffi

letterina-di-natale-2016-colorata
letterina-di-natale-2016-da-colorare

biglietto-vuoto-colorato-2016biglietto-da-colorare-natale-2016

 

Ombrello per riparare i fiori in autunno

Addobbi e lavoretti per l’ autunno

Quest’ anno il nostro autunno è arrivato con la pioggia , i fiori  si sono riparati con un simpatico ombrellino a pois bianchi e per ripararsi dal primo venticello hanno indossato dei  simpatici cappellini .

Ombrello per riparare i fiori in autunno

muralescon porta autunnale

Il nostro alberello invece, si è adornato con foglie animate e spiritose, riciclo dello scorso anno, mentre dei piccoli funghetti  fanno compagnia alla scimmietta e ai gufetti che hanno fatto dell’albero la loro casettaAlbero autunnale addobbato con foglie animate

Ad accogliere i bimbi ogni mattina ci sono dei piccoli ombrellini con una pioggerellina  delicata

Per realizzare questi alberelli abbiamo seguito questo tutorial , e detto tra noi,non son così belli come nel video

Ombrellino per addobbare l' aula in autunno

Per l’aula abbiamo usato addobbi realizzati lo sorso anno e che troverete  qui.

Piove piove dappertutto

Cielo grigio. Tempo brutto.
Piove, piove dappertutto.
Fan la doccia i fiorellini
nelle aiuole dei giardini
e, nell’orto, il seminato
beve l’acqua d’un sol fiato.
Io, se piove, non mi cruccio
vado a spasso col cappuccio.

http://www.filastrocche.it

LA PRIMA PIOGGIA

Scendono le gocce della prima pioggia
che sui selciati ancor timida batte,
mentre settembre lietamente sfoggia
l’ardire delle sue bacche scarlatte.
E’ dolce il chiacchierìo di tante foglie
in capannelli sugli alberi spessi
come quello che fan sopra le soglie
le comari che parlan di interessi.
E invece tante foglie chiacchierine
parlano dell’autunno che ritorna
e che, sotto la pioggia fin fine,
di pampini e di bacche agile s’orna.

Marino Moretti

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Copertine per quaderni

Per tenere in ordine i quaderni, per agevolare il loro riconoscimento in cartella  e soprattutto per facilitare nei bambini la loro associazione  a una determinata disciplina,è utile utilizzare le copertine, meglio se allegre ,vivaci e colorate da loro .

FONTE

copertine_quaderni_scaricare_genitorialmente1copertine_quaderni_colorare_genitorialmente2

 

Altre copertine:

Copertina con topolini

copertina con trenino

Copertina con bruchetto

maestramery

Focusjunior

mammaebambini

Leggende sui mesi dell’ anno

LA LEGGENDA DEI MESI

C’erano una volta due fratelli, uno povero e l’altro ricco. Un giorno, quello povero venne invitato nella casa dei mesi, che vollero sapere che cosa si diceva di loro nel mondo.

Si dice bene! – rispose l’ospite. E di ogni mese disse ciò che ha di buono. Per esempio che gennaio nasconde il pane sotto la neve, che febbraio fa divertire, che marzo porta la primavera, che aprile fa godere dolci sonni, che maggio dona le rose…

I mesi, soddisfatti, gli regalarono una tovaglia che aveva la proprietà di far comparire qualsiasi cibo ogni volta che veniva distesa.


Quando il fratello ricco lo venne a sapere, andò subito alla casa dei mesi. E questi anche a lui chiesero:

Che cosa si dice di noi nel mondo?

Si dice male! – rispose l’ospite. E di ogni mese disse ciò che ha di cattivo. Per esempio che gennaio regala i geloni, che febbraio dà la febbre, che marzo è pazzo…

I mesi gli regalarono allora una scopa dicendo che, per avere qualche cosa bastava dirle : – Dà!

Ritornò a casa con la scopa in spalla.

Una scopa? – domandò la moglie. Per tutta risposta, il marito disse: – Dà! – e la scopa si mise a battere l’uno e l’altra, che se non si riparavano presto dentro un armadio, chissà quante botte avrebbero preso.
Quando furono ben sicuri che la scopa si era quietata, uscirono dall’armadio e, guardandosi le lividure, capirono la lezione.

I mesi dell’anno sono pur buoni disse il marito Moglie mia, siamo già ricchi, non cerchiamo altre ricchezze!

Da “Favole e fantasia


I dodici mesi

C’ era una volta una vedova che aveva due figlie: Helen, la figlia che aveva avuto dal marito morto e Marouckla, la figlia che egli aveva avuto dalla prima moglie.
Amava Helen, ma odiava la povera orfana perché era ben più graziosa della propria figlia.
Marouckla non capiva perché la matrigna la guardasse male, non comprendeva perché fosse sempre arrabbiata con lei. Le affidava i lavori più pesanti: pulire le stanze, cucinare, lavare, cucire, filare, tessere, portare il fieno, mungere la mucca… e tutto questo senza alcun aiuto.
Helen, intanto, non faceva niente, ma era sempre ben vestita e passava da un divertimento all’altro.

Ma Marouckla non si lamentò mai; sopportava i rimproveri e le cattiverie della matrigna e della sorella con il sorriso sulle sue labbra e con la pazienza di un agnello, ma questo comportamento angelico non le aveva ammorbidite. Anzi, diventarono ancora di più tiranne e scontrose verso Marouckla che diventava ogni giorno più bella, mentre Helen imbruttiva sempre più .
La matrigna allora, decise di sbarazzarsi di Marouckla; finché lei fosse rimasta in casa, nessuno avrebbe mai chiesto la mano dell’altra figlia. La fame e ogni genere di privazioni vennero utilizzate per rendere sempre più miserabile la vita della ragazza.

Un giorno, nel bel mezzo dell’inverno, Helen decise che voleva delle viole.
“Ascoltami”, ordinò a Marouckla, “devi andare sulla montagna e trovarmi delle viole. Voglio usarle per abbellire il mio vestito. Devono essere fresche e profumate, capito?”
“Ma, cara sorella, chi ha mai sentito parlare di viole che fioriscono nella neve?” ripose la povera orfana.
“Miserabile creatura! Osi disobbedirmi?” gridò Helen “non un’altra parola. Se non mi porterai un mazzolino di viole dalla foresta sulla montagna, ti ucciderò !”
La matrigna aggiunse anche le sue minacce a quelle di Helen, spinse fuori la figliastra e chiuse la porta alle sue spalle.

La ragazza si avviò piangendo per il sentiero che si inerpicava sulla montagna.
La neve era alta e non c’era alcuna traccia di esseri umani. Camminò a lungo senza meta, finché si perse nella foresta; era affamata, tremava per il freddo e desiderava morire!

Improvvisamente vide una luce in lontananza e si incamminò in quella direzione, finché raggiunse la cima della montagna.
Sul picco più alto bruciava un grande fuoco, circondato da dodici blocchi di pietra sui quali erano seduti dodici pastori; di questi i primi tre avevano i capelli bianchi, altri tre erano di mezza età , tre erano giovani e belli ed gli altri ancora più giovani.
Sedevano silenziosi, guardando il fuoco.

Erano i dodici mesi dell’anno.

Gennaio sedeva un po’ più in alto degli altri; i suoi capelli e la barba erano bianchi come neve e teneva in mano una bacchetta di legno. All’inizio Marouckla era impaurita, ma poi raccolse tutto il suo coraggio e chiese:
” Signori, posso scaldarmi al vostro fuoco? Il freddo dell’inverno mi congela!”
Gennaio sollevò lo sguardo e rispose: “Che cosa ti ha portato qui, figliola, che cosa cerchi?”
“Cerco delle viole” rispose la ragazza. “Non è stagione di viole. Non vedi che c’è neve dappertutto?” disse Gennaio.
“Lo so bene, ma mia sorella Helen e la mia matrigna mi hanno ordinato di portare loro le viole della vostra montagna. Se torno a casa senza, mi uccideranno. Vi prego, buoni pastori, ditemi dove posso trovarne!”
Il vecchio Gennaio si alzò , si avvicinò al più giovane dei Mesi e gli diede la sua bacchetta magica dicendo: “Fratello Marzo, è lavoro per te”.

Marzo obbedì e agitò la bacchetta sopra il fuoco. Immediatamente le fiamme si alzarono verso il cielo, la neve iniziò a sciogliersi e gli alberi e gli arbusti a germogliare. Spuntò l’erba verde, e tra i fili d’erba ecco sbirciare una pallida primula: era primavera, ed i prati erano blu e viola.
“Raccoglile velocemente, Marouckla,” disse Marzo.
Gioiosamente la fanciulla si affrettò a cogliere i fiori, e dopo averne raccolto un grande mazzo, ringraziò e corse a casa.

Helen e la matrigna alla vista dei fiori, al loro profumo che riempiva la casa, rimasero stupite. “Dove le hai trovate?” chiese Helen. “Sotto gli alberi, sul versante della montagna,” rispose Marouckla.
Helen prese i fiori per sé e sua madre, senza neanche ringraziare la sorellastra che glieli aveva portati.

L’indomani desiderò delle fragole.
“Corri,” intimò a Marouckla “e trovami delle fragole selvatiche. Devono essere dolci e mature.”
“Ma, cara sorella, chi ha mai sentito parlare di fragole che maturano nella neve?” esclamò la fanciulla.
“Tieni a freno la lingua, non rispondermi in questo modo. Se non avrò le mie fragole t’ucciderò ,” rispose Helen.
Poi la matrigna spinse fuori Marouckla e sprangò la porta.

L’infelice ragazza si incamminò di nuovo verso la montagna e verso il grande cerchio di fuoco dove erano seduti i Dodici Mesi.
Gennaio sedeva un po’ più in alto degli altri.
“Signori, posso scaldarmi al vostro fuoco? Il freddo dell’inverno mi congela!”
Gennaio sollevò lo sguardo e rispose: “Che cosa ti ha portato qui, figliola, che cosa cerchi?”
“Cerco delle fragole” rispose la ragazza.
“Siamo nel mezzo dell’inverno,” rispose Gennaio, “le fragole non crescono nella neve.”
“Lo so,” disse la ragazza tristemente, “ma mia sorella e la mia matrigna mi hanno ordinato di portar loro delle fragole. Se non lo faccio mi uccideranno. Vi prego, buoni pastori, ditemi dove posso trovarne!”
Il vecchio gennaio si alzò e si avvicinò al Mese di fronte a lui e gli diede la sua bacchetta magica dicendo: “Fratello Giugno, è lavoro per te”.

Giugno obbedì , e come fece ondeggiare la sua bacchetta sopra il fuoco, le fiamme salirono verso il cielo.
Immediatamente la neve si sciolse, la terra si coprì di verde, gli alberi si coprirono di foglie, gli uccelli cominciarono a cantare, e tutta la foresta fiorì .
Era l’estate. Sui cespugli, i bianchi fiori a forma di stella si erano tramutati in fragole mature che avevano coperto la radura, facendola assomigliare ad un mare di sangue.
“Raccoglile velocemente, Marouckla,” disse Giugno.
Gioiosamente la fanciulla ringraziò i Mesi e, riempito il suo grembiule, cose felice verso casa.

Helen e sua madre, al vedere le fragole che riempivano la casa con la loro fragranza deliziosa, si domandarono: “Ma dove le avrà trovate?” “Su fra le montagne”, rispose Marouckla, “quelle sotto gli alberi di faggio non sono cattive”.
Helen ne diede qualcuna alla madre e si mangiò il resto. Non ne offrì nemmeno una alla sorellastra.

Stanca delle fragole, il terzo giorno desiderò delle mele fresche, rosse.
“Corri, Marouckla, e portami delle mele fresche e rosse dalla montagna.”
“Mele in inverno, sorella? Gli alberi non hanno né foglie né frutti”
“Vai immediatamente, se non mi porterai le mele ti ucciderò “.
Come le altre volte, la matrigna l’afferrò e la cacciò fuori di casa.

La povera ragazza se ne andò piangendo su per la montagna, nella neve profonda, verso il cerchio di fuoco dove stavano i Dodici Mesi.
Erano lì , seduti immobili, e sulla più alta pietra era seduto il vecchio Gennaio.
” Signori, posso scaldarmi al vostro fuoco? Il freddo dell’inverno mi congela!” disse ella avvicinandosi.
Gennaio sollevò lo sguardo e rispose: “Che cosa ti ha portato qui, figliola, che cosa cerchi?”
“Cerco delle mele rosse” rispose Marouckla.
“Siamo in inverno, non è stagione per le mele rosse” osservò Gennaio.
“Lo so,” rispose la ragazza, “ma mia sorella e la mia matrigna mi hanno mandato a prendere delle mele rosse sulla montagna, se ritorno senza mi uccideranno. Vi prego, buoni pastori, ditemi dove posso trovarne!”
Il vecchio gennaio si alzò e si avvicinò ad uno dei mesi anziani e gli diede la sua bacchetta magica dicendo: “Fratello Settembre, è lavoro per te”.

Settembre salì sulla pietra più alta e agitò la bacchetta sopra il fuoco.
Tutto intorno brillò una luce di fiamme rosse, la neve scomparve, le sbiadite foglie che tremavano sugli alberi furono spazzate via da un freddo vento di nord-est che le radunò in gialli mucchi nella radura; sui rami rimasero solo pochi striminziti fiori autunnali.
Marouckla aguzzava invano lo sguardo per cercare le mele rosse.
Poi scorse un albero grandissimo, dai rami pendevano frutti lucidissimi, rossi. Settembre la esortò a raccoglierli in fretta e lei scosse l’albero.
Cadde una mela, poi un’altra.
“Basta,” disse Settembre, “torna a casa in fretta”. Marouckla ringraziò i Mesi e ritornò allegramente verso casa.

“Dove le hai trovate?” chiesero Helen e la matrigna alla vista dei frutti.
“Ce ne sono tante là , sulla vetta”
“Perché non ne hai portate di più ?” chiese irosamente la sorellastra. “Le hai mangiate sulla strada del ritorno, stupida ragazza!”
“No cara, non le ho neanche assaggiate.” disse Marouckla “Ho scosso l’albero due volte e ogni volta ne è caduta una mela. I pastori non hanno permesso che lo scuotessi ancora e mi hanno detto di tornarmene a casa”

“Presto, madre,” disse Helen. “Dammi il mio mantello. Andrò io stessa a prendere le mie mele. Sono capace di trovare la montagna e l’albero. I pastori possono piangere, ma non me ne andrò senza aver preso tutte le mele!”

Ignorando il consiglio contrario della madre, si avvolse nella sua pelliccia, tirò su il caldo cappuccio e si avviò verso la montagna.

La neve copriva ogni cosa e ben presto Helen si perse e cominciò a vagare senza sapere dove andava.
Dopo un po’ vide una luce lassù in alto e seguendo quella indicazione raggiunse la vetta.

C’erano il fuoco ardente, i dodici blocchi di pietra, ed i Dodici Mesi.
Dapprima si spaventò ed esitò , poi si avvicinò e si riscaldò la mani. Non chiese permesso, né rivolse loro una parola educata.
“Che cosa ti ha portato qui, che cosa cerchi?” le chiese Gennaio con fare severo.
“Non sono obbligata a dirvelo, vecchio barbone. Non sono affari vostri.” rispose sdegnosamente, allontanandosi dal fuoco e avviandosi verso la foresta.

Il vecchio Gennaio aggrottò la fronte e agitò la sua bacchetta sopra la testa.
Immediatamente il cielo si coprì di nuvoloni, il fuoco si spense, cominciarono a scendere grossi fiocchi di neve mentre un vento ghiacciato ululava tutto intorno alla montagna.
Nella furia della tempesta Helen inciampò e perse la pelliccia; era tutta intirizzita.

La madre l’aspettava alzata. Guardava dalla finestra, guardava dalla porta, ma la figlia non tornava. Lentamente le ore passavano, ma la figlia non tornava.
“Possibile che per delle mele si sia dimenticata della sua casa?” pensava. Infine, prese la sua pelliccia e il suo cappuccio e uscì alla ricerca della figlia.
La neve era caduta abbondantissima e aveva coperto ogni cosa. Errò a lungo di qua e di là; il vento ghiacciato di nord-est fischiava sulla montagna, ma nessuna voce rispondeva al suo richiamo.

Il giorno dopo Marouckla lavorò tutto il giorno, aspettando e pregando per la matrigna e la sorella, ma esse non tornarono. Erano state rapite dal gelo sulla montagna!

Marouckla ereditò la piccola casa, il campo e la mucca e un giorno sposò un onesto contadino e vissero felici e contenti.

L’ angolo di Carla


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Contrassegni 1

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Pregrafismo di Carnevale

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Pregrafismo in filastrocca per il papà

Pregrafismo invernale:La fatina delle nevi

Pregrafismo sulla Pasqua

Recinti aperti-chiusi

San Valentino

San Valentino

Schede da colorare sull’ educazione alimentare

Schede di Natale

Schede- cartelloni “Vocali animate”

SOTTO-SOPRA

Unisci i punti: casetta invernale

Vicino-Lontano

VOCALI -VARIE

Vocali 1

La nascita di Gesù da colorare

Il Salvatore atteso dalle genti  è salutato come “Astro sorgente”, la stella che indica la via e guida gli uomini, viandanti tra le oscurità e i pericoli del mondo, verso la salvezza promessa da Dio e realizzata in Gesù Cristo.

             Benedetto XVI 

La nascita di Gesù  da stampare e colorare e magari ricavare un libretto da regalare a Natale.

Stella con Gesù Stella con angelo Stella con albero stella con pallina la stella con casa Stella con doni

Semplici disegni per la scuola che ci aiutano a spiegare il significato del Natale e l’ origine di alcune leggende  e tradizioni.

Stella di Natale o neve per addobbare?

Per realizzare questa stella/fiocco non ci occorre molto materiale ma solo:

cartoncino rosso per la stella

cartoncino celeste per il fiocco di neve

colla

Procedimento:

Ritagliare 5 strisce di cartoncino (vedi foto)occorrente per stella

Incolliamo le strisce :la più lunga al centro, una media a destra e a sinistra e le due piccole esternamente ( vedi foto).

primo pezzo stella

Ripetiamo il procedimento per altre 4 volte ,avremo così realizzato 5 parti da incollare tra loro e formare la stella

stella per addobbare

Completiamo   con   stelline o cerchietti

neve per addobbare

Striscione per l’autunno

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    e di autunno A di Autunno U di autunno T di autunno U di autunno 1 N di autunno n di autunno2 O di autunno

autunno striscione da colorare

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E' colorata striscione per l' autunno A colorata striscione per l' autunno U colorato striscione per l' autunno T colorato striscione per l' autunno U colorata striscione per l' autunno N colorata striscione per l' autunno N -colorata striscione per l' autunno O colorato striscione per l' autunno

autunno striscione  colorato

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La nostra versione.

striscione autunno

striscione autunno 1

Tutorial per angioletti con il tulle

Pochi passaggi per realizzare questi piccoli angeli per addobbare l’ albero di Natale

tutorial angeli

Occorrente: tulle rosso,nastro, spago, palline di legno,petali di fiori per le ali, lana.

Per i capelli : avvolgere la lana intorno ad un bastoncino di legno o a un ferro per le maglie,bagnarla e lasciarla asciugare al sole o   nel forno da cucina (per velocizzare i tempi).

Sfilare i capelli e attaccarli sulla pallina (testa),dopo però  aver incollato un filo dorato che funge da gancio

Gambe:Infilare due palline piccole all’estremità di un filo di spago ,piegarlo a metà e incollarlo sotto alla testolina,(per la lunghezza dovete considerate che le gambine escono da sotto al tulle)

Per il vestito : piegare il tulle a metà ,eseguire una filza dalla parte piegata, tirare il filo, arricciare e incollare sotto alla testa con la colla a caldo

Per le braccia:Infilare una pallina al centro dello spago le cui estremità vanno attaccate sotto alla testa

A questo punto non resta che attaccare il colletto

Per il colletto: Eseguire un punto filza,più lungo è il nastrino o il merletto e più il colletto  è vaporoso

Attaccate le braccine (tra il vestitino e la testolina), il colletto e disegnate il viso

Completate con fiocchetti o con perline

angeli 001

 

angeli

In alternativa al tulle si possono usare dei  fiori capovolto

angelo

Dimenticavo per le manie i piedi ho usato le perline di un rosario.

Canti per i nonni

Nonno Superman di Bambini

(di Depsa)
La la la la la la,

la la la la la.

La la la la la la,

la la la la la.

La la la la la.

Fra noi non c’è la stessa età,

ma è bello se mi stai vicino,

io sono alta la metà

ma sembri tu il mio fratellino…

Se mamma dice: “Non si fa!”

Tu mi fai sempre l’occhiolino.

Secondo me tu alla mia età

eri davvero un peperino…

Che meraviglia aver trovato

un tipo giusto come te…

Nonno, non sembri mica un nonno!

Fin quando non ti stanchi

tu sei un bambino coi capelli bianchi.

Dici che io ti rassomiglio,

son figlia di tuo figlio,

ma il piccolo sei tu!

Nonno, facciamo una drittata!

Andiamo in discoteca

stasera faccio la tua fidanzata…

Nonno, io scherzo e invece tu

accendi il motorino e salti su!

Nonno, nonno, no non crescere mai.

Nonno prima o poi ti metti nei guai.

Nonno, non poteva avere di piu’.

Nonno, il mio migliore amico sei tu.

Se mamma dice: “Non si fa!”

Tu mi fai sempre l’occhiolino.

Secondo me tu alla mia età

eri davvero un “peperino”!

Che meraviglia aver trovato

un tipo giusto come te…

Nonno, non sembri mica un nonno!

Fin quando non ti stanchi

tu sei un bambino coi capelli bianchi.

Dici che io ti rassomiglio,

son figlia di tuo figlio,

ma il piccolo sei tu!

Nonno, facciamo una drittata!

Andiamo in discoteca

stasera faccio la tua fidanzata

Nonno, c’è un patto fra di noi:

il bene che ti voglio e tu mi vuoi,

il bene che ti voglio e tu mi vuoi.

Nonno, il mio migliore amico sei tu.

Ascolta
———————————————————
Tu sarai
I nonni giocano con i bambini
che si entusiasmano al passaggio dei treni
guardano il cielo e in uno sguardo sicuro
sanno se il tempo cambierà
I nonni sono dei giardinieri
e sanno tutto sui pomodori
passano il tempo coltivando fiori
pregano dentro per quel mondo fuori
I nonni insegnano senza parlare
che senza amore questo mondo muore
I nonni cercano di farci capire
qual è la strada per non soffrire
I nonni viaggiano in bicicletta
e si ritrovano per un caffé
fanno la spesa senza tanta fretta
nel seggiolino ci sei proprio te
Tu sarai un uomo migliore
se porterai quei nonni nel cuore
perché lo sai, lo sai
che l’amore non muore mai lo sai, lo sai
che quegli occhi sinceri sono i bambini di ieri
I nonni giocano come bambini
e si entusiasmano se i figli van bene
I nonni prendono per mano il futuro
I nonni aiutano davvero
I nonni insegnano senza parlare
che senza amore questo mondo muore
I nonni cercano di farci capire
qual è la strada per non soffrire
Tu sarai un uomo migliore
se porterai quei nonni nel cuore
perché lo sai, lo sai
che l’amore non muore mai lo sai, lo sai
che quegli occhi sinceri sono i bambini di ieri…
perché lo sai, lo sai
che l’amore non muore mai lo sai, lo sai
che quegli occhi sinceri sono i bambini di ieri…
e che i nostri bambini sono i nonni di ieri

Musica e testo: Walter Bassani e Andrea Bassani

Ascolta

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I nonni son felici

Quando splende il sole
i nonni son felici
Basta un sorriso i nonni son felici
Nel cielo un aquilone va i nonni son felici
Se tutto il mondo canterà i nonni son felici
E giochiamo insieme
I nonni son felici
E mi dà felicità
Il papà di mio papà
Siamo come amici
I nonni son felici
Ma che gioia che mi dà
Il papà di mio papà
Hip hip urrà
Quando siamo al mare C: i nonni son felici
Se diamo una carezza i nonni son felici
Cantano i grilli in coro i nonni son felici
E balliamo insieme se… i nonni son felici
W i nonni
Sono peggio dei bambini
W i nonni
Son come cioccolatini
W i nonni
Paradiso dei bambini
W i nonni
Siamo i vostri nipotini
Când soste dimineata vara la bunici
Parca-i mai frumoasa viata vara la bunici
Pasarile-n zbor se-avânta vara la bunici
Si toata natura cânta vara la bunici
Ce frumos e-aici
Vara la bunici
Toata viata eu as sta
Si n-as mai pleca.
Siamo come amici
I nonni son felici
Ma che gioia che mi dà
Il papà di mio papà
W i nonni
Sono peggio dei bambini
W i nonni
Son come cioccolatini
W i nonni
Paradiso dei bambini
W i nonni
Siamo i vostri nipotini
E giochiamo insieme
I nonni son felici
E mi dà felicità
Il papà di mio papà
Siamo come amici
I nonni son felici
Ma che gioia che mi dà
Il papà di mio papà
W i nonni
Sono peggio dei bambini
W i nonni
Son come cioccolatini
W i nonni
Paradiso dei bambini
W i nonni
S: Siamo i vostri nipotini
C: Na na na na na na
Na na na na na na
Ciao nonni!

(Titolo originale: “Vara la bunici”)

(M. Stere – M. Galasso – G. Cicone)

Ascolta
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Nonni nonni
Lucio Dalla-Angelo Messini

Mangia mangia
Mangia mangia Uuuh!
Nonni nonni, ciao come va?
Certo son felice di essere qua
Ma quando vengo a casa da voi
Mi tocca di mangiare come non faccio mai
Mi sento già
Una mongolfiera che poi si sgonfierà
Zio stai con me
E quello che non mangio io lo passerò a te.
Mangia mangia Uuuh!
Nonni nonni non datemi il bis
Nemmeno una balena mangerebbe cosi’…
Non vorrete davvero che
Diventi un “ciccio bombo” anche senza i bigné
Zio prendi qua
Mangia un po’ più in fretta i nonni sono di là
Dammi il piatto che
Tutta questa pasta io la verso da te
Nonno guarda che appetito
Guarda il piatto è bello vuoto
Gli spaghetti li ho divorati
I bastoncini li ho già finiti.
La verdura, era squisita
Il prosciutto, una cannonata
Il formaggio, che delicato
Un sapore prelibato
Nonni nonni non voglio più niente
Non sono un elefante che ha una fame gigante
Se la frutta non mi va giù
Vuol dir che nella pancia non ci sta più
Nonno sembra che
Suoni il campanello vai a vedere chi è
Zio prendi qua
Questa macedonia che a me proprio non va.
Lo so che tu lo fai per il mio bene
E dirti una bugia a me non piace
Ma son già tondo come un pesce.
Nonno guarda che appetito
Guarda il piatto è bello vuoto
Gli spaghetti li ho divorati
I bastoncini li ho già finiti.
E la frutta sì l’ho gradita
La macedonia, era squisita
Mi dispiace solo una cosa
Che peccato, era un po’poca
Mangia mangia
Mangia mangia Uuuuhh!
Nonno nonno bevi tu il vino
Io voglio solamente starti vicino
Nonna nonna, no le banane
Mi basta unicamente volervi bene
Nonni nonni eh…
Nonni nonni eh…
Nonni nonni eh…
Nonni nonni eh…
Nonni!!!

Ascolta

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Viva i nonni
Dedico a nonna questa canzone,
certo mi ascolta con emozione.
So che per me farebbe ogni cosa,
se io l’abbraccio diventa radiosa.

Lei mi prepara ciò che mi piace,
non si lamenta se sono vivace;
è disponibile in ogni momento,
chiunque con lei è sempre contento.

Viva i nonni, nonni cari,
nonni preziosi, nonni giovani.
Viva i nonni, nonni cari,
nonni premurosi, nonni pieni di bontà.

Ascolta

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I nonni ascoltano
Accanto a voi sento sempre tutta la magia
della vostra compagnia
siete per me il sole di ogni giorno
ma che gioia avervi intorno
con la luminosità degli anni e delle fiabe
pronti ad ascoltare
ma senza giudicare

I nonni ascoltano, non ci mandano via
e sanno consolarci con la fantasia
I nonni parlano con semplicità
e sanno regalarci la serenità
I nonni ascoltano, non ci mandano via
e sanno consolarci con la fantasia
I nonni ci parlano con semplicità
e sanno regalarci la serenità
Ogni nonno è così

Accanto a voi sento sempre un groppo d’allegria
misto a un pò di nostalgia
accanto a voi torniamo un pò bambini
ci sentiamo cristallini
pieni di fraternità e sempre più vicini
pronti ad ascoltare ma senza giudicare

I nonni parlano con semplicità
e sanno regalarci la serenità
I nonni ascoltano, non ci mandano via
e sanno consolarci con la fantasia
I nonni ci parlano con semplicità
e sanno regalarci la serenità
Ogni nonno è così

Cristina D’Avena

Ascolta

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I NONNI RACCONTANO

(El Canfin)

Ascolta 

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Le tagliatelle di nonna Pina

SOLISTA:
La sveglia sta suonando
Ma fatela tacere
Perché di andare a scuola
Proprio voglia non ne ho.
Alzarsi così presto
Non è poi salutare
Ragazzi prima o poi mi ammalerò.

Invece oltre la scuola
Cento cose devo far
Inglese, pallavolo e perfino latin-dance
E a fine settimana
Non ne posso proprio più
Mi serve una ricarica per tirarmi su.
Ma un sistema rapido, infallibile e geniale
Fortunatamente io ce l’ho.
Se me lo chiedete per favore
Il segreto io vi svelerò

CORO:
Ma sì, ma dai! E diccelo anche a noi

SOLISTA + CORO
Sono le tagliatelle di nonna Pina

SOLISTA
Un pieno di energia, effetto vitamina
Mangiate calde col ragù

CORO
Col ragù!

SOLISTA
Ti fanno il pieno per sei giorni ed anche più
Wo wo wo wo

CORO
Perché le tagliatelle di nonna Pina

SOLISTA
Son molto più efficaci di ogni medicina

CORO
Sensazionali a pranzo, a cena e credi a me
Son buone anche al mattino al posto del caffè!
Yeah!

SOLISTA
La situazione è grave
Ed anche i miei amici
Son tutti un po’ stressati
Per il troppo lavorar.
Il tempo pieno a scuola
Non lo vogliamo fare
Vogliamo star con mamma e papà

Ma intanto mi hanno iscritto
Anche a un corso di kung-fu
Sfruttando l’ora buca fra chitarra e ciclo-cross
È veramente troppo
Io non ce la faccio più
Mi serve una ricarica per tirarmi su
Ma un sistema rapido, infallibile e geniale
Fortunatamente io ce l’ho
Se me lo chiedete per favore
Il segreto io vi svelerò

CORO
Ma sì, ma dai! E diccelo anche a noi
Sono le tagliatelle di nonna Pina

SOLISTA
Un pieno di energia, effetto vitamina
Mangiate calde col ragù

CORO
Col ragù!

SOLISTA
Ti fanno il pieno per sei giorni ed anche più
Wo wo wo wo
Perché le tagliatelle di nonna Pina

SOLISTA
Son molto più efficaci di ogni medicina
Sensazionali a pranzo, a cena e credi a me
Son buone anche al mattino al posto del caffè

Viva le tagliatelle di nonna Pina
Un pieno di energia, effetto vitamina
Sensazionali a pranzo, a cena e credi a me
Son buone anche al mattino al posto del caffè
E allora forza, dai! Ma che problema c’è
Ci pensa nonna Pina a toglierti lo stress!

CORO
Yeah!

G. M. Gualandi – Cantata da O. Dorrucci

Ascolta

Cartelli per aula e striscione di Benvenuti

Settembre si avvicina portandoci un nuovo anno scolastico, per l’ occasione potremmo  utilizzare questo simpatico striscione di “Benvenuti” e cartelli per porta,  colorato e in versione bianco e nero,per rendere l’ accoglienza più allegra e ricca di colori.
Stampa   Benvenuti 2015 colorato

striscione colorato 2015

Stampa Benvenuti 2015 da colorare

Striscione Benvenuti colorato dal nostro plesso
Benvenuti 2015

SEZ

cartello per porta

Stampa   Cartello per la sez.

Stampa  Cartello per la classe

Lavoretti di Pasqua : Pulcini con le uova

Non c’è Pasqua senza le uova decorate .

E’ stata questa un’ occasione per spiegare ai bambini il vero

significato di uno dei simboli della Pasqua e per

sviluppare,allo stesso tempo, l’ uso della motricità fine, della

creatività, della concentrazione  e dell’ attenzione.

I bambini si sono divertiti tanto e hanno dipinto  anche i rotoli

di carta su cui avevano poggiato le uova ( ne faremo qualcosa).

uova decorate (1) uova decorate (2) uova decorate (3) uova decorate (4)

 

Una volta asciugate, le uova sono state completate con gli occhietti , con il becco e la piccola crestina

uova decorate (5)

pulcini con le uova


Ecco i magnifici  pulcini che i bambini  hanno portato a casa come dei  trofei
 

Alberelli di Natale

Le pigne , regalo della natura,possono stimolare la creatività dei nostri piccoli per creare alberelli e decorazioni natalizie.Con l’aggiunta di piccoli accessori facilmente reperibili come fiocchetti,perline,glitter,neve,stelline e nastrini,le pigne decorano e donano una dolce atmosfera a tutta la casa e rendono i bambini orgogliosi di aver contribuito alla sua realizzazione.

Ecco alcune idee da proporre ai nostri piccoli.

lavoretti-natale-pigne-01

 


Altre idee le troverete su:

faidatecreativo

eticamente

Pinterest

pianetabambini

Schede di precalcolo

SCHEDE DI PRECALCOLO per la scuola dell’ infanzia e primo anno della primaria

 

POESIE SUI CINQUE SENSI

I cinque sensi

Con gli occhi tutto vedo;
fiuto col naso odori.
L’orecchio mi fa intendere
i suoni e i rumori,
col gusto posso i cibi assaporare
e col tatto ogni cosa
sentire oppure toccare.

(da “Noi e loro”, Anna Maria Parisi, ed. Emmerre libri)

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Filastrocca dei cinque sensi

Occhio che vedi le luci e i colori
Dimmi se anch’io sono fatto di fiori
Orecchio che senti i rumori e i suoni
Quando io grido, la voce ha dei tuoni?
Naso che senti le puzze e i profumi
Dimmi se anch’io faccio odore di fumi
Lingua che senti il dolce e il salato
Il mio sapore lo hai mai asaggiato?
Mano che tocchi la forma e il colore
Questo tamburo che senti è il mio cuore
(http://www.melavisione.rai.it/)

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 LA TORTA

Con gli occhietti la guardò.

con le dita la toccò,

col nasino l’annusò.

con la bocca la gustò:

con le orecchie poi sentì

che la mamma lo sgridò.

(V. Gaiba)

NEL MIO VISO

Nel mio viso

c’è un nasetto

birichino

e un po’ all’ insù.

lui respira

lui annusa

il profumo

d’ ogni fior

RESPIRARE

ANNUSARE

col nasetto

io potrò.(bis)

Nel mio viso

ci son gli occhi

vispi e belli

come me.

Loro guardano

curiosi

tutto quel

che intorno c’è:

GUARDARE

CURIOSARE

con gli occhietti

ip potrò.(bis)

Nel mio viso

c’è la bocca

rossa,rossa

fatta a cuor.

Lei sorride

manda baci

mangia zucchero e torron.

MANGIARE

BACIARE

con la bocca

io potrò.(Bis)

(I quaderni di Margherita, Il sè corporeo) di V.Dorigo Orio, Orio editrice

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Cinque tesori da scoprire

Cinque tesori noi abbiamo

cinque tesori da scoprire

sono utili in verità

per scoprire la realtà
Due occhietti spalancati

mi permetton di guardare

vedo i fiori nei giardini

e sui rami gli uccellini.
Sul viso guarda caso

ho un bellissimo nasino

tra gli odori sempre stà

Curiosando qua e là
Rit: Cinque tesori noi abbiamo

cinque tesori da scoprire

sono utili in verità

per scoprire la realtà.
Tutto sento sai perchè?

ho due orecchie e son per me

pronte sempre ad ascoltare

ogni tipo di rumore.
Con il gusto io so dire

questo è dolce questo no

e distinguere io so

se è buono oppure no.
Rit: Cinque tesori noi abbiamo

cinque tesori da scoprire

sono utili in verità

per scoprire la realtà.
Con le piccole manine

mille cose posso fare

conoscere, salutare

ed anche accarezzare
Rit: Cinque tesori noi abbiamo

cinque tesori da scoprire

sono utili in verità

per scoprire la realtà.

http://www.maestrasabry.it/forum/viewtopic.php?f=20&t=176

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I cinque sensi

Amaro, acido, salato, dolce chi lo sà?
La mia bocca lo dirà,
indovina il sapore giusto
la lingua è il senso del gusto.
Due tonde finestre aperte sul mondo
è rosso, verde, grande, piccolo, quadrato o rotondo?
Usa i tuoi occhi con curiosità
il senso della vista te lo illustrerà.
Liscio, ruvido, caldo, freddo, morbido o duro?
Con le mani e la pelle uso il tatto e son sicuro.
Profumato, puzzolente o inodore?
Col mio fiuto scopro ogni odore;
uso il naso come un matto
mi presento son l’olfatto!
Suoni e rumori in quantità
le mie orecchie senton già.
Io tra i sensi son il più … sentito
vi saluto son l’udito!

http://www.filastrocche.it

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I cinque sensi

Occhio che vede
del prato i colori,

Naso che sente
il profumo dei fiori.

Lingua che assaggia
la cioccolata

Mano che tocca
la dolce crostata.

Orecchio che senti
soavi canzoni
ascolta del ciel il rumore dei tuoni

http://www.filatrocche.it

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I CINQUE  SENSI

Copro gli occhi,

non vedo più il sole ( 2 volte)

chiudo la bocca,

non escon parole ( 2 volte)

tappo le orecchie,

non sento i rumori ( 2 volte)

stringo il naso,

non sento gli odori ( 2 volte)

lego le mani,

non tocco più niente ( 2 volte)

ma il cuore batte

continuamente

http://www.maestrasabry.it/forum/viewtopic.php?f=20&t=176)

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CON IL NASINO

Ho un naso tondo e birichino

lo guardo e penso: “Com’è carino|!”

Questo nasino mi permette di annusare

i biscotti che la mamma sa preparare

Mentre salgo gli scalini

annuso i profumini:

“Che bello, ci sono i pasticcini!”

ALBERO AZZURRO 5

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A che serve?

A che serve quel nasino? A odorare per benino

E gli orecchi che san fare? Tutti e due sanno ascoltare.

E con gli occhi puoi cantare? No di certo sol guardare!

Pur la bocca sa guardare? Ma che dici? Sa gustare le vivande che in cucina mi prepara la mammina.

(da “Ed.Linguistica nella scuola Materna”Raffaello editrice)

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FILASTROCCA DEL  NASO

Stanne certo, non è caso

in ogni testa c’è un bel naso,

sul viso di un nanetto

di sicuro c’è un nasetto,

sulla faccia di un omone

certamente c’è un nasone.

Sul volto di un bambino

si vede un bel nasino.

E sul viso di un pagliaccio?

Stanne certo c’è un nasaccio!

?????????

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NASO TOMMASO

Filastrocca del naso Tommaso
che non si sa se apposta o per caso,
decise senza permesso o biglietto
di andare a zonzo per il visetto.
– Orecchio mi fai posto?
L’orecchietto: “ Ci penserò”
– Boccuccia mi fai posto?
– Io posto non ne ho.
S’arrampicò, allora, sui capelli
ma tutti insieme quelli
gli fecero un solletico noioso.
E quel naso Tommaso curioso
che, senza permesso o biglietto,
era andato a zonzo nel visetto,
ritornò al suo posto contento
di sembrare un bel monumento:
e, se lo cerchi, sta lì,
da novecentonovantanove giovedì.

(P.L.Albertini)

——————————————————————————————————————

IL NASO DI TOMMASO

Ieri, proprio pe caso,

ho incontrato il mio amico Tommaso.

Aveva un gran raffreddore,

il suo naso era un….frullatore.

Gli ho detto: Non devi sudare più!

Mi ha risposto solo: ETCIU’!

Chicco e Milly ( Stefanelli, Graziani)

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I MIEI OCCHI

I miei occhi sono vispetti,

e anche furbetti.

Loro mi fanno vedere

tutto quello che devo

sapere.

I miei occhi sono blu,

di che colore ce li hai tu?

A. MONTALI

——————————————————————————————————————

GLI OCCHI

Due finestre sul nostro viso,

che si illuminano col sorriso,

di tanti colori,tutti brillanti,

son belli davvero come diamanti.

E quando per scherzo, ne strizzi uno,

vuol dire che sei d’ accordo con qualcuno.

Chicco e Milly ( Stefanelli, Graziani)

——————————————————————————————————————

GLI OCCHI

 

Con gli occhi posso guardare:

lontano, vicino di lato;

posso leggere un libro,

vedere un cartone animato.

Posso ancora:

incantarmi a guardare le stelle,

un fiore appena sbocciato

o un bruco che corre nel prato.

 Quante cose posso fare,

con il semplice guardare!

Anche l’occhietto,

uno sguardo furbetto.

Fare gli occhiacci,

a chi  fa un dispetto,

e, sotto le feste di Natale,

strabuzzare gli occhi per un dono regale.

E quando la mamma mi grida un po’ arrabbiata:

“ non fare questo, zitto! e mangia l’insalata!”

io chiudo gli occhi per non sentire

poi comincio anche a starnutire.

E proprio quando non ne posso più,

anche una lacrima mi viene giù.

(Di Vincenzo Riccio)

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LA MIA BOCCA

Mangio e parlo con la bocca

una parola e un’ albicocca,

una canzone ed un panino

un saluto ed uno spuntino.

E’ una rima un poco sciocca

questa simpatica filastrocca!

Chicco e Milly ( Stefanelli, Graziani)

——————————————————————————————————————

Le orecchie

Ai lati della testa

l’ attenzione è sempre desta.

Ogni orecchio è molto attento,

grazie a lui il suono sento.

Se il rumore è troppo forte….

Noi chiudiamo bene le porte

Chicco e Milly ( Stefanelli, Graziani)

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LE ORECCHIE

Zitte,zitte sotto i capelli stanno

eppure tutto sentono.

Sentono ogni suono,

ogni rumore riconoscono

e la maestra ascoltano.

A memoria hanno imparato

la voce del papà se è arrabbiato,

e il tono dolce della mamma,

quando è ora della nanna.

A.Montali

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LE MANI

Le mie manine

sono paffute e birichine,

giocano con le macchinine,

si divertono con le bamboline.

Mimano le canzoncine,

e colorano con le matite tutte le mattine.

Le mie manine sono due,

e sono come le tue

Sono tante le cose  che possono fare

basta aver vogliasolo di imparare

ALBERO AZZURRO 5

——————————————————————————————————————

Ho soltanto due manine

HO SOLTANTO DUE MANINE

ma tante cose mi fan fare:

mi fanno salutare,

accarezzare

e disegnare

Le mie picoole manine,

mi fanno colorare

tagliare e giocare

e tante altre cose

che ancora dovrò imparare!

Maria

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TUTTO DI ME

Con la testa so pensare, fare cenni e salutare

e con gli occhi so vedere,ammonire o ammiccare.

Con le orecchie posso udire cose belle e cose rare,

con il naso so annusare, starnutire e respirare.

Con la bocca so parlare, masticare e spezzettare.

Con le braccia so nuotare,stringere forte e abbracciare.

Con le mani posso battere,aiutare e accarezzare

e poi gomiti e ginocchia posso stendere e piegare

con le gambe correre forte, passeggiare e saltellare.

Per finire dei miei piedi qualche cosa vi dirò:

san ballare strane danze africane, pop e rock.

WWW.trool.it

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Il trenino

Quando sento il trenino: tu, tu, tu
Si che c’è un bel rumore: tu, tu, tu
Sarà elettrico o a vapore: tu, tu, tu
Ciuffe, ciuffe va lontano: tu, tu, tu

Rit.
Quando sento il trenino: tu, tu ,tu
Quando sento la campana: din don dan
Quando sento la sirena: uah, uah, uah

E domenica è festa: din don dan
Però passa lesta lesta: din don dan
Lascia il posto al lunedì: din don dan

Rit.
Quando sento il trenino: tu, tu ,tu
Quando sento la campana: din don dan
Quando sento la sirena: uah, uah, uah

Ecco è la polizia: uah, uah, uah
Prende i ladri e porta via: uah, uah uah
In prigione li porteranno: uah, uah, uah

Rit.
Quando sento il trenino: tu, tu ,tu
Quando sento la campana: din don dan
Quando sento la sirena: uah, uah, uah

Quando sento il cannone: boom, boom, boom
Spara piombo oppure paglia: boom, boom, boom
Per combattere la battaglia: boom, boom, boom
Chissà quando finirà: boom, boom, boom

Rit.
Quando sento il trenino: tu, tu ,tu
Quando sento la campana: din don dan
Quando sento la sirena: uah, uah, uah

Quando sento il silenzio: sst, sst, sst
Da Milano a Palermo: sst, sst, sst
Tutto quanto è più che fermo: sst, sst sst
Dormon tutte le città: sst, sst, sst

Rit.
Quando sento il trenino: tu, tu ,tu
Quando sento la campana: din don dan
Quando sento la sirena: uah, uah, uah

Quando sento il battimano: clap, clap, clap
Grido viva il campione: clap, clap, clap
È un divo del pallone: clap, clap, clap
La sua squadra vincerà: clap, clap, clap

Rit.
Quando sento il trenino: tu, tu ,tu
Quando sento la campana: din don dan
Quando sento la sirena: uah, uah, uah
È proprio un bel baccano

http://www.filastrocche.it


GLI OCCHI DEI BAMBINI
Sono gli occhi dei bambini che fanno girare il mondo
Sono i sogni dei bambini che fanno tornare il sole
Sono gli occhi dei bambini che a volte fanno male
Sono i sogni dei bambini che fanno grande Natale
E che fanno primavera ogni anno
E ogni anno ci ricordano l’età
Che faticano a studiar poesie
e cantano le pubblicità
Sono gli occhi dei bambini che non vogliono dormire
Che nascondono segreti che non potrai mai capire
Sono gli occhi dei bambini che ti prendono per mano
Sono i sogni dei bambini che ti portano lontano
Dove un tempo volavamo
e un giorno forse torneremo là
a giocare ancora col futuro
Tra una bugia e la verità
Sono gli occhi dei bambini mentre l’aquilone vola
Che raccontano la vita senza dire una parola
Sono gli occhi dei bambini che incontri a colazione
e ci vedi un po’ di sonno
e che Dio non è un’invenzione
Sono gli occhi dei bambini che sconfiggono la guerra
Che la fanno per giocare buttandosi per terra
E che poi diventeranno grandi
e un giorno forse capiranno
che con gli occhi dei bambini poi
ci innamoriamo noi
Come i bambini noi.
Stefano Rosso

Lavoretti per Pasqua

cestino con conigliocestinocestini con coniglio copiaconiglio

Schema del coniglio e del cestino qui

 

 

Simpatici coniglietti per addobbare l’ aula.

 

coniglietto con pantaloncini a righe

Stampa lo schema dei coniglietti

 

biglietto pasqua

Sagoma qui

Campane e ovetto di polistirolo rivestite con coda di topo (merceria) celeste e rosa e rifinite con fiorellini e nastrino. Lavoro adatto ai bambini più grandi e con tanta pazienza

campane1 campana Ovetto di Pasqua rivestito con cordoncinobiglietto Pasqua1 biglietto Pasqua 2

Biglietto  all ‘ insegna del riciclo facile e veloce da preparare.

Per questo biglietto ho utilizzato   un cartoncino interno dei

biscotti , del nastrino e fiori di bomboniere.

La campanella può essere utilizzata per realizzare un simpatico

lavoro da appendere o semplicemente come scheda da colorare

 primavera 001

campana schema

Uovo decorato con la tecnica del decoupage

uovo con decoupage

primavera 003

Pulcino per addobbare l’ aula

Lavoretto per Pasqua semplice e carino realizzato con pochissimo materiale occorre infatti:un fiorellino , una striscia di cartoncino per il manico, della paglietta colorata, dei piccoli ovetti (i bimbi saranno più felici se sono di cioccolato) e per finire un pirottino di carta

cestino3cestino2

pulcini con le uova

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Letterine per Pasqua

Biglietti

LINK UTILI: 

http://crafts.kaboose.com/holidays/easter/

http://www.enchantedlearning.com/crafts/easter/ http://www.daniellesplace.com/html/easter. http://www.dltk-holidays.com/easter/crafts.html

Lavoretti e biglietti per lafesta del papà

 

Vogliamo regalare al nostro papà un  vestito nuovo e bellissimo?

Occorre:

  •  un cucchiaio di legno
  •  cartoncino colorato
  • colla

Riportiamo  le Sagome del vestito per papa’ sul cartoncino, ritagliamo e incolliamo

cucchiaio papà elegante

Il vestito è pronto!

BIGLIETTO PER LA FESTA DEL PAPA’
biglietto papà 2015biglietto 2015 papa'1 biglietto aperto 2015)

SCHEMA BIGLIETTO

Un treno pieno di amore per papà

biglietto treno per la festa del papà1

biglietto treno per la festa del papà2

 

 

 

Filastrocca pregrafismo festa del papà

papà

 

Per i più piccoli sono state preparate una coppa e una coccarda da colorare

 

coppa papa' coppa pa

coccarda papà coccarda papà

 

Biglietto festa del papà

biglietto papà Sei sempre nel mio cuore1 biglietto papà Sei sempre nel mio cuore2

 

 

 

Regaliamo al nostro papà un abbraccio grande grande……

lavoretto papa'

lavoretto papa'

lavoretto papa'

lavoretto papa'

lavoretto papa'

Vari lavoretti

Schema gilet
Schema cravatta

Per la festa del papà simpatiche barchette con i gusci delle noci

Link utili:
Vitadamamme lavoretti realizzati da bambini
MaestrasabryLavoretti

rosalbacorallo
Sottocoperta biglietti per papà